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Buggerru

Coordinate: 39°23′51″N 8°24′09″E
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Buggerru
comune
(IT) Buggerru
(SC) Bugèrru, Bujèrru
Buggerru – Stemma
Buggerru – Bandiera
Buggerru – Veduta
Buggerru – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Sardegna
ProvinciaSud Sardegna
Amministrazione
SindacoLaura Cappelli (lista civica) dal 6-6-2016 (2º mandato dall'11-10-2021)
Territorio
Coordinate39°23′51″N 8°24′09″E
Altitudine51 m s.l.m.
Superficie48,33 km²
Abitanti1 023[2] (29-2-2024)
Densità21,17 ab./km²
Comuni confinantiFluminimaggiore, Iglesias
Altre informazioni
Cod. postale09010
Prefisso0781
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT111006
Cod. catastaleB250
TargaSU[1]
Cl. sismicazona 4 (sismicità molto bassa)[3]
Nome abitanti(IT) buggerrai
(SC) bugerraiusu/bujerraiusu
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Buggerru
Buggerru
Buggerru – Mappa
Buggerru – Mappa
Posizione del comune di Buggerru
nella provincia del Sud Sardegna
Sito istituzionale

Buggerru (Bugerru o Buxèrru in sardo) �� un comune italiano di 1 023 abitanti[2] della provincia del Sud Sardegna in Sardegna.

Geografia fisica

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Cala Domestica

Il comune si trova sulla costa occidentale della Sardegna, nella sub-regione dell'Iglesiente. Il paese, caratterizzato da casette disposte a ventaglio, si trova sullo scenografico sbocco a mare di un’impervia valle, il canale Malfidano, che ha dato il nome alla più importante miniera della zona.

Cale, coste e spiagge del comune

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Nel litorale del Comune di Buggerru, partendo da nord verso sud, si hanno le seguenti cale, coste e spiagge più conosciute[4]:

  • Spiaggia di Portixeddu - Riu Mannu (cioè: Porticciolo - Rio Grande)
  • Spiaggia Is Compingius o Is Compinxius (cioè: I Pini)
  • Spiaggia Is Compingieddus o Is Compinxeddus (cioè: I Piccoli Pini)
  • Spiaggia di San Nicolao o San Nicolò
  • Costa di San Nicolao o San Nicolò
  • Cala o Caletta dell'Acquedotto
  • Punta Nido dell'Aquila con alte falesie (fino a 36 m) e i Fariglioni
  • Costa Nido dell'Aquila
  • Cala o Spiaggia di Buggerru
  • Marina e Porto di Buggerru
  • Costa di Pranu Sartu (cioè: Piano dell'Agro) con alte falesie (fino a 122 m) e i Fariglioni
  • Grotta Azzurra
  • Costa Punta Su Zippiri (cioè: Punta del Rosmarino) con alte falesie (fino a 111 m)
  • Costa Punta Toppi Vacca o Punta Toppi Bacca (cioè: Punta Pube della Vacca) con alte falesie (fino a 104 m)
  • Caletta di Cala Domestica o Sa Caletta
  • Cala Domestica spiaggia
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia mineraria della Sardegna ed Eccidio di Buggerru.
Panorama della miniera di Buggerru (xilografia 1901)

La sua nascita, nel 1864, è legata alle vicende minerarie della Sardegna sud-occidentale.

Guardando l'evoluzione demografica del paese si può notare come, agli inizi del XX secolo, la popolazione di Buggerru fosse cinque volte quella di inizio XXI secolo; questo perché in quegli anni la cittadina viveva il periodo più florido delle sue miniere. In quel periodo il paese veniva chiamato «petit Paris» ovvero "piccola Parigi" in quanto i dirigenti minerari che si erano trasferiti nel borgo minerario con le rispettive famiglie avevano ricreato un certo ambiente culturale[5]. Fra questi Achille Georgiades, un greco di Costantinopoli arrivato in Sardegna nel 1903 per dirigere le miniere della Société des mines de Malfidano di Parigi, la cui Sede operativa in Sardegna era Buggerru. C'era anche il francese Georges Perrier che gestiva un cinema; inoltre in paese vi erano anche un teatro e un circolo riservato alla ristretta élite dei dirigenti della società francese. Dall'altra parte c'erano i minatori che lavoravano in condizioni disumane, sottopagati e costretti a turni di lavoro massacranti, spesso vittime di incidenti mortali sul lavoro; questi erano organizzati nella Federazione dei minatori. Nel 1904, a seguito dell'inasprimento del trattamento imposto dal Georgiades, i minatori si rifiutarono di lavorare e presentarono le loro istanze alla società francese; per tutta risposta questi chiamarono l'esercito che fece fuoco sugli operai uccidendone tre e ferendone molti altri. Quella domenica 4 settembre 1904 sarà ricordata come la data dell'Eccidio di Buggerru, per il quale sarà fatto il primo sciopero generale in Italia[6].

Si è costituito in comune autonomo nel 1960 con la frazione omonima staccata dal comune di Fluminimaggiore.

Lo stemma e il gonfalone di Buggerru sono stati concessi con decreto presidenziale del 6 aprile 2005.[7]

«Stemma di cielo, a due cutter di legno al naturale, con le vele latine gonfie di argento, banderuolati dello stesso, equipaggiati di due al naturale, voganti sul mare di azzurro, mareggiato di argento; al capo partito: nel primo, d'oro, caricato da un piccone da minatore di nero e da un badile dello stesso, con i manici di legno al naturale, decussati, essi manici attraversati dalla lampada da minatore di nero; nel secondo, di argento, caricato da quattro gocce di sangue di rosso, ordinate in fascia. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone è un drappo di bianco.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Spiaggia di Portixeddu

Architetture religiose

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  • Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista.

