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Biologia per istituti tecnici/Sessualità

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La sessualità è un aspetto complesso del comportamento umano che coinvolge sia la riproduzione dell'individuo ma, soprattutto, l'ambito del piacere erotico. Poiché quest'ultimo viene normalmente ricercato con un partner, la sessualità può influire molto sul benessere delle relazioni di coppia.

La sessualità è fortemente condizionata dall'educazione che l'individuo riceve in famiglia e a scuola e in generale dall'ambiente culturale in cui vive.

L'attività sessuale in generale segue il seguente percorso:

  • Desiderio: presenza di pensieri ed emozioni che, prefigurando il piacere dell'attività erotica, spingono l'individuo alla pratica sessuale. Varia da persona a persona a seconda, anche a seconda del momento (es. del ciclo mestruale o della situazione in cui ci si trova), dell'età, del sesso.
  • Eccitazione: insieme di fenomeni che preparano l'individuo al rapporto sessuale: es. erezione del pene, distensione e lubrificazione della vagina.
  • Rapporto sessuale o masturbazione: l'insieme delle pratiche sessuali che stimolano gli organi genitali, almeno di un partner.
  • Orgasmo: è il culmine del piacere sessuale che nel maschio provoca anche l'eiaculazione (emissione di sperma dal pene). Nel maschio l'orgasmo è seguito da un periodo refrattario di scarso desiderio sessuale in cui il pene non mantiene l'erezione. In un rapporto sessuale uomo-donna non è scontato che entrambi raggiungano l'orgasmo e se lo raggiungono probabilmente avviene in due momenti diversi poiché mentre il glande è continuamente stimolato dall'atto sessuale, il clitoride no. Secondo un recente studio (2010 - Indiana University - 6.000 volontari) raggiunge l'orgasmo il 91% degli uomini e il 64% delle donne (che affermano di raggiungerlo per lo più con masturbazione, anche orale). La probabilità aumenta se tra le pratiche compare anche il sesso anale.

Gli aspetti sessuali sono molto importanti nello sviluppo psico-fisico dell'individuo e per la sua integrazione sociale.

Gli istinti riproduttivi primordiali sono in qualche modo mediati ed integrati da aspetti culturali, religiosi, sociali, psicologici.

Infatti alcune disfunzioni sessuali possono avere origini psicologiche.

Identità e orientamenti sessuali

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L'identità di genere (psicologica) indica il genere (maschile o femminile o qualcosa di diverso) che una persona percepisce di essere (è una identità psicologica). L'identità di genere può essere diversa da quella biologica (identità biologica) e non è necessariamente correlata all'orientamento sessuale (il sesso verso cui si è attratti). L'identità di genere (psicologica) è quella più importante nella vita di una persona, perché è il pensiero che influenza e determina maggiormente la vita di un individuo.

La maggior parte degli individui nasce con una identità sessuale ben definita, maschile e femminile, sia dal punto di vista fisico che psichico, vengono definiti "cisgender" e l'orientamento sessuale predominante è quello eterosessuale.

Però anche la sessualità non sfugge alla legge della variabilità, per cui in realtà esistono anche altre identità di genere. Circa il 2% degli individui presenta caratteristiche divergenti rispetto alla "maggioranza".

La tabella sottostante sintetizza le diverse possibili situazioni che si possono verificare. Gli individui cisgender-etero rappresentano la maggior parte della popolazione (è la situazione considerata "normale").

  • Individui cisgender: individui in cui l'identità psicologica e biologica coincidono. La maggior parte di questi hanno un orientamento eterosessuale (sono attirati dal sesso opposto) e una minor parte (circa 5%) sono omosessuali.
  • Individui transgender: individui in cui l'identità psicologica e biologica non coincidono. Sono definiti brevemente "trans". Si ritrovano in un corpo che non riconoscono corrispondente alla loro identità sessuale psicologica per cui o accettano il corpo così com'è e magari si limitano a manifestare la loro sessualità con l'abbigliamento (crossdressing) oppure ricorrono alla chirurgia e/o alle terapie ormonali per avere un corpo più corrispondente all'identità di genere.
    Camille Cabral, a French transgender activist
Identità di

genere

(psicologica)

