Sono entusiasta di questa raccolta di racconti. L’unico leitmotif tra le varie vicende è la rottura di paradigma sociale, già traballante nella nostraSono entusiasta di questa raccolta di racconti. L’unico leitmotif tra le varie vicende è la rottura di paradigma sociale, già traballante nella nostra contingente attualità, e la relativa compensazione, cioè l’autore scardina un nodo della realtà e ipotizza le conseguenze di questo nuovo assetto sulle persone e sulle relazioni; tuttavia, l’elemento che viene sovvertito è sempre singolo, all’interno di una società, per così dire, normale e uno stile di vita ordinario e quotidiano, quindi i mondi, costruiti di volta in volta, rimangono verosimili, si riesce a percepire un collegamento e, forse, anche un’immedesimazione. E, nonostante gli eventi che occorrono siano ai limiti della distopia o già di fantascienza, l’umanità è incredibilmente palpabile, il nucleo centrale della narrazione è sempre il processo umano.
Ogni ribaltamento porta ad un disagio calcolato ma la visione d’insieme è ottimistica: anche di fronte al realizzarsi delle nostre attuali peggiori previsioni, vediamo come delle persone concrete siano riuscite ad affrontarle e a trovare un nuovo sistema, non limitandosi ad un assestamento, ma per vivere al meglio. Che sollievo!!
Nessun dettaglio è lasciato al caso, nemmeno la minore delle metafore, Baker ha scelto con cura ogni vocabolo, tutte le espressioni sono mirate e questa attenzione rende ciascun racconto circolare: non sono l’arco narrativo è più che completo, ma ogni aspetto risulta coerente e sensato. Anche le singole storie, pur essendo senza legame tra loro di alcun genere, “stanno bene” assieme, la raccolta è organica e non ci sono bruschi salti o passaggi che stridono. Plauso anche per la sperimentazione: l’autore introduce quasi sempre un espediente strutturale particolare (vari punti di vista e narratori, tipologie di scrittura con ritmi differenti, gioca anche con le voci che crea: il linguista del primo racconto parla per lemmi, la creazione di un nuovo Stato viene proposta sotto forma di guida turistica), che permette al lettore di non annoiarsi, pur non perdendo mai un solido equilibrio. Inoltre, c’è molta attenzione per l’inclusività dei personaggi ed un linguaggio corretto; anche nella costante critica sociale, non viene mai a mancare uno sguardo affettuoso. Collocando le sue storie attraverso un tour per gli Stati Uniti, senza risparmiarsi, a tratti, una pungente satira, Baker crea un inno d’amore per il suo Paese, con tutte le sue imperfezioni.
Unico difetto (ma qui è questione di gusti): elenchi ad esemplificazione eccessivamente lunghi e troppa paratassi....more