Apofatismo
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L'apofatismo (dal greco ἀπό φημί che significa letteralmente «lontano dal dire», «non dire») è un metodo teologico secondo il quale la comprensione della natura di Dio non può essere espressa a parole.
In quest'ottica, l'approccio più adeguato a Dio è quello che prevede il silenzio, la contemplazione e l'adorazione del mistero, prescindendo cioè da qualsivoglia processo di speculazione o indagine discorsiva dell'essere divino.
Nelle forme più radicali l'apofatismo può implicare non solo che non vi siano argomenti per descrivere appropriatamente Dio, ma che Egli sia del tutto inconoscibile dalla ragione, perché trascende le capacità cognitive umane e la stessa realtà fisica, essendo un «Dio nascosto».
Questa posizione filosofica è l'esatto contrario del catafatismo della teologia affermativa, la quale prevede la conoscibilità di Dio attraverso l'uso della ragione o dell'intelletto.
La teologia negativa, tuttavia, che si serve di un tale metodo apofatico, ammette in parte la possibilità di un esercizio discorsivo e razionale per avvicinarsi a Dio, non dicendo cosa Egli è, ma dicendo dialetticamente cosa Egli non è. Essa culmina comunque nel silenzio.
Nella Chiesa cattolica
[modifica | modifica wikitesto]L'ineffabilità, impredicabilità e inesprimibilità di Dio sono affermate dalla costituzione dogmatica Dei Filius[1] L?ineffabilità è in relazione con l'infinità di Dio e il suo essere "incomprensibile".
Tertulliano, Atenagora di Atene e Clemente di Alessandria affermarono l'ineffabilità di Dio.[2]
Jon Fosse è uno scrittore cattolico che affronta tale tematica.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dei Filius, cap. I: "La Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana crede e confessa che uno solo è il Dio vivo e vero, Creatore e Signore del cielo e della terra, onnipotente, eterno, immenso, incomprensibile, infinito per intelletto, volontà e per ogni perfezione, il quale essendo unica singolare, assolutamente semplice ed immutabile sostanza spirituale deve essere predicato realmente e per essenza, distinto dal mondo, in sé e per sé beatissimo, ineffabilmente eccelso sopra tutte le cose che sono e che si possono concepire fuori di Lui."
- ^ Raúl Kerbs, Philosophical Assumptions of the Church Fathers God and Creation, in Enfoques, vol. 26, n. 2, SciELO, June 1, 2014.. Quote: "For Athenagoras and Tertullian, God is the truly real, one, eternal or timeless, ineffable and impassible...If it is supposed that biblical texts and Greek sources have similar meaning, Clement described God as invisible, ineffable, inexpressible by human concepts, indivisible, infinite, bearing no figure, time, movement, place or name."
Voci correlate
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Apofatico in Treccani.it
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