Identità

biologica

Orientamento

sessuale

frequenza
Individui cisgender

(cisessualità)

maschile maschile F (etero) - M (omo) - B (bisex) maggior parte

degli individui

(nella maggior parte etero)

femminile femminile M (etero) - F (omo) - B (bisex)
Individui transgender

(transessualità)

maschile femminile F (etero) - M (omo) - B (bisex) piccola

percentuale

femminile maschile M (etero) - F (omo) - B (bisex)

Intersessualità

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Individui interessati da intersessualità sono persone non chiaramente definibili come maschi o femmine. Le cause sono in genere genetiche o ormonali. Esempi:

  • Sindrome di Turner (femmina X0 - 1/6000): statura bassa e assenza di mestruazioni, e altri sintomi
  • Sindrome del "super maschio" (XYY - 1/1000): statura alta, lieve ritardo mentale, e altri sintomi.
  • Sindrome della "superfemmina" (XXX - 1/1000): statura un po' più alta, altri sintomi minori, ma per lo più normali.
  • Sindrome di Klinefelter (maschio XXY - 1/1000): riduzione della fertilità, e altri sintomi
  • Ermafroditismo: estremamente raro, chi ne soffre ha sia tessuto testicolare che ovarico in una stessa gonade. L'apparato sessuale esterno è ambiguo o femminile.

Transessualità

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il simbolo della transessualità

Sono gli individui in cui l'identità psicologica non corrisponde all'identità biologica. Considerata per molto tempo una patologia psichiatrica da curare, recentemente la scienza concorda sempre più nell'ammettere che si tratta di una delle tante sfumature delle condizioni umane. Poiché la condizione psicologica non è modificabile, in genere il transessuale cerca di ottenere il cambio di sesso biologico (con intervento chirurgico e terapie ormonali). Oppure accetta la propria condizione e si limita a manifestare la sua sessualità con l'abbigliamento (crossdressing) Le cause sembrano genetiche. La maggior parte hanno un orientamento eterosessuale ma esistono anche trans omosessuali.

In Italia si stima siano circa 50.000 (70% M to F, cioè uomini che diventano/vorrebbero diventare o sono diventate donne, 30% F to M), circa 1/1000.

Omosessualità

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È il caso in cui un individuo è attratto da un individuo dello stesso sesso. In Italia dal 1990 non è più considerata una patologia psichiatrica. Le cause sono ancora controverse (genetiche, ormonali, psicologiche, sociali, comportamentali). Si stima che sia omosessuale circa il 5% della popolazione (1/20). I dati statistici sulla omosessualità sono variegati e controversi. Si veda la pagina di Wikipedia "Demografia dell'orientamento sessuale", dove emerge che le statistiche variano a seconda del paese, della fascia di età, del sesso. In ogni caso i dati variano da un 2-3% a oltre il 10%. Un valore medio del 5% è perciò ragionevole.

Omosessualità e leggi

Il rifiuto dell'omosessualità (omofobia) ha caratterizzato le culture dei vari popoli nel corso della storia. Solo recentemente viene compresa e accettata da una certa parte della popolazione, soprattutto nei paesi occidentali, di mentalità più aperta. Le religioni in genere vedono l'omosessualità come deviazione negativa del comportamento umano e in molti stati è punibile per legge (fino all'ergastolo o alla condanna a morte!).

Bisessualità

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bandiera simbolo della bisessualità

Un individuo può considerarsi bisessuale quando è in grado di provare attrazione sentimentale-erotica nei confronti sia di uomini che donne. È stata osservata anche negli animali.

Il bisessuale presenterebbe un orientamento sessuale intermedio tra eterosessuale e omosessuale, con possibili sfumature (es. un individuo può essere prevalentemente eterosessuale ma in alcune circostanze con tendenze omosessuali). La bisessualità emerge difficilmente nella popolazione (e nei relativi studi) poiché gli individui tendono a dichiararsi o etero- o omo-sessuali. Però negli studi in cui si chiede se si ha provato un'attrazione romantico-sessuale o se si è impegnati in relazioni con persone di entrambi i sessi, almeno il 40% delle risposte sono affermative e ciò sta a dimostrare che in realtà la bisessualità non è un fenomeno così raro.

