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Paolo Gorini: differenze tra le versioni

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== Voci correlate ==
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*[[Mummificazione]]
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*[[Efisio Marini]]
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*[[Girolamo Segato]]


== Collegamenti Esterni ==
== Collegamenti Esterni ==

Versione delle 22:05, 8 mar 2008

Monumento a Paolo Gorini - Lodi

Paolo Gorini (Pavia, 28 gennaio 1813Lodi, 2 febbraio 1881) è stato un matematico e scienziato italiano.

Biografia

Lo studioso era figlio di Giovanni Gorini (professore di Matematica Elementare presso l'Università degli Studi di Pavia) e di Martina Pelloli (di origini lodigiane). Nel 1827 Giovanni Gorini perse la vita, travolto da una carrozza e il giovane si trovò orfano. Grazie all'aiuto di alcuni colleghi del padre, che aiutarono la vedova e i suoi figli in termini finanziari, Gorini terminò i propri studi, ottenendo la laurea dottorale in Matematica presso il noto ed esclusivo Collegio Ghislieri di Pavia. Dopo aver perso un primo concorso a cattedre presso il Liceo comunale di Brescia, arrivò nella città di Lodi nel 1834 come professore di Fisica, pronto ad assumere la cattedra di Fisica e Scienze Naturali presso il Liceo comunale della città. Nel 1842, Gorini mise a punto alcune formule che gli avrebbero permesso di ottenere dei composti chimici preservanti. Le sue scoperte sulla conservazione delle sostanze organiche furono apprezzate in Italia e all'estero in un momento storico in cui la medicina e la scienza in genere progredirono molto, grazie all'impulso e alla portata culturale del Positivismo. Gorini si sarebbe particolarmente interessato di quel metodo di conservazione meglio noto come "pietrificazione". Di metodi conservativi simili si era già avvalso il celebre Girolamo Segato che, tuttavia, nel 1836 era morto, portando nella tomba il segreto chimico attraverso il quale riusciva a mineralizzare corpi e parti di essi. Nonostante la indiscutibile abilità di Gorini, le sue tecniche non vennero mai abbastanza valorizzate da aprirgli le porte di quel mondo accademico tanto agognato. Si ricordano allora le numerose perorazioni parlamentari a favore di Gorini da parte di Agostino Bertani e di Quintino Sella. Nonostante l'altisonanza dei nomi, la cattedra di "Geologia sperimentale" non venne mai istituita e dopo essere stato protagonista della mummificazione di Giuseppe Mazzini nel 1872 e di Giuseppe Rovani nel 1874, Paolo Gorini morì a Lodi, in povertà, nel 1881.

Patriota convinto, dopo le cinque giornate di Milano dovette riparare per un breve periodo in Svizzera. Nella confederazione elvetica poté continuare i suoi studi di geologia. Rientrato a Lodi proseguì i propri studi scientifici dedicandosi in particolar modo alla vulcanologia, alla geologia e alla conservazione organica secondo un procedimento di sua invenzione custodito gelosamente sotto segreto. In questo senso, Paolo Gorini si lega alla tradizionale segretezza delle formule di pietrificazione che già era stato di Girolamo Segato e che altrettanto era condivisa da Efisio Marini e Gianbattista Messedaglia, contemporanei del Gorini e volti all'ottenimento di preparati anatomici simili a quelli prodotti dal "mago" di Lodi (come i concittadini lodigiani avevano ribattezzato familiarmente lo scienziato). Già nel 1851 lo studioso pubblica per Wilmant il ponderoso "Sull'origine dei vulcani", successivamente riedito (rivisto e accresciuto) nel 1871 per lo stesso editore lodigiano.

Nel 1872, ormai noto a livello internazionale per i suoi ottimi preparati anatomici, venne convocato a Pisa per attendere alla preparazione della salma di Giuseppe Mazzini. L'invito rivoltogli dall'amico Agostino Bertani, tuttavia, non poté portare ai risultati sperati. Mazzini era spirato da due giorni quando il Gorini giunse a Pisa e non si poté far altro che fermare il processo di decomposizione già avviato. Gorini stesso non disse mai di aver pietrificato Giuseppe Mazzini, ma di averne soltanto "disinfettata" la salma, fermando così l'avanzare della putredine. Il corpo così preparato venne poi tumulato a Staglieno, dove ancora riposa. Diversa la sorte di Giuseppe Rovani (noto romanziere e critico teatrale lombardo) che, mancato nel 1874, venne mummificato dallo scienziato e dopo una lunga processione per le vie della Milano di allora, così perfettamente conservato, venne tumulato presso il Cimitero Monumentale di Milano.

