Antoine Bello
«Da parte mia, credo che la verità sia solo uno scenario fra tanti, quello che gli uomini giusti e intellettualmente esigenti riconoscono a colpo sicuro quando lo incontrano»
Antoine Bello (Boston, 25 marzo 1970) è uno scrittore e imprenditore francese, autore di diversi romanzi e racconti. È noto principalmente per la saga in due volumi sulle avventure di Sliv Dartunghuver, pubblicata in Italia da Fazi Editore.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Studi e attività imprenditoriale
[modifica | modifica wikitesto]Nato da genitori francesi a Boston (motivo per cui gode anche della cittadinanza statunitense), Antoine Bello trascorre la gioventù in Francia, dove avvia studi di natura commerciale, diplomandosi nel 1991 all'HEC Paris. Presso questo istituto terrà inoltre in futuro un corso ("Create your own company") che lo porterà a venire insignito dell'HEC Vernimmen Teaching Awards, prestigioso premio all'eccellenza dell'insegnamento di materie commerciali[1].
Già durante gli anni di studio presso l'HEC Paris fonda Hors Ligne, più tardi ribattezzata Ubiqus, società specializzata nell'organizzazione di riunioni e nella redazione di resoconti scritti per meeting planner: attualmente Ubiqus (non più sotto la guida di Bello, che vi ha dedicato quindici anni della propria vita) vanta sedi legali nei principali paesi europei statunitensi, diverse centinaia di dipendenti e un turnover di circa 60 milioni di euro[2].
Nel 2007 Bello ha fondato Rankopedia, sito web nel quale gli utenti possono creare profili personali e classifiche su qualsiasi cosa, dalla musica allo sport, dalla politica al cinema: negli ultimi anni la comunità è cresciuta fino a contare più di 30.000 membri e 600.000 votazioni [3].
Attività letteraria
[modifica | modifica wikitesto]Parallelamente alla vita professionale e alla fondazione di Ubiqus e Rankopedia, Bello si è dedicato, fin dalla gioventù, ad un'intensa produzione letteraria: nel 1990, a soli vent'anni, scrive Amérique, romanzo che però viene rifiutato dagli editori e che sarà pubblicato solo nel 2012.
Diversi suoi racconti (tra cui Manikin 100, vincitore nel 1993 del Prix du Jeune Ecrivain[4]) confluiscono nella raccolta del 1996 Les funambules, prima vera pubblicazione di Bello, composta, oltre che da Manikin 100, da Soltino (la storia di un funambolo ossessionato dalla propria attività), dal fantascientifico Go Ganymède!, da Le dossier Krybolski, di chiara ambientazione fanta-spionistica e da L'année Zu, articolo fittizio (di una rivista francese di filologia altrettanto fittizia) sull'eccezionale destino dello scrittore Maximilian Zu. Edito da Gallimard, Les funambules vince nello stesso anno il Prix de la Vocation Bleustein Blanchet[5].
Nel 1998 esce, sempre per Gallimard, Éloge de la pièce manquante (Elogio del pezzo mancante nella traduzione italiana), romanzo giallo su un assassino che uccide i membri del circolo di "Puzzle veloce", amputando loro gli arti e sostituendoli con una Polaroid del pezzo mancante. Il romanzo, finalista del Prix Novembre del 1998 [6] (poi vinto da Le particelle elementari di Michel Houellebecq), è tradotto in una dozzina di lingue e fa conoscere Bello anche al di fuori del panorama letterario francese.
Il successo arriva però con il dittico formato da Les falsificateurs (I falsificatori) del 2007 e Les éclaireurs (Gli illuminati) del 2009, con i quali Antoine Bello dà vita alla saga avente come protagonista il geografo islandese Sliv Dartunghuver e la sua ascesa all'interno del misterioso CFR (Consorzio per la Falsificazione della Realtà), ente che da tempo immemore reinventa occultamente la realtà per finalità e scopi che sono ignoti ai suoi stessi membri. I due romanzi, di grande successo (I falsificatori ha venduto solo in Francia più di 100 000 copie[7]), si caratterizzano per un'ambientazione distopica, quasi orwelliana, in cui convivono riferimenti tanto alla fantascienza di Philip K. Dick quanto alle atmosfere thriller di Le Carré, passando per le riflessioni sul labile confine tra realtà e finzione presenti nelle opere di Borges e Vargas Llosa. Entrambi i romanzi hanno ottenuto numerose critiche positive in virtù della capacità di Bello di dare vita, come affermato per La Repubblica da Fabio Gambaro (saggista e critico, corrispondente da Parigi), ad una "narrazione paranoica sul potere illimitato della disinformazione, ma anche elogio dell'utopia letteraria e dei suoi universi sconfinati"[8], senza mai eccedere in teorie complottistiche.
