Ian McKellen invita i colleghi gay a uscire allo scoperto: «Nascondersi è stupido, nessuno si è mai pentito di aver fatto coming out»
La star inglese rivelò la propria omosessualità in una trasmissione della BBC nel 1988 e parlando con il "Times" ha esortato i giovani attori a seguire il suo esempio
Era il 1988 quando l’allora 48enne Ian McKellen rivelò pubblicamente la propria omosessualità in una trasmissione della BBC, spiegando di averlo fatto in risposta a Margareth Thatcher e alle sue politiche omofobe. Dieci anni più tardi ammise il rammarico di non aver fatto coming out molto prima e oggi il famoso attore inglese è tornato a parlare della propria inclinazione sessuale in un’intervista al “Times”.
«Non ho mai incontrato nessuno che abbia fatto coming out e se ne sia pentito - ha confessato la star che compirà 86 anni il prossimo 25 maggio - .Mi dispiace per tutte quelle persone famose che pensano di non poterlo fare. Nascondersi è stupido, non ce n’è bisogno. Non ascoltate chi vi consiglia di non farlo, ascoltate il vostro cuore. Ascoltate i vostri amici gay che ne sanno di più. Fate coming out. Uscite alla luce del sole. Nello sport femminile non è un problema. Immagino che i giovani calciatori, probabilmente come gli attori, ricevano pessimi consigli da agenti preoccupati per i propri guadagni. Ma il primo calciatore della Premier League a fare coming out diventerà il calciatore più famoso del mondo, con tutte le agenzie che imploreranno di avere il suo nome sui propri prodotti».
Pur riconoscendo che Hollywood abbia ancora dei pregiudizi nei confronti dei gay (per dire, nessun attore dichiaratamente omosessuale ha mai vinto un Oscar), McKellen è convinto che i vantaggi di uscire allo scoperto superino i rischi. «Non posso dirvi quanti giovani attori conosco, alcuni molto noti, altri alle prime armi, che sono terrorizzati dal fatto che la loro sessualità venga rivelata e che ciò impedisca loro di essere scelti per ruoli etero - ha continuato il leggendario interprete shakespeariano - . Mi vengono in mente almeno quattro attori che nascondono completamente la loro sessualità. È doloroso, perché hanno paura di essere scoperti. Ed è quello che dicono, “Non voglio essere scoperto”».
Quanto all’ondata omotransfobica che sta prendendo piede negli Usa, il vincitore di due Golden Globe e di cinque Laurence Olivier Award non ha nascosto la sua preoccupazione. «Dobbiamo sempre stare all’erta. In questo Paese, grazie ai matrimoni gay, spero che più persone siano meno spaventate nei confronti degli omosessuali, ma altrove il quadro non è così buono». Noto per il ruolo di Magneto nella saga di “X-Men” ma, soprattutto, per quello di Gandalf ne “Il Signore degli Anelli”, McKellen è in attesa di tornare sul set con “The Christophers”, il nuovo film di Steven Soderbergh e, nel frattempo, sta facendo da mentore a un collega apertamente gay che interpreterà il personaggio principale in una produzione teatrale di “Edward II” di Christopher Marlowe. «Non devi essere gay per interpretare Edoardo II - ha detto ancora nell’intervista - ma aiuta».
