D20 (dado)
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Il d20, o dado da venti, è uno dei dadi che si utilizzano nel gioco di ruolo Dungeons & Dragons. A partire da Dungeons & Dragons Terza Edizione diviene il dado più usato, anche perché il sistema di gioco che utilizza questa edizione è il d20 System.
Uso del dado in D&D Terza Edizione
Il d20 viene usato molto spesso per risolvere numerose situazioni di gioco, soprattutto durante i combattimenti, che vedono i personaggi interpretati dai giocatori fronteggiarsi con i mostri, interpretati dal Dungeon Master. Fra l'altro, è utilizzato:
- Nei tiri di iniziativa, per determinare chi attacca per primo
- Nei tiri per colpire si valuta se il risultato del dado, eventualmente modificato (vedi più sotto), riesce ad oltrepassare la classe armatura del suo avversario; in particolare, se nel tiro per colpire si ottiene 20 (o risultato inferiore secondo l'arma usata) "naturale" (non modificato) si è in presenza di una minaccia di colpo critico.
- Confermare il colpo critico, nel qual caso i danni inflitti vengono raddoppiati (o triplicati, secondo l'arma usata), se un secondo tiro modificato supera nuovamente la classe armatura avversaria. Nel caso eccezionale in cui anche nel secondo tiro si ottenga 20, si ha la minaccia di colpo mortale; se un terzo tiro ottiene nuovamente un 20, è un colpo mortale e indifferentemente da quanti punti ferita ha il nemico, esso si ritroverà automaticamente morente e inabilitato, ma vivo. Alcuni Dungeon Master ritengono tale soluzione eccessiva, in quanto assegna virtualmente una probabilità relativamente elevata di uccidere creature anche molto potenti con un solo colpo andato a segno; per questa ragione, soluzioni alternative personalizzate sono di uso corrente.
- Nelle prove di abilità
- Nei tiri salvezza
Al risultato del tiro di dado va solitamente aggiunto un opportuno modificatore determinato dalle caratteristiche del personaggio.