Carme Chacón
Carme Chacón | |
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Carme Chacón in Afghanistan nel 2010 | |
Ministro della difesa | |
Durata mandato | 14 aprile 2008 – 20 maggio 2008 |
Capo del governo | José Luis Rodríguez Zapatero |
Predecessore | José Antonio Alonso |
Successore | Alfredo Pérez Rubalcaba (ad interim) |
Durata mandato | 30 giugno 2008 – 22 dicembre 2011 |
Capo del governo | José Luis Rodríguez Zapatero |
Predecessore | Alfredo Pérez Rubalcaba (ad interim) |
Successore | Pedro Morenés |
Ministro dell'edilizia abitativa | |
Durata mandato | 9 luglio 2007 – 11 aprile 2008 |
Capo del governo | José Luis Rodríguez Zapatero |
Predecessore | María Antonia Trujillo |
Successore | Beatriz Corredor |
Primo vicepresidente del Congresso dei Deputati | |
Durata mandato | 2 aprile 2004 – 10 luglio 2007 |
Presidente | Manuel Marín |
Predecessore | Margarita Mariscal de Gante |
Successore | Carmen Calvo |
Deputata alle Corti Generali | |
Durata mandato | 5 aprile 2000 – 31 agosto 2013 |
Successore | Joan Canongia |
Durata mandato | 13 gennaio 2016 – 19 luglio 2016 |
Legislatura | VII, VIII, IX, X, XI |
Gruppo parlamentare | Socialista |
Circoscrizione | Barcellona |
Sito istituzionale | |
Consigliere comunale di Esplugas de Llobregat | |
Durata mandato | 4 luglio 1999 – 16 giugno 2007 |
Dati generali | |
Partito politico | Partito Socialista Operaio Spagnolo Partito dei Socialisti di Catalogna |
Università | |
Professione | Avvocato, docente universitario |
Firma |
Carmen Maria Chacón Piqueras, meglio conosciuta come Carme Chacón[1] (Esplugues de Llobregat, 13 marzo 1971 – Madrid, 9 aprile 2017[2]), è stata un avvocato, docente e politica spagnola, ministra della difesa dal 2008 al 2011 nel governo guidato dal primo ministro spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero.
Membro del Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE) dal 1994, è stata eletta membro del Parlamento della Catalogna e ha presieduto il Congresso dei Deputati, la camera bassa delle Cortei Generali, come suo vicepresidente. Nel 2007, è entrata a far parte del governo guidato dal primo ministro spagnolo José Luís Rodríguez Zapatero come ministro dell'edilizia abitativa. Un anno dopo, è diventata la prima donna a dirigere il Ministero della difesa spagnolo.
Primi anni di vita e formazione
[modifica | modifica wikitesto]Chacón è nata a Esplugues de Llobregat in Catalogna, nella regione del Baix Llobregat, figlia di Esther Piqueras, un avvocato catalano, e di Baltasar Chacón, un architetto andaluso originario della località di Olula del Río nel comune di Almería. Aveva una sorella. Nella sua infanzia ha studiato in una scuola nel quartiere Sants di Barcellona, MDP Josep Tous, gestita dalla Congregazione delle Suore Cappuccine della Madre del Divino Pastore. Ha conseguito una laurea in giurisprudenza all'Università di Barcellona e ha completato la sua formazione giuridica a Toronto, Kingston e Montréal. È stata docente universitaria di diritto costituzionale tra il 1994 e il 2004, per più di 10 anni[3], fino a quando ha chiesto un congedo per iniziare la propria carriera politica.
Carriera politica
[modifica | modifica wikitesto]Esponente prima del Partito dei Socialisti di Catalogna, successivamente aderì al Partito Socialista Operaio Spagnolo, dove fu responsabile della commissione cultura e ricerca.
Eletta deputata per la prima volta nel 2000, riconfermò il suo seggio alla Corti nel 2004 e nel 2008. Dal 2004 al 2007 è stata vicepresidente del Congresso dei Deputati (Parlamento spagnolo), dal 2007 al 2008 ministro dell'edilizia abitativa e dal 12 aprile 2008 è stata ministro della difesa fino alle elezioni del 2011.
Dopo le elezioni del 2011, si è presentata alla segretaria generale del PSOE, contro Alfredo Pérez Rubalcaba ma ha perso con 22 voti di differenza[4].
XXXVIII Congresso federale del PSOE
[modifica | modifica wikitesto]Dopo che Zapatero annunciò l'intenzione di non candidarsi per le elezioni del 2012, Chacón pensò alla candidatura per la segreteria del partito durante l'autunno del 2011. Tuttavia, dopo la sconfitta del PSOE alle elezioni locali del 2011, la ministra della difesa rinunciò alla corsa.[5] All'inizio del novembre 2011 si tennero le elezioni generali in cui Zapatero fu sconfitto dal Partito Popolare. Lasciato il suo incarico di ministro della difesa, verrà sostituita da Pedro Morenés.
