Crazy Cars
Crazy Cars videogioco | |
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Schermata su Amiga (Mercedes 560) | |
Piattaforma | Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, Mac OS, MS-DOS, MSX, Thomson MO5, Thomson TO8, ZX Spectrum |
Data di pubblicazione | 1987-1988 |
Genere | Simulatore di guida |
Origine | Francia |
Sviluppo | Titus Software |
Pubblicazione | Titus Software |
Design | Eric Caen |
Programmazione | Eric Caen (Amiga), Jean-Charles Meyrignac (C64), Gil Espeche (CPC, Spectrum), Alain Fernandes (ST), Alban Liger (Mac) |
Grafica | Olivier Corviole (Amiga, ST) |
Modalità di gioco | Giocatore singolo |
Periferiche di input | Joystick, tastiera |
Supporto | Cassetta, dischetto, cartuccia (MSX) |
Requisiti di sistema |
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Seguito da | Crazy Cars II |
Crazy Cars è un simulatore di guida pubblicato nel 1987-1988 per i computer Amiga, Amstrad CPC, Atari ST, Commodore 64, Mac OS, MS-DOS, MSX, Thomson MO5, Thomson TO8 e ZX Spectrum dalla Titus Software. Presenta modelli reali di auto sportive su strada pubblica con prospettiva tridimensionale in terza persona.
Una conversione per Atari 2600 venne avviata, ma abbandonata[1].
Crazy Cars è uno dei software dello Starter Kit, uno dei pacchetti venduti inclusi con l'Amiga 500 in Europa e Australasia, nel 1989-1990[2].
Diede inizio alla serie Crazy Cars, comprendente due seguiti usciti entro pochi anni e uno vent'anni dopo.
Modalità di gioco
[modifica | modifica wikitesto]Il giocatore partecipa a una corsa lineare attraverso varie zone degli Stati Uniti d'America, sebbene in alcune versioni come Amstrad CPC e ZX Spectrum il paesaggio di sfondo rimanga sempre lo stesso. L'auto pilotata cambia automaticamente con una sempre più potente man mano che si procede lungo il tragitto; i modelli sono, nell'ordine, Mercedes 560, Porsche 911, Lamborghini Countach e Ferrari GTO.
L'auto è inquadrata da dietro e la prospettiva è tridimensionale, con la strada che si allontana verso l'orizzonte. C'è un panorama di sfondo, ma lo scenario è poco particolareggiato[3], con pochi oggetti visibili a lato della carreggiata. La strada è caratterizzata da curve e da occasionali dossi, che se presi in velocità fanno balzare in aria l'auto. Il controllo è limitato a sterzo, accelerazione e freno. Il cambio è automatico e simulato solo dal punto di vista sonoro[4]. Si nota la mancanza di altri dettagli come i danni all'auto o il carburante[5].
Lungo il percorso si incontrano altre automobili che viaggiano nella stessa direzione. Gli scontri e le uscite di strada causano soltanto il rallentamento dell'auto. Quando si viene tamponati da un altro veicolo, l'auto rimbalza e salta similmente a quando prende un dosso[6].
Per superare ogni tappa del percorso ed evitare il game over è necessario tagliare il traguardo prima che scada il tempo. A tempo scaduto il motore si arresta ma l'auto continua ad avanzare ancora un po' per inerzia e potrebbe ancora raggiungere il traguardo. In alcune versioni come Amstrad CPC e Atari ST le tappe sono senza interruzioni[5] e anche il cambio del modello di auto avviene senza fermarsi, durante la guida. Nelle versioni per computer a 16 bit c'è una curiosa schermata di game over, con le quattro auto piantate in terra come se fossero alberi[4].
Accoglienza
[modifica | modifica wikitesto]Crazy Cars ricevette valutazioni molto variabili dalla critica coeva, con medie dei giudizi vicine a 6/10[7][8]. Alcuni furono molto duri, come il 33% della rivista Zzap! 30 (Commodore 64) e il 29% di The Games Machine 9 (Amiga). Spesso appariva come un gioco di corse ordinario, con nulla di nuovo rispetto a molti già visti[4][9][6].
Serie
[modifica | modifica wikitesto]- Crazy Cars (1987) per vari computer
- Crazy Cars II (1989) o F40 Pursuit Simulator in USA, per vari computer
- Crazy Cars 3 (1992) o Lamborghini: American Challenge, per vari computer e console
- Crazy Cars: Hit the Road (2012) per Windows, Macintosh e dispositivi mobili
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Crazy Cars, su Atarimania.com - 2600.
- ^ Hall of Light.
- ^ Videogame & Computer World 2.
- ^ a b c Commodore Gazette 1.
- ^ a b Guida Videogiochi 1.
- ^ a b Zzap! 30.
- ^ Elenchi di recensioni su MobyGames, Hall of Light, ZXDB, CPC-Power.
- ^ (EN) Crazy Cars, su uvlist.net.
- ^ Commodore Computer Club 51.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Crazy Cars (trascrizione del manuale per C64), Titus, 1988.
- (EN) Crazy Cars (manuale per C64, CPC, Spectrum, MSX), Titus, 1988.
- Crazy Cars (JPG), in Zzap!, anno 4, n. 30, Milano, Edizioni Hobby, gennaio 1989, p. 43, OCLC 955306919.
- Crazy Cars (JPG), in Commodore Computer Club, n. 51, Milano, Systems Editoriale, marzo 1988, p. 100, OCLC 955780203.
- Crazy Cars (JPG), in K, n. 5, Milano, Glénat, aprile 1989, p. 64, ISSN 1122-1313 .
- Crazy Cars (JPG) (nella raccolta Precious Metal), in The Games Machine, n. 9, Milano, Edizioni Hobby, maggio 1989, p. 49, OCLC 955708482.
- Crazy Cars (JPG), in Videogame & Computer World, anno 2, n. 2, Rho (MI), Derby, marzo 1989, p. 21.
- Crazy Cars (JPG), in Guida Videogiochi, n. 1, Milano, Gruppo Editoriale Jackson, giugno 1989, pp. 32-.
- Crazy Cars (JPG), in Commodore Gazette, anno 3, n. 1, Milano, IHT, gennaio/febbraio 1988, pp. 26-27, OCLC 955306596.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Crazy Cars, su MobyGames, Blue Flame Labs.
- Roberto Nicoletti, Crazy Cars, su Ready64.org.
- (EN) Kim Lemon, Crazy Cars, su Lemon64.com.
- (EN) Crazy Cars, su SpectrumComputing.co.uk.
- (FR) Crazy Cars, su CPC-power.com.
- (EN) Crazy Cars, su Hall of Light - The database of Amiga games - abime.net.
- (EN) Crazy Cars, su Atarimania.com.
- (EN) Crazy Cars, su generation-msx.nl.
- (FR) Crazy Cars, su dcmoto.free.fr.
- (EN) Crazy Cars, su macintoshgarden.org.
- Videogiochi del 1987
- Simulatori di guida
- Videogiochi francesi
- Videogiochi per Amiga
- Videogiochi per Amstrad CPC
- Videogiochi per Atari ST
- Videogiochi per Commodore 64
- Videogiochi per Mac OS
- Videogiochi per DOS
- Videogiochi per MSX
- Videogiochi per Thomson MO
- Videogiochi per Thomson TO
- Videogiochi per ZX Spectrum
- Videogiochi Titus Software
- Opere ambientate negli Stati Uniti d'America