Francesco Biffi
Francesco Biffi | |
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Nascita | Faenza, 28 ottobre 1908 |
Morte | Addis Abeba, 17 febbraio 1937 |
Cause della morte | Ferite riportate in combattimento |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Regio Esercito |
Arma | Artiglieria |
Corpo | Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana |
Reparto | Banda indigena "Pellizzari" |
Grado | Sergente maggiore in s.p.e. |
Guerre | Guerra d'Etiopia |
Campagne | Arbegnuoc |
Decorazioni | vedi qui |
dati tratti da Combattenti Liberazione[1] | |
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Francesco Biffi (Faenza, 28 ottobre 1908 – Addis Abeba, 17 febbraio 1937) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso delle grandi operazioni di polizia coloniale in Africa Orientale Italiana[2].
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Faenza nel 1908, figlio di Francesco e Palmira Ratti.[2] Arruolatosi nel Regio Esercito all'età di diciassette anni, fu assegnato al plotone allievi sottufficiali presso il 19º Reggimento artiglieria da campagna, era promosso caporale il 1º aprile 1926.[1] Trasferito nel mese di luglio al 21º Reggimento artiglieria da campagna, nel mese di agosto fu promosso caporal maggiore e il 1º ottobre sergente.[1] Posto in congedo, un mese dopo fu riammesso in servizio presso l'11º Reggimento artiglieria da campagna dove ottenne la promozione a sergente maggiore nel dicembre 1928.[1] Specialista di gruppo per il tiro, radiotelegrafista, insegnante di educazione fisica ed infine artificiere.[1] Trasferito nel giugno 1931 al 23º Reggimento artiglieria da campagna di stanza a Trieste, dal maggio 1934 passò al 20º Reggimento artiglieria da campagna a Padova.[1] Nel 1935 fu trasferito nel Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana, partì da Napoli il 16 settembre, sbarcando a Mogadiscio il 1º ottobre destinato alla Direzione d'artiglieria per il servizio munizioni.[1] Il 10 dicembre 1936 otteneva di entrare a far parte della Banda indigena "Pellizzari".[1] Rimasto gravemente ferito il 18 gennaio 1937 nel combattimento di Arbagoma, decedeva il 17 febbraio successivo nell'ospedale da campo n. 2419 ad Addis Abeba.[1] Insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria per decisione del Viceré d'Etiopia Rodolfo Graziani, l'onorificenza venne consegnata da Benito Mussolini a sua madre in una apposita cerimonia tenutasi a Roma il 9 maggio 1938.[3]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Regio Decreto 7 ottobre 1937.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
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Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale - II. La conquista dell'Impero, Milano, A. Mondadori, 2009, ISBN 978-88-04-46947-6.
- Giovanni Genzone, Francesco Biffi medaglia d'oro sul campo (A.O.I.), Alessandria, O. Ferrari-Occella e C., 1941, ISBN 978-88-04-46947-6.
- Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 207.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Biffi, Francesco, su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
- Tony Frisina, La medaglia d’Oro Francesco Biffi, su Corriere. URL consultato l'11 gennaio 2022.