Architetture militari

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Torre costiera di Cala Domestica, XVI secolo
  • Torre di Cala Domestica.

Architetture civili

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  • Palazzina della direzione mineraria.
  • Palazzina Beni Beni o Villa degli Ospiti.
  • Torretta Ex Bà.
  • Vecchia centrale elettrica.
  • Vecchio villaggio minerario di Caitas (ruderi).
  • Vecchio villaggio minerario di Malfidano (ruderi).
  • Vecchio villaggio minerario di Planedda (ruderi).
  • Vecchio villaggio minerario di Monte Regio (ruderi).
  • Dopolavoro minerario
  • Galleria Henry.

Luoghi di interesse naturalistico

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  • Grotta de S'Aqua Gelada
  • Canyon di Malfidano
  • Piani inclinati, decauville e sentieri minerari.
  • Scavi di Planu Sartu.
Laveria Malfidano

Nel territorio comunale di Buggerru sono presenti le seguenti miniere dismesse:

  • Miniera di Canalgrande.o Cala Domestica
  • Miniera di Cumpingeddus.
  • Miniera di Genna Arenas - monte Regio (monte Rexi o Rexio).
  • Miniera di Lisandrus-San Nicolò.
  • Miniera di Malfidano.
  • Miniera di monte Segarino.
  • Miniera di Nanni Frau.
  • Miniera di Pira Roma.
  • Miniera di Piscina Morta.
  • Miniera di Planu Dentis (Pranu Dentis).
  • Miniera di Planu Sartu (Pranu Sartu).
  • Miniera di San Luigi.
  • Miniera di Scalittas.
  • Miniera di Su Solu (Su Sollu).

Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[8]

Lingue e dialetti

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La variante del sardo parlata a Buggerru è il campidanese occidentale.

Geografia antropica

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La spiaggia di Cala Domestica

Nel territorio comunale sono presenti le frazioni e località di Cala Domestica, Grugua (o Salto di Gessa), Malfidano, Planu Sartu (o Pranu Sartu), Portixeddu, San Nicolao (o San Nicolò) e Scalittas.

Il porto turistico

Nei mesi estivi Buggerru è una meta turistica molto apprezzata grazie agli ex siti minerari e alle sue rinomate spiagge.

Amministrazione

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
6 giugno 1993 27 aprile 1997 Giampaolo Algisi lista mista di sinistra Sindaco [9]
27 aprile 1997 13 maggio 2001 Giampaolo Algisi liste civiche di centro-sinistra Sindaco [10]
13 maggio 2001 28 maggio 2006 Giovanni Degortes centro Sindaco [11]
28 maggio 2006 15 maggio 2011 Silvano Farris liste civiche di centro-destra Sindaco [12]
15 maggio 2011 5 giugno 2016 Silvano Farris lista civica "Progetto per Buggerru 2011" Sindaco [13]
5 giugno 2016 11 ottobre 2021 Laura Cappelli lista civica "Buggerru Idea Comune" Sindaco [14]
11 ottobre 2021 in carica Laura Cappelli lista civica "Buggerru Idea Comune" Sindaco [15]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. Buggerru che milita nel girone B sardo di 2ª Categoria.

  1. ^ Sigla provvisoria definita dal Consiglio di Stato con parere n° 1264 del 30 maggio 2017, in attesa di recepimento nella tabella allegata al Regolamento del codice della strada
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024.
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Salvatore Colomo, Sardegna - Guida alle Coste, Cagliari, Società Editrice L'Unione Sarda, 2010.
  5. ^ Storia del paese, su web.tiscali.it. URL consultato il 15 agosto 2008.
  6. ^ Giuseppe Farris, Bloody Sunday a Buggerru, in il manifesto, 3 settembre 2004. URL consultato il 3 marzo 2021 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2012).
  7. ^ Emblema del Comune di Buggerru (Cagliari), su presidenza.governo.it, Governo italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica, 2005. URL consultato il 12 ottobre 2020.
  8. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28 dicembre 2012.
  9. ^ Comunali 06/06/1993, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  10. ^ Comunali 27/04/1997, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  11. ^ Comunali 13/05/2001, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  12. ^ Comunali 28/05/2006, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  13. ^ Comunali 15/05/2011, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  14. ^ Comunali 05/06/2016, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 24 novembre 2017.
  15. ^ Comunali Sardegna 10/11 ottobre 2021, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 12 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2021).
  • F. Fois, Torri spagnole e forti piemontesi in Sardegna, Cagliari, La Voce Sarda, 1981.
  • G. Montaldo, Le torri costiere in Sardegna, Sassari, Carlo Delfino, Sassari 1992.
  • F. Russo, La difesa costiera del Regno di Sardegna dal XVI al XIX secolo, Roma, Stato maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, 1992.
  • S. Mezzolani-A. Simoncini, Sardegna da salvare. Paesaggi e architettura delle miniere, Nuoro, Archivio fotografico Sardo, 1993, pp. 194–212.
  • F. Masala, "Gli insediamenti minerari. Forme, architetture, problemi", in Le città di fondazione in Sardegna, a cura di A. Lino, Cagliari, Cuec, 1998, pp. 36–50.
  • M. Rassu, Guida alle torri e forti costieri, Cagliari, Artigianarte, Cagliari 2000.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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