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Euridice (ninfa)

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Euridice ferita, olio su tela di Jean-Baptiste Camille Corot (1894)

Nella mitologia greca, Euridice (pronuncia: /euriˈditʃe/; oppure, alla latina, /euˈriditʃe/[1]; in greco antico: Εὐρυδίκη?, Eurydíkē) è una ninfa Driade.

Euridice morsa dal serpente, marmo bianco, opera di Charles-François Lebœuf, 1822, Parigi, Musée du Louvre.

Sposò Orfeo e morì per il morso di un serpente in un prato mentre correva tentando di sottrarsi alle attenzioni del pastore Aristeo.

Orfeo intonò canzoni così cariche di disperazione che tutte le ninfe e gli dei ne furono commossi. Gli fu consigliato di scendere negli inferi per tentare di convincere Ade e Persefone a far tornare in vita la sua amata, e cosi fece: suonò la sua lira e le sue canzoni fecero persino piangere le Erinni.

Ade e Persefone si convinsero quindi a lasciare andare Euridice, a condizione che Orfeo camminasse davanti a lei e non si voltasse a guardarla finché non fossero usciti alla luce del sole. Durante il viaggio Orfeo non si voltò poiché sapeva che, se lo avesse fatto, non avrebbe più rivisto la sua amata. Quando i due arrivarono quasi alla fine del tunnel, e la luce del sole colpì gli occhi di Orfeo, Orfeo non riuscì a trattenersi e si voltò indietro per assicurarsi che la sua amata fosse li, e proprio in quel momento Euridice fu trascinata di nuovo nel regno dei morti. Disperato, Orfeo voleva tornare negli inferi, ma Ermes lo fermò spiegandogli che si era voltato troppo presto e che perciò aveva perso Euridice per sempre. Così Orfeo, desolandosi e piangendo, rimase muto e solo, senza mangiare né bere, finché non giunse alla fine dei suoi giorni.

Euridice nell'arte

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Frontespizio dell'opera Euridice di Jacopo Peri
  • Orfeo ed Euridice, opera teatrale in musica rock di Nicola e Gianfranco Salvio 2007.
  • Hadestown, opera teatrale in musica folk di Anaïs Mitchell, 2010-2020.

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