Pansessualità

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La pansessualità è un orientamento sessuale che indica l'attrazione di una persona verso un individuo; questa attrazione non dà importanza al genere dell'individuo, bensì al suo modo di essere, alla sua personalità

Asessualità

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Circa l'1% degli individui non provano attrazione sessuale e vengono definiti asessuali. Tra questi esistono coloro che hanno libido (desiderio sessuale) ma non è diretta ad altre persone; ed esistono persone che non hanno nessuna libido. Ciononostante costoro sono in grado di instaurare una relazione romantica con un altro partner con cui possono anche fare sesso per soddisfarne il suo desiderio. Vengono definiti eteroromantici se instaurano una relazione con un partner di sesso opposto, altrimenti omoromantici.

Modelli sociali

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Poligamia: illegale (nero), legale (azzurro), tollerata (blu)

Il modo con cui i sessi si relazionano tra loro cambiano a seconda delle culture.

  • Monogamia: è il modello più frequente, dove due individui decidono di vivere insieme con una certa stabilità. Nel mondo occidentale è l'unico modello ammesso per legge. A questo modello però si aggiunge anche la "monogamia aperta" ovverosia coppie "aperte" che decidono consapevolmente e di comune accordo di avere relazioni affettive/sessuali anche con altri individui. All'interno di questo modello rientra il cosiddetto "swining" o scambio di coppia.
  • Poligamia: implica che un individuo decide di vivere assieme a più individui (in genere dell'altro sesso); è relativamente rara, anche considerando il fatto che in molti paesi è vietata per legge. Si distingue in poliandrìa (una donna con più uomini) e poliginia (un uomo con più donne). Storicamente numerose società ammettevano la poligamia (poliginica) soprattutto tra le caste di rango elevato con lo scopo di propagare la "nobile" stirpe; anche le sacre scritture accennano a questa pratica. Attualmente è ammessa solo in alcune società africane e islamiche. La poliandria è molto meno diffusa; era ed è diffusa nel Tibet e in alcune zone dell'India.
  • Promiscuità: dove si creano situazioni e rapporti più complessi, con più individui coinvolti

Sessualità, procreazione e piacere

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La sessualità si è evoluta per favorire la procreazione della specie. Nella maggior parte degli animali la sessualità ha come unico scopo la procreazione. In alcuni animali e anche nell'uomo assume una certa importanza anche il ruolo sociale, ovvero come un modo per favorire e migliorare i rapporti sociali tra individui (principalmente tra uomo e donna). Nel caso dell'uomo l'evoluzione ha premiato una sessualità in buona parte finalizzata all'erotismo e al piacere personale (o della coppia), infatti gli individui fanno sesso principalmente per soddisfare un impulso biologico; probabilmente, vista la scarsa capacità (almeno nel passato) di impedire la fecondazione, questo ha favorito anche la procreazione e la continuazione della specie.

Oggi, lo sviluppo di diverse tecniche anticoncezionali più o meno efficaci, permette all'uomo una sessualità quasi esclusivamente finalizzata al piacere erotico.

La fertilità è strettamente legata all'età, e diminuisce al suo avanzare. Molte coppie per vari motivi tendono ad aspettare ad avere figli, e quando è il momento giusto l'età non più giovane e uno stile di vita non adeguato impediscono spesso di avere figli. Si ricorre quindi a tentativi di procreazione assistita, che però hanno successo solo in parte.

Uno stile di vita sano influisce notevolmente sul mantenimento della capacità riproduttiva: alimentazione sana ed equilibrata, attività fisica, evitare (o per lo meno non abusare) sostanze tossiche come droghe e alcol.

Masturbazione

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La masturbazione permette a un individuo di provare piacere erotico anche in assenza di un rapporto sessuale. Viene effettuato prevalentemente con la mano oppure usando oggetti tipo "sexy toys".

La masturbazione viene spesso effettuata come forma di autoerotismo dai singoli individui e spesso il termine "masturbazione" fa implicitamente riferimento a questo, però talvolta viene praticata anche dalla coppia per procurarsi piacere erotico anche in assenza di un rapporto sessuale vero e proprio. La masturbazione, anche molto frequente, non porta allo sviluppo di patologie. La masturbazione non avviene solo in adolescenza, ma a tutte le età, anche gli anziani si possono masturbare.

