Maigret e il ladro
Maigret e il ladro | |
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Titolo originale | Le voleur de Maigret |
Altri titoli | Il ladro di Maigret |
Autore | Georges Simenon |
1ª ed. originale | 1966 |
1ª ed. italiana | 1968 |
Genere | Romanzo |
Sottogenere | Giallo |
Lingua originale | francese |
Protagonisti | commissario Maigret |
Serie | Romanzi con Maigret protagonista |
Preceduto da | Maigret e il libanese |
Seguito da | Maigret a Vichy |
Maigret e il ladro (titolo originale francese Le voleur de Maigret, pubblicato in traduzione italiana anche con il titolo Il ladro di Maigret) è un romanzo poliziesco di Georges Simenon con protagonista il commissario Maigret.
È il sessantaseiesimo romanzo dedicato al celebre commissario.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]In una bella mattina di primavera a Maigret, mentre va a lavorare in autobus, viene rubato il portafoglio, compreso il distintivo[1], da un borseggiatore. Il giorno dopo, con tutto il suo contenuto, gli viene restituito nella posta. Subito dopo il ladro, François Ricain, telefona perché vorrebbe incontrarlo, possibilmente non in ufficio. Quando i due si vedono Ricain dice al commissario che sua moglie, Sophie, è stata assassinata e, tutto agitato, lo accompagna a rue Saint-Charles, dove abita e dove gli mostra il cadavere con un colpo d'arma da fuoco in testa. Ricain dice che durante il crimine era fuori casa a cercare di procurarsi i soldi per l'affitto; per quanto sia complicato e presuntuoso, conquista la fiducia di Maigret che crede nella sua innocenza e gli offre il pranzo, scoprendo che Ricain campa di lavoretti nel cinema, anche se è giornalista e critico cinematografico, che chiede spesso soldi in prestito agli amici e che per non essere accusato ha gettato una pistola nella Senna. Maigret comincia un'inchiesta che lo porta a interrogare il vicinato e le conoscenze della coppia: Walter Carus, sedicente produttore che pasteggia a champagne e che era l'amante di Sophie; Maki, uno scultore per cui aveva posato nuda; Gérard, detto Dramin, che fa più o meno lo sceneggiatore; Jacques Huguet, il fotografo del gruppo; e Nora, altra amante di Carus che la detestava. Al ristorante "Vieux Pressoir" incontra e sente parlare di loro come di balordi inaffidabili o sognatori che ruotano attorno al cinema, sperando di diventare famosi. Intanto trattiene, senza arrestarlo ufficialmente, Ricain in ufficio, dove ha la possibilità di farsi la doccia e schiacciare un pisolino, e gli paga da mangiare e le sigarette. Ha saputo da Huguet che qualche minuto prima dell'omicidio François e Sophie Ricain stavano litigando. Nonostante continui a essere paterno e paziente con lui, capisce che l'ha uccisa, forse per gelosia, o perché era rimasta nuovamente incinta e non voleva abortire, e poi aveva pensato questo piano audace di volere che Maigret credesse nella sua innocenza, e c'era quasi riuscito. Quando si affretta a raggiungerlo per arrestarlo, lo trova sanguinante, in un gesto teatrale si è tagliato le vene, ma sopravviverà.
Edizioni
[modifica | modifica wikitesto]In volume è stato pubblicato per la prima volta da Presses de la Cité nel 1966. È stato pubblicato anche sul quotidiano "Télé 7 Jours", dal 28 gennaio al 6 maggio 1967, in 15 episodi.
In Italia è apparso per la prima volta nel 1968 tradotto da Laura Guarino pubblicato da Mondadori nella collana "Le inchieste del commissario Maigret" (n° 61). Sempre per lo stesso editore è stato ripubblicato, in altre collane o raccolte tra gli anni sessanta e novanta[2]. Nel 2009 il romanzo è stato pubblicato presso Adelphi, con il titolo Il ladro di Maigret, tradotto da Elda Necchi, nella collana dedicata al commissario (parte de "gli Adelphi", al n° 360).
Film e televisione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è stato adattato una volta in televisione:
- Nell'episodio dal titolo Le voleur de Maigret, facente parte della serie televisiva Les enquêtes du commissaire Maigret per la regia di Jean-Paul Sassy, trasmesso per la prima volta su Antenne 2 il 23 gennaio 1982, con Jean Richard nel ruolo del commissario Maigret.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Viene descritto come una medaglia d'argento, o piuttosto di bronzo argentato, perché lo strato d'argento si consuma presto. Quella di Maigret è la n° 4, essendo il n° 1 riservato al prefetto, il n° 2 al capo della polizia giudiziaria e il n° 3, per qualche oscura ragione, al capo dell'ufficio informazioni.
- ^ Le edizioni dei "Maigret"
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Georges Simenon, Il ladro di Maigret, traduzione di Elda Necchi, Adelphi, 2009, p. 173, ISBN 978-88-459-2452-1.
- Stanley G. Eskin, Georges Simenon, tradotto, rivisto e curato da Gianni Da Campo, Venezia, Marsilio, 2003, ISBN 88-317-8205-3.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Scheda del romanzo, su toutsimenon.com.
- (EN) Scheda del romanzo, su trussel.com.