A metà anno è tradizione che le selezioni di "rugby a 15", europee in particolare, ma non solo, si rechino fuori dall'Europa o nell'emisfero sud per alcuni test. Si disputano però anche molti incontri tra nazionali dello stesso emisfero Sud, che precedono dal 1996, la disputa del Tri Nations.
Nel 1997, la tradizione non viene meno con una serie di tour.
--
Nel secondo match contro la selezione di Buenos Aires, gli inglesi andarono incontro ad una brutta sconfitta, causata da ben 8 errori consecutivi sui calci piazzati ad opera di Alex King and Mark Mapletoft, che provocarono l'irritazione del coach[1]
L'esordio dei "Lions" avviene contro Eastern Province: il successo arride ai britannici solo nel finale. Resta l'impressione di un gioco deludente[2][3]
--
Nel terzo match dei Lions si assiste a qualche sensibile miglioramento, soprattutto nella velocità di gioco, con Tim Stimpson preciso ai calci (7 su 8 e 18 punti), con Ieuan Evans e John Bentley autori delle 3 mete che chiudono la partita[5][6]
La Francia, prima di partire verso l'Australia, si reca in Romania per il tradizionale match, che in sino a poco tempo prima assegnava il predominio dell'Europa continentale.
--
Gli Inglesi si sentono pronti per il secondo successo nel test, dopo aver dominato il primo,[10], ma la netta sconfitta, rovina i piani dei britannici e porterà di fatto al successivo cambio di guida tecnica
--
Nel primo match contro una provincia sudafricana di primo livello (ossia una delle quattro che disputano il "Super12, è ancora John Bentley con una meta a dare ai Lions una sofferta ma meritata vittoria[13].
--
Contro Natal, il "man of the match" sono due gallesi: Neil Jenkins, autore di 24 punti al piede con 9 centri su 11[14] e Rob Howley, il mediano di mischia[15]
mete: Pablo Bouza (2), Cristián Viel Francisco García, Tomás Solari Germán Aristide, Mario Ledesma Octavio Bartolucci Trasf. José Cilley
--
Il primo test per la Scozia "A", è contro lo Zimbabwe e vede la Scozia imporsi agevolmente. Sugli scudi Craig Joiner che torna in nazionale dopo un anno e che realizza tre mete[16].
--
Il secondo match avviene contro i Lions del Transvaal (ora Gauteng). Una sconfitta pesante ed un match devastante, visto Craig Chalmers e Rowen Shepherd sono quindi costretti a tornare a casa per seri infortuni, il primo in allenamento, il secondo durante il match.[18]
--
Nel primo test contro l'Australia i Francesi vanno incontro a una sconfitta maturata in dodici minuti del secondo tempo in una maniera inconsueta: Mitch Hardy esordiente tra i Wallabies viene inviato in campo per sostituire temporaneamente Stephen Larkham, che ferito al volto era fuori per medicazioni. Dodici minuti nei quali Hardy segna due mete, sblocca un match al momento in parità (15-15) e nel quale l'Australia, aveva risposto alle due mete francesi con 5 calci di John Eales.[22]
--
Il match dei Lions contro i Cheetahs a Bloemfontein regala emozioni e paure: una vittoria netta, meritata contro una squadra molto forte, ma anche un infortunio a Will Greenwood che cadendo a terra malamente subisce una commozione cerebrale e termina il suo tour[23]
--
Il match dei Lions contro i Barbarians Australiani (di fatto la seconda squadra nazionale) e vede ancora Mitch Hardy sugli scudi. La rivelazione del match precedente si conferma anche nel ruolo di titolare e realizza la meta decisiva in un match assai equilibrato, deciso da un calcio di punizione nel recupero[25].
--
Il match successivo, segna il riscatto per gli Scozzesi, che conquistano un importante successo contro i Blue Bulls del Northern Transvaal, successo che poche settimane prima era stato mancato dai Lions. Eroe della partita è Tony Stanger autore di due mete[26]. Nel frattempo giunge in Sudafrica Scott Hastings: il trentaduenne fuoriclasse viene richiamato per sostituire l'infortunato Scott Nichols[27].
Giunge anche il tempo del secondo test ufficiale del Tour. E ancora una volta i Lions vincono di misura e conquistano la vittoria anticipata nella serie, portandosi sul 2-0. Determinanti i calci di Neil Jenkins (5 su 5) e soprattutto un drop a pochi minuti dal termine di Jeremy Guscott. Assai meno precisi al piede gli Springboks con tre trasformazioni errate[28]
--
Il Galles arriva in Nord America con una "giovane nazionale", stante l'assenza di molti giocatori, come Neil Jenkins, Iuan Evans, impegnati nel tour dei "Lions" in Sudafrica.
Sarà un tour pieno di successi, ma senza una vittoria netta nei test match.
Il 5 luglio inizia anche la serie per la Bledsloe Cup 1997. Viene vinta dai Neozelandesi che poi affronteranno ancora i Wallabies in due match validi anche per il "Tri nations".
Dopo il tour dei Lions in Sudafrica, rapida puntata in Australia per gli Inglesi (molti giocatori raggiungono l'Australia direttamente da Johannesburg). Un solo match, un azzardo, visto che i migliori giocatori arrivarono stanchi del tour dei "Lions" terminato sette giorni prima. E anche gli altri non stavano meglio, reduci dal tour in Argentina e alle prese con il Jet-lag. Ma anche con un tecnico Jack Rowell ormai a fine del suo rapporto con una federazione spaccata che il giorno prima aveva tenuto il suo meeting annuale dopo 18 mesi di contrasti tra club e federazione (contrasti che continueranno peraltro)[36][37]. Ne esce una sconfitta netta, anche più di quanto non dica il risultato[38]. Seguiranno polemiche sull'inutilità di questo match in un periodo insolito e con i giocatori stanchi e demotivati[39].
Il tour si chiude con il test contro il Canada, anche questo vinto con molta sofferenza, in quanto i canadesi, guidati da Gareth Rees opposero una grande resistenza, e alla fine si dichiararono vincitori morali del match, deciso da una meta finale di Leigh Davies a pochi minuti dalla fine[40]. In ogni caso i gallesi, possono essere soddisfatti di questo tour chiuso con 6 vittorie in sei match
^(EN) Down and out down under, in www.independent.co.uk, 13- 07- 1997. URL consultato il 4 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 9 settembre 2009).