Tartu

città estone
(Reindirizzamento da Dorpat)
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Tartu (disambigua).

Tartu (Dorpat in tedesco; Юрьев, Jur'ev in russo) è una città dell'Estonia, seconda città del Paese in termini di popolazione con 95 074 abitanti. Sorge sulle sponde del fiume Emajõgi ed è sede di un'antica e prestigiosa università; è il capoluogo della contea di Tartumaa.

Tartu
comune
Tartu – Stemma
Tartu – Bandiera
Tartu – Veduta
Tartu – Veduta
Localizzazione
StatoEstonia (bandiera) Estonia
Contea Tartumaa
Amministrazione
SindacoUrmas Kruuse
Territorio
Coordinate58°22′48″N 26°43′21″E
Altitudine79 m s.l.m.
Superficie38,8 km²
Abitanti95 074 (2012)
Densità2 450,36 ab./km²
Altre informazioni
Lingueestone
Cod. postaleda 50050 a 51111
Prefisso+372 7
Fuso orarioUTC+2
TargaT
Nome abitantitartuensi
Cartografia
Mappa di localizzazione: Estonia
Tartu
Tartu
Sito istituzionale

È stata scelta per essere capitale europea della cultura nel 2024 insieme a Bodø e Bad Ischl.

Il clima di Tartu è sub-continentale, con inverni molto freddi, in cui la temperatura è spesso sotto lo zero anche di giorno, ed estati miti e moderatamente calde. La città si trova nella parte sud-orientale del paese non molto distante dal Lago dei Ciudi, oltre il quale si trova il confine con la Russia. La temperatura media del mese più freddo (febbraio) è di -4,5 °C, quella del mese più caldo (luglio) è di 18,0 °C.

Video con drone di Tartu
 
Municipio di Tartu.

Nel territorio della città sono state trovate tracce di insediamenti fin dal V secolo, e nel VII secolo fu eretta la prima fortezza in legno. La prima citazione della città risale al 1030 quando fu conquistata dal granduca Jaroslav il saggio e ne fece un punto di appoggio a nord-ovest della Rus' di Kiev. In seguito fu conquistata dai Cavalieri dell'Ordine teutonico, nel Medioevo era un importante nodo di collegamento tra le città anseatiche, delle quali entrò a far parte con il nome tedesco di Dorpat, e le città russe di Pskov e Novgorod.

Dorpat è stata sede del governo del Voivodato di Dorpat dal 1598 fino al 1625, anno a cui risale la conquista parte dell'Impero svedese, che istituì la provincia dell'Estonia svedese. Alla città venne dato il nome di Tartu e nel 1632 venne fondata l'università sul modello di quella di Uppsala. Nel 1704 durante la Grande guerra del Nord, la città passò all'Impero russo e l'università venne trasferita a Pärnu.

 
La facciata dell'edificio principale dell'università.

Nel 1775 un incendio ne distrusse quasi completamente il centro storico. Per questo motivo, la maggior parte degli edifici storici risalgono infatti al XVIII e XIX secolo e furono ricostruiti in stile neoclassico tipico della Russia imperiale. Nel 1802 fu riaperta l'università. Nel 1869, sull'onda della rinascita del sentimento di indipendenza nazionale, ebbe luogo il primo festival della canzone estone.

Durante la Guerra di indipendenza estone la città fu occupata dalle truppe dell'Armata Rossa il 24 dicembre 1918 ma per poco; infatti, grazie anche all'aiuto esterno, gli indipendentisti la rioccuparono già il 14 gennaio. Il 2 febbraio 1920 poi proprio qui a Tartu fu firmato l'omonimo trattato con cui la nascente Unione Sovietica riconosceva l'indipendenza all'Estonia. A guerra finita quindi il nome "Tartu" divenne ufficialmente quello della città andando a sostituire il vecchio nome russo.

Monumenti e luoghi di interesse

modifica

Amministrazione

modifica

Il comune cittadino (in estone linn) amministra il centro urbano di Tartu; il contado dipende dal rispettivo comune rurale (in estone vald).

Patti d'amicizia

modifica

La città vanta un club che milita in Meistriliiga, il massimo campionato calcistico estone, il Tammeka Tartu.

È presente una squadra di football americano, i Tartu Titans, che può vantare la vittoria di un Baltic Bowl.

Galleria d'immagini

modifica
  1. ^ Pronti al decollo - Interni Magazine, in Interni Magazine. URL consultato il 15 luglio 2017.
  2. ^ Museo Nazionale Estone - DGT Architects, in Abitare, 8 settembre 2016. URL consultato il 15 luglio 2017.
  3. ^ Il Museo Nazionale dell’Estonia di DGT Architects alla Biennale. URL consultato il 15 luglio 2017.
  4. ^ La sfida di DGT per il nuovo Museo Nazionale dell'Estonia, in Inexhibit. URL consultato il 15 luglio 2017.

Voci correlate

modifica

Altri progetti

modifica

Collegamenti esterni

modifica
Controllo di autoritàVIAF (EN130651701 · SBN MILL003304 · LCCN (ENn79043884 · GND (DE4012804-0 · BNE (ESXX458735 (data) · BNF (FRcb11948286q (data) · J9U (ENHE987007559649005171
  Portale Estonia: accedi alle voci di Wikipedia che parlano dell'Estonia