Sant'Agostino (Antonello da Messina)
Sant'Agostino | |
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Autore | Antonello da Messina |
Data | 1473 |
Tecnica | tempera grassa su tavola trasportato su tela |
Dimensioni | 46×35,5 cm |
Ubicazione | Palazzo Abatellis, Palermo |
Sant'Agostino è un dipinto a tempera grassa su tavola trasportato su tela (46x35,5 cm) di Antonello da Messina, databile al 1472-1473 e conservato nella Galleria regionale di Palazzo Abatellis di Palermo.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Le tre tavole dei Dottori della Chiesa del museo palermitano dovevano fare da cuspidi di un polittico oggi smembrato, assieme a un San Girolamo e il San Gregorio Magno. Alcuni hanno ipotizzato che fosse il cosiddetto Polittico dei Dottori della Chiesa, con gli scomparti principali agli Uffizi e alla Pinacoteca del Castello Sforzesco di Milano (con cui condivide il trattamento dello sfondo a racemi vegetali incisi), o il Polittico di San Gregorio, anche se si tratterebbe di una disposizione piuttosto originale, non simmetrica.
Più probabile è che le cuspidi fossero inizialmente quattro, con un Sant'Ambrogio perduto e voltato verso sinistra, che stessero sopra un polittico a cinque scomparti, non conosciuto, magari con al centro una Crocifissione o un altro tema.
Descrizione e stile
[modifica | modifica wikitesto]Sant'Agostino è ritratto di tre quarti, voltato a sinistra e colto durante la lettura di un libro, presumibilmente un suo scritto o la Sacra Scrittura. Indossa una mitria vescovile (è stato infatti vescovo di Ippona) e un mantello rosso, che avvolge un corpo un po' sottodimensionato.
Chiara è la tendenza geometrizzante nelle fattezze del santo, con un volto tondeggiante, con una barba resa con sottilissime pennellate, che danno un effetto particolarmente soffice e sfumato. Alla scuola fiamminga appartiene invece la resa dei dettagli come i gioielli sul copricapo, caratterizzati da bagliori che restituiscono appieno la lucidità e lo splendore dei materiali preziosi.
Alcune incertezze nella realizzazione delle figure hanno fatto parlare di aiuti di bottega, ma è anche possibile che si tratti di opere interamente autografe, risalenti alla delicata fase di passaggio dalla pittura a tempera a quella a olio.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eugenio Battisti, Antonello, il teatro sacro, gli spazi, la donna (Il labirinto), Editrice Novecento Palermo. ISBN 88-373-0021-2
- Stefano Zuffi, La pittura italiana, Mondadori 1998. ISBN 88-04-45057-6
- Simonetta Nava, La pittura del Rinascimento, Rizzoli 1999. ISBN 88-17-86148-0
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Una scheda sulle tre cuspidi di Palermo, sito della mostra alle Scuderie del Quirinale del 2006, su mostraantonellodamessina.it. URL consultato il 6 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 24 gennaio 2012).