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Coscienza primaria

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Gerald M. Edelman Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la medicina 1972

Il termine coscienza primaria è stato coniato dal biologo americano Gerald Edelman per descrivere la capacità, che si trova negli esseri umani e in alcuni animali, di integrare gli eventi osservati con la memoria per creare una consapevolezza del presente e dell'immediato passato e del mondo che li circonda.

Studiosi del mondo animale, anche alla luce dell'etologia filosofica ritengono che i mammiferi e gli uccelli dispongano di una cosiddetta coscienza primaria, ma che la maggior parte degli altri animali (ad esempio i rettili) ne siano privi. Un caso a parte sono i molluschi cefalopodi che si crede siano dotati di una coscienza primaria.

Nel suo libro "Più grande del cielo: lo straordinario dono fenomenico della coscienza" (Einaudi, 2004) e in altre pubblicazioni, Edelman ha proposto una serie di ipotesi per spiegare la coscienza primaria in termini di comportamento neurale all'interno del cervello.

Secondo Edelman la formazione di quella che chiama "coscienza superiore" quale quella umana, per cui si è coscienti di essere coscienti, è da attribuirsi principalmente all'acquisizione del linguaggio ma che questa non sia una condizione essenziale per alcuni animali:

«Ciò non vuol dire che per essere dotato di coscienza di ordine superiore un animale debba avere un linguaggio. Vi sono indicazioni del fatto che alcuni primati quali gli scimpanzé hanno capacità semantiche, ma poca o nessuna capacità sintattica e quindi sono privi di un vero e proprio linguaggio. È provato, tuttavia, che sono in grado di riconoscersi allo specchio e di ragionare sulle conseguenze delle azioni di un altro scimpanzé o di un essere umano. Quindi, tenendo conto anche delle loro capacità semantiche, è probabile che abbiano una forma di coscienza di ordine superiore.[1]

La formazione della coscienza superiore avverrebbe per quello che è stato chiamato, in relazione alla teoria di Edelman, darwinismo neurale si basa su alcuni criteri evoluzionistici relativi all'ereditarietà e alla filogenesi negli sviluppi della corteccia cerebrale. Secondo questo scienziato-filosofo le connessioni neuronali da parte delle sinapsi e l'organizzazione dei neuroni in gruppi funzionali va soggetta a selezione nel corso della crescita e dello sviluppo. La pluralità delle modalità di connessione e la loro complessità determina un'enorme variabilità nei circuiti neurali, per cui due persone non potranno mai avere strutture uguali in qualsiasi area del cervello. L'elevata plasticità funzionale e il numero sterminato di connessioni vede l'auto-organizzazione di sotto-sistemi neurali complessi e modulari.[2]

  1. ^ Gerald M. Edelman, Più grande del cielo. Lo straordinario dono fenomenico della coscienza, trad.S.Frediani, Einaudi, 2004, p. 83
  2. ^ Gerald Maurice Edelman, Darwinismo neurale. La teoria della selezione dei gruppi neuronali [1987]. Einaudi, Torino, 1995.
  • Luciano Peccarisi, Il miraggio di «conosci te stesso». Coscienza, linguaggio e libero arbitrio, Armando Editore, 2008
  • Gerald Maurice Edelman, Il presente ricordato. Una teoria biologica della coscienza, Rizzoli, Milano, 1991
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