Vai al contenuto

Sicurezza ontologica

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La sicurezza ontologica è uno stato mentale stabile derivato da un senso di continuità riguardo agli eventi della propria vita[1]. Giddens (1991) si riferisce alla sicurezza ontologica come a un senso di ordine e continuità in merito alle esperienze individuali, sostenendo che ciò dipenda dalle capacità delle persone di dare un senso alla propria vita[2]. Il significato si trova nello sperimentare emozioni positive e stabili ed evitando disordine e ansietà[3]. Se si verifica un evento che non è coerente con il senso della vita di un individuo, questo minaccerà la sicurezza ontologica di tale persona. La sicurezza ontologica implica anche il possesso di una visione positiva di , del mondo e del futuro.

Sicurezza ontologica minacciata dalla morte

[modifica | modifica wikitesto]

Philip A. Mellor discute del concetto in riferimento alla tanatologia, sostenendo che quando entrano in contatto con la morte, le persone vengono indotte a «mettere in discussione la significatività e la realtà delle strutture sociali in cui essi partecipano, fatto che manda in frantumi la loro sicurezza ontologica».[4]

Sicurezza ontologica e cambiamenti climatici

[modifica | modifica wikitesto]

I cambiamenti climatici rappresentano una minaccia per il senso di continuità delle persone nelle loro vite. Nel suo libro "Vivere nella negazione: cambiamenti climatici, emozioni e vita quotidiana", la sociologa Kari Norgaard discute in che modo il cambiamento climatico influisce sulla sicurezza ontologica dei norvegesi e li porta a negare le responsabilità[5].

Il clima precedentemente stabile ha plasmato il patrimonio culturale norvegese. Ad esempio, sciare in inverno è una tradizione di lunga data. La stagione sciistica abbreviata ha interrotto il senso di continuità delle stagioni. Il cambiamento climatico fa sì che le persone si chiedano come saranno le cose in futuro, mentre la tendenza al riscaldamento continua. Queste interruzioni delle norme culturali influenzano i sensi di identità culturale e di sé delle persone. Ciò può provocare un'erosione del senso di uno scopo.

Inoltre, come menzionato in questo libro, una citazione dello psichiatra Robert Lifton descrive come le persone incominciano a mettere in discussione la loro convinzione che il mondo sia un buon posto dove vivere, e diventano insensibili alla minaccia del cambiamento climatico a causa di una crisi di significato nel continuità delle loro vite. Una citazione del sociologo Ulrich Beck descrive che a livello sociale l'esposizione pervasiva al rischio minaccia la sicurezza ontologica ed erode i legami sociali.

Sicurezza ontologica associata al possesso di una dimora

[modifica | modifica wikitesto]

Uno studio ha esaminato la relazione tra livello di sicurezza ontologica e casa di proprietà. Lo studio ha ottenuto risultati contrastanti, con alcuni intervistati che riferivano di sentirsi più protetti dal possesso di una casa, mentre altri giudicavano il possesso di una casa come fonte di insicurezza, a causa del rischio di pignoramento[6].

Un altro studio indica che, in generale, il vivere in una casa di proprietà è positivamente associato alla riduzione del comportamento problematico e all'aumentata attività extracurricolare (ad es. pratica sportiva, volontariato, ecc.) tra gli adolescenti[7].

Sicurezza ontologica e apprendimento

[modifica | modifica wikitesto]

La trasmissione della sicurezza ontologica è parte fondamentale del processo di apprendimento. Secondo uno studio, "Gli educatori devono anche fortificare la sicurezza ontologica degli allievi contro le ansietà esistenziali associando reti di allievi e gruppi in base alla fiducia[8].

