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Gabriele Salvatores

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Gabriele Salvatores nel 2014
Statuetta dell'Oscar Oscar al miglior film straniero 1992

Gabriele Salvatores (Napoli, 30 luglio 1950) è un regista e sceneggiatore italiano.

Il suo film Mediterraneo ha ricevuto l'Oscar al miglior film in lingua straniera nel 1992.

È uno dei fondatori, insieme a Maurizio Totti e Diego Abatantuono, della casa di produzione cinematografica Colorado Film e dei vari progetti associati dell'azienda, come ad esempio la casa editrice Colorado Noir, quest'ultima fondata nel 2004 insieme sia a Totti che Sandrone Dazieri.

Gabriele Salvatores nacque il 30 luglio 1950 a Napoli, nel rione Montesanto, suo padre era un avvocato napoletano,[1] la madre era toscana, originaria di Firenze,[2] ma si trasferì con i genitori e la sorella a Milano all'età di sei anni. Diplomato presso il Liceo classico Cesare Beccaria, il suo primo approccio al mondo dello spettacolo non avvenne attraverso il cinema, bensì con il teatro: iniziò, infatti, la sua carriera artistica fondando nel capoluogo lombardo, assieme a Ferdinando Bruni, il Teatro dell'Elfo nel 1972, col quale diresse molti spettacoli, definibili d'avanguardia.

Proprio da uno di questi lavori, nel 1983, nacque il soggetto della sua prima regia cinematografica, Sogno di una notte d'estate: ispirato a Shakespeare, il film è un caleidoscopico ibrido di cinema, teatro, musica e danza dalle cadenze di fiaba.

Del suo periodo teatrale si ricordano, nel 1983, Nemico di classe di Nigel Williams, dramma del 1978 - tradotto e adattato dall'attore e regista Elio De Capitani - con protagonisti nomi allora sconosciuti e che in seguito diverranno attori di grande peso (Claudio Bisio, Paolo Rossi, Antonio Catania, oltreché lo stesso De Capitani), Comedians di Trevor Griffiths, nel 1985, commedia del 1975 tradotta ed adattata dallo stesso Salvatores assieme al duo Gino e Michele ed in cui v'era anche Silvio Orlando (e che poi lo stesso regista trasporrà liberamente al cinema in due distinte occasioni, Kamikazen - Ultima notte a Milano nel 1988 e l'omonimo Comedians nel 2021), e Chiamatemi Kowalski dello stesso Paolo Rossi, del 1987, spettacolo che consacrò l'attore triestino quale istrionico astro nascente del teatro italiano.

Abbandona il teatro nel 1989, anno in cui passa definitivamente al mondo del cinema.

Esordi e Oscar

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Gabriele Salvatores alla 52ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (1995)

I film Marrakech Express (1989) e il seguente Turné del 1990 sono stati girati con il suo gruppo di attori-amici tra i quali Diego Abatantuono (insieme al quale possiede e gestisce la società di produzione cinematografica "Colorado", e del quale ha sposato l'ex-moglie[3]) e Fabrizio Bentivoglio (tra le attrici c'è Laura Morante). Nel 1990 riceve la candidatura agli European Film Awards nella categoria "Giovani" per Turné. Nel 1990 è anche regista dell'unico videoclip girato dal cantautore Fabrizio De André, per la canzone La domenica delle salme.[4]

Nel 1991 giunse la consacrazione internazionale con Mediterraneo, film di grandissimo successo, che gli valse l'Oscar al miglior film straniero. La pellicola si aggiudica anche altri premi tra cui il David di Donatello per il miglior film, il montaggio e il suono e un Nastro d'argento per la regia.

La sua cosiddetta "trilogia della fuga", composta dai tre film sopra citati, è idealmente proseguita nel 1992 da Puerto Escondido, film tratto dal romanzo omonimo di Pino Cacucci, su tematiche non dissimili dai precedenti, nel quale ad Abatantuono si affianca l'attore Claudio Bisio. L'anno seguente dirige Sud (1993), tentativo di denuncia della situazione politica e sociale dell'Italia dal punto di vista degli emarginati e dei disoccupati, tra cui spicca l'interpretazione di Silvio Orlando.