Nel gennaio 2012 annunciò l'intenzione di candidarsi per la segreteria generale del PSOE. Come affermato da lei stessa, voleva "guidare un nuovo progetto". Tuttavia, durante la celebrazione del 38º Congresso federale del PSOE, Chacón perse contro Alfredo Pérez Rubalcaba.[6]
Segretario delle relazioni internazionali del PSOE
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il Congresso straordinario del PSOE tenutosi il 26 e 27 luglio 2014, è divenuta segretaria delle relazioni internazionali del PSOE.
L'11 giugno 2015 annunciò che si sarebbe candidata alle primarie per la scelta del capolista del PSC della provincia di Barcellona per le elezioni generali del 2015 e il 30 giugno fu eletta poiché fu l'unica ad ottenere i consensi.[7]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Il 14 dicembre 2007 si è sposata con il giornalista ed uomo politico Miguel Barroso; nel giorno del suo giuramento da ministro della Difesa era incinta, fatto che ebbe una certa risonanza internazionale.
Nelle settimane successive alla nomina in stato avanzato di gravidanza visitò i contingenti spagnoli impegnati in missione all'estero tra i quali Kosovo e Afghanistan. Nel maggio dello stesso anno, ha partorito il suo primo ed unico figlio Miquel. A luglio 2016 la coppia divorzia. Il 13 gennaio 2024, suo figlio Miquel è rimasto orfano di tutti e due i genitori all'età di quindici anni quando suo padre Miguel Barroso è morto a Madrid all'età di settant'anni per un infarto, così come fu per sua madre.
Morte
[modifica | modifica wikitesto]Sofferente di una cardiopatia congenita, muore il 9 aprile 2017 all'età di 46 anni a Madrid per arresto cardiaco.
La sua morte suscitò costernazione nella classe politica e nel giro di poche ore fu omaggiata con numerosi tributi. I sovrani Filippo VI e Letizia e l'ex coppia reale Juan Carlos I e Sofia hanno fatto le loro condoglianze al Partito Socialista.[8]
Dopo la cremazione, le sue ceneri sono state trasferite nella città natale di Esplugues de Llobregat, dove l'urna è stata esposta nel municipio della città.[9]
Nel gennaio 2021, il Partito Democratico Europeo Catalano (PDeCAT) ha pubblicato, nell'ambito della campagna elettorale per le elezioni parlamentari catalane, un video in cui due persone conversano sulla leader del PDeCAT, Àngels Chacón: la prima chiede se è "Chacón, la socialista", e l'altra risponde "no, questa è l'indipendentista"; il filmato suscita l'indignazione del Partito dei Socialisti di Catalogna, il Partito Democratico affermerà in seguito che in nessun momento si è trattato di appropriarsi della memoria di Carme Chacón.[10] Il video è stato definitivamente rimosso poche ore dopo, poiché Àngels Chacón ha spiegato in un tweet di aver parlato e chiesto scusa alla madre dell'ex ministro.[11]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze spagnole
[modifica | modifica wikitesto]Onorificenze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (ES) Tuit de condolencia de la cuenta oficial del PSOE
- ^ Muere la socialista Carme Chacón, su politica.elpais.com. URL consultato il 9 aprile 2017.
- ^ (ES) Ministra de Defensa: Carme Chacón Piqueras, su lamoncloa.gob.es, Governo della Spagna. URL consultato il 10 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2011).
- ^ Spagna, ecco il governo Zapatero Nove donne e otto uomini - esteri - Repubblica.it, in la Repubblica. URL consultato l'11 settembre 2022.
- ^ (ES) Chacón: 'Me retiro porque se ha puesto en riesgo al PSOE y al Gobierno', in El País, 26 maggio 2011. URL consultato il 9 luglio 2024.
- ^ (ES) Política . Comunitat : Alfredo Pérez Rubalcaba gana a Carme Chacón por 22 votos de diferencia, su elperiodicodeaqui.com. URL consultato il 9 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ «Iceta y Chacón, candidatos del PSC el 27S y en las generales.», su cronicaglobal.com. URL consultato l'8 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 23 settembre 2015).
- ^ (ES) Consternación entre los dirigentes políticos por la muerte de Carme Chacón, in El País, 10 aprile 2017. URL consultato l'8 luglio 2024.
- ^ (ES) Carme Chacón, despedida por su exmarido y su hijo Miquel, su lecturas.com, 12 aprile 2017. URL consultato l'8 luglio 2024.
- ^ (ES) Fran Torres, El PDECat juega con la memoria de Carme Chacón e indigna al PSC, in ABC, 14 gennaio 2021. URL consultato l'8 luglio 2024.
- ^ (ES) El PdeCAT retira un vídeo de campaña que citaba a la fallecida Carme Chacón, in El País, 14 gennaio 2021. URL consultato l'8 luglio 2024.
- ^ Bollettino Ufficiale di Stato
- ^ (ES) Copia archivada, su noticias.lainformacion.com. URL consultato il 19 luglio 2024 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Carme Chacón
Collegamenti esterni
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Controllo di autorità | VIAF (EN) 232296517 · ISNI (EN) 0000 0003 6772 7434 · SBN UTOV563610 · LCCN (EN) n2019064954 · GND (DE) 1129568482 · BNE (ES) XX1231424 (data) · BNF (FR) cb16573025c (data) |
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