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Consalvo Sanesi

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Consalvo Sanesi
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Italia (bandiera) Italia (dal 1946)
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Campionato Mondiale Sportprototipi, Gran Premi di automobilismo
RuoloPilota
Termine carriera21 marzo 1964
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio3 settembre 1950
Stagioni1950-1951
ScuderieAlfa Romeo 1951
Miglior risultato finale12º (1951)
GP disputati5
Punti ottenuti3
Carriera nei Gran Premi di automobilismo
Esordio1º settembre 1946
Stagioni1946-1948
ScuderieItalia (bandiera) Alfa Corse 1946-1948
GP disputati6
Podi2
Pole position1
Dal 1946 al 1949 nota come Gran Premi di automobilismo.
Carriera nello Sport Prototipi
Esordio25 aprile 1953
Stagioni1953-1954, 1956, 1964
ScuderieItalia (bandiera) Alfa Romeo 1953-1954
Pilota privato 1956
Italia (bandiera) Scuderia Ambrosiana 1964
GP disputati7
 

Consalvo Sanesi (Terranuova Bracciolini, 28 marzo 1911Milano, 28 luglio 1998) è stato un pilota automobilistico italiano a cavallo della seconda guerra mondiale.

Nato a Terranova Bracciolini, da una famiglia modesta, a 17 anni fu colpito dalla passione per le corse: grazie alla conoscenza di Gastone Brilli Peri, toscano anche lui nativo di Montevarchi e vincitore del Gran Premio d’Italia e del Campionato del Mondo del 1925, riuscì a farsi assumere da Vittorio Jano al Portello, nel reparto corse Alfa Romeo, come semplice meccanico. Nel 1929 gli si presentò la grande occasione di seguire le corse, e nel 1933 divenne collaudatore. Lavorò vicino ai più famosi piloti del suo tempo, primo fra tutti Giuseppe “Peppìn” Campari, che lo affinò in questa sua dote, già innata. Dall’Alfa Romeo non volle mai separarsi, rifiutando di trasferirsi a Modena, per seguire le attività sportive dell’Alfa Romeo, allora affidate alla Scuderia Ferrari coordinata, ai tempi, da Enzo Ferrari: rimase dunque a Milano, al Portello, prima sotto il grande Attilio Marinoni e poi con Giovanni Battista Guidotti. Tra quest’ultimo e Sanesi non corse mai buon sangue: Guidotti ne “invidiava” infatti la sua abilità non tanto di collaudatore quanto di pilota, che Consalvo poté finalmente esaudire con la nascita dell’Alfa Corse, voluta dal Direttore Generale Gobbato, insoddisfatto della Scuderia Ferrari, che lo mise sulle monoposto 158 progettate, a Modena, da Colombo e Massimino. Era il 1939. Quell’anno arrivò la prima vittoria ufficiale: in coppia con Ercole Boratto, autista di Mussolini, sulla 6C2500 SS Corsa vinse la Tobruk-Tripoli, una cavalcata di ben 1200 km sulla bellissima superstrada africana costruita poco prima dagli italiani che proseguiva poi fino a Bengasi (via Balbia, oltre 1800 km).

Con l’arrivo del secondo conflitto mondiale, tutte le attività furono sospese ed il reparto esperienze Alfa Romeo (ESPE) fu trasferito a Orta, in Piemonte, vicino a Novara, per sfuggire alle razzie tedesche e ai bombardamenti alleati, che distrussero il Portello nel ’43, mentre le vetture da corsa 158 furono “murate” in un garage ben nascosto a Melzo (e ad Abbiategrasso, presso lo stabilimento del cavaliere Castoldi) e recuperate alla fine della guerra dallo stesso Sanesi che con un camion le trainò letteralmente fino al Portello attraversando una Milano semidistrutta. Dal 1946 Sanesi entrò finalmente come pilota ufficiale nella squadra Alfa Romeo insieme a Farina, Varzi e Trossi pur restando capo collaudatore. Le 158 furono aggiornate, potenziate e migliorate consentendo all’Alfa di vincere due Campionati del Mondo, nel 1950 con Farina e nel ’51 con Fangio (con la 159) e fecero conquistare allo stesso Sanesi importanti piazzamenti. Partecipò a varie Mille Miglia con Zanardi e Fangio non riuscendo mai a raggiungere per stupidi problemi meccanici e tanta sfortuna il meritato successo. Nel 1946 si aggiudicò il terzo gradino del podio al Gran Premio di Milano, arrivando secondo l’anno seguente insieme a Varzi. Ci fu poi ancora un secondo posto a Bari, nel 1947 e un terzo piazzamento nel Gran Premio d’Italia al Parco Sempione, dopo essersi aggiudicato la pole position. Nel 1948 partecipò Gran Premio di Francia arrivando secondo, mentre nel Gran Premio d’Italia arrivò terzo, facendo segnare il miglior giro. “Pè de piomb” (piede di piombo), era il soprannome attribuitogli da Eugenio Castellotti, alludendo alla pesantezza del suo piede destro sul pedale dell’acceleratore. Quell’anno arrivò anche una timida partecipazione alla Mille Miglia non riuscendo a classificarsi. L’anno successivo ci riprovò alla Mille Miglia, arrivando secondo nella sua classe. Con la nascita del campionato del Mondo di Formula 1 nel 1950, partecipò con l’Alfa Romeo 158 al Gran Premio d’Italia ritirandosi, ma vincendo la Coppa Inter Europa per vetture sportive a Monza con una Alfa Romeo 6C, ma non classificandosi di nuovo alla Mille Miglia. Nel 1951 tornò di nuovo a correre in Formula 1, con l’Alfa Romeo 159, arrivando quarto in Svizzera.

