Alligator Records
Alligator Records | |
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Stato | Stati Uniti |
Fondazione | 1971 a Chicago |
Fondata da |
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Sede principale | Chicago |
Settore | editoria, Intrattenimento |
Prodotti | CD e DVD di Blues, Blues rock |
Sito web | www.alligator.com/ |
La Alligator Records è un'etichetta discografica indipendente americana di blues con sede a Chicago, fondata da Bruce Iglauer nel 1971.[1][2] Iglauer è stato anche uno dei fondatori della rivista Living Blues a Chicago nel 1970.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Iglauer fondò l'etichetta con i propri risparmi per registrare e produrre la sua band preferita Hound Dog Taylor e gli HouseRockers,[3] che il suo principale, Bob Koester della Delmark Records, rifiutava di registrare. Nove mesi dopo l'uscita del primo album smise di lavorare alla Delmark Records per concentrarsi completamente sulla band e sulla sua etichetta.[4] Furono realizzate solo 1 000 copie dell'album di debutto di Taylor, mentre anche Iglauer entrò nella direzione del gruppo. Altre prime pubblicazioni della neonata etichetta comprendevano registrazioni di Big Walter Horton con Carey Bell e Fenton Robinson. Nel 1976 I Got What It Takes di Koko Taylor fu nominato per un Grammy Award e presto Albert Collins firmò per l'etichetta. Iglauer è stato principalmente il produttore esecutivo dell'etichetta.[5]
Nel 1982 l'etichetta vinse il suo primo Grammy Award per l'album I'm Here, di Clifton Chenier. Il secondo Grammy venne nel 1985 per Showdown! di Albert Collins, Johnny Copeland e Robert Cray. Nel 1991 fu pubblicata un'antologia per il 20º anniversario.[5]
Dalla sua fondazione Alligator Records ha pubblicato oltre 250 album blues e blues rock, oltre a una serie reggae ormai defunta. Tra gli artisti della Alligator presenti e passati figurano Lonnie Mack, Marcia Ball, Koko Taylor, Lonnie Brooks, Lil' Ed & The Blues Imperials, Eddy Clearwater, Sam Lay, Smokin' Joe Kubek, Roomful of Blues, Eric Lindell, JJ Grey & MOFRO, Lee Rocker, Cephas & Wiggins e Michael Burks. Più di recente, i veterani Charlie Musselwhite e James Cotton hanno firmato nuovamente per l'etichetta.
Alligator ha celebrato il suo 40º anniversario nel 2011 ed ha constatato di aver ottenuto un profitto per l'anno precedente.[6]
Artisti
[modifica | modifica wikitesto]- Marcia Ball
- Selwyn Birchwood
- Elvin Bishop[7]
- Toronzo Cannon
- Tommy Castro[4]
- Eddy "The Chief" Clearwater
- Shemekia Copeland
- James Cotton
- Jesse Dee
- Rick Estrin & The Nightcats
- Guitar Shorty
- The Holmes Brothers
- The Kentucky Headhunters
- Lil' Ed and The Blues Imperials
- Moreland & Arbuckle
- Anders Osborne
- Roomful of Blues
- Curtis Salgado
- Jarekus Singleton
- Joe Louis Walker
Artisti del passato
[modifica | modifica wikitesto]- Gaye Adegbalola
- Luther Allison[4]
- Carey Bell[5]
- Billy Boy Arnold
- Big Twist & The Mellow Fellows
- Lonnie Brooks[5]
- Clarence "Gatemouth" Brown
- Roy Buchanan[5]
- Michael Burks
- Cephas & Wiggins
- Little Charlie & the Nightcats
- Clifton Chenier[5]
- William Clarke
- Albert Collins[5]
- Johnny Copeland[5]
- Robert Cray[5]
- Tinsley Ellis[8]
- JJ Grey & Mofro
- Buddy Guy
- Corey Harris
- Joe Higgs
- Dave Hole
- Big Walter Horton[5]
- Long John Hunter
- Bnois King
- Smokin' Joe Kubek
- Sam Lay
- Lazy Lester
- Eric Lindell
- Lonnie Mack[5]
- Janiva Magness
- Charlie Musselwhite
- Kenny Neal[5]
- Professor Longhair[5]
- Fenton Robinson[4]
- Otis Rush
- Saffire--The Uppity Blues Women
- Son Seals[9]
- The Siegel-Schwall Band
- Hound Dog Taylor[4]
- Koko Taylor[5]
- Sonny Terry
- Rufus Thomas
- Maurice John Vaughan[5]
- Johnny Winter[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Roy Trakin, Alligator Records Founder Bruce Iglauer to Receive A2IM Lifetime Achievement Award, in Hollywood Reporter, 4 agosto 2015.
- ^ Howard Reich, Alligator Records Boss Bruce Iglauer Finally Tells the Story Behind the Legendary Chicago Blues Label, in Chicago Tribune, 28 novembre 2018. URL consultato il 2 dicembre 2018.
- ^ Past Honorees - Chicago, su chicagomag.com. URL consultato l'11 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2012).
- ^ a b c d e f Alligator Records Albums of the Month, su blues.about.com, 9 aprile 2012. URL consultato l'11 marzo 2013 (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2013).
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o Alligator Records : Encyclopedia of Popular Music Oxford Reference, su oxfordreference.com, 17 febbraio 2012. URL consultato l'11 marzo 2013.
- ^ Howard Reich, Alligator Records celebrates 40th anniversary at SPACE - Chicago Tribune, su articles.chicagotribune.com, 11 ottobre 2011. URL consultato l'11 marzo 2013.
- ^ Emerson, Dan Lowertown Blues Festival takes over Mears Park on Saturday Twin Cities Pioneer-Press. August 4, 2015
- ^ Dickens, Tad Tinsley Ellis helps Blue Ridge Blues Blues & BBQ Festival celebrate 10 years Roanoke Times, August 4, 2015
- ^ Robert Palmer, Deep Blues, Penguin Books, 1982, p. 273, ISBN 978-0-14-006223-6.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alligator Records
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su alligator.com.
- (EN) Alligator Records, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Alligator Records, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- (EN) AlligatorRecords, su SoundCloud.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 158613847 · BNF (FR) cb13925490n (data) |
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