Presidente eterno della Corea del Nord
Il Presidente eterno della Corea del Nord o più semplicemente Presidente eterno della Repubblica (공화국의 영원한 주석?, Gonghwagugui yeongwonhan juseog)LR è un titolo postumo conferito a partire dal 5 settembre 1998 nella Repubblica Popolare Democratica di Corea. Tale carica onorifica fu creata mediante un nuovo emendamento contenuto nella Costituzione nordcoreana e la causa della sua istituzione e da ricondursi al forte culto della personalità in Corea del Nord.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La carica di presidente della Repubblica Popolare Democratica di Corea fu sancita ufficialmente nel 1972 dall'Assemblea popolare suprema. Fino a quel momento infatti sia il ruolo di presidente che di segretario generale del Partito dei Lavoratori di Corea erano ricoperti da Kim Il-sung, carismatico leader che aveva guidato il popolo nella rivolta contro il dominio giapponese nella Penisola coreana e poi nella successiva Guerra di Corea contro gli Stati Uniti e il governo anticomunista di Syngman Rhee.[2]
Nel 1998 fu proprio Kim Il Sung, deceduto quattro anni prima, a ricevere il titolo di Presidente eterno della Repubblica.[3] Gli succedette il figlio Kim Jong Il, che tuttavia pur diventando nuovo leader della nazione non ereditò né la carica di presidente, né tantomeno il titolo postumo di presidente eterno. Egli dopo la sua scomparsa, nel 2012 fu più sommariamente nominato "Segretario generale eterno". Alla guida del Paese si avvicenda suo figlio, l'attuale leader Kim Jong-un. Ciò rende i Kim la prima "dinastia socialista" della storia[4], benché si possa più verosimilmente definire una teocrazia ereditaria vista la profonda riverenza quasi religiosa riservata ai leader supremi.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Il presidente eterno, su consulpress.eu.
- ^ Ascesa di Kim Il Sung, su lastampa.it.
- ^ Kim Il Sung diventa "eterno", su ilmanifesto.it.
- ^ La Dinastia Kim, su natiperlastoria.home.blog.
- ^ Il regime teocratico, su lettera43.it.