In Belgio arrivò un ritiro, per un problema al radiatore, mentre in Francia si piazzò decimo e in Gran Bretagna sesto. Sanesi, concluse il mondiale al dodicesimo posto con tre punti. Come nel 49, arrivò secondo alla Mille Miglia edizione 1952, mentre l’anno dopo fu costretto al ritiro per un incidente. Nel 1953, il pilota aretino partecipò anche alla 24 ore di Le Mans, piazzandosi al 36º posto insieme a Piero Carini. Nel 1954 arrivò primo nella classe “Tourismo Europeo ” alla Carrera Panamericana insieme a Giuseppe Cagna con una Alfa Romeo 1900 TI. La carriera di Sanesi, si fermò qualche mese per un brutto incidente subito alla guida della Disco Volante. Ritornato al volante nel 1955, arrivò secondo alla Verminico sempre con una 1900 Alfa, ma non si qualificò alla Mille Miglia del 1956. Sanesi fu anche il protagonista di molti incidenti, da cui riuscì sempre a venirne fuori, anche se mal concio.

Purtroppo l’episodio a Sebring nel 1964 fu fatale per la carriera del pilota toscano. La sua Giulia TZ, uscendo dai box, fu centrata da un’altra automobile e prese fuoco. Solo grazie all’intervento del pilota Chauncey Maggiacomo e di uno spettatore, che scavalcò le recinzioni, riuscì a salvarsi, venendo estratto dalla vettura in fiamme. La sua carriera di pilota si concluse lì: il suo volto fu segnato per sempre dalle ustioni; le sue mani, anche (proprio per questo motivo, perché da quel giorno non fu più in grado di impugnare volanti con corone troppo spesse, tutte le Alfa Romeo da lui deliberate come capo collaudatore, dalla 1900 alle Alfetta, avevano la corona del volante piuttosto snella!) e si dovette abituare a vivere con una calotta di metallo sulla nuca. Il nome di Consalvo Sanesi è anche conosciuto agli appassionati per la insolita sfida che lo vide protagonista con il mitico treno ‘Settebello’. Era il 1961 quando la rivista ‘Quattroruote’ organizzò una competizione tra l’Alfa Giulietta Spider Veloce, guidata dal pilota toscano, ed il treno, fiore all’occhiello delle Ferrovie dello Stato, sul percorso Milano – Roma. L’auto di Sanesi partì da Piazza del Duomo, mentre il ‘Settebello’ dalla Stazione Centrale. Dopo 5 ore e 59 minuti l’Alfa di Sanesi fece il suo ingresso vittorioso in Via Veneto a Roma, precedendo il ‘Settebello’, che arrivò alla Stazione Termini ben 38 minuti dopo. Per capire la reale portata dell’impresa del pilota toscano, è necessario precisare che in quegli anni l’Autostrada del Sole arrivava solo fino a Firenze: il resto del percorso fino alla capitale, era rappresentato da strade statali. Inoltre Sanesi riuscì a trionfare nonostante un errore di percorso e la foratura di uno pneumatico. Come tanti uomini dell’Alfa, abitava in Corso Sempione, a poche centinaia di metri dal Portello. Fu una figura simbolo dell’Alfa Romeo: Sanesi, al di là delle corse, fu colui che deliberò tutte le vetture Alfa Romeo prodotte nel dopoguerra, quelle che decretarono il vero risorgimento dell’Alfa, e i suoi giudizi erano quasi “legge” per la produzione e soprattutto per i progettisti, di cui godeva piena fiducia. Un personaggio così tecnicamente e validamente completo ed esperto come collaudatore, pilota, meccanico non poteva non attirare le mire anche di Enzo Ferrari che sin dagli anni ’50, uscita l’Alfa dalle corse e ben conoscendo la intima passione di Sanesi, non mancò ripetutamente di lusingarlo per assumerlo in Ferrari come pilota ufficiale. In casa Sanesi ci furono mesi di dubbi, di litigi, di parole, di notti insonni, di scambi epistolari, di colloqui, di lusinghe…. Ma prevalsero l’amore e la fedeltà all’Alfa Romeo più che i suggerimenti della famiglia, stanca delle sue battaglie nelle piste e negli ospedali di mezzo mondo. Insomma, pur a malincuore, rifiutò l’offerta e la disponibilità di Ferrari che gli avrebbe addirittura triplicato lo stipendio (proposta che fatta da Ferrari ha del clamoroso!) e offerto in comodato un appartamento a Modena. Le lettere di Ferrari ancora conservate confermano il determinato interesse di Ferrari e i tentennamenti emotivi di Sanesi. Insieme a Bruno Bonini, faceva parte dei “magnifici sette”, i sette collaudatori mitici dell’Alfa Romeo (Sanesi, Moroni, Bonini, Galvan, Brignoli, Distani e Zanardi) che hanno contribuito alla nascita del culto delle auto del Biscione. Sanesi, una figura semplice, schiva e minuta ma ancora così viva nel cuore degli alfisti di ogni età.

