Coordinate: 38°05′58.92″N 13°21′43.2″E

Cimitero di Sant'Orsola

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Cimitero di Sant'Orsola
Il cimitero e la chiesa di Santo Spirito in una fotografia di Giovanni Crupi
Tipocivile
Confessione religiosaMista
Stato attualein uso
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàPalermo
Costruzione
Data aperturaXVIII secolo
Mappa di localizzazione
Map

Il cimitero di Sant'Orsola, ufficialmente denominato camposanto di Santo Spirito, è un cimitero monumentale di Palermo situato in piazza Sant'Orsola 2. Fu il primo cimitero aperto (in Europa) a tutte le classi sociali.[1]

Storia e descrizione

È il secondo in città per estensione, ed è conosciuto anche come meta turistica. Al suo interno sono tante infatti le tombe, le lapidi di una Palermo nobile di fine '700 e '800. Fu costruito nel 1783 per volere del viceré Domenico Caracciolo attorno alla preesistente Chiesa del Vespro, uno dei maggiori esempi di architettura normanna.

La vasta struttura cimiteriale è visibile da più quartieri per via sia delle elevate altezze delle costruzioni sepolcrali, che delle luci votive che illuminano le lapidi.

Alcune personalità sepolte nel cimitero monumentale

Monumento commemorativo ai Caduti del 1848 e del 1860 di Giuseppe Damiani Almeyda

In passato il cimitero ha anche accolto le salme di:

Opere d'arte

Francesco Paolo Palazzotto, Cappella Pirrotta, Cimitero di S. Orsola, Palermo, 1891
  • Monumento funebre di Pellegra Gravina di Montevago e Bonanno (1855), progettata dall'architetto Emmanuele Palazzotto
  • Monumento Varvaro (1882 ca.), dello scultore Domenico Costantino
  • Monumento ai caduti del 1848 e del 1860 (1885), progettato da Giuseppe Damiani Almeyda
  • Monumento sepolcrale Saija (1892), dello scultore Michele Tripisciano
  • Tomba Raccuglia (1899), realizzata dall'architetto Ernesto Basile
  • Cappella Guarnaschelli (1899), sempre del Basile
  • Cappella Pirrotta (1891), realizzata dall'architetto Francesco Paolo Palazzotto
  • Cappella Merlo (1891), realizzata sempre dall'architetto Francesco Paolo Palazzotto
  • Cappella Caronia, dell'architetto Francesco Paolo Palazzotto
  • Cappella Rutelli (ca. 1900), opera dell'ingenger Ernesto Armò
  • Tomba Zito (1903), opera dell'ingegnere Michele La Cavera e dello scultore Gaetano Geraci
  • Monumento Mallo (1903), realizzato dallo scultore Pasquale Civiletti
  • Monumento sepolcrale Gioia (1905), opera dello scultore Vincenzo Ragusa
  • Monumento bronzeo ad Amalia Natoli-Alaimo (1924), realizzato dallo scultore Antonio Ugo
  • Cappella Benfratello (1930), realizzata dall'architetto Salvatore Benfratello
  • Cappella Barresi (1931), realizzata dall'architetto Emanuele Palazzotto jr.
  • Sepoltura Pavone con una Madonna in preghiera (1939) di Cosmo Sorgi

Note

  1. ^ I Primati del Regno delle Due Sicilie
  2. ^ La tomba di Falcone a San Domenico, il pantheon degli eroi - Repubblica.it
  3. ^ Traslata a Santorsola la salma di Francesca Morvillo, su livesicilia.it. URL consultato il 18 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale il 25 gennaio 2016).

Bibliografia

  • S. Piazza, Nascita e sviluppo dei cimiteri siciliani in età borbonica, in L'Architettura della memoria in Italia. Cimiteri, monumenti e città 1750-1939, a cura di M. Giuffrè, F. Mangone, S. Pace e O. Selvafolta, Milano, 2007.
  • P. Palazzotto e M. Sebastianelli, Il restauro del monumento Gravina Bonanno di Montevago nel camposanto di S. Orsola a Palermo, Palermo 2013, ISBN 978-88-904238-8-8.

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