Il ritorno al genere poliziesco avviene nel 2010, con la pubblicazione di Enquête sur la disparition d'Emilie Brunet, inteso come omaggio ad Agatha Christie e ad Edgar Allan Poe, nel quale è narrata l'investigazione di Achille Dunot, detective affetto da amnesia anterograda, chiamato ad indagare sulla scomparsa di una delle donne più ricche di Francia.
Dopo più di due anni, Antoine Bello, oltre a pubblicare Amérique e una nuova raccolta di racconti (L'Actualité, Légendes, Reclus e En fuite) in formato elettronico, si dedica alla redazione di un nuovo romanzo, Mateo, che vede la luce nel gennaio 2013: l'opera, romanzo di formazione su un giovane talento del calcio, vuole riflettere sul bilanciamento tra virtù e impegno e l'importanza di un giusto uso dei talenti di cui ognuno dispone. Questo romanzo, così come Enquête sur la disparition d'Emilie Brunet, Amérique ed entrambe le raccolte di racconti, non è ancora stato tradotto in Italiano.
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Bello, dopo aver lavorato e vissuto per anni tra Francia, Svezia e Giappone, si è trasferito a New York, dove vive con la moglie e quattro figli. Nel 2012 ha suscitato scalpore appoggiando apertamente la campagna politica di Nicolas Sarkozy, del quale un anno dopo si è dichiarato estremamente soddisfatto, sottolineando come d'altra parte la sinistra francese (rappresentata dal Partito Socialista) sia "abbastanza patetica" e incapace di riformarsi[9].
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Romanzi
[modifica | modifica wikitesto]- Amérique (1990, pubblicato solo nel 2012)
- Elogio del pezzo mancante (Éloge de la pièce manquante, Bompiani 1996)
- I falsificatori (Les falsificateurs, Fazi Editore 2007)
- Gli illuminati (Les Éclaireurs, Fazi Editore 2009)
- Enquête sur la disparition d'Émilie Brunet (2010)
- Mateo (2013).
Raccolte di racconti
[modifica | modifica wikitesto]- Les funambules (Manikin 100, Soltino, Go Ganymède!, Le dossier Krybolski e L'année Zu) (1996).
- L'actualité, Légendes, Reclus e En fuite (2012)
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- 1993 : Prix du Jeune Ecrivain Francophone per il racconto Manikin 100 [4]
- 1996 : Prix Littéraire de la Vocation Marcel Bleustein-Blanchet per la raccolta Les Funambules [5]
- 1999 : Finalista del Prix Novembre per Elogio del pezzo mancante [6]
- 2009 : Prix France Culture-Télérama per Gli illuminati [10]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) "Award Winners" sul sito del Pierre Vernimmen Teaching Awards, su appli7.hec.fr. URL consultato il 20 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2013).
- ^ (EN) Presentazione della società sul sito Ubiqus, su ubiqus.co.uk. URL consultato il 26 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2013).
- ^ (EN) Pagina "The Team" sul sito di Rankopedia [collegamento interrotto], su rankopedia.com. URL consultato il 26 giugno 2013.
- ^ a b (FR) "55 ecrivains reveles" sul sito del Prix du Jeune Ecrivain, su pjef.net. URL consultato il 25 giugno 2013.
- ^ a b (FR) "Le prix de la Vocation à Antoine Bello" sul sito di Les Echos, su lesechos.fr. URL consultato il 25 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ a b (EN) Steven Poole, Review: The missing piece by Antoine Bello, in The Guardian, 19 gennaio 2002. URL consultato il 25 giugno 2013.
- ^ "I falsificatori" sul sito di Fazi Editore, su fazieditore.it. URL consultato il 26 giugno 2013 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2011).
- ^ Fabio Gambaro, Bello Antoine, in La Repubblica, 17 luglio 2010, p. 38. URL consultato il 25 giugno 2013.
- ^ (FR) Marie-Laure Delorme, Antoine Bello : un sarkozyste heureux!, in Mediapart, 23 aprile 2008. URL consultato il 26 giugno 2013.
- ^ (FR) Assegnazione del premio ad Antoine Bello sul sito di France Culture, su franceculture.fr. URL consultato il 25 giugno 2013.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Antoine Bello
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Sito ufficiale, su antoinebello.com.
- (EN) Opere di Antoine Bello, su Open Library, Internet Archive.
- (EN) Bibliografia di Antoine Bello, su Internet Speculative Fiction Database, Al von Ruff.
- (EN) Antoine Bello, su Goodreads.
- Pagina dell'autore sul sito di Fazi Editore, su fazieditore.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 66573370 · ISNI (EN) 0000 0001 0910 8235 · SBN RAVV222561 · Europeana agent/base/111203 · LCCN (EN) n96092460 · GND (DE) 122804538 · BNF (FR) cb12514373h (data) · J9U (EN, HE) 987007402240105171 · NDL (EN, JA) 00978184 · CONOR.SI (SL) 193467491 |
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