Nel 1876 perfezionò il progetto del forno crematorio detto Crematorio lodigiano o goriniano che venne realizzato nel 1877 a Lodi, nel cimitero della frazione Riolo, e successivamente nel cimitero di Milano e in quello di Londra.

In "Piazza Ospitale" a Lodi è stato eretto, a memoria dello scienziato, il monumento che si può vedere nella foto a fianco. Ogni anno la Società di Cremazione di Lodi e il Centro di Documentazione “Paolo Gorini” ricordano con una cerimonia pubblica la figura di questo patriota e ricercatore.

A Lodi gli è stata dedicata una via (presente ancora oggi) sin da quando era ancora in vita.

La collezione anatomica "Paolo Gorini"

Nell'Ospedale Vecchio, oggi sede dell'Azienda Sanitaria della Provincia di Lodi, è stata allestita e inaugurata nel 1981 una piccola ma preziosa collezione anatomica. Vi si conservano gli ultimi reperti anatomici pietrificati o preparati a secco da Paolo Gorini tra il 1842 e il 1881. Il museo ripercorre l’attività di ricerca dello scienziato di Lodi non dimenticando di esporre due affascinanti riproduzioni dei progetti del "crematojo lodigiano" firmati dall'architetto Guidini. Sebbene la collezione possa generare comprensibili distanze in chi osserva, è altrettanto importante sottolineare essa rappresenta un gradino del difficile percorso compiuto fino a oggi dalla ricerca medica e scientifica in genere. La preparazione di cadaveri e di parti di essi era allora una pratica molto comune in assenza di frigoriferi. Il preparato anatomico aveva dunque molte funzioni e rispondeva a bisogni didattici e pratici. Si avvalevano di reperti simili i medici legali, per esempio, ma essi erano anche i principali compagni di studio dei prossimi medici dell'Italia pre-umbertina e umbertina. Anche nelle Accademie di Belle Arti si faceva uso di preparati anatomici, dal momento che essi permettevano a pittori e a scultori di ritrarre con esattezza la figura umana. I metodi attraverso i quali preparare reperti come quelli di cui qui si parla erano molti e spesso molto efficaci. Presso la Collezione anatomica "Paolo Gorini" si conservano preparati a secco e pietrificazioni. Se i primi sono soprattutto rappresentati da pezzi depellati e volti a indicare questo o quel particolare (patologico o meno), i pietrificati rientrano in una tipologia di preparati diversa sia dal punto di vista produttivo sia da quello più profondamente antropologico. I pietrificati infatti non indicano particolari invisibili e interni, ma rappresentano in tutto e per tutto le fattezze del defunto addirittura nel colore dei capelli e dei peli perfettamente conservati. Fra polidattilie, ernie, cifoscoliosi e tumori, riposa anche la salma di Pasquale Barbieri, un giovane lodigiano spirato nel 1843 e praprato da Gorini: fu la sua prima preparazione a corpo intero, come lo stesso scienziato scrive nella sua Autobiografia. Nel 2005, Alberto Carli, conservatore della Collezione anatomica "Paolo Gorini" dal 2001, ha trovato e pubblicato alcune delle formule "segrete" di Paolo Gorini, svelando così, almeno in parte, il mistero dei preparati goriniani. La formula a base di bicloruro di mercurio e muriato di calce era particolarmente tossica, ma estremamente efficace. Gorini procedeva per iniezione, prendendo le mosse dalla vena e dall'arteria femorale del cadavere esangue. Il procedimento, illustrato molto dettagliatamente nei documenti scoperti e conservati presso l'Archivio Storico di Lodi, era particolarmente lungo, complesso e costoso.

