Nauglamír, nota anche come Collana dei Nani, fu un famoso gioiello forgiato dai Nani degli Ered Luin con incastonate sopra delle magnifiche gemme di Valinor create dai Noldor. Il gioiello fu forgiato per Finrod Felagund dai Nani di Nogrod e sembra che chiunque la indossasse apparisse ammantato da grazia e bellezza.
Successivamente la Collana fu recuperata da Húrin Thalion che, dopo aver ucciso Mîm, la trasse dal tesoro di Glaurung e la donò a Thingol del Doriath. Il Re decise di incastonare il Silmaril sulla collana, tuttavia gli artigiani nanici che aveva chiamato per compiere il lavoro lo uccisero e cercarono di rubargliela; ciò portò alla Battaglia delle Mille Caverne e alla rovina del Doriath ad opera dei Nani di Nogrod, i quali vennero tuttavia attaccati da Beren Erchamion sulla strada del ritorno.
Beren recuperò la collana e la donò a sua moglie Lúthien e, dopo la loro morte, fu tramandata al loro figlio Dior Eluchîl. Tuttavia ciò attirò l'attenzione dei Figli di Fëanor, i quali compirono il Secondo e il Terzo Fratricidio nel tentativo di impadronirsene per recuperare il Silmaril incastonato, senza successo.
Etimologia[]
La parola Nauglamír è di origine Sindarin che significa letteralmente "Gioiello dei Nani" dall'unione delle parole naug (nano) na (congiunzione) mír (gioiello). In alcuni scritti Sigil Elu-naeth, che significa letteralmente "Collana del Dolore di Thingol".
Descrizione[]
Non esistono descrizioni precise del gioiello, ma viene detto che era di oro purissimo e incastonata di bellissime gemme che i Noldor portarono da Valinor. In seguito Thingol vi fece incastonare il Silmaril che Beren rubò dalla Corona Ferrea, cosa che cagionò la sua morte, facendolo diventare uno dei gioielli più belli e preziosi che mai si videro nella storia di Arda intera.
Viene anche fatto intendere che la collana fosse incantata in quanto, nonostante l'apparenza pesante, essa risultava praticamente priva di peso al collo del portatore e, inoltre, si dice che avesse il potere di rendere chiunque la indossasse estremamente bello e sfolgorante, qualità che vennero implementate dall'incatenamento del Silmaril ad opera degli artigiani chiamati da Thingol.
Storia[]
La collana venne fabbricata dai Nani di Nogrod per il Re Finrod Felagund utilizzando delle gemme che i Noldor avevano portato con loro da Valinor durante la loro fuga. Il gioiello divenne parte del tesoro del Nargothrond fino alla sua caduta.
Dopo il saccheggio del Nargothrond il gioiello divenne parte del tesoro di Glaurung che venne preso da Mîm il Nanerottolo dopo la morte di questi per mano di Túrin Turambar. La collana venne recuperata da Húrin Thalion che uccise Mîm e poi donò la collana a Thingol del Doriath.
Il Re elfico, osservata la bellezza del manufatto, decise di farvi montare sopra il Silmaril recuperato dalla figlia e da Beren. Tuttavia i Nani furono invasati dalla bramosia di impadronirsi del Silmaril e, dopo aver cercato una scusa per impadronirsene, uccisero Thingol e fuggirono con la collana. Inseguiti dagli Elfi furono quasi tutti uccisi.
Tuttavia alcuni dei Nani riuscirono a ritornare a Nogrod e raccontarono una falsa storia esortando il loro Re Naugladur ad attaccare il Doriath. L'esercito dei Nani, non più ostacolato dalla Cintura di Melian, invase dunque il Menegroth dando il via alla Battaglia delle Mille Caverne, dalla quale uscirono vittoriosi.
Sulla via del ritorno però i Nani di Nogrod furono attaccati da Beren e Dior a capo di un esercito di Elfi Verdi, che li massacrarono tutti. Beren recuperò la Nauglamir e la portò a Luthien che se ne fregiò esaltando la sua bellezza, anche se alcuni dicono che il gioiello ne accelerò la fine.
Quando Beren e Luthien morirono dei messaggeri giunsero nel Doriath da Tol Galen portando a Dior la Nauglamír col Silmaril ed egli seppe che i suoi genitori erano morti. Egli dunque se ne fregiò e tutti dicono che egli apparve come il più bello dei Figli di Ilúvatar.
Per rivendicare il Silmaril incastonato sulla collana i Figli di Fëanor si macchiarono dell'orrendo crimine noto come Secondo Fratricidio, senza tuttavia riuscire nel proprio intento, poiché Elwing, figlia di Díor, scampò al massacro con la collana raggiungendo le Bocche del Sirion.
Successivamente i Figli di Fëanor superstiti vennero a conoscenza che Elwing aveva ancora la collana, così inviarono dei messaggeri alle Bocche del Sirion chiedendone la restituzione. Poiché i sudditi di Eärendil non risposero al loro messaggio, essendo il loro signore lontano in mare, i Fëanoriani attaccarono le Bocche del Sirion, compiendo quello che dalle cronache viene ricordato come il Terzo Fratricidio.
Siccome Elwing non voleva far cadere il gioiello nelle mani dei Figli di Fëanor, ella si gettò in mare dall'alto di una scogliera ma Ulmo intervenne e, trasformata la fanciulla in un cigno, le permise di volare per raggiungere il marito e consegnargli il Silmaril. Tale gioiello permise a Eärendil di attraversare il Mare delle Ombre e superare indenne la protezione delle Isole Incantate, consentendogli di raggiungere Valinor e chiedere aiuto ai Valar contro Morgoth.
In seguito i Valar staccarono il Silmaril dalla collana e lo posero su una tiara che consegnarono a Eärendil, il quale divenne con la sua nave la Stella di Eärendil.