Adriano Guerrini
Adriano Guerrini (Alfonsine, 8 aprile 1923 – Genova, 22 novembre 1986) è stato un poeta e docente italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Adriano Guerrini nasce nel 1923 ad Alfonsine, ultimo dei tre figli del ferroviere Luigi e della casalinga Maria Bedendo. Nel 1926 la famiglia si trasferisce a Ferrara e nel 1933 a Genova.[1] Nel capoluogo ligure studia presso il Liceo classico "Giuseppe Mazzini" di Sampierdarena, dove consegue la maturità nel 1942. Richiamato alle armi, nel 1943 è allievo ufficiale di leva nelle Isole Brioni: l'8 settembre è deportato nel Tirolo austriaco, dove resta sino alla fine della guerra. Nel 1947 si laurea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Genova con una tesi dal titolo Abbozzo di un relazionismo radicale (relatore Adelchi Baratono[2]). Dal 1950 fino alla pensione nel 1979 insegna Storia e Filosofia nei licei classici di Pegli ("Mazzini", succursale: 1950-1951), della Spezia ("Costa": 1951-1954), di Savona ("Chiabrera": 1954-1964) e di Sampierdarena ("Mazzini", sede: 1964-1979).
Esordisce come poeta nel 1949 con Ila, seguito nel 1951 da L'altra via (segnalato l'anno precedente al concorso dell'editore Gastaldi) e nel 1957 da L'adolescente, recensito da Giorgio Caproni sulla Fiera letteraria.[3][4] Il primo importante libro di versi è tuttavia Età di ferro, pubblicato nel 1958 da Rebellato con una notizia sull'autore di Diego Valeri (Valeri e Camillo Sbarbaro, con il quale è entrato in contatto nell'autunno del 1954, resteranno sempre i maestri di Guerrini[5]). Nel 1960 pubblica L'amore e il tempo, con prefazione di Carlo Betocchi, e vince con Andrea Zanzotto il Premio Colli Euganei con la raccolta Ritorno alla terra euganea.[6]
Gli anni di Diogene e di Resine
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1959, con Gian Luigi Falabrino, ha intanto fondato la rivista Diogene[7]. Nel 1961 esce l'antologia I Novissimi. Poesie per gli anni '60.[8] A questo fatto sono direttamente legate le Confessioni che escono sul successivo numero di dicembre, nelle quali Guerrini lamenta che dopo l'ermetismo (forma senza contenuto) e il neorealismo (contenuto senza forma) non si sia data l'agognata sintesi (forma e contenuto) ma si siano invece "aperte le porte del caos".[9] È da questo momento che combatte una battaglia contro la neoavanguardia,[10] testimoniata dagli interventi pubblicati quasi tutti sul Diogene e infine raccolti nel volume La poesia neurologica (1969). Queste tematiche verranno affrontate anche nella raccolta Polemica (1965).
A partire da questo periodo Guerrini paga con un isolamento pressoché totale la sua posizione di uomo di sinistra (fra socialismo umanitario e socialdemocrazia) ferocemente anticomunista; e anche il suo giudizio sulla contestazione studentesca è fondamentalmente critico, come testimonierà nel 1971 il volume La rivoluzione al liceo. Autobiografia di un professore.[11]
Nel 1968 dedica al "maestro" Sbarbaro, scomparso l'anno prima, il volume Il significato di Sbarbaro.[12] Nel 1969, dopo una frattura fra i due fondatori, Diogene cessa le pubblicazioni; tre anni dopo, nel 1972, nasce Resine, la rivista dal titolo emblematicamente sbarbariano che, attraverso due serie (1972-1978 e 1979-2015) vivrà per oltre quarant'anni. Negli anni settanta pubblica in autoeduizione Cinquanta quartine (1951), scritte un quindicennio prima, e Alti boschi (1973), riscrittura di Ila; negli anni immediatamente successivi approda alle edizioni All'insegna del Pesce d'Oro di Vanni Scheiwiller con Jon il Groenlandese (1974, con prefazione di Caproni[13]) e Poesie politiche (1976). Nel 1978 pubblica Età di ferro, edito da Mondadori: nella prima sezione rielabora radicalmente l'omonimo libro del 1958, nella seconda rielabora Polemica e nella terza ripropone immutato Jon il Groenlandese.[14]
Gli ultimi anni
[modifica | modifica wikitesto]Dopo il pensionamento nel 1979, provvede a una definitiva sistemazione della sua opera in versi anteriore all'Età di ferro con L'adolescente (1980), Alti boschi (1982) e L'invito (1984). A questi volumi si affiancano quelli che raccolgono testi più recenti: Ventotto poesie (che ricevono il premio Frascati) e Quindici poesie a qualcuno (1981), Tanka (1984).
