Anche lo spam contribuisce all'effetto serra
venerdì 17 aprile 2009
Anche la spazzatura fatta di bit contribuisce all'effetto serra. Incredibile ma vero, da un report di McAfee emerge come l'energia spesa per creare, inviare, ricevere, visualizzare e filtrare lo spam, la tanto odiata posta che intasa le caselle e-mail di milioni di utenti, a livello globale ammonta a 33 miliardi di kilowattora, pari all'energia necessaria ad alimentare circa 2,5 milioni di abitazioni. L'inquinamento prodotto sarebbe invece quello di oltre 3 milioni di automobili. Ogni e-mail spazzatura, dunque, è alla causa di un'emissione di 0,3 grammi di CO2, la stessa che si produce guidando per un metro.
Il report si basa sullo studio Carbon Footprint dello Spam realizzato dai ricercatori sui cambiamenti climatici di IFC International e da un gruppo di esperti di spam; le cause principali di queste emissioni sarebbero nella visualizzazione delle mail non filtrate dagli anti-spam e dal recupero di quelle erroneamente intrappolate nei filtri; altra voce è quella dello smaltimento, proprio come per la spazzatura che finisce nei cassonetti. Ammonterebbero invece solo al due per cento del totale le emissioni causate dal "confezionamento" delle e-mail di spamming. Del 16% invece il contributo di emissioni del filtering automatico. Per risolvere il problema bisognerebbe dunque mettere a punto proprio questi filtri, riducendo così di circa l'80% queste emissioni di gas serra curiose ma non meno pericolose delle altre.
Fonti
- Simone D'Ambrosio «Lo spam costa l'equivalente di energia consumata da 2,5 milioni di abitazioni» – Corriere della Sera, 16 aprile 2009.
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