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Sulpicia (moglie di Quinto Fulvio Flacco)

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Sulpicia in un codice miniato francese (XV secolo) del De mulieribus claris di Giovanni Boccaccio

Sulpicia (fl. II secolo a.C.) fu la moglie del politico e militare romano Quinto Fulvio Flacco.

Figlia di Servio Sulpicio Patercolo, Sulpicia fu una delle cento matrone romane prese in considerazione per consacrare il nuovo tempio a Venere Verticordia, fatto erigere per ottenere il perdono e il favore della dea dopo che le vestali Emilia e Licina erano state sorprese in intimità con degli amanti.[1]

Seguendo le indicazioni dei Libri sibillini, dieci delle donne furono scelte ed esaminate per determinare chi di loro fosse la più casta e virtuosa. La scelta ricadde su Sulpicia, che consacrò il nuovo tempio alla dea.

Nella cultura successiva

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La castità di Sulpicia divenne proverbiale nella cultura romana e poi medievale, tanto da venir ricordata da Giovanni Boccaccio nel De mulieribus claris.[2]

  1. ^ Storia Universale Dal Principio Del Mondo Sino Al Presente, Mainardi, 1805, pp. 24-25. URL consultato il 18 luglio 2020.
  2. ^ William Smith, Dictionary of Greek and Roman biography and mythology, Boston, Little, 1870. URL consultato il 18 luglio 2020.

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