Sicurezza ontologica degli stati

[modifica | modifica wikitesto]

Il concetto di sicurezza ontologica è stato applicato alle relazioni internazionali. È stato sostenuto che gli stati cercano di garantire la loro sicurezza ontologica (la sicurezza del sé e del concetto di sé), oltre alla ricerca della sicurezza fisica (come la protezione dell'integrità territoriale dello stato). Per garantire la loro sicurezza ontologica, gli stati possono persino compromettere la loro sicurezza fisica[9][10][11][12][13]. La sicurezza ontologica nella politica mondiale può essere definita come il possesso, a livello dell'inconscio e della coscienza pratica, di risposte a domande fondamentali che tutte le politiche in qualche modo devono affrontare come l'esistenza, la finitudine, i rapporti con gli altri e la propria autobiografia. Gli attori collettivi come gli stati diventano ontologicamente insicuri quando le situazioni critiche rompono le loro routine portando così le questioni fondamentali al discorso pubblico[14].

  1. ^ Tony Bilton et al., Introductory Sociology, 3rd edition. London, Macmillan, 1996, p665
  2. ^ Giddens, Anthony (1991) Modernity and Self-Identity. Self and Society in the Late Modern Age. Cambridge: Polity.
  3. ^ ibid; Norbert Elias, La solitudine del morente, Collana Intersezioni n.22, Bologna, Il Mulino, 1985.
  4. ^ Philip A. Mellor, 1993, p13
  5. ^ Kari Norgaard, Living in Denial: Climate Change, Emotions, and Everyday Life, MIT Press, 2011.
  6. ^ (EN) Anne Ellaway, R. Hiscock, A. Kearns, S. Macintyre, A. Ellaway, Ontological security and psychosocial benefits from the home: qualitative evidence on issues of tenure, in Housing, Theory and Society. URL consultato l'8 febbraio 2013.
  7. ^ (EN) Edward Scanlon e Deborah Page-Adams, Homeownership and Youth Well-Being: An Empirical Test of Asset-Based Welfare (PDF), su gwbweb.wustl.edu, Center for Social Development Washington University, settembre 2000. URL consultato il 15 febbraio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 ottobre 2003).
  8. ^ (EN) Miin-shyong Shyu, Bulletin of Adult and Continuing Education - The Essential Conditions for Reflective Learning Based on “Ontological Security”, su fed.cuhk.edu.hk. URL consultato l'8 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2012).
  9. ^ (EN) Ayşe Zarakol, States and ontological security: A historical rethinking, in Cooperation and Conflict, vol. 52, n. 1, 11 luglio 2016, pp. 48–68, DOI:10.1177/0010836716653158.
  10. ^ (EN) A. Zarakol, Ontological (In)security and State Denial of Historical Crimes: Turkey and Japan, in International Relations, vol. 24, n. 1, 26 marzo 2010, pp. 3–23, DOI:10.1177/0047117809359040.
  11. ^ (EN) J. Mitzen, Ontological Security in World Politics: State Identity and the Security Dilemma, in European Journal of International Relations, vol. 12, n. 3, 24 luglio 2016, pp. 341–370, DOI:10.1177/1354066106067346.
  12. ^ (EN) Ontological Security in International Relations: Self-Identity and the IR State (Paperback) - Routledge, su Routledge.com. URL consultato il 5 marzo 2017.
  13. ^ Brent J. Steele, Ontological Security and the Power of Self-Identity: British Neutrality and the American Civil War, in Review of International Studies, vol. 31, n. 3, 1º gennaio 2005, pp. 519–540, JSTOR 40072087.
  14. ^ (EN) Filip Ejdus, Critical Situations, Fundamental Questions and Ontological Insecurity in World Politics, in Journal of International Relations and Development, vol. 21, n. 4, 2017, pp. 883–908, DOI:10.1057/s41268-017-0083-3.
  • In riferimento al concetto di ontologia, lo studio della natura dell'essere, della realtà e della sostanza (Christian Apologetics & Research Ministry Website, nd).
  • Ronald David Laing L'Io e gli altri, pubblicato nel 1959.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]