Ford Escort RS Cosworth

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Ford Escort RS Cosworth
La Ford Escort RS Cosworth guidata da Bruno Thiry al Rally di Catalogna del 1996
Descrizione generale
CostruttoreStati Uniti (bandiera)  Ford
CategoriaCampionato del mondo rally
ClasseGruppo A
Produzione1993-1996
Progettata daStephen Harper
John Wheeler
SostituisceFord Sierra RS Cosworth
Sostituita daFord Escort WRC
Descrizione tecnica
Meccanica
Telaiomonoscocca in acciaio
MotoreCosworth YB da 2,0 litri turbo
Trasmissionecambio Ferguson MT-75 a 5 marce con trazione integrale permanente
Dimensioni e pesi
Lunghezza4211 mm
Larghezza1738 mm
Altezza1405 mm
Passo2552 mm
Peso1275–1310 kg
Altro
AvversarieToyota Celica Turbo 4WD
Lancia Delta HF Integrale
Subaru Legacy RS
Subaru Impreza 555
Mitsubishi Lancer Evolution
Mazda 323 GTR
Risultati sportivi
DebuttoCampionato del mondo rally 1993
PilotiMiki Biasion
Franco Cunico
François Delecour
Tommi Mäkinen
Carlos Sainz
Palmares
Corse Vittorie Pole Giri veloci
95 8
Campionati costruttori0
Campionati piloti0
Note30 podi conquistati

La Ford Escort RS Cosworth è una versione sportiva della Ford Escort prodotto in serie dal febbraio 1992 al gennaio 1996 in 7145 esemplari[1][2] ed utilizzata inoltre, in configurazione gruppo A, all'interno del Campionato del Mondo Rally in cui ha gareggiato dal 1993 al 1996 vincendo otto gare e conquistando quattro volte il podio nel mondiale costruttori.[3]

Vinse un campionato FIA gruppo N (PWRC) nel 1994 con alla guida Jesus Puras. Nel 1997 la Escort da competizione fu aggiornata sia sul piano estetico che meccanico per poter essere omologata e seguire il nuovo regolamento WRC e venne quindi sostituita dalla Ford Escort WRC.

Vettura stradale

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Ford Escort RS Cosworth Luxury stradale del 1993

La storia della Escort Cosworth incominciò quando Ford decise di installare il motore turbo sulla Ford Sierra Cosworth.[4]

Nella prima metà del 1992 si aprì ufficialmente la produzione della Ford Escort RS Cosworth, che venne commissionata dal costruttore d'oltreoceano alla carrozzeria tedesca Karmann presso il suo stabilimento di Rheine.[2]

Vista posteriore; notare la doppia ala sul portellone

Con le altre "Escort", la Cosworth condivideva ben poco, l'intera meccanica proveniva dalla Ford Sierra RS Cosworth,[5] sul cui pianale a passo accorciato veniva montata una carrozzeria (disegnata da Ian Callum)[6] derivata da quella della coeva Escort Mk V standard ma molto elaborata con parafanghi allargati, minigonne, prese d'aria sul cofano motore, doppia ala posteriore denominata "ad'anatra"[7] con configurazione biplano, progettata e disegnata da Frank Stephenson.[8][9] Grazie a questi accorgimenti, con lo splitter anteriore, produceva un carico aerodinamico di 4,6 kg/45 Newton a 180 km/h, mentre al posteriore alla medesima velocità con il doppio alettone una deportanza di 19,4 kg/190 Newton.

Cosworth YB

Meccanicamente era mossa dal motore Cosworth YB derivato da quello impiegato sulla Ford Sierra RS Cosworth, un 4 cilindri in linea montato longitudinale con distribuzione bialbero a 16 valvole, sovralimentato con turbocompressore Garrett T3/T04B (pressione standard di 0,8 bar con un overboost di 1,0-1,1 bar) e intercooler dalla cilindrata di 1993 cm³ (alesaggio x corsa di 90,8 mm × 77 mm) da 227 CV a 6250 giri/min e 304 Nm di coppia a 3500 giri/min; dotata di trazione integrale permanente Ferguson con due giunti viscosi, uno sul differenziale centrale, l'altro sul differenziale posteriore, con ripartizione al 34% all'avantreno e al 66% al retrotreno. La versione stradale era catalizzata.

