Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre
L'abate Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre, detto l'Abbé de Saint-Pierre (Saint-Pierre-Église, 18 febbraio 1658 – Parigi, 29 aprile 1743), è stato uno scrittore e filosofo francese, membro dell'Académie française.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Charles-Irénée Castel, nacque in Normandia (nell'attuale dipartimento della Manche) da una famiglia di media nobiltà della Val de Saire da parte di padre, marchese di Saint-Pierre e gran balivo del Cotentin, e da un'altra del Bessin per parte di madre, parente dei Gigault de Bellefonds e discendente di Lucas Acher, signore di Mesnil Vitey ad Airel.
A causa della sua fragile costituzione che gli impediva la carriera militare, Charles-Irénée (ultimo di cinque figli) era stato indirizzato agli studi presso i gesuiti e poi agli ordini sacerdotali, benché senza alcuna vocazione. Giunto a Parigi nel 1686, si legò ad ambienti di opposizione alla politica di Luigi XIV.
Grazie alle buone relazioni della famiglia, diviene primo elemosiniere di Elisabetta-Carlotta del Palatinato, duchessa d'Orléans moglie di Filippo D'Orléans, fratello di Luigi XIV, e madre di Filippo II d'Orléans nominato Reggente di Francia alla morte di Luigi XIV. Frequenta assiduamente i salotti letterari di Madame de La Fayette e di Anne-Thérèse de Marguenat, marchesa de Lambert. Qui conosce e diviene amico di Bernard Le Bouyer de Fontenelle che lo propone all'Académie française, alla quale viene eletto nel 1695 nonostante non abbia ancora scritto alcunché. La sua elezione era stata vanamente osteggiata da Bossuet, La Bruyère e Boileau.
Questa vicenda fu uno degli episodi della Querelle des Anciens et des Modernes (Disputa degli Antichi e dei Moderni) che agitò l'Académie alla fine del XVII secolo. L'abbé de Saint-Pierre può essere considerato come il primo rappresentante delle nuove idee che annunciano l'Illuminismo.
Nel 1702 diventò abate commendatario di Tiron in Normandia.
Il Progetto di pace perpetua
[modifica | modifica wikitesto]Non è certa la sua partecipazione in qualità di segretario dell'abate di Polignac, alle negoziazioni del Trattato di Utrecht. Tuttavia la stipula di questa pace che mette fine alle distruzioni della guerra di successione spagnola voluta da Luigi XIV costituisce l'occasione che motiva l'abate a pubblicare il Projet pour rendre la paix perpétuelle en Europe. Molti gli avvenimenti internazionali che di volta in volta ispireranno le sue innumerevoli riedizioni e che legheranno per secoli il suo nome al pacifismo utopico. I temi trattati dall'abate di Saint-Pierre saranno ripresi da autori ben più noti come Jean-Jacques Rousseau, Voltaire e Immanuel Kant e da altri pensatori che alimenteranno la cultura riformista dell'Illuminismo.
Il progetto è considerato da molti come un antesignano delle esperienze di integrazione europea e cooperazione internazionale come la Santa Alleanza, la Società delle Nazioni, l'Unione europea e l'ONU.
Il progetto dell'Abbè de Saint-Pierre prevede la creazione di una istituzione sovra-nazionale, una sorta di « union européenne » organizzata come un congresso arbitrale di rappresentanti dei singoli Stati stabilmente insediato, per risolvere giuridicamente le controversie internazionali, assicurare regole condivise e garantire pace, sicurezza e stabilità agli Stati membri. I sovrani e le repubbliche europee aderenti s'impegnano a cedere una porzione della loro sovranità sottomettendosi a leggi comuni e sentenze destinate a sanzionare le violazioni. Un esercito costituito con il supporto di ogni nazione assicurerebbe la certezza dell'applicazione delle sanzioni e un intervento di ripristino dell'ordine originario in caso di rivolte interne. In cambio i sovrani oltre ad una buona reputazione avrebbero tutta una serie di vantaggi che l'abate spiega in termini estremamente realistici: una considerevole riduzione delle spese militari, una riduzione delle perdite demografiche tanto soldati che popolazioni soggette alle drammatiche distruzioni che ogni guerra porta con sé; un migliore utilizzo della spesa pubblica destinabile alla costruzione di infrastrutture (strade, canali, mercati, nuovi porti) mirate a sviluppare il commercio e la produzione manifatturiera.
L'abate tenta di dimostrare che la gloria di un sovrano non consiste nella vana «gloriole» derivante dall'espansionismo militare, ma nello sviluppo della ricchezza del popolo da cui deriva attraverso una razionale politica fiscale la ricchezza del sovrano, la sua magnificenza e la stabilità della sua casata. I sovrani assoluti, a cui principalmente l'abate si rivolge, potrebbero inoltre beneficiare della forza dell'Unione per reprimere le ribellioni. L'Unione degli Stati europei costituirebbe una “mutua garanzia” per garantire la stabilità del potere assoluto mediante l'istituzione di un diritto-dovere di ingerenza antesignano di quello stabilito dalla Santa Alleanza.
