Provincia di Agrigento
Provincia di Agrigento ex provincia regionale | |
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Provincia regionale di Agrigento | |
Il tempio della Concordia di Agrigento, uno dei monumenti-simbolo della provincia. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sicilia |
Amministrazione | |
Capoluogo | Agrigento |
Data di istituzione | 1º gennaio 1818 |
Data di soppressione | 7 agosto 2015 |
Territorio | |
Coordinate del capoluogo | 37°19′18″N 13°35′22″E |
Superficie | 3 052,59 km² |
Abitanti | 443 107[1] (30-6-2016) |
Densità | 145,16 ab./km² |
Comuni | 43 comuni |
Province confinanti | Trapani, Palermo, Caltanissetta |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 92100 Agrigento, 92010-92031 provincia |
Prefisso | 0922, 0925 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 084 |
Targa | AG |
PIL procapite | (nominale) 15.548 € |
Cartografia | |
Il territorio della provincia di Agrigento | |
Sito istituzionale | |
La provincia di Agrigento, successivamente provincia regionale di Agrigento (fino al 1927 provincia di Girgenti, pruvincia di Girgenti in siciliano), è stata una provincia italiana della Sicilia. Si estendeva su una superficie di 3052,59 km² e comprendeva 43 comuni.
Nel 2015 la provincia regionale di Agrigento è stata sostituita dal libero consorzio comunale di Agrigento[2].
Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Confinava ad ovest con la provincia di Trapani, a nord con la provincia di Palermo, ad est con la provincia di Caltanissetta, a sud si affacciava sul Canale di Sicilia.
Si estendeva, da est a ovest, dal mare di Licata alle spiagge di Menfi, in prossimità delle rovine greche di Selinunte; da nord a sud si estendeva dalla catena montuosa dei Sicani al canale di Sicilia; un suo lembo di terra, corrispondente all'arcipelago delle Pelagie (Lampedusa, Linosa e Lampione), appartiene geologicamente al continente africano.
Il suo territorio coincideva perfettamente con quello dell'arcidiocesi di Agrigento, la più vasta diocesi cattolica siciliana per estensione[3].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1861 i preesistenti distretti di Girgenti, Bivona e Sciacca furono trasformati in circondari. Nel 1927 i circondari vennero aboliti in tutto il regno. Lo stesso anno la città di Girgenti mutò denominazione in Agrigento, e conseguentemente anche la provincia.
In questi anni fra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento la città di Agrigento prende le sembianze attuali, e dunque di moderna città, con nuovi edifici e le attuali strade: la città nuova si stende ai piedi della vecchia acropoli, determinando due parti di divisione: Agrigento alta (il nucleo storico di epoca greca), e quella bassa (la parte nuova della città).
Con lo Statuto speciale siciliano del 1946 furono soppresse le provincie siciliane. Furono ricostituite nel 1963, recependo la normativa nazionale e saranno trasformate in "provincie regionali" nel 1986[4].
Nel 1968 la parte occidentale della provincia viene colpita dal terremoto del Belice che provoca la distruzione degli abitati di Montevago e Santa Margherita di Belice.
Il 28 marzo 2014 fu prevista la soppressione delle 9 provincie regionali, sostituite da nove "Liberi Consorzio comunali " e 3 aree metropolitane in seguito all'entrata in vigore della legge approvata dall'Assemblea Regionale Siciliana il 12 marzo 2014[5].
In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane”[6] e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane"[7], la provincia regionale di Agrigento è stata soppressa e sostituita dal Libero consorzio comunale di Agrigento[2].
Simbolo
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma della provincia era suddiviso in tre sezioni che rappresentavano gli stemmi comunali di Agrigento (il rettangolo a sinistra), Sciacca (il quadrato in alto a destra) e Bivona (il quadrato in basso a destra), cioè le sedi della prefettura e delle due sottoprefetture da essa dipendenti negli anni in cui fu approvato lo stemma provinciale; lo stemma venne ufficialmente riconosciuto come proprio simbolo provinciale dall'allora Regno d'Italia nel 1938. Da allora nessun cambiamento è stato apportato: il libero consorzio comunale di Agrigento ha adottato lo stesso stemma lasciandolo invariato.[8]
In tutte e tre le parti è predominante l'acceso azzurro del cielo limpido. Nella prima sezione, quella di sinistra - la più grande, sono raffigurati tre giganti con i piedi su una pianura; essi sorreggono una struttura con tre torri medievali; in cima alla torre centrale spicca un'Ostia simbolo della fede in Cristo. Alla base della struttura sorretta dalle tre figure si legge una frase latina: Signat Agrigentum mirabilis aula gigantum. Nel riquadro in alto a destra, si vede un cavaliere con armatura a cavallo, in fase di scalata di una pendenza, o forse una collina, dove in cima vi è una fortezza medievale da conquistare; nel cielo è raffigurato un piccolo sole colmo di raggi. Infine in basso a destra, su un prato verde, vi è un granchio di fiume, Potamon fluvitile; nel cielo vi è la Luna.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]L'amministrazione provinciale aveva sede ad Agrigento in piazza Aldo Moro 1.
Elenco dei prefetti
[modifica | modifica wikitesto]Elenco dei presidenti
[modifica | modifica wikitesto]Comuni
[modifica | modifica wikitesto]Appartenevano alla provincia di Agrigento i seguenti 43 comuni:
- Agrigento
- Alessandria della Rocca
- Aragona
- Bivona
- Burgio
- Calamonaci
- Caltabellotta
- Camastra
- Cammarata
- Campobello di Licata
- Canicattì
- Casteltermini
- Castrofilippo
- Cattolica Eraclea
- Cianciana
- Comitini
- Favara
- Grotte
- Joppolo Giancaxio
- Lampedusa e Linosa
- Licata
- Lucca Sicula
- Menfi
- Montallegro
- Montevago
- Naro
- Palma di Montechiaro
- Porto Empedocle
- Racalmuto
- Raffadali
- Ravanusa
- Realmonte
- Ribera
- Sambuca di Sicilia
- San Biagio Platani
- San Giovanni Gemini
- Santa Elisabetta
- Santa Margherita di Belice
- Sant'Angelo Muxaro
- Santo Stefano Quisquina
- Sciacca
- Siculiana
- Villafranca Sicula
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ http://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2016&lingua=ita
- ^ a b Approvata la legge sui Liberi Consorzi e Città Metropolitane, su riformaprovince.formez.it. URL consultato il 25 novembre 2015.
- ^ Arcidiocesi di Agrigento - Cenni storici, su agrigento.chiesacattolica.it. URL consultato il 27 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2011).
- ^ Le funzioni delle Province Regionali siciliane » U.R.P.S, su urps.it. URL consultato il 25 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
- ^ dalla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana (PDF), su urps.it. URL consultato il 25 luglio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
- ^ http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2014/04/26/14R00164/s3
- ^ (PDF) Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana - 7 agosto 2015
- ^ Stemma Provincia di Agrigento, su comuni-italiani.it. URL consultato il 26 novembre 2009.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su provincia di Agrigento
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su provincia di Agrigento
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Provincia di Agrigento (informazioni turistiche dal sito ufficiale della Regione Siciliana), su regione.sicilia.it.
- Libero consorzio comunale di Agrigento (ex Provincia di Agrigento), su agrigento.liberoconsorziocomunale.it. URL consultato il 17 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 23 luglio 2018).
Controllo di autorità | VIAF (EN) 247784116 · LCCN (EN) n82005893 · GND (DE) 4309133-7 · J9U (EN, HE) 987007550528105171 |
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