La velocità massima era di 232 km/h con il doppio alettone e saliva a 237 km/h senza, mentre lo 0 a 100 km/h veniva coperto in 5,7 secondi.

La "Escort Cosworth" fece, in seguito, da base alla Ford Escort Gruppo A ed alla Escort WRC, impiegate nel mondiale rally.

Versione “Executive

Nella prima metà del 1994 arriva sul mercato una nuova versione della Escort Cosworth. La prima stirpe non era molto fluida e facilmente domabile nell’utilizzo stradale. Il problema derivava essenzialmente dalla presenza di un turbocompressore Garrett T35, caratterizzato da una girante di grandi dimensioni, necessaria per ottenere le migliori prestazioni in gara, alla luce delle limitazioni imposte dal regolamento sulla dimensione dei condotti di aspirazione dell’aria. Il motore, quindi, era poco fluido, con un ritardo di risposta (turbo lag) piuttosto sensibile. Sulla versione “Executive” il problema è stato risolto diminuendo il diametro della girante del turbo, rendendo così il propulsore nettamente più fluido ed elastico, quindi meglio utilizzabile nel traffico di tutti i giorni. Tutto questo a fronte di prestazioni invariate rispetto alla versione precedente. Non è comunque questa l’unica modifica apportata al motore: è stata introdotta una serie di innovazioni finalizzate al miglioramento delle doti stradali della vettura. Inoltre è stato modificato il sistema di circolazione del lubrificante, è stata ridisegnata la testa cilindri, è stato montato un nuovo impianto di alimentazione unito ad un’accensione di tipo diretto con bobine montate su ogni candela ed è aumentato il tempo di “overboost”. Tutte queste modifiche hanno portato a ottenere la potenza massima di 227 cv non più a 6.250 giri come sul modello precedente ma a 5.700 giri; analogo discorso per il valore di coppia massima, 30,4 kgm, a 2.500 giri in luogo di 3.500. Questo non ha influito sulla velocità massima che rimane invariata, 225 km/h, ma ha reso la Escort Cosworth più rapida nelle accelerazioni: da 0 a 160 km/h in 14”4 secondi in luogo di 15”3 e nelle riprese: da 50 a 100 km/h in quarta marcia si passa da 11”4 a 9”4 secondi. Migliorati anche i consumi: ora l’auto percorre 10,2 km/l a 120 km/h contro i 9,4 della precedente versione.

A livello estetico i cambiamenti sono pochi: solo il bocchettone della benzina, ora a chiave e coperto da uno sportellino, è differente da quello della vecchia versione. Inoltre, ora, il vistoso alettone posteriore non è più montato di serie ma è ottenibile solo a richiesta. Al suo posto vi è un’appendice aerodinamica nettamente più discreta. L’eliminazione dell’ala posteriore ha richiesto modifiche anche per il “labbro” anteriore in modo da assicurare il giusto equilibrio aerodinamico. Le prestazioni generali non hanno risentito di queste modifiche. Di serie l’auto offre ABS, interruttore inerziale per il carburante, doppio airbag, cinture con pretensionatore e climatizzatore. A richiesta vi sono: alettone posteriore, dispositivo di blocco del motore, sedili Recaro, stereo con lettore CD, tettuccio apribile, interno in pelle. Il prezzo dell’epoca era pari a 60.600.000 lire.

Versione “Martini Racing

Sempre nel 1994 è stata presentata una serie speciale celebrativa della Escort Cosworth con turbo Garrett T35. Si tratta di 200 vetture numerate e denominate “Martini Racing”, dedicate alla protagonista dei rally dell’epoca, sia nel campionato mondiale sia in quello italiano. Le vetture della Ford Italia corrono infatti con i colori della famosa casa di liquori. Questi 200 esemplari erano venduti al prezzo di 61.536.000 lire e si riconoscono per i marchietti “Martini” applicati sul portellone posteriore e sulla plancia, per i colori micalizzati verde o canna di fucile, per gli speciali cerchi in lega, per i sedili Recaro di serie, per il volante con airbag in pelle e per il climatizzatore.