Benché le sue proposte fossero fondate e argomentate tenendo conto dei più realistici interessi economici e geopolitici delle singole potenze europee, le sue idee verranno citate per secoli come la quintessenza del pacifismo utopico.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Durante la Reggenza che seguì la morte del re Sole (1715-1723), egli pubblicò La Polysynodie ou la pluralité des conseils (Polisinodia, o della pluralità dei Consigli, opera nella quale critica apertamente la politica del defunto Luigi XIV, giudicandola dispotica e proponendo la nomina dei ministri da parte di Consigli elettivi. Questo oltraggio alla memoria del re sole sarà la causa dell'esclusione dall'Académie française, ma non della sua sostituzione che avvenne solo alla sua morte . Continuò a frequentare i salotti letterari, partecipando alla fondazione del club de l'Entresol dell'Abbé Alary nel 1724, oltre a pubblicare con costanza e alacrità progetti volti a riformare l'amministrazione della giustizia, il sistema fiscale e l'educazione sia dei fanciulli proponendo un sistema meritocratico di cooptazione dei migliori da destinare ad una formazione politico-amministrativa specializzata.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Progetto per rendere la pace perpetua in Europa (1713-1717), in Daniele Archibugi e Franco Voltaggio, a cura di, Filosofi per la pace, Editori Riuniti, Roma, 1999.
- (FR) Opere di morale e politica, Rotterdam, J.-D. Beman; Paris, Briasson, 1733-1740.
- (FR) Projet pour rendre la paix perpétuelle en Europe, Utrecht, A. Schouten, 1713.
- (FR) Discours sur la Polysynodie, Amsterdam, Du Villard et Changuion, 1719.
- (FR) De la douceur, Amsterdam, Briasson, 1740.
- (FR) Correspondance G. W. Leibniz - Ch. I. Castel De Saint-Pierre, a cura di André Robinet, Parigi, Centre de philosophie du droit, 1995.«Giornale di Storia Costituzionale», 12 / II 2006, pp. 41-58.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph Drouet, L'abbé de Saint-Pierre, l'homme et l'oeuvre, Paris, H. Champion, 1912
- Simona Gregori, Le origini intellettuali del Projet pour rendre la paix perpétuelle: una teoria egoistica della sociabilità, in Giornale di Storia costituzionale, 12/2006, pp. 41-58.
- Simona Gregori, L'enfance de la science du gouvernement. Filosofia, politica e istituzione nel pensiero dell'abbé de Saint-Pierre, Macerata, eum, 2010.
- Carol Dornier et Claudine Poulouin (sous la direction de), Les Projets de l’abbé Castel de Saint-Pierre (1658-1743): Pour le plus grand bonheur du plus grand nombre, Caen, Presses Universitaires Caen, 2011.
- Simona Gregori, Patrizia Oppici (sous la direction de), Les idées de l’abbé Castel de Saint-Pierre (1658-1743), Macerata, eum, 2011.
- (FR) Académie française, su academie-francaise.fr (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2010).
- (FR) Città di Cherbourg, su ville-cherbourg.fr. URL consultato il 24 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 27 maggio 2010).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina in lingua francese dedicata a Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre
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- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Saint-Pierre, Charles-Irénée Castel, detto l'abate di, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Saint-Pierre, Charles-Irénée Castel, detto l’abate di, in Dizionario di storia, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2010.
- (EN) Charles-Irénée Castel, abbé de Saint-Pierre, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre, in Cyclopædia of Biblical, Theological, and Ecclesiastical Literature, Harper.
- (FR) Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre, su www.academie-francaise.fr, Académie française.
- (EN) Opere di Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre, su Open Library, Internet Archive.
- Bibliografia italiana di Charles-Irénée Castel de Saint-Pierre, su Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, Fantascienza.com.
- Simona Gregori, Alla ricerca del merito. Per una legittimazione scientifica della monarchia (PDF), su Simona Gregori e Patrizia Oppici (a cura di), eum.unimc.it, Les idées de l’abbé Castel de Saint-Pierre (1658-1743) «Toutes les parties de la bienfaisance», eum, 2012, pp. 179-184.
- Patrizia Oppici, Eloges de la douceur, in Simona Gregori et Patrizia Oppici, LEs idées de l'abbé Castel de Saint-Pierre 81658-1743)
- http://eum.unimc.it/doc/gregori-oppici-les-idees/gregori-oppici-pp-91-97
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