Vai al contenuto

Léon Krier

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Léon Krier

Léon Krier (Lussemburgo, 7 aprile 1946) è un architetto e urbanista lussemburghese.

È ritenuto uno dei più influenti architetti del neourbanesimo e della nuova architettura classica. Il progetto più conosciuto è quello per il villaggio di Poundbury, a Dorset (Inghilterra), per il Principe del Galles. Krier ha avuto grande influenza sul movimento New Urbanism, specialmente negli Stati Uniti.

Aveva un fratello maggiore, l'architetto Rob Krier.

Il Piano Guida dell'intervento di riqualificazione e recupero della vasta area di San Donato (fiat-fondiaria) all'interno del quartiere di Novoli nel Comune di Firenze è stato progettato e redatto da Léon Krier. In Italia, Léon Krier ha inoltre realizzato il nuovo quartiere urbano Borgo Città Nuova di Alessandria in collaborazione con l'imprenditore locale Gabriele Saggini; e il complesso misto residenziale e artigianale Il Piombetto a Valenza.

Krier iniziò a studiare architettura presso l'Università di Stoccarda, a metà degli anni sessanta. Rinunciò agli studi universitari andando a lavorare nel 1969 presso lo studio dell'architetto James Stirling a Londra. Krier lavorò tre anni presso Stirling, dopo insegnò all'Architectural Association e presso il Royal College of Art di Londra. Negli anni 1987-90 Krier fu il direttore del SOM, lo studio di architettura Skidmore, Owings and Merrill di Chicago.

Sebbene Krier sia famoso per la sua difesa dell'architettura classica e per un modello di ricostruzione tradizionale delle città europee,[1] un'attenta revisione dei suoi progetti mostra un cambiamento da un iniziale approccio Razionalista (progetto dell'Università di Bielefeld, 1968) verso un approccio Postmoderno e infine classicista.

Sull'architettura

[modifica | modifica wikitesto]

Per Krier gli edifici hanno un ordine razionale e tipologico: una casa, una piazza, una chiesa, un campanile, ma anche una colonna, una finestra, un tetto sono quelli che Krier chiama "oggetti nominabili", "oggetti autentici" e "oggetti d'uso (di lunga vita)". Nel ricercare un'architettura tipologica, i progetti di Krier sono stati definiti "architettura senza stile".

Sullo sviluppo della città

[modifica | modifica wikitesto]

Krier ha scritto numerosi saggi (molti dei quali pubblicati sul giornale Architectural Design durante gli anni ottanta) contro la pianificazione modernista, specialmente contro la divisione della città in zone funzionali (residenziale, industriale, commerciale, ecc.); Krier vede nell'urbanista moderno una figura tiranna.

Léon Krier è sposato con l'artista Rita Wolff e attualmente vive in Provenza.

Una selezione dei concetti dei testi di Léon Krier

[modifica | modifica wikitesto]
  • L'idea della ricostruzione
  • Critica alla zonizzazione
  • Città e campagna
  • Critica all'industrializzazione
  • La dimensione della città
  • Critica al modernismo
  • Composizione organica contro Razionalismo
  • Edifici e architetture
  • Ricostruzione della città Europea
  • Componenti urbane
  • Critica alle città di megastrutture
  • La città dentro la città. I quartieri
  • Forma e legislazione di un quartiere urbano

Pubblicazioni

[modifica | modifica wikitesto]
  • Architettura. Scelta o fatalità, traduzione di Carla Celestino, prefazione di Paolo Portoghesi, Bari-Roma, Laterza, 1995, ISBN 88-420-4750-3.
  • Antiarchitettura e demolizione, con Nikos A. Salingaros, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 2007, ISBN 978-88-89264-87-4.
  • Piano guida per il recupero urbano di Novoli, a cura di Maurizio Barabesi, introduzione di Marcello Vittorini, Comune di Firenze, Assessorato all'urbanistica, 1994, SBN BVE0056584.
  • L’armonia architettonica degli insediamenti, Firenze, Libreria Editrice Fiorentina, 2009, ISBN 978-88-95421-48-3.
  1. ^ Carta per la ricostruzione della città europea, su ilcovile.it, Il Covile, 1980. URL consultato il 4 febbraio 2013.
  2. ^ Court Circular, 7 febbraio 2017

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN14843343 · ISNI (EN0000 0001 0872 1732 · ULAN (EN500009411 · LCCN (ENn82087005 · GND (DE118778013 · BNE (ESXX990099 (data) · BNF (FRcb123345734 (data) · J9U (ENHE987007434997905171 · CONOR.SI (SL88106339