Campionato sudamericano di rugby 2013
Campionato sudamericano di rugby 2013 | |
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Competizione | Sudamericano |
Sport | Rugby a 15 |
Edizione | 35ª |
Organizzatore | Sudamérica Rugby[1] |
Date | dal 27 aprile 2013 al 4 maggio 2013 |
Luogo | Uruguay |
Partecipanti | 4 |
Formula | girone unico |
Risultati | |
Vincitore | Argentina (34º titolo) |
Secondo | Uruguay |
Terzo | Cile |
Sudamericano A | Paraguay |
Sudamericano B | Ecuador |
Statistiche | |
Miglior marcatore | Sebastián Poet (29) |
Record mete | Dan Isaack (4) |
Incontri disputati | 6 |
Cronologia della competizione | |
Il campionato sudamericano di rugby 2013 (in spagnolo Sudamericano de Rugby 2013; in portoghese Campeonato Sul-Americano de Rugby de 2013) fu il 35º campionato continentale del Sudamerica di rugby a 15.
Il Sudamericano "A" fu ospitato dall'Uruguay allo stadio Charrúa di Montevideo, in cui si tennero tutti gli incontri della manifestazione a eccezione di uno svoltosi a Temuco, in Cile. Il Sudamericano "A" funse anche da quarto turno delle qualificazioni americane alla Coppa del Mondo 2015: essendo l'Argentina non interessata alle eliminatorie in quanto già qualificata al torneo mondiale, a determinare la squadra ancora in corsa fu la classifica avulsa tra Brasile, Cile e Uruguay[2], la cui squadra migliore accedette allo spareggio finale della zona Americhe contro la perdente del playoff nordamericano tra Canada e Stati Uniti[3]. Il torneo "A" fu vinto per la trentaquattresima volta — in altrettante partecipazioni — dall'Argentina[4] che nell'occasione inviò alla competizione una squadra, di fatto la propria Nazionale A guidata dai tecnici federali Mauricio Reggiardo e Martín Gaitán, con numerosi esordienti a livello di test match[5]. L'Uruguay vinse, altresì, la classifica avulsa con le altre tre partecipanti al torneo e alla qualificazione mondiale[6] e continuò il suo percorso verso la rassegna mondiale andando a spareggiare contro gli Stati Uniti per determinare quale delle due sarebbe stata la seconda squadra americana alla Coppa del Mondo di rugby 2015 e quale, invece, quella destinata ai ripescaggi interzona[3].
Il Sudamericano "B" si tenne invece a Luque, in Paraguay, e fu vinto dalla formazione di casa a punteggio pieno[7]. Con tale vittoria gli Yacarés tornarono in prima divisione per l'edizione 2014.
Infine, la terza divisione del torneo, il Sudamericano "C", si tenne a San José, in Costa Rica, e fu vinto dall'Ecuador che si aggiudicò anche la promozione al Sudamericano "B" 2014[8].
Il valore delle marcature, come stabilito dall’IRFB nel 1992, era: 5 punti per ciascuna meta (7 se trasformata), 3 punti per la realizzazione di ciascun calcio piazzato, idem per il drop[9]. Per tutte le divisioni del torneo il sistema previde 3 punti per la vittoria, 2 per il pareggio, 1 per la sconfitta e zero per il forfait.
Squadre partecipanti
[modifica | modifica wikitesto]Sudamericano “A” | Sudamericano “B” | Sudamericano “C” |
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Argentina | Colombia | Costa Rica |
Brasile | Paraguay | Ecuador |
Cile | Perù | Guatemala |
Uruguay | Venezuela | El Salvador |
Sudamericano “A”
[modifica | modifica wikitesto]1ª giornata
[modifica | modifica wikitesto]Montevideo 27 aprile 2013, ore 15:30 UTC-3 | Uruguay | 18 – 29 referto | Argentina | Stadio Charrúa
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Temuco 27 aprile 2013, ore 18 UTC-3 | Cile | 38 – 22 referto | Brasile | Stadio Germán Becker
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2ª giornata
[modifica | modifica wikitesto]Montevideo 1º maggio 2013, ore 13 UTC-3 | Cile | 10 – 85 referto | Argentina | Stadio Charrúa
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Montevideo 1º maggio 2013, ore 15:30 UTC-3 | Brasile | 7 – 58 referto | Uruguay | Stadio Charrúa
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3ª giornata
[modifica | modifica wikitesto]Montevideo 4 maggio 2013, ore 13 UTC-3 | Brasile | 0 – 83 referto | Argentina | Stadio Charrúa
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Montevideo 4 maggio 2013, ore 15:30 UTC-3 | Uruguay | 23 – 9 referto | Cile | Stadio Charrúa
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Classifica
[modifica | modifica wikitesto]Pos | Squadra | G | V | N | P | PF | PS | DP | Pt |
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1 | Argentina | 3 | 3 | 0 | 0 | 197 | 28 | +169 | 9 |
2 | Uruguay | 3 | 2 | 0 | 1 | 99 | 45 | +54 | 7 |
3 | Cile | 3 | 1 | 0 | 2 | 57 | 130 | −73 | 5 |
4 | Brasile | 3 | 0 | 0 | 3 | 29 | 179 | −150 | 3 |
Sudamericano “B”
[modifica | modifica wikitesto]Risultati
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Sudamericano “C”
[modifica | modifica wikitesto]Risultati
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Classifica
[modifica | modifica wikitesto]Classifica | G | V | N | P | PF | PS | P± | PT | |
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Ecuador | 3 | 3 | 0 | 0 | 67 | 30 | +37 | 9 | |
Costa Rica | 3 | 2 | 0 | 1 | 137 | 26 | +111 | 7 | |
Guatemala | 3 | 1 | 0 | 2 | 64 | 100 | -36 | 5 | |
El Salvador | 3 | 0 | 0 | 3 | 33 | 145 | -112 | 3 |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ All’epoca sotto il nome di Confederación Sudamericana de Rugby
- ^ (ES) XXXV Campeonato Sudamericano Mayor A 2013, su consur.org, Confederación Sudamericana de Rugby, 23 marzo 2014. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
- ^ a b (EN) Schema delle qualificazioni alla Coppa del Mondo 2015 per la zona Americhe, su rugbyworldcup.com, International Rugby Board. URL consultato il 4 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2014).
- ^ (ES) Argentina campeón del Sudamericano Mayor A 2013, Confederación Sudamericana de Rugby, 4 maggio 2013. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
- ^ (ES) Plantel de Argentina para el Campeonato Sudamericano de Mayores, su consur.org, Confederación Sudamericana de Rugby. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2014).
- ^ (ES) Uruguay le ganó 23-9 a Chile, Confederación Sudamericana de Rugby, 4 maggio 2013. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 16 aprile 2014).
- ^ (ES) Paraguay retorna a la Elite Sudamericana, su consur.org, Confederación Sudamericana de Rugby, 31 agosto 2014. URL consultato l'11 novembre 2014 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2014).
- ^ (ES) Ecuador Campeón del Torneo Mayor CONSUR C, su consur.org, Confederación Sudamericana de Rugby, 9 dicembre 2013. URL consultato il 13 novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2014).
- ^ (EN) Rugby Rules Changed for Faster Game, in The Canberra Times, 17 aprile 1992, p. 18. URL consultato il 15 dicembre 2021. Ospitato su Biblioteca nazionale australiana.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
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