  • Nei maschi: avviene stimolando prevalentemente il glande. I dati statistici affermano che l'uomo si (auto)masturba molto più frequentemente della donna. Il maschio adolescente tende a masturbarsi ogni giorno (a volte anche più volte al giorno) mentre con l'avanzare dell'età la frequenza diminuisce. Spesso si (auto)masturba pur avendo un partner. Tutto ciò viene considerato normale purché non influisca negativamente sui rapporti sociali e di coppia. Recenti studi [1]evidenziano che una relativamente frequente eiaculazione (anche grazie alla masturbazione) diminuirebbe il rischio di cancro alla prostata.
  • Nelle femmine: la stimolazione riguarda prevalentemente il clitoride. La frequenza della (auto)masturbazione nelle donne è molto variabile: c'è chi non si masturba mai e chi lo fa tutti i giorni. Alcune donne accettano solo la masturbazione eseguita da un partner. Anche in questo caso viene tutto considerato normale purché non influisca negativamente sui rapporti sociali e di coppia.

Molte culture e religioni vedono però la masturbazione (come autoerotismo) in modo negativo. Nel corso della storia la masturbazione ha avuto diverse connotazioni, ad esempio nell'antica grecia era considerata un fatto normale. Nell'ebraismo, nel cristianesimo e nell'islamismo, la masturbazione ha quasi sempre una connotazione negativa. Nel XVII secolo era pratica diffusa tra governanti e bambinaie utilizzarla per calmare i ragazzini. A fine settecento cominciò a diffondersi l'idea che la masturbazione provocasse malattie, idea che è perdurata fino al XX secolo, quando studi scientifici hanno definitivamente sfatato questa ipotesi. Nella cultura anglosassone l'adozione della circoncisione aveva anche il significato di evitare o limitare tale pratica.

Teoria/Ideologia (del) gender

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In questi ultimi tempi si parla molto di teoria/ideologia gender (gender in inglese significa genere). Cerchiamo di capire di che cosa si tratta.

La Teoria (del) gender è un neologismo nato in ambito cattolico negli anni novanta del XX secolo per riferirsi agli studi di genere (studi sulla sessualità e sull'identità di genere) che, secondo la chiesa, nasconderebbero un progetto che mira a destabilizzare il concetto di famiglia fondata su uomo e donna. Secondo questa teoria i bambini nascerebbero sessualmente (psicologicamente) indifferenziati e le differenze psicologiche tra uomo e donna si svilupperebbero nel corso dell'infanzia e adolescenza e sarebbero fortemente influenzate dall'ambiente socio-culturale in cui si cresce. E giustificherebbe le unioni omosessuali (e in generale le unioni di fatto). Anche Papa Francesco ha denunciato la pericolosità di queste teorie.

Recentemente molte associazioni accademiche (es. associazione degli psicologi italiani) hanno preso posizione affermando che non esiste nessun progetto nascosto destabilizzante e che quindi in realtà l'"ideologia" del gender non esiste. In realtà esistono solo studi scientifici di genere che cercano di analizzare e comprendere tutte le variabili presenti in ambito sessuale.

Sexting, revenge porn

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Il sexting (parola che deriva da sex e texting) è un fenomeno recente e consiste nello scambio di immagini/video/testo a sfondo sessuale. E' un fenomeno abbastanza diffuso tra gli adolescenti che lo ritengono spesso una cosa normale. E' una nuova modalità di esprimere la propria sessualità, facilmente permessa dai moderni smartphone e dalle piattaforme social (facebook, whatsapp, istagram, ecc.). Purtroppo però spesso si sottovaluta le conseguenze che ci sono nel mettere in rete materiale "sensibile" che talvolta sfugge di mano e diventa di pubblico dominio con gravi conseguenze per la reputazione di chi è coinvolto.

Revenge porn

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Spesso nasce dal desiderio di vendetta di un ex partner che dopo essere stato lasciato (o tradito) pubblica sui social immagini sessualmente esplicite del compagno/a. Le vittime più frequenti sono le donne e causa ansia e depressione, non di rado ha portato al suicidio.

