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C/2019 Y4 (ATLAS)

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Cometa
C/2019 Y4 (ATLAS)
C/2019 Y4 (ATLAS) ripresa il 14 marzo 2020
Scoperta28 dicembre 2019
ScopritoreATLAS
Designazioni
alternative
CK19Y040,
CK19Y04a,
CK19Y04b,
CK19Y04c,
CK19Y04d,
CK19Y04e
Parametri orbitali
(all'epoca 2459200,5
17 dicembre 2020[1])
Semiasse maggiore318,524808 au
Perielio0,2529332 au
Afelio636,7966829 au
Periodo orbitale5685 anni
Inclinazione orbitale45,38015°
Eccentricità0,9992059
Longitudine del
nodo ascendente
120,56960°
Argom. del perielio177,41923°
Anomalia media0,03467°
Par. Tisserand (TJ)0,454[2] (calcolato)
Ultimo perielio31 maggio 2020
MOID da Terra0,631177 au[2]
Dati osservativi
Magnitudine app.
  • 11,0 (Frammento B)[3] (max)
Magnitudine ass.8,8
Magnitudine ass.
  • 11,3[2] (totale)

C/2019 Y4 (ATLAS), o cometa ATLAS, è una cometa di lungo periodo scoperta dal programma ATLAS il 28 dicembre 2019[4] che nell'aprile del 2020 ha subito una disgregazione poco prima di giungere al perielio il 31 maggio 2020.

Ha raggiunto il punto più vicino alla Terra il 23 maggio 2010. Il materiale della sua coda è stato studiato dalla sonda Solar Orbiter.

La somiglianza tra gli elementi orbitali di C/2019 Y4 e quelli della Grande Cometa del 1844 ha indotto l'astrofilo tedesco Maik Meyer a ipotizzare che le due comete siano frammenti originati dalla scissione di uno stesso corpo progenitore.[5][6]

La cometa ATLAS è stata scoperta dall'osservazione di alcune immagini CCD scattate il 28 dicembre 2019, con il telescopio riflettore del diametro di 0,5 m situato sulla cima del Mauna Loa, nelle isole Hawaii. Le immagini sono state scattate come parte del programma ATLAS. Al momento della sua scoperta, la cometa brillava di magnitudine 19,6 nella costellazione dell'Orsa Maggiore[7]

Larry Denneau è stato il primo ad identificare l'aspetto cometario dell'oggetto,[8] aggiungendo l'oggetto alla pagina di conferma della possibile cometa del Minor Planet Center, avvisando così gli astronomi e astrofili di tutto il mondo. Ulteriori osservazioni nei giorni successivi hanno identificato una chioma; con la continuazione delle osservazioni è diventata via via più evidente anche una coda cometaria.

Osservazioni e luminosità

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Frammentazione della cometa ripresa dal telescopio Hubble tra il 20 ed il 23 aprile 2020

Nel complesso la cometa è stata osservata tra il 20 dicembre 2019 (con immagini di prescoperta) e il 13 aprile 2020. Tra gennaio e marzo 2020 la cometa si trovava nella costellazione dell'Orsa Maggiore, agli inizi di aprile la cometa è entrata in nella Giraffa. Dal 12 maggio si spostò in Perseo dove raggiunse il punto più vicino alla Terra il 23 maggio, durante un novilunio: la posizione a soli a 17 gradi dal Sole ne impedì l'osservazione. Il perielio, al 31 maggio, avvenne nella costellazione del Toro, a 12 gradi dal Sole.[9]

Il colore verde di cui brillava C/2019 Y4 derivava dalle emissioni di carbonio diatomico. La coda multicolore di 3,3 milioni di km è lunga più del doppio del diametro del Sole. Le parti più esterne della coda di ATLAS erano deboli ma i filamenti gassosi erano visibili tra le stelle.[10].

Tra l'inizio di febbraio e la fine di marzo la cometa ATLAS è passata da una magnitudine 17 ad una magnitudine 8, ovvero ha aumentato la propria luminosità di 4000 volte.[11] Teoricamente ci si attendeva che la magnitudine aumentasse ulteriormente ma ad inizio aprile la luminosità della cometa è diminuita a causa di un significativo evento di frammentazione[12][13] che fu anche osservato con il telescopio Hubble.[14]

È stato calcolato che in aprile la cometa stesse rilasciando (1,25±0,005)×1028 molecole/s di acqua, pari a circa 17 tonnellate al giorno.[15]

Infine una fortuna coincidenza ha fatto sì che la missione Solar Orbiter dell'ESA attraversasse la coda della cometa nella prima settimana di giugno, quindi in prossimità del perielio, potendone studiare l'interazione con il vento solare.[16] In particolare furono osservate delle onde di Alfvén nel campo magnetico solare.[17]

Al momento della sua scoperta, la cometa ATLAS si trovava a circa 3 unità astronomiche dal Sole.[7] I primi calcoli orbitali per la cometa sono stati pubblicati su una Minor Planet Electronic Circular e si basavano su osservazioni effettuate tra il 28 dicembre 2019 e il 9 gennaio 2020, che indicavano un periodo orbitale di 4400 anni e un perielio di 0,25 au.

