Vai al contenuto

Davide Bulega

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Davide Bulega
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Motociclismo
Carriera
Carriera nel Motomondiale
Esordio1993 in classe 250
Miglior risultato finale24º
Gare disputate37
Punti ottenuti25
Carriera in Supersport
Esordio1999
Gare disputate16
 

Davide Bulega (Torino, 7 aprile 1971) è un pilota motociclistico italiano ritiratosi dall'attività agonistica.

La sua carriera nel motociclismo ha avuto inizio con la vittoria nel 1989 del campionato italiano Sport Production con una Aprilia AF1,[1] venne poi ingaggiato nei primi anni novanta dalla Cagiva per gareggiare sempre nel campionato Italiano Sport Production con la Cagiva Mito e come collaudatore delle moto che correvano nel motomondiale - classe 500.[2] Esordisce nella classe 250 nel 1993 con un'Aprilia grazie ad una wild card in occasione del Gran Premio motociclistico d'Italia dove taglia il traguardo in 23ª posizione. Corre poi lo stesso Gran Premio anche nel 1994, senza portare a termine la gara.

Nel 1995 le sue presenze si intensificano e corre sei Gran Premi sempre nella stessa classe ma con una Honda del team Givi Racing, ottenendo un 16º posto quale miglior risultato stagionale e nessun punto in classifica. Nel 1996 torna all'Aprilia con il team Italia, classificandosi 24º al termine della stagione con 14 punti ottenuti. Corre un solo Gran Premio nel 1997, giungendo 17º nel GP della Città di Imola. Sempre nel 1997 gareggia però nel campionato Europeo Velocità e ottiene il titolo continentale.[3] Nel 1998 torna come pilota titolare nel motomondiale con il team OXS Matteoni, iniziando la stagione con una Honda e terminandola con una ERP-Honda, si posiziona al 25º posto con 11 punti in campionato.

Nel 1999 si sposta nel campionato mondiale Supersport correndo le prime gare stagionali con una Ducati 748 R, senza ottenere punti per la classifica piloti. Continua nel mondiale Supersport anche nel 2000 passando alla guida della Yamaha YZF-R6 del team GIMotorsports, ma proprio come l'anno precedente corre solo le prove iniziali in calendario, senza racimolare punti. Nel 2001 ha fondato insieme al padre il team Lightspeed, con il quale corre il primo anno lo stesso Bulega con scarso successo, nella stessa stagione conquista due punti nell'europeo Supersport. Ritiratosi a fine stagione, rimane nell'ambiente del motociclismo sportivo sino al 2007 solo come team manager della squadra di famiglia.[4] Negli anni a seguire continua nella carriera manageriale, anche al di fuori del mondo del motociclismo.[5]

È padre del pilota motociclistico Nicolò Bulega.[5]

Risultati in gara

[modifica | modifica wikitesto]
1993 Classe Moto Punti Pos.
250 Aprilia 23 0
1994 Classe Moto Punti Pos.
250 Aprilia Rit 0
1995 Classe Moto Punti Pos.
250 Honda Rit 19 Rit NP NP NP NP Rit 16 19 0
1996 Classe Moto Punti Pos.
250 Aprilia 14 14 Rit 16 21 17 13 18 15 Rit 19 10 17 Rit Rit 14 24º
1997 Classe Moto Punti Pos.
250 Aprilia NP 17 0
1998 Classe Moto Punti Pos.
250 Honda e ERP-Honda 20 Rit Rit 14 16 14 17 NP 13 20 16 Rit Rit 12 11 25º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class. Squalificato '-' Dato non disp.

Campionato mondiale Supersport

[modifica | modifica wikitesto]
1999 Moto Punti Pos.
Ducati NP Rit NQ Rit NP 26 0
2000 Moto Punti Pos.
Yamaha 16 Rit 18 22 19 Rit 0
2001 Moto Punti Pos.
Yamaha 21 Rit Rit Rit 20 25 Rit 0
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Gara non valida Non qual./Non part. Ritirato/Non class Squalificato '-' Dato non disp.
  1. ^ La Aprilia AF1, su 125stradali.com. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 22 settembre 2012).
  2. ^ Intervista su mitoclub.com, su mitoclub.com.
  3. ^ (FR) Vincent Glon, Il CEV del 1997, su racingmemo.free.fr.
  4. ^ Gianni C., WSS: il Team Lightspeed abbandona le corse, su motoblog.it, T-Mediahouse, 17 novembre 2007.
  5. ^ a b Marianna Giannoni, Davide Bulega “Mio figlio Nicolò mi ha fatto piangere di gioia”, su corsedimoto.com, CdM Edizioni, 1º marzo 2023.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]