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Ambulacro (architettura)

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Ambulacro esterno del Teatro Marcello.

L'ambulacro (in latino ambulācrum) è uno spazio architettonico che ha il principale scopo di incanalare i flussi di percorrenza all'interno di un luogo più ampio, rispetto al quale è solitamente filtrato attraverso colonnati. Assume quindi spesso la conformazione di portico o galleria[1][2].

A seconda del contesto di riferimento l’ambulacro può assumere diverse forme ma mantiene la sua connotazione di luogo destinato al passeggio o alla percorrenza. Nell'architettura romana ci si riferisce a quella parte di edificio, coperta spesso da un solaio o da una volta, dove è consentito camminare o comunque compiere spostamenti (per esempio il corridoio anulare dei teatri e degli anfiteatri, o anche gli spazi distributivi colonnati delle grandi ville extraurbane). Nell'architettura greca viene detto ambulacro quello spazio di percorrenza che si viene a creare nei templi peripteri tra il colonnato e l'involucro della cella. Nell'architettura paleocristiana gli ambulacri sono le gallerie delle catacombe[1]. La parola ambulacro viene utilizzata anche come sinonimo di deambulatorio, il corridoio posto intorno al coro e all'abside delle chiese romaniche francesi poi ripreso dall'architettura sacra gotica[1][3][4].

La sua vocazione di luogo destinato al passaggio, non soltanto funzionale al raggiungimento di altri luoghi ma anche ricreativo o contemplativo, trova riscontro nell'etimologia stessa della parola latina ambulacrum, che deriva da ambulare cioè "camminare". Gli ambulacrum infatti erano in origine i viali alberati nei quali gli antichi romani erano soliti fare le loro passeggiate. Capitava che questi spazi di percorrenza venissero coperti per riparare i passanti dal sole e dalla pioggia o che venissero inglobati all'interno degli edifici (come teatri e mercati); in quel caso veniva assegnata loro la definizione di Ambulatio. Ed è appunto da questi ambulatio che deriva il significato oggigiorno convenzionalmente attribuito agli ambulacri[1][5].

L'architetto Sostratos di Cnido avrebbe per primo costruito l'ambulatio pensilis citato da Plinio il vecchio nel Naturalis historia (xxxvi, 83).[6] Marco Vitruvio Pollione invece usava il termine ambulatio per descrivere lo spazio colonnato che si veniva a creare intorno alla cella del tempio pseudodiptero (iii, 3, 8). Il suo periodo di massimo impiego ed utilizzo in ambito architettonico fu in epoca medioevale in tutto il continente europeo.[4]

  1. ^ a b c d ambulacro in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  2. ^ ambulacro: significato e definizione - Dizionari, su ambulacro: significato e definizione - Dizionari - La Repubblica. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  3. ^ deambulatòrio in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 10 febbraio 2023.
  4. ^ a b Ambulacro in "Enciclopedia dell' Arte Medievale", su www.treccani.it. URL consultato il 17 agosto 2022.
  5. ^ Ambulacrum in English, su collinsdictionary.com.
  6. ^ AMBULACRO in "Enciclopedia dell' Arte Antica", su www.treccani.it. URL consultato il 17 agosto 2022.
  • James Stevens Curl, Dizionario di architettura e architettura del paesaggio (Oxford University Press, 2006).

Voci correlate

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