Cliente e prostituta in una illustrazione greca

La pornografia è la raffigurazione esplicita di scene erotiche/sessuali. Può essere fatta attraverso fotografie, disegni, video, fumetti, racconti. Ha lo scopo di stimolare l'eccitazione sessuale in chi ne usufruisce. La raffigurazione di scene erotiche ha origini molto antiche (già a partire dall'arte paleolitica), nei tempi recenti si è ampiamente diffusa grazie ad internet ed è facilmente accessibile da chiunque abbia un dispositivo connesso ad internet.

La facile disponibilità di materiale pornografico pone delle problematiche da parte degli adolescenti o preadolescenti (e ancor di più nei bambini), ne citiamo alcune:

  • le scene sessuali vengono quasi sempre rappresentate senza un coinvolgimento emotivo/affettivo/sentimentale, cosa che normalmente avviene nella realtà
  • vengono rappresentati come normali attività che in realtà non lo sono: rapporti anali, eiaculazioni in faccia o in bocca, ingoio dello sperma, rapporti di gruppo, rapporti giovane-anziano, ecc.
  • vengono rappresentati come normali attività in cui la donna subisce in un certo qual modo una violenza (rapporti anali in cui viene evidenziato la dolorosità, la sua disponibilità a qualsiasi pratica)
  • viene esaltata la sensazione di piacere quando in realtà varia molto da persona a persona
  • appare normale avere rapporti senza preservativo (per ragioni di "scena" non viene quasi mai utilizzato)
  • porta ad avere aspettative inadeguate
  • può portare ad ansia ed insicurezza in quanto si pensa di non essere all'altezza delle prestazioni che normalmente si vedono nei porno
  • può portare l'individuo a vivere la sessualità individualmente, stimolato dal materiale pornografico, piuttosto che una sessualità vera vissuta in una relazione di coppia.

Consenso ed età del consenso

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Quando due individui hanno rapporti sessuali, per non avere problemi con la giustizia, si deve tenere conto del consenso e se uno o entrambi sono minorenni (<18 anni), dell'età del consenso.

Il consenso è accertarsi che il partner abbia acconsentito ad avere un rapporto sessuale, in caso contrario si tratta di stupro. Molte donne purtroppo ne sono ancora vittime. Il consenso deve essere fornito da una persona nel pieno delle sue facoltà mentali, quindi è bene evitare di avere rapporti con una persona che ha assunto droghe o alcol o che per qualche motivo si trova in una condizione alterata.

In diritto è chiamata età del consenso l'età a cui una persona è considerata capace di dare un consenso informato ai rapporti sessuali. Non va confusa con la maggiore età, e neanche con l'età minima richiesta per contrarre matrimonio.[2]

In Italia la norma afferma che:

  • < 13 anni: il consenso non viene mai considerato valido (con l'aggravante se si è minori di 10 anni).
  • 13 anni: il consenso non è valido, a meno che la differenza di età con il partner non sia superiore a 4 anni;
  • da 14 ai 15 anni: il consenso è valido, purché il partner non eserciti un ascendente nei confronti del minore (genitore, tutore, medico, insegnante, ecc);
  • da 16 a 17 anni: il consenso è valido, a meno che non ci sia abuso di potere;
  • in ogni caso, l'incesto (attività sessuale tra membri della famiglia o parenti stretti) in Italia è sempre considerato illegale (ma punibile solo se da esso deriva pubblico scandalo).

Desiderio sessuale

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Il desiderio sessuale in genere è diverso tra uomo e donna; in genere l'uomo sente una pulsione sessuale più marcata rispetto alla donna e infatti tende a masturbarsi molto più frequentemente. La causa di ciò è da ricercarsi nei diversi livelli di testosterone, relativamente alto nel maschio (viene prodotto nei testicoli) e basso nella femmina (viene prodotto nelle ovaie). Anche le surrenali sono in grado di produrre piccole quantità di testosterone. Il corpo della donna però è più sensibile al testosterone. Nella donna il desiderio può essere influenzato dalla situazione e dagli eventuali preliminari. Visto il diverso livello di desiderio è importante che la coppia si confronti su questo tema onde evitare conflittualità.