Il database dei corpi minori del JPL, utilizzando l'epoca del 18 febbraio 2020, attribuì ad ATLAS un periodo orbitale di circa 6000 anni. Tuttavia questa soluzione orbitale includeva perturbazioni indotte dai corpi della regione planetaria. Una soluzione baricentrica, più adatta a descrivere l'orbita prima che la cometa entrasse nella regione planetaria, mostra un periodo orbitale in entrata di circa 4800 anni.

Si pensava che dopo il perielio la cometa avrebbe avuto un periodo orbitale in uscita di circa 5200 anni. Tuttavia l'evento di frammentazione ha influito significativamente sui parametri orbitali. La cometa si è frammentata in numerosi pezzi, sei dei quali ruotavano vicino al suo nucleo. Il telescopio spaziale Hubble ha identificato una dozzina di frammenti, per cinque dei quali, denominati dalla A alla E, sono state calcolate le orbite, due di queste risultano avere periodi compresi tra i 50 e i 100 anni:[18] la diminuzione del periodo di questi frammenti è spiegabile che il delta di velocità che hanno subito durante la disgregazione che è stato valutato in 10m/s.[6] Per il corpo principale il periodo in uscita è stato rivisto a circa 5700 anni.

  1. ^ I dati di C/2019 Y4 dal sito MPC.
  2. ^ a b c I dati di C/2019 Y4 dal sito JPL.
  3. ^ (EN) MPEC 2020-H28 : COMET C/2019 Y4 (ATLAS)
  4. ^ David Dickinson, Comet Y4 Atlas in Outburst: First Good Comet for 2020?, su Universe Today, 25 febbraio 2020. URL consultato il 29 febbraio 2020.
  5. ^ (EN) MPEC 2020-A112 : COMET C/2019 Y4 (ATLAS)
  6. ^ a b (EN) Man-To Hui e Quan-Zhi Ye, Observations of Disintegrating Long-Period Comet C/2019 Y4 (ATLAS) -- A Sibling of C/1844 Y1 (Great Comet) (PDF), in The Astronomical Journal, vol. 160, n. 2, American Astronomical Society, luglio 2020, p. 91, DOI:10.3847/1538-3881/ab9d81. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  7. ^ a b Alister Ling, Comet ATLAS may soon be visible to the naked eye, su Astronomy, Kalmbach Media, 25 marzo 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  8. ^ MPEC 2020-A112 : COMET C/2019 Y4 (ATLAS), su minorplanetcenter.net, Minor Planet Center, 10 gennaio 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  9. ^ Joe Rao, Newfound Comet ATLAS is getting really bright, really fast, su Space.com, 16 marzo 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  10. ^ Bob King, Comet ATLAS: Will it Become a Naked-Eye Object?, su Sky & Telescope, AAS Sky Publishing, LLC, 25 marzo 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  11. ^ Bob Yirka, Comet ATLAS may put on quite a show, su Phys.org, Science X Network, 23 marzo 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  12. ^ I.A. Steele, R.J. Smith e J. Marchantn, ATel #13622: C/2019 Y4 ATLAS - confirmation of nuclear change, in The Astronomer's Telegram, 6 aprile 2020. URL consultato il 10 aprile 2020.
  13. ^ Comet C/2019 Y4 (ATLAS): after an unexpected, a bit irregular, rising in brightness the comet is now fading. | CARA Project, su cara.uai.it. URL consultato il 10 aprile 2020 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2020).
  14. ^ (EN) Hubble Watches Comet ATLAS Disintegrate Into More Than Two Dozen Pieces, su nasa.gov, 28 aprile 2020.
  15. ^ (EN) Kumar Venkataramani, Zexi Xing, Emanuele Bonamente e Dennis Bodewits, First Estimate of Water Production Rates of Comet C/2019 Y4 (ATLAS) from SWIFT/UVOT observations, in The Astronomer's Telegram, n. 13634, aprile 2020, Bibcode:2020ATel13634....1V. URL consultato il 31 gennaio 2021.
  16. ^ (EN) Solar Orbiter to pass through the tails of Comet ATLAS, su esa.int, 29 maggio 2020.
  17. ^ (EN) Lorenzo Matteini, Solar Orbiter Observations of Waves and Structures from the Tail of Comet ATLAS, su agu.confex.com, 14 dicembre 2020. URL consultato il 31 gennaio 2021 (archiviato il 31 gennaio 2021).
  18. ^ (EN) MPEC 2020-J16 : COMET C/2019 Y4 (ATLAS)

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