Nel 1984 Allen D. Thompson, professore dell'Università di Hull, lo invita a tenere alcune lezioni agli studenti per l'anno successivo, ma nella primavera del 1985 Guerrini è colpito da ictus, che gli impedisce di recarsi in Inghilterra. Muore a Genova il 22 novembre 1986. I testi da lui preparati per le lezioni compaiono postumi su Resine con il titolo Discorsi inglesi (1988).
Poetica
[modifica | modifica wikitesto]Guerrini ha esposto la propria concezione della poesia nella Poetica breve conclusa nel 1954 ma data alle stampe solo nel 1982: concezione alla quale è rimasto poi fedele sino all'ultimo, come testimonia il testo della lezione tenuta il 20 aprile 1983 all'Università di Genova, Come si scrive una poesia, stampato su “Resine” dell'aprile-giugno[15].
Nella Poetica breve, Guerrini individua l'elemento specifico della poesia nel “sentimento dell'infinito” (fisico e metafisico), nella “contemplazione infinitizzante” che investe i “contenuti umani”. Si tratta esplicitamente di una poetica romantica ("Schlegel affermava che la malinconia è il tratto caratteristico della poesia moderna o ‘romantica'. Il che – per noi è ormai chiaro – va esteso a tutta la poesia, la quale in questo senso è tutta sempre romantica”) dalle connotazioni fortemente religiose (“Però l'emozione poetica, in quanto ‘infinitizzante', è da riconoscersi di natura profondamente religiosa”) anche se naturalmente non confessionali[16].
A questa poetica sono ispirati i versi del primo Guerrini, da L'adolescente a Alti boschi, da L'amore e il tempo a L'invito; la situazione storica (l'urto con l'“età di ferro”) porta però presto il poeta a una poesia più cupa e tormentata (appunto Età di ferro e poi, in anni successivi, Jon il Groenlandese, Ventotto poesie e Tanka) che assumerà, nella lotta senza quartiere con la Neoavanguardia, i toni aspri della polemica letteraria e politica (Polemica, Poesie politiche, Quindici poesie a qualcuno), ormai lontani dalla “contemplazione infinitizzante” della Poetica breve[17].
Tutti i numeri di “Diogene” recano un'epigrafe dal De sapiente di Charles de Bouelles: “Sapienza non è che una certa umanità”. È un binomio, quello di uomo e ragione, che per Guerrini entra a costituire tuttavia un inscindibile trinomio con poesia: non per nulla da una parte l'autore dedica alcune pagine della Poetica breve al rapporto fra poesia – che è classicamente, ricorda Guerrini, un “sogno” in presenza di essa – e ragione; e dall'altra si sofferma su quello fra poesia e umanità, perché la poesia “certo è uno dei tramiti maggiori di ciò che un tempo si battezzò humanitas, cioè della coltivazione dell'uomo nell'uomo”.[18][19]
La sua poesia era anche caratterizzata dall'attenzione alle tematiche ecologiche: Roberto Mosena la definirà un'"ecopoesia", notando che Guerrini, insieme a Pier Paolo Pasolini e Italo Calvino, fu uno dei pochi autori italiani del secondo Novecento ad aver "tenuto lo sguardo sulla catastrofe ambientale".[20]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Poesie
[modifica | modifica wikitesto]- Ila (Versi), s.e., Genova, 1949.
- L'altra via, Gastaldi, Milano, 1951.