Rapporto sessuale

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Rappresenta l'attività sessuale tra due individui. È in genere inteso come sesso vaginale, ma in realtà ha diverse sfumature a seconda delle pratiche che i partner mettono in atto. Si sintetizzano qui quelle più comuni:

  • sesso vaginale: inserimento del pene nella vagina
  • sesso orale: stimolazione dei genitali con la bocca e/o la lingua
  • sesso anale: inserimento del pene nell'ano
  • masturbazione: stimolazione dei genitali con le mani o oggetti erotici da parte del partner

Durata di un rapporto sessuale

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Diversi studi hanno dimostrato che il rapporto sessuale (senza preliminari) dura mediamente circa 5-8 minuti. Con i preliminari si arriva a 10-15 minuti. Circa un terzo degli uomini eiacula entro 1-2 minuti e può essere considerato poco soddisfacente per la donna: in questo caso si parla di eiaculazione precoce (che però per alcune donne non rappresenta un problema).

Gli studi variano da paese a paese. In Italia emerge che la media è due volte alla settimana, considerando però che le coppie giovani tendono a farlo più frequentemente. In generale comunque gli studi dicono che una coppia è felice se lo fa almeno una volta alla settimana.

Età del primo rapporto

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Il primo rapporto si assesta mediamente tra i 17 e i 20 anni di età, anche se sta aumentando l'età di adolescenti che hanno il primo rapporto a 13-14 anni e una discreta percentuale rimanda l'evento tra i 20-25 anni. Esiste una età più giusta delle altre? No, l'importante è che avvenga in condizioni di legalità, serenità e sicurezza per entrambi i partner.

La nudità è l'atto di non coprire i connotati sessuali del corpo. In molte culture la nudità è fortemente associata alla sessualità e si richiede un certo pudore.

Nelle varie culture assume diverse connotazioni, positive e negative. Facciamo degli esempi:

  • La nudità nell'arte: recentemente ha una connotazione molto positiva ma non nel passato, ad esempio nel medioevo era considerato blasfemo. La chiesa ha ricoperto di foglie di fico molte opere d'arte di nudi.
  • La nudità spirituale: spesso intesa come purezza, talvolta invece come tentazione;
  • La nudità nei media: la rappresentazione di nudità nei film è controversa e in passato è stato spesso oggetto di censura. Nelle pubblicità il nudo parziale è usato per attrarre l'attenzione e l'inrteresse.
  • La nudità come regola sociale: la maggior parte delle leggi vieta la nudità completa o parziale
  • Il naturismo: è la possibilità, in luoghi adatti, di prendere il sole e/o fare il bagno nudi (spiagge, terme, villaggi turistici, isole).

La pedofilia è un disturbo della preferenza sessuale che si manifesta quando un adulto ha una predilezione sessuale per i bambini. E' penalmente perseguibile. Spesso collegata alla pedopornografia. I reati di pedofilia sono abbastanza frequenti (circa un 20% di minori, per lo più bambine, subiscono attenzioni da adulti) e spesso avvengono tra le mura domestiche (60%). Spesso avviene in ambienti dove ci sono bambini (associazioni, scuole, collegi, seminari). Recentemente il clero è stato coinvolto in scandali di questo tipo che sarebbero avvenuti in passato. La maggior parte dei pedofili sono uomini (96%).

Sessualità e violenza sulle donne

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In questo paragrafo approfondiamo l'aspetto della violenza sessuale ed altri tipi di violenza[3] nei riguardi delle donne. Tutte queste diverse forme hanno lo scopo di rendere la donna completamente succube dell'uomo e delle sue volontà. Il contrario (violenze della donna sull'uomo) è un fenomeno più raro.

