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Salmo marmoratus

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Trota marmorata
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseActinopterygii
OrdineSalmoniformes
FamigliaSalmonidae
GenereSalmo
Specie[Salmo marmoratus
Nomenclatura trinomiale
Salmo marmoratus
(Cuvier, 1829)
Sinonimi

Salmo cenerinus

Distribuzione
Ibrido Salmo marmoratus x Salmo trutta

Salmo marmoratus (Cuvier, 1829), da alcuni considerata una sottospecie di Salmo trutta, più recentemente è stata elencata tra le dieci trote presenti in Europa come specie a sé stante, ovvero come Salmo marmoratus (Kottelat & Freyhof, 2007)[2] . Si tratta di un pesce appartenente alla famiglia dei salmonidi e conosciuto comunemente come trota marmorata.

Distribuzione e habitat

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La trota marmorata è caratteristica ed esclusiva dei bacini fluviali adriatici subalpini italiani e sloveni. Il suo areale originario va dai torrenti, anche di alta quota, ai corsi d'acqua del piano ed ai bacini lacustri di grandi dimensioni (grandi laghi subalpini), che sfociano nel Mare Adriatico e drenano il versante meridionale delle Alpi.

Le caratteristiche più evidenti della trota marmorata riguardano la taglia e la livrea. Essa è caratterizzata da un'alternanza di macchie chiare e scure, irregolari e spesso fuse tra loro, che formano un disegno intricato definito "marmorizzatura", da cui deriva il nome comune dell'animale. Essa risulta comunque fortemente influenzata sia dall'ambiente in cui vivono gli animali presi in considerazione sia dal periodo dell'anno. Si osservano infatti esemplari con striature di un grigio chiarissimo quasi bianco e altri di un marrone scuro quasi nero. Ogni fiume pare conservare un ceppo con caratteristiche morfologiche e di livrea leggermente diverse, anche se non tassonomicamente significative. Questo pesce può raggiungere dimensioni ragguardevoli: l'esemplare più grande mai catturato in un corso d'acqua pesava poco meno di 25 kg. La forma migratrice, generalmente di sesso femminile, si sposta nei grandi laghi per la fase trofica dove può incontrare le condizioni ottimali per un rapido accrescimento (la cattura record è di un pesce di 33 kg nel lago di Lugano). Le femmine migratrici si riproducono all'età di 4-5 anni ad una lunghezza media di 55-60cm.

Recenti indagini biogeografiche e molecolari sul DNA mitocondriale hanno mostrato come questo taxon sia da considerare un'antica linea evolutiva del genere Salmo che aveva trovato rifugio nel mediterraneo orientale, da cui, attraverso il mar Adriatico ha potuto espandersi nelle regioni del bacino padano veneto e in Slovenia.[3]

In quanto strettamente affine, la marmorata è facile all'ibridazione con altre trote del genere Salmo, come la trota atlantica Salmo trutta o la trota mediterranea Salmo ghigii, specie con cui può condividere l'habitat. Gli ibridi risultanti sono fertili.

La livrea dell'ibrido ad una prima analisi risulta del tutto simile a quella della marmorata, salvo una più o meno marcata puntinatura rosso/arancio di piccole dimensioni e una separazione delle striature (marmoreggiature) simile a una grossolana maculatura, sugli opercoli branchiali. Morfologicamente parlando il cranio si arrotonda, le dimensioni dell'occhio diminuiscono, così come le dimensioni delle pinne, e il corpo risulta nell'insieme meno affilato, tendendo ad assomigliare più alla fario.

L'ibridazione, una volta avvenuta, può mitigarsi con incroci con altre marmorate, evento non raro per la condivisione delle zone di frega, in generazioni successive. Ciò dà origine a esemplari con le caratteristiche di ibridazione molto poco marcate, difficilmente identificabili se non da occhio esperto. Ne è un bell'esempio l'esemplare riportato nell'immagine a lato, che pare essere ibrido di seconda generazione conservando solo aloni rossastri sul corpo e non puntini, ma marcata puntinatura sugli opercoli branchiali. Peculiare è la marcata colorazione giallognola delle pinne ventrali e pettorali, come nella fario, dato che questo elemento generalmente si perde nell'ibrido. Negli esemplari puri infatti le pinne sono generalmente del medesimo colore di fondo del manto. È da notare anche, all'opposto, come la morfologia generale dell'esemplare sia invece quella della marmorata, con cranio allungato e occhio prominente. Ciò testimonia l'estrema difficoltà dell'identificazione precisa di un esemplare ibrido, in particolare tenendo presenti le peculiarità morfologiche dei vari habitat, già segnalate in precedenza.

Come principio per la distinzione di massima degli esemplari, va considerata l'adesione totale alle peculiarità cromatiche e morfologiche della specie, prendendo come riferimento quanto osservabile in bacini ove l'ibridazione è stata naturalmente limitata dalla differenziazione degli habitat tra fario e marmorata. Pur condividendone l'habitat in termini generali, infatti, in ecosistemi fluviali in equilibrio naturale la marmorata tende a mantenere una prevalenza sulla fario nei bacini principali, mentre quest'ultima domina gli ambienti torrentizi ove il sostentamento e l'ambientazione della specie più grande risultano notevolmente più difficoltosi.

L'equilibrio dell'ibridazione naturale con la trota comune è attualmente fortemente sbilanciato da fattori diretti e indiretti presumibilmente dipendenti dall'uomo; in particolare dall'impoverimento idrico degli areali di diffusione originale e dal conseguente ampliamento dell'habitat della fario, nonché dall'introduzione artificiale nei bacini principali di esemplari adulti di fario, giungendo a mettere a repentaglio la conservazione di ceppi puri di questa trota endemica.

La marmorata è allevata in cattività con successo solo da pochissimo tempo, con difficoltà e in pochissimi centri: ciò ne causa un limitato interesse economico. Attualmente la trota marmorata è oggetto di progetti di tutela.[4]

Conservazione

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Secondo il comitato italiano della IUCN, questa specie si trova in serio pericolo sia per l'alterazione dei naturali habitat, sia per l'introduzione di specie affini, le quali si ibridano riducendo gli esemplari geneticamente puri.[5]

  1. ^ (EN) Salmo marmoratus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) (PDF) Handbook of European freshwater fishes by M. Kottelat and J. Freyhof (2007), su ResearchGate. URL consultato il 28 febbraio 2019.
  3. ^ Louis Bernatchez, "The evolutionary history of brown trout (Salmo trutta L.) inferred from phylogeografic, nested clade, and mismatch analyses of mitochondrial DNA variation", in Evolution, 55 (2001), n. 2, pp. 351-379. Consultabile on line Archiviato il 23 agosto 2004 in Internet Archive..
    Pier Paolo Gibertoni, Maurizio Penserini et al., "Ipotesi di distribuzione originaria delle popolazioni di salmonidi nativi per le acque italiane", in Atti del XII congresso nazionale AIIAD (Associazione Italiana Ittiologi Acque Dolci), San Michele all'Adige, 6-7 giugno 2008.
  4. ^ A titolo esemplificativo si può citare il progetto "MarmoAdda" delle province lombarde di Lodi e Cremona (Lodi[collegamento interrotto] e Cremona Archiviato il 22 luglio 2011 in Internet Archive.) che ha portato al divieto di pesca della trota marmorata fino al 23 febbraio 2013 (Bruno Mattei, "Stop alla pesca della trota marmorata", su Crema on line, del 23 agosto 2010).
  5. ^ Salmo marmoratus su IUCN.it, su iucn.it.

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