- L'adolescente, Liguria, Genova ,1957.
- Età di ferro, con una notizia di Diego Valeri, Rebellato, Padova, 1958.
- Nel cerchio, in Nuovi poeti, II, raccolti e presentati da Ugo Fasolo, Vallecchi, Firenze, 1958.
- L'amore e il tempo, prefazione di Carlo Betocchi, Amicucci, Padova, 1960.
- Ritorno alla terra euganea, in Premio colli euganei 1960. Andrea Zanzotto, Adriano Guerrini, Ca' Diedo, Venezia s.d. [1960].
- Ritorno alla terra euganea, Ca' Diedo, Venezia, 1961.
- Polemica, Edizioni del “Diogene”, Genova, 1965.
- Cinquanta quartine (1956), a cura dell'autore, Genova, 1971.
- Alti boschi (1943-1947), edizione a cura dell'autore, Genova, 1973.
- Jon il Groenlandese, prefazione di Giorgio Caproni, All'insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1974.
- Poesie politiche, All'insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1976.
- Età di ferro, Mondadori, Milano, 1978.
- Omaggio a Trieste, San Marco dei Giustiniani, Genova, 1980.
- L'adolescente, prefazione di Giorgio Caproni, Liguria - Edizioni Sabatelli, Genova, 1980.
- Ventotto poesie, prefazione di Giancarlo Vigorelli, San Marco dei Giustiniani, Genova, 1981.
- Quindici poesie a qualcuno, Edizioni di «Resine» - Sabatelli, Savona, 1981.
- Alti boschi, «Resine» (Quaderni liguri di cultura) - Sabatelli, Savona, 1982.
- Tanka (1974-1979), Res, Milano, 1984.
- L'invito (1943-1961), San Marco dei Giustiniani, Genova, 1984.
- Poesie (1941-1986), a cura di Francesco De Nicola, De Ferrari, Genova, 1996.
- Erotia, a cura di Luigi Fenga, prefazione di Adriano Sansa, San Marco dei Giustiniani, Genova, 1996.
- Jon il Groenlandese, a cura Stefano Giovannuzzi, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2016.
- L'opera poetica, a cura di Paolo Zoboli, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2024.
Prosa
[modifica | modifica wikitesto]- I mesi, Edizioni del “Diogene”, Genova, 1960.
- Il significato di Sbarbaro, Liguria - Sabatelli, Genova-Savona, 1968.
- La poesia neurologica, Rebellato, Padova, 1969.
- La rivoluzione al liceo. Autobiografia di un professore, La Nuova Italia, Firenze, 1971.
- Poetica breve, «Resine» (Quaderni liguri di cultura) - Sabatelli, Savona, 1982.
- Discorsi inglesi. La poesia italiana dalla guerra a noi. Sei conversazioni ai giovani inglesi (1985), “Resine”, n.s., 38, ottobre-dicembre, 1988.
Lettere
[modifica | modifica wikitesto]- Camillo Sbarbaro, Lettere ad Adriano Guerrini (1954-1967), a cura di Davide Puccini, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto - Edizioni San Marco dei Giustiniani, Genova, 2009.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Daniela Donati Guerrieri, Franco Lanza e Giovanni Meneghello, Il Secondo Novecento, vol. 3, G. Miano, 1993.
- ^ Paolo Zoboli, Sbarbaro e i tragici greci, Vita e Pensiero, 2005, p. 30, ISBN 978-88-343-1198-1.
- ^ Giorgio Caproni, Prose critiche, a cura di Raffaella Scarpa, II (1954-1958), Torino, Aragno, 2012, pp. 813-817, ISBN 9788884195951.
- ^ Michela Baldini, Giorgio Caproni. Bibliografia delle opere e della critica (1933-2020), Firenze University Press, 2022, p. 119, ISBN 978-88-5518-241-6.
- ^ Maria Pia Arpioni, Catalogo della mostra "Adriano Guerrini (1923-1986): mostra bio-bibliografica" Genova - Biblioteca Berio 1-20 marzo 2016, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto, 2016, ISBN 978-88-7494-263-3.
