Binasco

comune italiano
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Binasco (Binàsch in dialetto milanese[4]) è un comune italiano di 7 078 abitanti[1] della città metropolitana di Milano in Lombardia.

Binasco
comune
Binasco – Stemma
Binasco – Bandiera
Binasco – Veduta
Binasco – Veduta
Veduta del centro
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Lombardia
Città metropolitana Milano
Amministrazione
SindacoLiana Castaldo (lista civica Binasco più) dal 12-6-2022
Territorio
Coordinate45°20′N 9°06′E
Altitudine101 m s.l.m.
Superficie3,87 km²
Abitanti7 078[1] (31-8-2024)
Densità1 828,94 ab./km²
Comuni confinantiCasarile, Lacchiarella, Noviglio, Vernate, Zibido San Giacomo
Altre informazioni
Cod. postale20082
Prefisso02
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT015024
Cod. catastaleA872
TargaMI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 514 GG[3]
Nome abitantibinaschini
Patronobeata Veronica Negroni
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Binasco
Binasco
Binasco – Mappa
Binasco – Mappa
Posizione del comune di Binasco nella città metropolitana di Milano
Sito istituzionale

Origini del nome

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A partire dai primi insediamenti romani nel I secolo, è probabile che il toponimo derivi dal prediale latino Benanu, con il suffisso celto-ligure -ascus. Altre ipotesi lo riconducono al termine latino bini, ovvero "doppio", riferito, questo più tardivamente (XII secolo), alla sua posizione equidistante in mezzo ai feudi sia di Milano che di Pavia, di fatto separati dal canale idrico artificiale fossatum, poi rinominato Canale Ticinello. Altre ipotesi ancora, lo riconducono al dialetto lombardo bina, ovvero "riparo".

Sul territorio del paese erano presenti nel passato molti pascoli. Con una bolla papale del 28 febbraio 1387, presso il centro abitato, venne istituito il Convento di Santa Maria in Campo, appartenente all'Ordine Francescano.[5]

Il suo castello, in stile gotico, fu sede della signoria austro-spagnola, feudo dei Castaldo, dei Mendoza, dei Biumi e Recalcati; ma soprattutto vide la dominazione Viscontea, in particolare di Filippo Maria Visconti, che pare l'avesse ricevuto in feudo da Gian Galeazzo Visconti, che a sua volta donò vasti beni in Binasco alla Certosa di Pavia[6]. In questa fortezza visse Beatrice di Lascaris, contessa di Tenda, vedova di Facino Cane, passata a seconde nozze con il duca Filippo Maria, da cui fu assassinata la notte tra il 13 e il 14 settembre 1418, vittima innocente, come ella si proclamò fino all'ultimo istante. Sposa infelice, non valsero a salvarle la testa dalla scure gli estesi domini e gli eserciti poderosi portati in dote, più forte fu la passione del duca per Agnese del Maino, fatto che determinò la morte di Beatrice e del paggio Michele Orombelli.

Durante la guerra franco-spagnola (1648-1659), Binasco subì pesanti saccheggi da parte dei francesi. [7]

Nell'estate del 1658, le campagne di Binasco furono poi analogamente devastate dalle scorrerie dell'esercito francese di Francesco I d'Este, duca di Modena e, nell'estate dell'anno seguente, da quello del duca e maresciallo di Francia Philippe de Montaut-Bénac de Navailles. Queste notizie sono riportate nel Registro amministrativo parrocchiale di Binasco degli anni dal 1656 al 1662, redatto nel periodo vacante dopo la morte del parroco Pietro Francesco Stefanone, spirato in data 30 novembre 1655.

Altro periodo doloroso per Binasco fu la Prima campagna d'Italia di Napoleone Bonaparte, nel corso della quale, tra il 24 e il 25 maggio 1796, il paese venne nuovamente bruciato e saccheggiato dalle truppe napoleoniche, per ordine del capo brigata Jean Lannes. I soldati napoleonici vollero punire la cittadina per essere insorta contro di loro e per l'uccisione di alcuni militari francesi in avanscoperta durante il passaggio dell'armata, mentre essa si recava a Pavia per sedarvi la rivolta fomentata da cospiratori fedeli all'Austria. Per rappresaglia, vennero trucidate circa 200 persone arrestate tra i popolani. Nelle memorie di Napoleone si legge: «Binasco venne conquistato, saccheggiato e dato alle fiamme. Si sperava che l'incendio, che poteva scorgersi dalle mura di pavia, impressionasse questa città, ma non accadde niente; era stata invasa da 8000-10000 contadini, che ne erano divenuti padroni. Erano guidati da uomini turbolenti e agenti dell'Austria [...]».[8] Dopo il massacro, a Milano venne pubblicato il seguente proclama: «Una moltitudine traviata, senza veri mezzi di resistenza, si dà agli eccessi più estremi, disconosce la Repubblica e sfida l'esercito che trionfa dei re. Questo inconcepibile delirio è degno di pietà; si disorienta quel povero popolo per portarlo a perdersi. Il generale in capo, fedele al principio adottato dalla sua nazione di non muovere guerra ai popoli, vuol certo lasciare una porta aperta al pentimento; ma coloro che entro ventiquattr'ore non avranno deposto le armi, saranno trattati come ribelli, e i loro paesi verran dati alle fiamme. Che il terribile esempio di Binasco faccia loro aprire gli occhi! Questa sarà la sorte di tutti i comuni che si ostineranno nella rivolta».[9]

