Chaerephon pumilus
Chaerephon pumilus | |
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Stato di conservazione | |
Rischio minimo[1] | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Molossidae |
Sottofamiglia | Molossinae |
Genere | Chaerephon |
Specie | C.pumilus |
Nomenclatura binomiale | |
Chaerephon pumilus Cretzschmar, 1830-1831 | |
Sinonimi | |
Nyctinomus cristatus, N.elphicki, N.faini, N.frater, N.gambianus, N.hindei, N.langi, N.leucogaster, N.limbata, N.naivashae, N.nigri, N.pusillus, N.websteri |
Chaerephon pumilus (Cretzschmar, 1830-1831) è un pipistrello della famiglia dei Molossidi diffuso nell'Africa subsahariana, Penisola arabica e nel Madagascar.[1][2]
Descrizione
Dimensioni
Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza totale tra 70 e 102 mm, la lunghezza dell'avambraccio tra 32 e 39 mm, la lunghezza della coda tra 25 e 41 mm, la lunghezza del piede tra 5 e 10 mm, la lunghezza delle orecchie tra 10 e 17 mm e un peso fino a 17 g.[3]
Aspetto
La pelliccia è corta, vellutata , talvolta oleosa e copre la groppa, ma non si estende sull'uropatagio. Le parti dorsali variano dal bruno-rossastro al quasi nero, mentre le parti ventrali sono leggermente più chiare, con le strisce sui fianchi bianche oppure assenti. Il muso non è particolarmente appiattito. Il labbro superiore ha 5-7 pieghe ben distinte e ricoperto di corte setole. Le orecchie sono piccole, nerastre, unite frontalmente da una membrana a forma di V e con una tasca con l'apertura posteriore al centro, dalla quale nei maschi fuoriesce una cresta di corti peli brunastri. Il trago è molto piccolo, squadrato e nascosto dall'antitrago il quale è grande e semi-circolare. Le membrane alari sono semi-trasparenti e biache o marroni scure, con delle forme intermedie in alcune località. La coda è lunga, tozza e si estende per più della metà oltre l'uropatagio, il quale è bruno-nerastro. Il cariotipo è 2n=48 FNa=58 oppure FNa=66 in individui della Namibia e del Sudafrica.
Ecolocazione
Emette ultrasuoni ad alto ciclo di lavoro con impulsi di breve durata ed a frequenza modulata.
Biologia
Comportamento
Si rifugia sotto i tetti, cavità degli alberi e sotto le fronde delle palme dove forma gruppi da 5 a diverse centinaia di individui. L'attività predatoria inizia subito dopo il tramonto, si svolge singolarmente e i primi ad emergere sono i maschi dominanti. Durante il giorno raggiunge uno stato di torpore a temperature esterne inferiori a 24°C.
Alimentazione
Si nutre di insetti, particolarmente Lepidotteri, Ditteri, Coleotteri, Imenotteri, Emitteri, Ortotteri e Neurotteri catturati in volo al disopra della volta forestale. Viene apprezzata dai coltivatori di cotone poiché caccia le larve della falena Helicoverpa armigera, che provocano seri danni alle piantagioni.
Riproduzione
Si riproduce in diversi periodi dell'anno. Nel Ghana gli accoppiamenti avvengono tre volte consecutivamente nella stagione delle piogge tra maggio ed ottobre, in Uganda per tre volte con intervalli di quattro mesi, mentre in Sudafrica e Malawi soltanto due volte durante le stagioni delle piogge. Danno alla luce un piccolo alla volta dopo una gestazione di 60 giorni. Vengono svezzati dopo 21-28 giorni e raggiungono le dimensioni adulte dopo circa tre mesi.
Distribuzione e habitat
Questa specie è diffusa nell'Arabia Saudita sud-occidentale, Yemen occidentale, Senegal, Mali e Niger meridionali; Gambia, Guinea Bissau, Guinea, Liberia, Sierra Leone, Costa d'Avorio, Ghana, Togo, Benin, Burkina Faso, Nigeria, Bioko, isola di Annobón, Congo meridionale, Repubblica Democratica del Congo centrale ed orientale, Ciad sud-occidentale, Ruanda, Burundi, Etiopia, Eritrea, Somalia meridionale, Sudan sud-orientale, Sud Sudan, Uganda, Kenya, Tanzania occidentale ed orientale, Pemba, Zanzibar, Malawi, Angola occidentale, Zambia, Mozambico, Zimbabwe, Botswana settentrionale, Swaziland, Sudafrica nord-orientale, Madagascar occidentale, settentrionale e nord-orientale, Mayotte.
Vive nelle savane alberate, boschi di Miombo, foreste pluviali, foreste a galleria fino a 1.000 metri di altitudine.
Tassonomia =
Al momento non è riconosciuta alcuna sottospecie sebbene esistano popolazioni con colorazione della pelliccia e delle membrane alari differenti. In Madagascar, dopo la recente descrizione di C.atsinanana, la residua popolazione precedentemente assegnata a C.leucogaster è stata trasferita in questa specie, e il taxon considerato sinonimo fino ad eventuali revisioni tassonomiche[4].
Stato di conservazione
La IUCN Red List, considerato il vasto areale, la tolleranza a dicversi tipi di habitat e la popolazione presumibilmente numerosa, classifica C.pumilus come specie a rischio minimo (Least Concern).[1]
Note
- ^ a b c (EN) Mickleburgh, S., Hutson, A.M., Racey, P.A., Ravino, J., Bergmans, W., Cotterill, F.P.D. & Gerlach, J. 2008, Chaerephon pumilus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
- ^ (EN) D.E. Wilson e D.M. Reeder, Chaerephon pumilus, in Mammal Species of the World. A Taxonomic and Geographic Reference, 3ª ed., Johns Hopkins University Press, 2005, ISBN 0-8018-8221-4.
- ^ Happold & Happold, 2013
- ^ Happold & Happold, 2013
Bibliografia
- Daniel Bennet & John Russ, The Bats of Madagascar: An Identification Guide with Descriptions of Echolocation Calls (PDF), in Aberdeen University, 2001.
- Meredith & David C.D.Happold, Mammals of Africa. Volume IV-Hedgehogs, Shrews and Bats, Bloomsbury, 2013. ISBN 9781408122549
Voci correlate
Altri progetti
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