Temi prevalenti delle sceneggiature sono la fuga da una realtà che non si comprende o non si vuole accettare e della quale è inutile un proprio tentativo di cambiamento, la nostalgia del gruppo e il viaggio, inteso come privo di una predefinita destinazione. Con Nirvana (1997) e le sue atmosfere cyberpunk, Salvatores segna l'inizio di un periodo di sperimentazione narrativa. La pellicola diventa oltre al maggiore successo commerciale del regista, il film italiano di fantascienza più premiato dal pubblico che varrà al regista, un premio Urania Argento alla carriera nel 2013.[5]

Il periodo sperimentale del regista prosegue nei primi anni 2000 con le regie di Denti (2000) e Amnèsia (2002), entrambi con Sergio Rubini come interprete.

Salvatores nel 2003 ha diretto Io non ho paura, il cui soggetto è tratto dall'omonimo romanzo di Niccolò Ammaniti.

In Quo vadis, baby? (2005), tratto dall'omonimo romanzo di Grazia Verasani, Salvatores riprende la sua sperimentazione usando tecniche digitali per tutta la durata del film e dirigendo un noir sui generis con atmosfere dark e spazi al limite della claustrofobia. Il ruolo di protagonista è stato affidato all'attrice e musicista Angela Baraldi.

Dal film è stata tratta nel 2008 una miniserie di Quo vadis, baby? con la gran parte degli interpreti del film. Nello stesso anno il regista torna a dirigere un film, Come Dio comanda, tratto da un romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti.

Gabriele Salvatores alla presentazione del film Happy Family (2010)

Happy Family del 2010 è tratto da una commedia teatrale di Alessandro Genovesi. A settembre dello stesso anno Salvatores presenta fuori concorso al Festival del Cinema di Venezia il documentario 1960, interamente realizzato con i materiali delle teche Rai, che vince il World Awards 2011 della Federazione Internazionale Archivi Televisivi.

Del 2013 è Educazione Siberiana, tratto dall'omonimo romanzo autobiografico del 2009 di Nicolai Lilin.

Il regista nel 2014 realizza prima il documentario Italy in a Day, prodotto da Indiana Production Company, patrocinato da Rai Cinema e ispirato al lavoro di Ridley Scott su La vita in un giorno, poi il film Il ragazzo invisibile, che segna la sesta collaborazione del regista con Fabrizio Bentivoglio, nonché il ritorno di Salvatores al mondo della fantascienza. Con questo film il regista vince un European Film Award venendo scelto dalla giuria dei giovani della European Film Academy.

Nel 2016 è ospite del Torino Film Festival 2016.

Nel 2018 esce il suo nuovo film da regista Il ragazzo invisibile - Seconda generazione, sequel del film del 2014.

Salvatores è compagno della sua collaboratrice Rita Rabassini, ex moglie di Diego Abatantuono. I due vivono in case separate.[6] È tifoso dell'Inter.[7] All'età di 30 anni gli è stata diagnosticata una malattia cronica, la policitemia[8].

Sceneggiatore

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Riconoscimenti

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  1. ^ Salvatores: “Mio padre mi voleva avvocato mi ha perdonato solo dopo l’Oscar”, su lastampa.it. URL consultato il 12 luglio 2024.
  2. ^ Gabriele Salvatores: «Le donne dei miei film hanno cambiato la mia musica», su corrierefiorentino.corriere.it. URL consultato il 12 luglio 2024.
  3. ^ Fonte: Intervista a "Collezione privata", Radio Deejay, 14 dicembre 2008 20140918774
  4. ^ Fabrizio De André ed è sempre Salvatores nello stesso anno il regista del videoclip della canzone Megu MegUn dello stesso De Andrè in cui appare un Claudio Bisio alle prime armi.La domenica delle salme, 1990
  5. ^ Festival fantascienza: a Salvatores l’urania d’argento alla carriera, su ilvelino.it, Il Velino.it, 2 novembre 2013. URL consultato il 10 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
  6. ^ Roberta Scorranese, Salvatores: «Conobbi Rita frequentando Abatantuono. Ci amiamo da 40 anni. Il nostro segreto? Abitare lontani», su Corriere della Sera, 20 marzo 2024. URL consultato il 16 settembre 2024.
  7. ^ corriere
  8. ^ Copia archiviata, su italpress.com. URL consultato il 19 gennaio 2019 (archiviato dall'url originale il 20 gennaio 2019).
  9. ^ Fabrizio De André - Megu Megun, su youtube.com. URL consultato il 4 luglio 2021.
  10. ^ Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana Sig. Gabriele Salvatores

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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