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Friedrich Schlegel

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Karl Wilhelm Friedrich von Schlegel

Karl Wilhelm Friedrich von Schlegel (Hannover, 10 marzo 1772Dresda, 12 gennaio 1829) è stato un filosofo, critico e traduttore tedesco, come suo fratello Wilhelm August von Schlegel. È considerato uno dei fondatori del Romanticismo.

Figlio del pastore luterano Johann Adolf Schlegel (1721–1793), trascorse gran parte della sua infanzia presso uno zio e presso il fratello maggiore Wilhelm.

Dopo aver interrotto un apprendistato nel commercio a Lipsia, studiò da solo per ottenere accesso all'università dove seguì corsi di diritto, matematica, filologia classica, medicina e filosofia dapprima a Gottinga e in seguito a Lipsia.

Amico di Novalis, Tieck e degli altri romantici, ammiratore di Johann Wolfgang von Goethe ma avversario letterario di Friedrich von Schiller, con il fratello August Wilhelm pubblicò dal 1798 al 1800 la rivista Athenäum.

Visse a Jena, Berlino, Colonia, Parigi; stabilitosi poi a Vienna nel 1808 e convertitosi al cattolicesimo, divenne stretto collaboratore del cancelliere Metternich (partecipò ai lavori del Congresso di Vienna e venne con lui in Italia nel 1819) e uno dei massimi teorici della Restaurazione.

Tra le sue opere letterarie ricordiamo il dramma classicistico Alarcos (1802) e Lucinde (1799), romanzo a sfondo autobiografico che suscitò scalpore per il suo intento di conciliare amore spirituale e sensualità. Ben più importanti i suoi scritti critici e filosofici, fra cui i frammenti Critici e poetici, Sul valore dello studio dei greci e dei romani, Storia della poesia dei greci e dei romani, e soprattutto i Frammenti, tentativo di fondere la lingua concentrata, pregnante, ricca di paradossi, elementi poetici, filosofici e religiosi. Il suo saggio Sulla lingua e sulla saggezza degli indiani del 1808 contribuì alla diffusione degli studi sulla cultura indiana di sir William Jones sviluppando inoltre l'idea che tutte le grandi culture e religioni del mondo derivassero da quelle indiane (suo fratello Wilhelm, anche lui studioso di sanscrito e cultura orientale, pubblicò successivamente edizioni in latino della Bhagavad-Gita e del Ramayana). Per Schlegel, tutti i popoli che si erano distinti per grandi risultati culturali derivavano dallo stesso popolo, il quale a sua volta aveva origine nel mitico monte Meru dell'estremo nord. Secondo Schlegel questa razza non poteva che essere la razza bianca indo-nordica cui aveva applicato il termine di "ariani", il quale portò, successivamente, ben al di là della volontà del suo teorizzatore, allo sviluppo di ariosofia e altre tesi razziste e antisemite. Con l'opera, ispiratrice di idee forza cattolico-tradizionaliste, di Friedrich Schlegel, si diffuse rapidamente, in Europa (molto meno in America), il mito romantico del sorgere delle Nazioni d'Europa (dunque dell'Europa stessa, qual oggi la intendiamo), in seno agli sviluppi civili della intera cristianità medievale, già nei secoli anteriori al XV :che vide l'azione liberatrice, per la Francia, allora in parte ancora sotto il giogo inglese e partecipe della anteriore comune cultura normanna, di Giovanna d'Arco; e, con lei e subito dopo di lei, il rapido radicalizzarsi della separazione culturale e sociale fra le genti inglesi e quelle francesi settentrionali (se facciamo eccezione della énclave di Calais, divenuta definitivamente francese soltanto nel 1598). Anche taluni valori di pensiero di Giuseppe Mazzini, risentono assai della sua giovanile lettura e assimilazione dell'opera Schlegeliana. Con l'eccezione di Niccolò Tommaseo (dalmata bilingue, cui ripugnava l'atteggiamento antislavo dello Schlegel) ed Alessandro Manzoni, la cui formazione fu ispirata soprattutto da autori francesi illuministi e liberali, il Cattolicesimo letterario e filosofico italiano d'epoca romantico-risorgimentale venne largamente influenzato dall'estethos di Schlegel: la cui "Storia delle Letterature antiche e moderne" è uno dei libri chiave, ristampata più volte in illo tempore, per comprendere questa tendenza nella cultura italiana nel corso della prima metà del Secolo XIX.

Schlegel diede inoltre l'avvio alla poetica romantica, sostenendo la necessità di svincolare la letteratura dai modelli classici. Nelle sue ultime opere Storia della letteratura antica e moderna, 1815, lavorò a una storia letteraria di taglio sistematico.

  • Vom ästhetischen Werte der griechischen Komödie, 1794 ("Sul valore estetico della commedia greca")
  • Über die Diotima, 1795 ("Riguardo a Diotima")
  • Versuch über den Begriff des Republikanismus, 1796 ("Un tentativo sul concetto di repubblicanesimo")
  • Georg Forster, 1797
  • Über das Studium der griechischen Poesie, 1797 ("Riguardo allo studio della poesia greca")
  • Über Lessing, 1797 ("Su Lessing")
  • Kritische Fragmente („Lyceums“-Fragmente), 1797 ("Frammenti critici, detti anche «Frammenti del Liceo»")
  • Fragmente („Athenäums“-Fragmente), 1797-1798 ("Frammenti, detti anche «Frammenti dell'Ateneo»")
  • Lucinde, 1799
  • Über die Philosophie. An Dorothea, 1799 ("Sulla Filosofia. A Dorothea")
  • Gespräch über die Poesie, 1800 ("Discorso sulla Poesia")
  • Über die Unverständlichkeit, 1800 ("Sull'incomprensibilità")
  • Charakteristiken und Kritiken, 1801 ("Caratteristiche e critiche")
  • Alarkos, 1802
  • Reise nach Frankreich, 1803 ("Viaggio in Francia")
  • Sprache und Weisheit der Inder, 1808 ("Lingua e saggezza dell'India")
  • Geschichte der alten und neueren Literatur, Vorlesungen, 1815 ("Storia della letteratura antica e contemporanea, lezioni")
  • Michele Cianciulli, Mazzini e il Romanticismo. Roma, "L'Idealismo Realistico", 1928.
  • Cometa Michele, "Introduzione", in F. Schlegel, Frammenti critici e poetici, Torino, Einaudi, 1998.
  • Carmen Flaim, Tommaseo e la cultura tedesca [in Rete].
  • Rudolf Steiner, Lo studio dei sintomi storici. Milano, Antroposofica, 2016.
  • Sebastiano Timpanaro, Il contrasto tra i fratelli Schlegel e Franz Bopp sulla struttura e la genesi delle lingue indoeuropee, «Critica Storica» X (1973), 553-590.
  • Bopp sulla struttura e la genesi delle lingue indoeuropee (in "Critica Storica", dicembre 1973).

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