Giorgio Rabbeno
Giorgio Rabbeno | |
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Nascita | Mantova, 16 agosto 1882 |
Morte | Roma, 16 aprile 1967 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Italia |
Forza armata | Regia Marina Marina Militare Italiana |
Corpo | Genio Navale |
Anni di servizio | 1905-1945 |
Grado | Tenente generale |
Guerre | Guerra italo-turca Prima guerra mondiale |
Decorazioni | vedi qui |
Pubblicazioni | vedi qui |
dati tratti da Uomini della Marina, 1861-1946[1] | |
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Giorgio Rabbeno (Mantova, 16 agosto 1882 – Roma, 16 aprile 1967) è stato un generale italiano, appartenente al Genio Navale della Regia Marina. Vicedirettore della costruzioni navali a Taranto, progettò una portaerei oceanica di grande tonnellaggio, dotata di scafo snodato per operare in avverse condizioni meteorologiche. Tale scafo snodato avrebbe facilitato la messa in mare e il recupero degli idrovolanti imbarcati, fu poi direttore dell'ufficio tecnico del genio navale di Trieste e al Comitato progetti delle navi a Roma. Collocato in congedo assoluto nel 1939 in applicazione delle leggi razziali imposte dal regime fascista.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Mantova il 16 agosto 1882.[1] Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria navale e meccanica presso la Scuola superiore navale di Genova nel 1905, entrò in servizio presso il Corpo del Genio navale con il grado di tenente.[1] nel 1906 ottenne il brevetto di palombaro a La Spezia, e poi assegnato all'ufficio tecnico di Terni rimanendovi per un anno.[1] Trasferito a Venezia in forza al 3° Dipartimento marittimo, frequentò un corso di perfezionamento sui sommergibili imbarcandosi, tra il 1906 e il 1907, dapprima sul Glauco e poi sul Narvalo.[1] Fu quindi trasferito al Dipartimento delle costruzioni navali del Dipartimento marittimo di La Spezia.[1] Divenuto capitano nel 1909 prestò servizio presso la direzione delle costruzioni navali de La Maddalena, fu poi in missione a Berlino nel 1910, e prestò servizio presso il dipartimento delle costruzioni navali de La Spezia.[1] A bordo dell'incrociatore corazzato Vettor Pisani partecipò alla guerra italo-turca, sbarcando poi nel 1914.[1] Nel corso della prima guerra mondiale fu in servizio presso la Regia Accademia Navale di Livorno, quindi alla difesa locale di Venezia, e poi all'ufficio di stato maggiore del Ministero della Marina, dove rimase fino all'ottobre 1917, quando fu promosso maggiore del genio navale.[1] Tra il 1917 e il 1921 fu in servizio alla Regia Accademia Navale di Livorno, poi ebbe altri incarichi a terra, e poi fu promosso tenente colonnello.[1] Trasferito a Taranto come vicedirettore della costruzioni navali, vi rimase fino al 1926.[1] Durante tale periodo progettò una portaerei oceanica di grande tonnellaggio, dotata di scafo snodato per operare in avverse condizioni meteorologiche.[1] Tale scafo snodato avrebbe facilitato la messa in mare e il recupero degli idrovolanti imbarcati.[1] Promosso colonnello nel 1927, l'anno successivo fu assegnato come direttore all'Ufficio tecnico di Genova e poi trasferito al Comitato progetti delle navi dove rimase fino al 1931.[1] Assegnato all'ufficio tecnico del genio navale di Trieste in qualità di direttore, vi prestò servizio fino al 1933.[1] All'epoca aveva ricevuto tre attestati di benemerenza per i lavori scientifici svolti.[1] Ritornato al Comitato progetti delle navi a Roma, nel 1935 fu promosso maggior generale, venendo distaccato al Ministero delle Telecomunicazioni fino al dicembre 1938.[1] Collocato in congedo assoluto nel 1939 in applicazione delle leggi razziali imposte dal regime fascista.[1]
Dopo la liberazione di Roma, avvenuta nel giugno 1944, fu richiamato in servizio, messo a disposizione del Ministero della Marina.[1] La sua carriera venne ricostruita ed ebbe la promozione, retrodatata a tenente generale.[1] Posto in posizione ausiliaria nel 1945, fu promosso generale ispettore nel 1955.[1] Si spense a Roma il 17 aprile 1967.[1]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- La navigazione aerea a sostegno dinamico, Tipografia Angelo Ciminago, Genova, 1900.
- Note sul Girostato e sulle sue moderne applicazioni, Accademia Navale, Livorno, 1910.
- Teoria sintetica dell'elica propulsiva, Librairie Aeronautique, Parigi, 1910.
- Il funzionamento delle eliche propulsatrici navali, Briano Editore, Genova, 1949.
- La Motonave “Augustus”, Tip. G. Iucchi, Trieste,1952.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]Fonti
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Paolo Alberini e Franco Prosperini, Uomini della Marina, 1861-1946, Roma, Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Marina Militare, 2016, ISBN 978-8-89848-595-6.
- Luisa Mangoni, Pensare i libri: la casa editrice Einaudi dagli anni Trenta, Milano, Bollati Borlinghieri, 1999, ISBN non esistente.
- Guido Melis (a cura di), Lo Stato negli anni Trenta. Istituzioni e regimi fascisti in Europa, Bologna, Il Mulino, 2008, ISBN non esistente.
- Alberto Rovighi, I militari di origine ebraica nel primo secolo di vita dello Stato Italiano, Roma, Ufficio Storico dell'Esercito, 1999, ISBN non esistente.
- Giovanni Cecini, I soldati ebrei di Mussolini - I militari israeliti nel periodo fascista, Milano, Mursia, 2008.
- Ilaria Pavan, Le conseguenze economiche delle leggi raziali in Italia dal 1938-1970, Firenze, Le Monnier Editore, 2004.
- Periodici
- Vincenzo Grienti, Delfino, il pioniere degli abissi, in Notiziario della Marina, Roma, Ministro della Difesa, giugno 2021.
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