Si riprende a pochi mesi dalla fine della guerra col Mirabello da sistemare (la tribuna era stata danneggiata dai bombardamenti). Alla guida della società è l'avvocato Mario Curti che cede il centravanti Zecca al Venezia, poi la Reggiana viene prelevata da Carletto Visconti, titolare di un'azienda di formaggi, ma proveniente da Varese, e con lui è l'imprenditore di pelli Gino Lari.
La Reggiana partecipa al campionato misto di C-B. L'ossatura è quella dell'anteguerra, con Vasirani tra i pali, Colombi o Giaroli e Milo Campari terzini, poi Panciroli, rientrato a Reggio, con Alvigini al centro della mediana, che sarà poi raggiunto da Livio Spaggiari, poi Testoni o Carlo Benelli. In avanti Otello Bonacini, con Violi, al centro della prima linea il nuovo acquisto Losi, poi il bagnolese Ganassi e Casarini.
La Reggiana ottiene l'ammissione alla serie B (nel derby di Parma del 31 marzo i granata vincono nettamente con due gol di Panciroli) e si qualifica per le finali. Niente da fare per la promozione in A che ottiene l'Alessandria, sconfitta al Mirabello per 1 a 0, ma che stravince l'ultima al Moccagatta per 5 a 0. La classifica finale è Alessandria a 15 punti, seguita dalla Pro Patria a 11, Vigevano 10, Reggiana 9, Cremonese 8 e Padova 7.
Ezio Fanticini, Andrea Ligabue, La storia della Reggiana, Reggio Emilia, Il Resto del Carlino, edizione Reggio, 1993, p. 22.
Carlo Fontanelli, Alfredo Ferraraccio, 1919-2003 - La favola granata - La storia dell'A.C. Reggiana, Empoli (FI), Geo Edizioni S.r.l. - stampa: Tipografia Palagini, San Miniato (PI), pp. 102-104.
Mauro Del Bue, Una storia Reggiana, le partite, i personaggi, le vicende negli anni del triunvirato, 1945-1969 (2º volume), Montecchio Emilia (RE), Aliberti Editore, 2004, pp. 9-26.