Fortezza Europa
Con il termine Fortezza Europa (in tedesco: Festung Europa) ci si riferisce ad una parola d'autore nata nella storia del Novecento e tornata alla ribalta nella polemistica politica del XXI secolo.
La frase nacque come definizione impiegata dalla propaganda del Terzo Reich durante la seconda guerra mondiale per indicare, a partire soprattutto dal 1942, l'Europa continentale sottoposta al predominio politico-militare della Germania nazista in contrapposizione con gli Alleati anglosassoni. L'espressione intendeva evidenziare la presunta potenza e invulnerabilità militare del dominio della Germania sull'Europa.
Seconda guerra mondiale
[modifica | modifica wikitesto]In una fraseologia inglese, la locuzione "fortezza Europa" ha come significato le operazioni che dovevano essere degli aerei basati in Gran Bretagna contro obiettivi in Germania, in Italia e in altre parti d'Europa occupate dai nazisti, nel periodo che va dalla caduta della Francia fino allo sbarco in Normandia.
Allo stesso tempo, il termine "Festung Europa" venne ampiamente utilizzato dalla propaganda della Germania, per indicare i piani strategici di Adolf Hitler e i progetti della Wehrmacht per fortificare tutta l'Europa occupata, al fine di impedire un'eventuale e temuta invasione delle forze militari anglo-americane progressivamente concentrate sul territorio dell'arcipelago britannico. Le forze anglo-americane si preparavano per l'apertura del cosiddetto secondo fronte per supportare l'enorme sforzo di guerra dell'Unione Sovietica impegnata dal giugno 1941 in una durissima guerra aero-terrestre contro la grande maggioranza delle forze armate tedesche e dell'Asse.
Nei progetti di Hitler l'Europa occupata avrebbe dovuto trasformarsi in una "fortezza" (festung) impenetrabile che avrebbe intimorito con la sua sola esistenza gli alleati, e in ogni caso avrebbe potuto respingere ogni tentativo di "invasione" da parte anglo-americana, dando tempo al grosso della Wehrmacht di combattere e vincere, senza minacce alle spalle, la guerra contro l'Unione Sovietica. Le misure studiate da Hitler e dagli strateghi tedeschi prevedevano la costruzione dell'apparentemente formidabile sistema fortificato del Vallo Atlantico[1], la riorganizzazione della Luftwaffe con il potenziamento della Difesa del Reich, e la costituzione di un nucleo di riserve mobili formate da Panzer-Division in fase di riorganizzazione ed equipaggiamento dopo essere state trasferite dal Fronte orientale.
Questo uso del termine fortezza Europa è stata successivamente adottata da corrispondenti e gli storici in lingua inglese per descrivere gli sforzi militari delle potenze dell'Asse a difendere il continente dagli Alleati.
La Fortezza Europa, la cui difesa era affidata al sistema fortificato del Vallo Atlantico a ovest e a un complesso sistema di schieramenti di armate e fortificazioni a est, non confermò peraltro la sua potenza militare e le difese tedesche non furono in grado di fermare nel 1944 le due gigantesche e contemporanee operazioni Overlord e Bagration (i due attacchi al continente da parte degli Alleati).