Violenza sessuale

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Nella relazione di coppia la sessualità può essere un modo per l'uomo per usare violenza nei confronti della sua partner, questo avviene ad esempio quando l'uomo

  • pretende rapporti sessuali anche senza il consenso della partner (reato di violenza sessuale o "stupro coniugale")
  • pretende rapporti sessuali magari con qualche ricatto
  • pretende pratiche sessuali non desiderate o percepite come umilianti (es. rapporti anali e orali)
  • impone rapporti sessuali non protetti
  • vieta alla partner di ricorrere alla contraccezione
  • presta attenzione solamente al suo soddisfacimento personale e non a quello della partner

Violenza fisica

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Tutti quei comportamenti che hanno conseguenze fisiche sul corpo della donna come ad esempio: maltrattamenti di vario tipo, come strattonamenti, spintoni, calci, pugni, schiaffi, lanci di oggetti, strangolamenti, ustioni, uso (anche solo come minaccia) di armi e coltelli, isolamento in casa, privazione di cibo e cure mediche.

Violenza psicologica

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Sono tutti quei comportamenti che portano a sottomettere psicologicamente la donna, a diminuirne la sua autostima e le sue libertà, ad es.: minacce, urla, insulti, ricatti, controllo delle attività svolte dalla donna, limitazione delle libertà personali (di uscire, fare attività fisica, frequentare amici, ..), isolamento relazionale (da amici e parenti), forte gelosia, imposizione di un certo abbigliamento, indifferenza, mancanza di dialogo.

Rientra tra i comportamenti che portano a violenza psicologica anche i comportamenti di stalking, soprattutto quando i due partner non vivono assieme: comunicare in modo frequente e ossessivo (telefonate, sms, whatsapp), appostamenti, inseguimenti, molestie nei social, minacce, invio di regali non graditi. In questa situazione la donna ha paura di uscire e la sua libertà è condizionata da questi comportamenti molesti.

Violenza economica

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Quelle azioni che impediscono alla donna di avere una sua indipendenza economica, in quanto una donna economicamente indipendente potrebbe facilmente andarsene per rifarsi una vita altrove. ad es.: fare in modo che lasci il lavoro o impedire che ne trovi uno, non darle soldi, controllare tutte le spese, prendere decisioni finanziarie senza il consenso della partner, non informare la partner sulla situazione economica famigliare (es. il saldo del conto corrente, eventuali debiti..), contrarre debiti, giocare d'azzardo, intestare tutti i beni a nome proprio e (nel caso in cui lavori) obbligarla a spendere i soldi in un certo modo o a cederli al partner. Nel caso in cui ci sia una separazione: non pagare gli alimenti.

Le fasi di una relazione violenta[4]

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Le relazioni violente hanno delle fasi cicliche che le caratterizzano e che portano la donna in uno stato di sudditanza psicologica e di sensi di colpa

  1. Fase di tensione, di violenza psicologica: non c'è ancora violenza fisica, ma nella coppia c'è un clima di ostilità e di tensione e si può arrivare alla violenza verbale. Già in questa fase l'uomo tende a far ricadere la colpa di questa situazione sulla donna
  2. Fase della violenza fisica: è il momento della violenza fisica, in una delle sue tante forme. In questa fase la donna, pur di calmare la situazione, tende a sottomettersi. Questa fase potrebbe spingere la donna a denunciare il suo partner.
  3. Fase del pentimento: l'uomo si pente di quanto fatto, chiede perdono, giurerà che non succederà più e la donna si ripromette di evitare comportamenti che possono avere scatenato le prime due fasi (e quindi si sottometterà ai suoi voleri)
  4. Fase del tutto va bene: lui è gentile e premuroso, ma lei spera che il suo affetto possa cambiare questo suo comportamento di prevaricatore. In questa e nella precedente fase la donna potrebbe essere indotta a ritirare la eventuale denuncia.

I sensi di colpa nascono dal fatto che, poiché gli episodi continueranno a ripetersi ciclicamente, la donna si rende conto di aver sbagliato a non interrompere la relazione fin dall'inizio e quindi di trovarsi in una situazione in cui non riesce più a venirne fuori (la presenza di eventuali figli complica la situazione); oppure si sente in colpa in quanto non adeguata alle aspettative del compagno.

  1. [1]
  2. https://it.wikipedia.org/wiki/Et%C3%A0_del_consenso
  3. https://www.arcicentrodonna.it/centro-antiviolenza-donne/riconoscere-la-violenza/[2]
  4. https://www.giuseppinadicarlo.com/articoli/violenza-sulle-donne-come-riconoscere-i-segnali-e-a-chi-rivolgersi