Lansoprazolo

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Lansoprazolo
Nome IUPAC
(RS)-2-[(3-metil-4-(2,2,2-trifluoroetossi)piridin-2-il)metilsulfinil]-1H-benzimidazolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC16H14F3N3O2S
Massa molecolare (u)369,363 g/mol
Numero CAS103577-45-3
Numero EINECS645-308-1
Codice ATCA02BC03
PubChem3883
DrugBankDBDB00448
SMILES
CC1=C(C=CN=C1CS(=O)C2=NC3=CC=CC=C3N2)OCC(F)(F)F
Dati farmacocinetici
Emivita1–1.5 ore
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
attenzione
Frasi H315 - 319 - 335
Consigli P261 - 305+351+338 [1]

Il lansoprazolo è un inibitore della pompa protonica (IPP), commercializzato da diverse case farmaceutiche sia come farmaco originale sia come equivalente, essendone da tempo scaduto il brevetto.

Viene utilizzato contro l'ulcera gastrica e duodenale, la sindrome di Zollinger-Ellison e contro la malattia da reflusso gastroesofageo.

Nonostante alcune differenze a livello di farmacocinetica, tutte le diverse molecole degli IPP non sembrano avere profili di efficacia clinica significativamente diversi tra loro, anche nei protocolli per l'eradicazione dell'Helicobacter Pylori; in ambito di sanità pubblica e farmacoeconomia, la scelta tra i diversi IPP dovrebbe quindi tenere conto anche del rapporto costi/benefici, orientandola in direzione delle molecole più economiche a parità di efficacia (come il lansoprazolo).[2]

Farmacodinamica

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Gli inibitori della pompa protonica servono ad inibire la secrezione degli acidi gastrici prodotti in maniera anomala dall'individuo, bloccando il sistema enzimatico idrogeno-potassio adenosintrifosfatasi; pertanto il termine "gastroprotettori", talvolta usato per gli IPP, è improprio e fuorviante.[3]

  • Bruciore alla bocca dello stomaco e rigurgito acido, 15 mg o 30 mg al giorno per 4 settimane;
  • Ulcera gastrica, 30 mg al giorno per 4 settimane;
  • Ulcera duodenale, 30 mg al giorno per 2 settimane;
  • Sindrome di Zollinger-Ellison, 60 mg al giorno come trattamento iniziale, in seguito il medico stabilirà la dose.[4]

Effetti collaterali

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Tra i possibili effetti collaterali del farmaco (1 su 10 pazienti):[4]

  • cefalea;
  • capogiri;
  • diarrea o costipazione;
  • mal di stomaco;
  • nausea o vomito;
  • flatulenza;
  • bocca o gola secca o infiammata;
  • esantema della cute;
  • prurito;
  • alterazioni nei test di funzionalità epatica;
  • stanchezza.

Uno studio pubblicato nel 2016 avanzava l'ipotesi che l'assunzione prolungata di inibitori di pompa protonica negli anziani potesse aumentare il rischio di sviluppare segni progressivi della demenza;[5] altri quattro studi successivi hanno però smentito l'ipotesi.[3]

L'assunzione prolungata di inibitori della pompa protonica (IPP) può essere associato ad un'alterazione del livello di cromogranina A (CgA) che in sede di analisi viene utilizzata come marcatore dei tumori neuroendocrini. I livelli di cromogranina A ritornano normali dopo 14 giorni dall'interruzione del trattamento con farmaci IPP.[6][7]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 14.09.2012
  2. ^ Evidenze scientifiche sulla scelta degli IPP
  3. ^ a b Assumo inibitori di pompa protonica: quali rischi per la mia salute?, su fondazioneveronesi.it, 29 gennaio 2019. URL consultato il 1º aprile 2021.
  4. ^ a b Lansoprazolo, su my-personaltrainer.it, 13 giugno 2017. URL consultato il 1º aprile 2021.
  5. ^ Willy Gomm PhD, Klaus von Holt PhD, Friederike Thomé MSc et al., Association of Proton Pump Inhibitors With Risk of Dementia, A Pharmacoepidemiological Claims Data Analysis, JAMA Neurol. 2016 Apr 1
  6. ^ Korse CM, Muller M, Taal BG: Discontinuation of proton pump inhibitors during assessment of chromogranin. A levels in patients with neuroendocrine tumors
  7. ^ Pregun I, Herszényi L, Juhász M, Miheller P, Hritz I, Patócs A, Rácz K, Tulassay Z. Effect of proton-pump inhibitor therapy on serum chromogranin a level
  • British National Formulary, Guida all'uso dei Farmaci 4ª Edizione, Lavis, Agenzia Italiana del Farmaco, 2007.

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