Gaspare Negri
Gaspare Negri vescovo della Chiesa cattolica | |
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Incarichi ricoperti | |
Nato | 20 aprile 1697 a Venezia |
Ordinato presbitero | 20 settembre 1721 |
Nominato vescovo | 21 luglio 1732 da papa Clemente XII |
Consacrato vescovo | 25 luglio 1732 dal cardinale Pietro Ottoboni |
Deceduto | gennaio 1778 (80 anni) a Parenzo |
Gaspare Negri (Venezia, 20 aprile 1697 – Parenzo, 1778) è stato un vescovo cattolico e mecenate italiano, noto per il suo importante contributo alla cultura e all'arte sacra in Istria nel XVIII secolo.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Originario di Venezia e proveniente da una famiglia di modesta condizione, ricevette la sua formazione nell'ambito ecclesiastico della chiesa veneziana dei Santi Simeone e Giuda Taddeo, della quale fu canonico, dopo l'ordinazione sacerdotale del 20 settembre 1721. Il 25 luglio 1732, a Roma, venne consacrato vescovo di Cittanova dal cardinale Pietro Ottoboni[1], con co-consacranti Francesco Federico Giordani, arcivescovo titolare di Melitene, e Apollonio Lupi, arcivescovo titolare di Emeria.[2]
Il 22 gennaio 1742 fu nominato vescovo di Parenzo. È ricordato come l'ultimo vescovo di Parenzo con il titolo di conte di Orsera. Durante il suo episcopato, lavorò attivamente per il restauro della Basilica Eufrasiana e per l'adeguamento di diverse chiese in Istria. È autore di un'importante opera storica, Memorie storiche della città e Diocesi di Parenzo, pubblicata postuma nel 1886.[3] Possedeva una ricca collezione di reperti archeologici e una biblioteca contenente manoscritti che aveva personalmente raccolto, aperta a tutti gli studiosi. Dopo la sua morte, parte della sua collezione fu venduta e parte andò perduta, impedendo la continuazione dei suoi studi sulla storia delle chiese istriane.[1]
Due rapporti di visita riguardanti la parte veneta della diocesi, redatti nel 1748 e nel 1765, sono conservati nell'Archivio apostolico vaticano e contengono informazioni preziose per la storia dell'arte, dell'architettura e della demografia della regione.[1]
Fu sepolto nella Basilica Eufrasiana e i canonici di Parenzo gli dedicarono un ritratto realizzato dal maestro Leopold Keckheisen, che oggi si trova nel Museo Diocesano di Parenzo: l'opera si ispira ad un ritratto del noto incisore veneziano Francesco Bartolozzi.[4]
Genealogia episcopale
[modifica | modifica wikitesto]La genealogia episcopale è:
- Cardinale Scipione Rebiba
- Cardinale Giulio Antonio Santori
- Cardinale Girolamo Bernerio, O.P.
- Arcivescovo Galeazzo Sanvitale
- Cardinale Ludovico Ludovisi
- Cardinale Luigi Caetani
- Cardinale Ulderico Carpegna
- Cardinale Paluzzo Paluzzi Altieri degli Albertoni
- Papa Benedetto XIII
- Cardinale Pietro Ottoboni
- Vescovo Gaspare Negri
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c (HR) Goran Prodan, Negri, Gaspare - Istrapedia, su istrapedia.hr, 11 maggio 2010.
- ^ (EN) David Cheney, Gaspare Negri, su Catholic-Hierarchy.org. URL consultato il 30 ottobre 2024.
- ^ Gasparo Negri, Memorie storiche della città e diocesi di Parenzo, in Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria, II (3-4), n. 3, Parenzo, Società istriana di archeologia e storia patria, 1886.
- ^ Enrico Lucchese, Gaspare Negri vescovo di Cittanova e Parenzo, un mecenate del Settecento in Istria, in Saggi e Memorie di storia dell'arte, vol. 30, n. 1, Fondazione Giorgio Cini Onlus, 2006, pp. 289-303.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) David M. Cheney, Gaspare Negri, in Catholic Hierarchy.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 86209642 · CERL cnp01173457 · GND (DE) 138061408 |
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