Risultati in Formula 1

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1950 Scuderia Vettura Punti Pos.
Alfa Romeo 158 Rit 0
1951 Scuderia Vettura Punti Pos.
Alfa Romeo 159 4 Rit 10 6 3 12º
Legenda 1º posto 2º posto 3º posto A punti Senza punti/Non class. Grassetto – Pole position
Corsivo – Giro più veloce
Squalificato Ritirato Non partito Non qualificato Solo prove/Terzo pilota

Risultati nei Gran Premi di automobilismo

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1946 Scuderia Vettura FRA SVI ITA Posizione
Alfa Corse Alfa Romeo 158 Rit -
1947 Scuderia Vettura SVI BEL ITA FRA Posizione
Alfa Corse Alfa Romeo 158 Rit 3 -
1948 Scuderia Vettura MON SVI FRA ITA GBR Posizione
Alfa Corse Alfa Romeo 158 4 2 Rit[1] -
Legenda

Risultati alla 24 Ore di Le Mans

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Anno Classe Gomme Vettura Squadra Co-piloti Giri Pos.
Assol.
Pos. di
Classe
1953 S
5.0
21 P Alfa Romeo 6C/3000 CM
Alfa Romeo 3.5L I6
Italia (bandiera) Alfa Corse Italia (bandiera) Piero Carini 125 Rit Rit

Risultati alla Mille Miglia

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Anno Scuderia Costruttore Vettura Numero Categoria Classe Co-Pilota Risultato
di classe
Risultato
assoluto
1940 Italia (bandiera) Alfa Corse Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 2500 tipo 256 Spider Touring 82 ? 3.0 Italia (bandiera) Carlo Maria Pintacuda
1948 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 2500 Competizione Berlinetta 1047 Sport S 2./+ 2.0 Italia (bandiera) Giulio Sala Rit Rit
1949 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 2500 Freccia d'Oro 346 Turismo T +1.1 Italia (bandiera) Franco Venturi 12°
1950 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 3000C50 Berlinetta 740 Sport S +2.0 Italia (bandiera) Giovanni Bianchi Rit Rit
1952 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo 1900 Sprint Coupé Touring 425 Gran Turismo GT 2.0 Italia (bandiera) Giuseppe Griffini 18°
1953 Italia (bandiera) Alfa Romeo Alfa Romeo Alfa Romeo 6C 3000 Competizione Maggiorata 631 Sport S +2.0 Italia (bandiera) Giuseppe Cagna Rit Rit
1954 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo 1900 TI 457 Sport S 2.0 Italia (bandiera) Giuseppe Cagna 52°
1956 Pilota privato Alfa Romeo Alfa Romeo Giulietta Spider 425 Sport S 1.5 Rit Rit
Legenda
  1. ^ Si ritirò con una vettura privata e si ritirò con un'altra vettura condivisa con Carlo Felice Trossi. Al fine della classifica viene considerato solo il primo risultato.

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