Utilizzo nel dopoguerra
[modifica | modifica wikitesto]Il termine è stato riutilizzato nell'attualità per descrivere, in maniera peggiorativa, sia l'effetto di dumping delle frontiere esterne in materia commerciale[2] sia lo status dell'immigrazione nell'Unione europea. In quest'ultima accezione il termine può riferirsi agli atteggiamenti delle autorità verso l'immigrazione o al sistema di pattugliamento delle frontiere e ai centri di detenzione che vengono utilizzati per aiutare a prevenire l'immigrazione illegale nell'Unione europea.[3]
Per i partiti conservatori (ad esempio, il Freiheitliche Partei Österreichs tradotto dal tedesco, il Partito della Libertà Austriaco) la locuzione "fortezza Europa" è un termine positivo. Perlopiù essi sostengono che una tale fortezza in realtà non esista ancora e che gli immigrati possano entrare in Europa fin troppo facilmente. Essi hanno accusato gli Stati meridionali, come Grecia, Italia e Spagna, di controllare le frontiere in modo insufficiente, sostenendo che lo facciano sapendo che gli immigrati sono più attratti da Stati occidentali o settentrionali che godono di sistemi di welfare più generosi (Germania, Austria, Svezia, ecc.). Per questo molti conservatori di tutta Europa vogliono porre fine all'accordo di Schengen e re-introdurre i controlli alle frontiera da parte della guardia di frontiera e costiera europea, sostenendo che la loro abolizione abbia portato non solo a un'immigrazione in massa ma anche a una maggiore libertà per i traffici criminali.[4]
In risposta a queste critiche - ma talvolta anche "profeticamente" in anticipo rispetto ad esse[5] - si è sostenuto che «non sarebbe stato senza violenza, e persino senza un sentore di invasione, l’incontro con i popoli che vengono impetuosi dai “Regni della Fame"».
In ogni caso, agli inizi del XXI secolo sono entrati in vigore alcuni emendamenti ai trattati di Schengen,[6] e le linee di indirizzo dell'Unione europea hanno accolto una politica di "difesa del modo di vivere europeo" che, secondo chi ne è critico, sarebbe culturalmente succube all'idea di Festung Europa.[7]
Frontiere esterne controllate
[modifica | modifica wikitesto]- Ceuta e Melilla (Spagna) (dal Marocco)
- Stretto di Gibilterra (dal Marocco);
- Isole Canarie (Spagna) (dal Marocco, Sahara Occidentale e Mauritania)
- coste italiane e maltesi (da Libia e Tunisia)
- Maritsa (dal Vicino Oriente)
- confine orientale dell'Unione europea (da Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Russia)
- confine sud-orientale dell'Unione europea (da Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia)
- Egeo Meridionale e Egeo Settentrionale (dal Vicino Oriente)
Nella cultura di massa
[modifica | modifica wikitesto]Steven Chandra Savale nel 2003 si affacciava sul panorama musicale internazionale con l’ultimo album degli Asian Dub Foundation, Enemy of the Enemy: «il singolo di apertura, Fortress Europe, immaginava come sarebbe stata l’Europa del 2022 partendo dai sinistri segnali che lanciava il presente».[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) J.E. Kauffmann, Robert M. Jurga, Fortress Europe: European Fortifications of World War II, Da Capo Press, 2002, ISBN 0-306-81174-X.
- ^ (EN) J. Hyun, Korean Automotive Foreign Direct Investment in Europe: Effects of Economic Integration Motivations and Patterns of FDI and Industrial Location, Springer, 14 agosto 2003, ISBN 978-0-230-51094-4. URL consultato il 15 novembre 2022.
- ^ (EN) Autonomous rear Entrances to Fortress Europe?!, su Indymedia UK, 1º ottobre 2006.
- ^ (EN) The City Paper Staff, An end to Schengen?, su The City Paper Bogotá, 12 agosto 2013. URL consultato il 15 novembre 2022.
- ^ Fu il caso di Pier Paolo Pasolini secondo Maurizio Crippa, Pasolini e Alì dagli occhi azzurri: il coraggio della verità oltre ogni buonismo, Il Foglio, 10 marzo 2023.
- ^ (EN) Nick Allen, EU moves to end passport-free Schengen travel, su The Telegraph, 12 maggio 2011. URL consultato il 15 novembre 2022.
- ^ (EN) Daniel Trilling, ‘Protecting the European way of life’ from migrants is a gift to the far right, su the Guardian, 13 settembre 2019. URL consultato il 15 novembre 2022.
- ^ Elisabetta Rosso, Alessandro Balbo e Nicolò Guelfi, Vent’anni di “Fortress Europe”, Savale: “Avevamo ragione, le persone seguono i movimenti di capitale”, 12 maggio 2022.