- ^ Paolo Zoboli, Linea ligure: Sbarbaro, Montale, Caproni, Interlinea, 2006, p. 258, ISBN 978-88-8212-562-2.
- ^ Stefano Verdino, Franca Guelfi, a cura di La stagione del “Diogene”, in Coerenza e dispersione. Contributi per Gian Luigi Falabrino, Milano, Viennepierre, 2000, pp. 23-45.
- ^ Giorgio Bàrberi Squarotti, La poesia dei ‘Novissimi', in Diogene, III, n. 5, ottobre 1961, pp. 2-3.
- ^ Adriano Guerrini, Confessioni, in Diogene, III, n. 6, dicembre 1961, p. 14.
- ^ Renzo Cremante, Adriano Guerrini e L'Età di ferro: un poeta del Novecento, Longo, 1989, p. 38.
- ^ Gianluca Schiavo, Dal signor maestro al prof. in crisi: L'insegnante di scuola nella letteratura italiana contemporanea, Armando Editore, 2013, p. 125, ISBN 978-88-6677-373-3.
- ^ Vittorio Coletti, Review of Atti del Convegno nazionale di studi su Camillo Sbarbaro - Spotorno 6-7 Ottobre 1973; Resine - Quaderni liguri di cultura - Genova 1974, in Lettere Italiane, vol. 27, n. 2, 1975, pp. 233–238.
- ^ Fabrizio Miliucci, Nella scatola nera: Giorgio Caproni critico e giornalista, Mimesis, 2019, ISBN 978-88-575-6058-8.
- ^ (EN) Gian-Paolo Biasin, Review of Età di ferro, in World Literature Today, vol. 53, n. 3, 1979, pp. 492–492, DOI:10.2307/40132244.
- ^ Adriano Guerrini, Come si scrive una poesia, in Resine, n.s., [V], n. 16, aprile-giugno 1983, pp. 17-28.
- ^ Adriano Guerrini, «Resine» (Quaderni liguri di cultura), Savona, Sabatelli, 1982, pp. 44, 57.
- ^ Paolo Zoboli (a cura di), Introduzione, in Adriano Guerrini - L'opera poetica (1941-1986), Genova, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto e Edizioni San Marco dei Giustiniani – A Genova dal 1976, 2024, p. IX-XVI.
- ^ Adriano Guerrini, Come si scrive una poesia, in Resine, n.s., [V], n. 16, aprile-giugno 1983, p. 27.
- ^ Emerico Giachery, Letteratura come amicizia, Bulzoni, 1996, p. 119, ISBN 978-88-7119-901-6.
- ^ Roberto Mosena, Proteso a un'avventura, Edizioni Nuova Cultura, 2005, p. 91, ISBN 978-88-89362-03-7.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Giorgio Bàrberi Squarotti, La poesia dei ‘Novissimi', in Diogene, III, n. 5, ottobre 1961.
- Giovanni Cattanei, La Liguria e la poesia italiana del novecento, Milano, Silva, 1966, pp. 367-377.
- Francesco De Nicola, Lettere a (e di) Guerrini: progetti, realtà e delusioni di un poeta civile.
- Adriano Guerrini, Come si scrive una poesia, in Resine, n.s., [V], n. 16, aprile-giugno 1983.
- Adriano Guerrini, Confessioni, in Diogene, III, n. 6, dicembre 1961.
- Adriano Guerrini, «Resine» (Quaderni liguri di cultura), Savona, Sabatelli, 1982.
- Giorgio Caproni, II (1954-1958), in Raffaella Scarpa (a cura di), Prose critiche, Torino, Aragno, 2012, ISBN 9788884195951.
- Stefano Verdino, La stagione del “Diogene”, in Coerenza e dispersione. Contributi per Gian Luigi Falabrinoche, a cura di Franca Guelfi, Milano, Viennepierre, 2000.
- Paolo Zoboli (a cura di), II (1954-1958), in Adriano Guerrini - L'opera poetica (1941-1986), Genova, Fondazione Giorgio e Lilli Devoto e Edizioni San Marco dei Giustiniani – A Genova dal 1976, 2024.
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