Il pittore Giuseppe Pietro Bagetti, allora al seguito dell'esercito, documentò il fatto di sangue con disegni e dipinti. Lo scrittore Damiano Muoni segnala anche che il polemista antinapoleonico Vittorio Barzoni compose un poema intitolato Il Castello di Binasco, ma non ne riporta la data e nelle biblioteche non sembra esserci traccia dell'opera.[10]

Nel 1805, in seguito alle soppressioni napoleoniche, avvenne la chiusura del monastero francescano.[11]

Durante la dominazione austriaca, per due volte il comune fu spostato in provincia di Pavia: la prima durante il breve regno dell'imperatore Giuseppe II, la seconda (più duratura) durante tutta l'esistenza del Regno Lombardo-Veneto. Nel 1965 la frazione di Badile venne ceduta al comune di Zibido San Giacomo.[12]

Simboli

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«Partito di rosso e d'azzurro: al castello d'argento, murato di nero, attraversante, privo di merli, chiuso e finestrato di nero, fondato sulla pianura di verde, accompagnato in capo da tre stelle (5) male ordinate d'oro; al colmo d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»

La figura del castello è un richiamo allo storico castello visconteo del XIV secolo situato nel centro dell'abitato. Lo stemma non ha ancora ottenuto formale decreto di concessione.[13]

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse

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Architetture religiose

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Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e Stefano Protomartire

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La chiesa principale di Binasco, diocesi di Pavia, venne edificata nel 1783 su disegni affidati a Giulio Galliori. L'interno a navata unica con altari laterali, si notano l'effige della Madonna col Bambino della metà del quattrocento e una statua del XVI secolo raffigurante il beato Baldassarre Ravaschieri. Nella chiesa si conservano e venerano le spoglie della beata Veronica, patrona del paese. L'esterno si caratterizza della facciata semplice. A lato della chiesa si trova il campanile alto 35 metri, possiede un concerto di cinque campane in Re3, il Fa#3 e il Sol3 sono stati fusi nel 1909 da Barigozzi, il La3 nel 1924 sempre da Barigozzi, le restanti due sono di Monzini del 1827.

Architetture civili

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Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[14]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo le statistiche ISTAT[15] al 1º gennaio 2016 la popolazione straniera residente nel comune era di 528 persone Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[15]


Cultura

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La città ospita il Museo della macchina per caffè (MUMAC) del gruppo Cimbali. Fondato nel 2012, il museo custodisce una grande collezione di macchine professionali per caffè espresso, raccontando più di un secolo di storia del settore e del design[16].

Infrastrutture e trasporti

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Fra il 1880 e il 1936 la località ospitò una fermata della Tranvia Milano-Pavia[17].

Attualmente Binasco ha una stazione di pullman, particolarmente frequentata dagli studenti liceali ed universitari che si recano a Milano o a Pavia

La squadra di calcio locale è la U.S. Virtus Binasco fondata del 1921.

