Dopo la distruzione della Terra solo due bambini sopravvivono al massacro. Salvati da un gruppo di alieni, danno vita a una nuova razza dal DNA misto, diventando i rispettivi sovrani di due pianeti in guerra tra loro. In un futuro che nasconde ancora tracce dei perduti sentimenti umani, solo una pietra sembra in grado di porre fine alla guerra. Una pietra legata ai fili invisibili di una sconosciuta Profezia terrestre. Una missione di ricerca mai compiuta prima porterà una ragazza a seguire le orme di un mondo ormai morto, un mondo in cui il futuro e il passato si intrecciano tra loro, aiutandola a scoprire gli antichi sentimenti che porta nel sangue. Nel corso del viaggio imparerà ad affrontare la vita, la paura della morte, i suoi limiti e le sue debolezze. In una realtà dove il futuro è soltanto lo specchio del passato degli uomini, incontrerà angeli, draghi, ombre e fantasmi che la aiuteranno ad andare al di là di ogni apparenza, spingendola a guardare in un’unica direzione: dentro se stessa.
Nasce nel 1988 a Milano, città in cui attualmente vive. Diplomata in studi classici, ha frequentato un corso di Illustrazione e Animazione Multimediale presso l’Istituto Europeo di Design. Coltiva la passione per la scrittura da quando è piccola. Il gioco dei quattro è il primo volume della trilogia di Absence. Di prossima pubblicazione anche gli altri due titoli, L’altro volto del cielo e La memoria che resta.
Non ricordo nemmeno quando comprai questo libro né cosa mi aspettassi di trovarvi all'interno, ma sono sicura che fosse distante anni luce dalla storia che si legge tra queste pagine. Ho provato più volte a iniziare questa recensione senza però trovare il modo giusto. Il Corvo di Cristallo è un romanzo distopico, nato quando ancora quasi nessuno li chiamava così. E' la storia di una vita e di una crescita interiore che non può essere sminuita a una successione di eventi. La protagonista è Akira, una Axer, discendente dalla razza umana ormai estinta e dagli alieni che ne salvarono due gemelli. La sua vita scorre tranquilla su Titania, nonostante il suo pianeta e quello di Craiser siano in guerra da tempo immemore, nulla può scalfire la sua campana di vetro. Nulla tranne una profezia che sembra riguardarla da vicino. Ixchel, la Sacerdotessa della Luna, parla alla dittatrice di Titania dell'esistenza di una pietra dagli enormi poteri, il Corvo di Cristallo, e Oxfandra vuole impossessarsene a tutti i costi per vincere la guerra contro i Craisi. Akira e i suoi amici vengono inviati nello spazio alla ricerca del Corvo in una serie di peripezie e pericoli che mai avrebbero immaginato. Il loro non è solo un viaggio fisico, ma è un percorso alla scoperta e all'accettazione della vita vera, fatta di azioni e di scelte, di morte e di dolore, di responsabilità. Chiara Panzuti si concentra molto sull'introspezione dei personaggi, in particolar modo di Akira, e gli avvenimenti passano quasi in secondo piano. La trama è avvincente, sorprende in parecchi punti e sul finale, sono presenti molte idee innovative (quali per esempio le Leggende Perdute), ma il vero punto focale sono le emozioni. All'inizio ho avuto la sensazione che ci fossero dei punti lenti e di cui poteva farsi a meno, ma a fine lettura mi sono resa conto che in un certo senso tutto era necessario. L'autrice vuole mostrare al lettore la vita dei suoi personaggi e, come nella vita di ognuno di noi, ogni momento è importante, nulla merita di essere tralasciato. La delicatezza e la semplicità con cui vengono scandagliate le emozioni è disarmante. Abbiamo personaggi accuratamente caratterizzati e veri. Akira inizialmente è cieca davanti alla realtà, preferisce la parvenza di pace ai travagli della vita. Spesso assistiamo alle sue lamentele e al suo disperarsi, ma la sua personalità è credibile in relazione al contesto in cui è cresciuta. Per una buona metà del romanzo ho avuto l'impressione che restasse in disparte rispetto a Yuri e Cleo, fino a quando non acquisisce consapevolezza di sé e della realtà e impara a rischiare. Ingenuità a parte l'ho trovata una bella protagonista. Essendo un romanzo narrato in prima persona è difficile caratterizzare i personaggi secondari, ma anche Yuri e Cleo sono ben delineati: il primo simpatico, esuberante, ribelle e risoluto; la seconda anche lei inizialmente passiva, ma reagisce più in fretta di Akira e nel trio è quella più dotata di autocontrollo e di sangue freddo. Akiba poi è il mio personaggio preferito. Fa la sua apparizione nella seconda metà del libro, ci viene presentato col contagocce, ma da lui traspare tanta dolcezza e sincerità da far venire voglia di abbracciarlo. E' difficile e stupido ridurlo a una serie di aggettivi, forse perché la sua personalità si esprime di più attraverso i piccoli gesti che con le parole. Ho riscontrato solo due pecche: la prima riguarda lo stile. Lungo tutto il romanzo si trovano piccoli errori di battitura e di impaginazione, l'uso e l'abuso di punti esclamativi e alcune ripetizioni, tutte cose che mi hanno fatto arricciare un po' il naso, solo in parte dovute all'autrice e che ho riscontrato in un altro libro della Linee Infinite. Per il resto la scrittura di Chiara Panzuti è fresca, sobria e priva di orpelli retorici. A tratti sembra quasi troppo semplice, ma in alcuni punti le riflessioni di Akira raggiungono livelli in grado di toccare il cuore, nonostante non siano abbellite da metafore e giri di parole. I dialoghi sono ben articolati e non risultano mai banali, a parte alcune volte gli eccessi di allegria fuori luogo quando si stanno stabilendo importanti decisioni. La seconda riguarda alcuni punti della trama poco chiari, come il motivo della guerra tra Titania e Craiser, e poi lo scarso approfondimento su aspetti della vita quotidiana del futuro, per esempio i tipi di flora e di fauna esistenti su Titania e sugli altri pianeti. In conclusione Il Corvo di Cristallo è un libro di formazione che può arricchire l'anima di chi lo legge. Non si affrontano soltanto temi quali l'amore e l'amicizia, ma anche la scoperta di se stessi, la presa di coscienza del nostro ruolo nel mondo, il coraggio e la perseveranza di andare avanti anche nelle situazioni più buie e difficili, sulla forza del pensiero e sulla cecità degli uomini, una riflessione sul bene e sul male che non sono altro che etichette e dell'armonia tra i due. Perché a volte non esistono né l'uno né l'altro e "malvagio" è solo ciò che noi ci ostiniamo a chiamare tale. Leggetelo, amatelo e, per citare la stessa autrice, "siate liberi".