Vettura da rally

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Nel 1992 vengono prodotte 2500 esemplari in modo da ottenere l'omologazione nel Gruppo A per la successiva stagione 1993;[5] negli anni in cui gareggiò nel campionato mondiale rally, pur non riuscendo mai a conquistare il titolo mondiale costruttori, nelle quattro edizioni in cui partecipò, portò il Ford World Rally Team nel podio della classifica finale.

Escort RS Cosworth Group A 1993

Piazzamenti nel mondiale

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Anno Piloti principali Pos. Pt.
1993 François Delecour, Miki Biasion, Franco Cunico 145[10]
1994 François Delecour, Miki Biasion, Tommi Mäkinen, Franco Cunico 116[11]
1995 François Delecour, Bruno Thiry 223[12]
1996 Carlos Sainz, Bruno Thiry, Stig Blomqvist 299[13]

Vittorie nel mondiale

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Anno Rally Pilota Gruppo
1993 Portogallo (bandiera) Rally del Portogallo[14] Francia (bandiera) François Delecour Gruppo A
Francia (bandiera) Tour de Corse[14] Francia (bandiera) François Delecour
Grecia (bandiera) Rally dell'Acropoli Italia (bandiera) Miki Biasion
Italia (bandiera) Rally di Sanremo Italia (bandiera) Franco Cunico
Spagna (bandiera) Rally di Catalogna[14] Francia (bandiera) François Delecour
1994 Monaco (bandiera) Rally di Monte Carlo[14] Francia (bandiera) François Delecour
Finlandia (bandiera) Mille Laghi Finlandia (bandiera) Tommi Mäkinen
1996 Indonesia (bandiera) Rally di Indonesia Spagna (bandiera) Carlos Sainz

Altre vittorie

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  1. ^ https://www.veloce.it/news/e-allasta-lultima-ford-escort-rs-cosworth-85581
  2. ^ a b https://ruoteclassiche.quattroruote.it/ford-escort-rs-cosworth-una-regina-senza-corona/
  3. ^ Ford - Titles, su rallybase.nl. URL consultato il 16 dicembre 2011.
  4. ^ Salto nel passato: Ford Escort RS Cosworth, su ostianews.it. URL consultato il 26 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2011).
  5. ^ a b (EN) Ford RS Cosworth history., su homepage.ntlworld.com. URL consultato il 26 dicembre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 maggio 2009).
  6. ^ (EN) The greatest hits of Ian Callum, in Top Gear. URL consultato il 7 marzo 2017 (archiviato dall'url originale il 15 settembre 2015).
  7. ^ Redazione Motorbox, Anteprima: Ford Focus RS, in MotorBox. URL consultato il 5 febbraio 2017.
  8. ^ https://www.motorauthority.com/news/1129050_buy-these-sketches-from-mclaren-p1-and-modern-mini-designer-frank-stephenson-to-help-a-good-cause
  9. ^ https://www.carthrottle.com/post/how-the-ford-escort-rs-cosworth-almost-got-a-triple-decker-wing/
  10. ^ Ford - Season 1993, su juwra.com, rallybase.nl. URL consultato il 25 dicembre 2011.
  11. ^ Ford - Season 1994, su juwra.com, rallybase.nl. URL consultato il 25 dicembre 2011.
  12. ^ Ford - Season 1995, su juwra.com, rallybase.nl. URL consultato il 25 dicembre 2011.
  13. ^ Ford - Season 1996, su juwra.com, rallybase.nl. URL consultato il 25 dicembre 2011.
  14. ^ a b c d François Delecour - World Rally Championship Results, su rallybase.nl. URL consultato il 25 dicembre 2011.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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