Cronistoria

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Cronistoria della Virtus Binasco
  • 1970-81 - 1° in Prima Categoria. Promossa in Promozione.
  • 1981-82 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1982-83 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1983-84 - 5º nel girone D di Promozione.
  • 1984-85 - 6º nel girone D di Promozione.
  • 1985-86 - 8º nel girone D di Promozione.
  • 1986-87 - 1º nel girone D di Promozione. Promossa in Serie D.
  • 1987-88 - 11º nel girone B di Serie D.
  • 1988-89 - 5º nel girone B di Serie D.
  • 1989-90 - 9º nel girone B di Serie D.
  • 1990-91 - 15º nel girone B di Serie D. Retrocessa in Eccellenza.
  • 1991-92 - 11º nel girone C di Eccellenza.
  • 1992-93 - 7º nel girone A di Eccellenza.
  • 1993-94 - 13º nel girone B di Eccellenza.
  • 1994-95 - 11º nel girone C di Eccellenza.
  • 1995-96 - 9º nel girone C di Eccellenza.
  • 1996-97 - 8º nel girone B di Eccellenza.
  • 1997-98 - 15º nel girone B di Eccellenza. Retrocessa in Promozione.
  • 1998-99 - 9º nel girone C di Promozione.
  • 1999-00 - 10º nel girone C di Promozione.
  • 2000-01 - 4º nel girone C di Promozione.
  • 2001-02 - 16º nel girone C di Promozione. Retrocesso in Prima Categoria.
  • 2005-06 - 9º nel girone I di Prima Categoria.
  • 2008-09 - 12º nel girone I di Prima Categoria. Vince i play-out contro la Sartiranese.
  • 2009-10 - 5º nel girone I di Prima Categoria.
  • 2010-11 - 13º nel girone I di Prima Categoria. Perde i play-out contro il Gambolò. Retrocessa in Seconda Categoria.
  • 2011-12 - 7º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2012-13 - 8º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2013-14 - 12º nel girone V di Seconda Categoria.
  • 2014-15 - 4º nel girone U di Seconda Categoria.
  • 2015-16 - 2º nel girone V di Seconda Categoria. Vince i play-off. Ammessa in Prima Categoria.
  • 2016-17 - 8º nel girone M di Prima Categoria.
  • 2017-18 - 8º nel girone M di Prima Categoria.
  • 2018-19 - 2º nel girone M di Prima Categoria. Perde i play-off contro il Castelleone. Ripescata in Promozione.
  • 2019-20 - 14º nel girone F di Promozione, interrotto per Covid.
  • 2020-21 - nel girone F di Promozione, interrotto per Covid.
  • 2021-22 - 2º nel girone F di Promozione. Perde i play-off contro il San Pellegrino. Ripescata in Eccellenza.
  • 2022-23 - nel girone A di Eccellenza.

Pallavolo

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La squadra di pallavolo locale è la A.S.D Virtus Pallavolo fondata nel 1984.

Amministrazione

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Amministrazioni Comunali

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Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1994 1998 Lucio Rognoni lista civica Binasco Insieme Sindaco
1998 2002 Lucio Rognoni lista civica Binasco Insieme Sindaco
2002 2007 Giovanni Mario Castoldi lista civica Binasco Insieme Sindaco
2007 2012 Giovanni Mario Castoldi lista civica Binasco Insieme Sindaco
2012 2017 Riccardo Benvegnù lista civica Binasco Più Sindaco
2017 2022 Riccardo Benvegnù lista civica Binasco Più Sindaco
2022 in carica Liana Castaldo lista civica Binasco Più Sindaco

Gemellaggi

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Iconografia

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  • Giuseppe Pietro Bagetti, Veduta e Incendio di Binasco del 24 maggio 1796.
  • Nicolas-Antoine Taunay, Incendie de Bignasco, 24 mai 1796. Disegno a penna, inchiostro di china, matita, acquerello grigio bruno e tocchi di bianco, cm. 22.8.x32.3 eseguito nel 1802-14 ca.
  • Victor Pillement Fils, Incendie de ce Bourg dont les habitans avaient pris les armes contre l'Armée Française, 24 mai 1796. Acquaforte e bulino, mm 500(?) x790. 1811.
  • William Skelton, Prise de Bignasco, 25 mai 1796. Acquaforte e bulino, mm 150x231. 1830-35.
  • Giuseppe Elena, Il castello di Binasco, Litografia cm. 14.0x19.5, disegno, 1836.
  • Attilio Zuccagni-Orlandini, Castello di Binasco, Incisione a Bulino cm. 28,3x19.1, 1845.
  • Pelagio Palagi, Orombello e Beatrice di Tenda nel Castello di Binasco, Olio su tela, cm. 64.5x53. eseguito nel 1845-1850 circa.
  • Giannino Grossi, Castello di Binasco, Monotipo, cm. 43.x34. eseguito nel 1933.
  1. ^ a b https://demo.istat.it/bilmens/index.php?anno=2024&lingua=ita
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 79, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Alberto Maria Cuomo e Giovanni Lima, Binasco: un borgo, un castello e la sua fabbrica, Binasco, 1987, p. 65.
  6. ^ Monastero di Santa Maria delle Grazie, 1396 - 1782, su Istituzioni storiche – Lombardia Beni Culturali. URL consultato il 27 settembre 2021.
  7. ^ Binasco, su www.viaggiart.com.
  8. ^ (IT) Napoleone Bonaparte, Memorie della Campagna d'Italia, Roma, Donzelli, 2012, p. 54.
  9. ^ Ibidem.
  10. ^ Riccardo Pasqualin, Due storie di mare di Vittorio Barzoni, Padova, Elzeviro, 2023, p. 151.
  11. ^ Luigi Malacrida, 24-25 maggio 1796: L'incendio di Binasco nella guerra Napoleonica in Italia, Binasco, 2021, p. 35.
  12. ^ Decreto del presidente della Repubblica 29 aprile 1965, n. 676, in materia di "Distacco della frazione Badile del comune di Zibido San Giacomo, con aggregazione al comune di Binasco (Milano)."
  13. ^ Comune di Binasco | Storia dello stemma, su Città metropolitana di Milano. URL consultato il 16 agosto 2023.
  14. ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28 dicembre 2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  15. ^ a b Popolazione straniera residente per età e sesso al 31 dicembre 2015, su demo.istat.it. URL consultato l'11 dicembre 2018 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2016).
  16. ^ Mumac - Museo Macchine Caffè del Gruppo Cimbali, Milano, su Mumac. URL consultato il 15 luglio 2021.
  17. ^ Giovanni Cornolò, Fuori porta in tram. Le Tranvie extraurbane milanesi 1876-1980, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1980.
  18. ^ Gemellaggio tra i Comuni di Binasco (MI) e Sonnino (LT), su sonnino.info.

