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Alessandro Simeoni da Carnasciale

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Alessandro Simeoni
NascitaCarassai, attorno al 1470
MorteFermo, 24 marzo 1520
Cause della morteimpiccagione
Luogo di sepolturasconosciuto
ReligioneCattolica
Dati militari
Forza armataCompagnia di ventura di Andrea Doria, Compagnia di ventura di Lodovico Euffreducci
GradoCapitano di ventura
CampagneCampagna in Romagna
Sommossa Fermana del 1513
Difesa di Firenze del 1515 minacciata dai francesi
Assedio di Urbino
Battaglia di Piane di Montegiorgio
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Alessandro Simeoni (Carassai, attorno al 1470Fermo, 24 marzo 1520) è stato un nobile e condottiero italiano.

Alessandro era un rampollo della nobile famiglia carassanese dei Simeoni (cognome successivamente cambiato in Polini) [1]. Nato intorno al 1470, si trasferì a Fermo dove ebbe presto incarichi importanti civili e militari [2] ma mantenne rapporti molto forti con la cittadina natale. Nel 1498, a 28 anni, si arruolò nella compagnia di ventura del genovese Andrea Doria che in quel periodo era di stanza a Fermo [3]. La città di Fermo sceglie il Simeoni, conosciuto come Alessandro da Carnasciale (toponimo dell'epoca della sua città natale) quando nel 1512 si deve prestare soccorso alle truppe papali impegnate in Romagna e soccorrere presidi pontifici nelle Marche sotto attacco di Fabrizio I Colonna e Pompeo Colonna[4]. La città di Fermo esilia però il Simeoni nel 1513 essendo stato uno dei capi della sommossa, ordita da Bartolomeo Brancadoro e Giovanni Brancadoro, che tentò di sovvertire il governo della città. Torna dall'esilio e il suo nome si lega, come luogotenente, a quello di Lodovico Euffreducci[5]. Con il suo signore sarà in difesa di Firenze per conto di Papa Leone X contro truppe francesi[6]. Sempre al servizio di Leone X, il Simeoni, nel febbraio del 1515, con un contingente di cavalleria, agli ordini del suo signore Lodovico, si recò a Firenze per unirsi alle forze di Giuliano de' Medici, nominato capitano generale delle truppe fiorentine, che stava organizzando una spedizione in Lombardia contro i Francesi che minacciavano di invadere lo Stato di Milano. Nel 1516 il Simeoni è al comando di truppe destinate alla conquista del Ducato di Urbino contro Francesco Maria I Della Rovere. Simeoni è insieme con Lodovico Euffreducci e alcuni sicari nei pressi di Roma per attentare alla vita di Bartolomeo Brancadoro. Questo omicidio ingenererà una serie di eventi che portarono alla prematura fine di Alessandro da Carnasciale. Il conte Monaldo Leopardi ci descrive il Simeoni come di "natura iniqua, subdola, arrogante e temeraria" temuto e odiato[5] e smentito autorevolmente dal Polini suo discendente [1]. Il Simeoni, in effetti, diede prova di fedeltà all'Euffreducci quando evitò le lusinghe del Papa tramite le trame del conterraneo vescovo di Chiusi Niccolò Bonafede che lo voleva dalla sua parte contro il suo signore. Da questo momento il vescovo ha modo di organizzare una grossa coalizione e assoldare valenti condottieri. Un esercito tale da poter muovere contro l'Euffreducci riparato nel fedele castello di Falerone. La battaglia che seguirà in località Piane di Montegiorgio vedrà la morte di Lodovico Euffreducci e la cattura di Alessandro Simeoni, il cui ardimento in battaglia sarà lodato dallo stesso biografo del Bonafede. Trasportato come un trofeo dentro le mura di Fermo, il 24 marzo 1520 fu impiccato nella parte alta della città conosciuta come Girfalco.

  1. ^ a b G. P. Polini, Storia di Carassai, Liguori editore, Napoli 1975
  2. ^ Archivio di Stato di Fermo, Consiglio di Cernita 8 gennaio 1501
  3. ^ S. Virgili e M. Antonelli, Personaggi Piceni vol. IV, - Lineagrafica, Centobuchi, 2018.
  4. ^ Biblioteca Comunale di Fermo, Consigli di Cernita aa. 1501-1520
  5. ^ a b Leopardi Monaldo, Niccolò Bonafede-prefetto pontificio del Rinascimento, - Acquaviva Picena, 2011
  6. ^ Anonimo, Annali della Città di Fermo, a. 1515
  • Effemeridi della città di Fermo e suo antico stato, tip. dei fratelli Rossi, 1846
  • A. De Santis, Ascoli nel Trecento, Grafiche Cesari, Ascoli Piceno, 1988
  • Anonimo, Annali della Città di Fermo, a. 1515
  • Archivio di Stato di Fermo, Consiglio di Cernita 8 gennaio 1501
  • Archivio Notarile Montalto Marche, protocolli di Piermatteo di Piermarino Mannocchi aa.1526-1536
  • Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, Serie di visite pastorali dal XV al XVII secolo.
  • Assegnazione in commenda Innocenzo IV
  • Biblioteca Comunale di Fermo, Consigli di Cernita aa. 1501-1520
  • C. Trevisani, Mercenario da Monteverde: storia italiana del secolo decimoquarto, Tipografia italiana, 1850
  • E. Dehò, Paesi marchigiani, Industrie grafiche, 1910
  • G. B. Ripamonti, Gentile da Mogliano storia picena del secolo 14. raccontata da G. B. Ripamonti, Tip. Natalucci, 1876
  • G. Colucci, Delle antichità picene dell'abate Giuseppe Colucci patrizio camerinese, dai torchi dell'autore, 1796
  • G. Moroni Romano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da s. Pietro sino ai nostri giorni specialmente intorno ai principali santi..., Tipografia Emiliana, 1852
  • G. P. Polini, Storia di Carassai, Liguori editore, Napoli 1975
  • G. Petrelli, Cenni istorici per la terra di Mogliano con genealogia e vita di Gentile 2. e 3. suoi signori su documenti raccolti e cronologicamente disposti da Giulio Petrelli di detto luogo, Tipografia Badaloni, 1860
  • Leopardi Monaldo, Niccolò Bonafede-prefetto pontificio del Rinascimento, - Acquaviva Picena, 2011.
  • M. Cellini, Documenti di storia italiana, 1870
  • P.E. Papiri Ludovico Euffreducci, Romanzo storico
  • Rationes Decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV - Marchia
  • S. Virgili e F. Regi, Personaggi Piceni, Studi e saggi dei quaderni dell’ASAF n. 4 - Centobuchi (AP) 2000
  • S. Virgili e M. Antonelli, Personaggi Piceni vol. IV, - Lineagrafica, Centobuchi, 2018.
  • S. Virgili, A. Giannetti, F.Regi, Personaggi Piceni vol. II, - Acquaviva Picena, 2009.
  • V. V. Brancadoro, Notizie storiche e statistiche di Massa nella provincia di Fermo raccolte e pubblicate dal cav. Vincenzio Vitali Brancadoro socio di varie accademie, Tipografia del Paccasassi, 1860