Bibliografia

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  • Gian Alfonso Oldelli, "Orazione in lode del beato Gandolfo da Binasco [...] nella prima solenne festa celebratasi dai suoi religiosi di S. Maria presso Binasco", Milano, presso Giuseppe Galeazzi, 1779.
  • Autore Anonimo, "Il barchetto di Binasco: almanacco critico bernesco per l'anno 1819", Milano, Tamburini, 1819.
  • Diodata Roero Saluzzo, "Il Castello di Binasco", Firenze, della Tipografia e Calcografia Goldoniana, 1824.
  • Carlo Tebaldi-Fores, "Beatrice di Tenda Tragedia Istorica", Milano, della Società Tipogr. de' Classici Italiani, 1825.
  • Pietro Marocco, "Il Castello di Binasco", Milano, Felice Rusconi, 1829.
  • Giambattista Bazzoni, "Racconti Storici: Macaruffo Venturiero o La Corte del Duca Filippo Maria Visconti", Milano, Presso Omobono Manini, 1832.
  • Eugenio Maestrazzi, "Il Pellegrino di Binasco Scene della Storia Milanese", Pavia, Tipografia Fusi e Comp., 1844.
  • Damiano Muoni, "Binasco ed altri comuni dell'agro milanese", Milano, Già Boniotti, 1864.
  • Autori Vari, "Inaugurazione a Binasco della lapide monumentale a Beatrice di Tenda", Milano, Tip. Letteraria, 1869.
  • G. C., "Beatrice di Tenda Racconto Storico del Professore G. C.", Codogno, Tipografia Cairo, 1885.
  • Pietro Moiraghi, "Cenni storici sulla beata Veronica da Binasco: ricordo della solenne esaltazione del suo sacro deposito il 30 settembre 1883", Pavia, Ponzio, 1883.
  • Alberto M. Cuomo, "Il castello di Beatrice d'Este duchessa di Milano", Pavia, Edizioni Cardano, 1987.
  • Alberto M. Cuomo e G. Lima, "Binasco. Un borgo, un castello e la sua fabbrica", Casorate Primo, Amm. Com. 1987.
  • Alberto M. Cuomo, "Binasco tra storia e leggende", Pavia, Edizioni Cardano, 1999.
  • Luigi Malacrida, "1796: l'incendio di Binasco nella guerra Napoleonica", Pavia, Edizioni Cardano, 2001.
  • Sara Luccarelli, "Binasco", Milano, UNICOPLI, 2002.
  • Alberto M. Cuomo, "La storia di Binasco raccontata ai giovani", Binasco, Grafiche Noé, 2007.
  • Luigi Malacrida,"Veronica da Binasco 1445•1497 Catalogo Bibliografico", pp. 659, in proprio, Binasco, 2014.
  • Luigi Malacrida, "24-25 maggio 1796: l'incendio di Binasco nella guerra Napoleonica in Italia", Pro Loco Binasco, 2021.
  • Riccardo Pasqualin, Due storie di mare di Vittorio Barzoni, Padova, Elzeviro, 2023.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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