Sull'invenzione del forno crematorio

La leggenda dice che l'invenzione del forno crematorio da parte di Gorini, avvenne dopo che ebbe abbandonato l'idea della conservazione dei corpi. Resta celebre una battuta del Gorini stesso: lo scienziato infatti sosteneva che se avesse continuato a pietrificare cadaveri presto i morti avrebbero sopravanzato i vivi. Al di là dell umorismo nero del Gorini, si consideri che allora molti erano coloro che morivano per cause di gravi malattie o epidemie, e quindi c'era la necessità di non far propagare i virus.

Scritti

  • Sull'origine delle montagne e dei vulcani, Lodi, 1837;
  • Gli esperimenti sulla formazione delle montagne, comunicazione di Paolo Gorini, Milano, coi tipi di Claudio Wilmant, 1852;
  • Il plutonismo attaccato da una commissione accademica e difeso da Paolo Gorini, Lodi, Tip. di C. Wilmant, 1853;
  • Nuovo metodo esposto da Paolo Gorini per la ricerca del centro di gravità nelle figure piane e rettilinee, Milano, a spese dell'editore, 1858;
  • Due fenomeni geologici spiegati col mezzo degli esperimenti plutonici, Milano, Editori del Politecnico, 1862;
  • Alla R. Accademia delle Scienze di Torino. Relazione di Paolo Gorini sui lavori da lui eseguiti per la conservazione delle sostanze animali, Milano, G. Daelli e C. editori, 1864;
  • Schiarimenti di Paolo Gorini sugli oggetti da lui presentati all'esposizione di Lodi del 1870, Lodi, Tipografia di Enrico Wilmant, 1870;
  • Un caso straordinario di lunga persistenza delle immagini nell'occhio umano, nota, Pavia, 1873-74;
  • La conservazione della salma di Giuseppe Mazzini, notizie fornite da Paolo Gorini, Genova, Tip. del R. Ist. Sordo-Muti, 1873;
  • Sulle cause dei terremoti e sulla natura dei recenti terremoti del bellunese, conferenza tenuta in Belluno ai 28 giugno 1874, Lodi, Vitali, 1874;
  • Sulla purificazione dei morti per mezzo del fuoco, considerazioni, sperimenti e proposte, Milano, Battezzati, 1876;
  • Memoria di Paolo Gorini nella causa civile promossagli dai signori Poma e Venini per annullamento del brevetto del crematoio lodigiano, Lodi, Dell'Avo, 1880;
  • Paolo Gorini, Autobiografia, Roma, Dossi, Perelli e Levi, 1881;

Lettere e carteggi

  • Corrispondenza dell'I. R. Istituto Lombardo di Scienze, Lettere ed Arti col prof. Paolo Gorini a proposito degli esperimenti sulla formazione delle montagne, Milano, coi tipi di Paolo Valentini e comp., 1852;
  • Lettere inedite di Paolo Gorini a Gaetano Pini, a cura di Antonio Allegri, Lodi, Società storica lodigiana, 1986, estratto da: "Archivio storico lodigiano", 1986, n.105, pp. 114-139;

Bibliografia

  • Cesare Vignati, Sopra alcune divulgatissime mummificazioni e sul nuovo trovato del professore Paolo Gorini, memoria, Milano-Lodi, C. Wilmant, 1847;
  • Paolo Gorini, Autobiografia, Dossi-Perelli-Levi editori, Roma, 1881.
  • Secondo Cremonesi, Studio su Gorini, sue opere, suoi lavori, Lodi, Tip. C. Dell'Avo, 1883;
  • Piera Andreoli, Cenni biografici e attività scientifica di Paolo Gorini (1813-1881), Biancardi, Lodi, 1931.
  • Antonio Allegri, Conservazione e dissolvimento della sostanza organica nell'opera goriniana, in "Archivio Storico Lodigiano", 2sem., XI, 1963, pp.77-94.
  • Pietro M. Erba, L'opera scientifica di Paolo Gorini, in idem, pp. 95-110.
  • Luigi Samarati, Paolo Gorini: l'uomo e i tempi, in idem, pp. 111-145.
  • Il Museo Paolo Gorini, a cura di Antonio Allegri, Lodi, Lodigraf, 1982;
  • Angelo Stroppa, Statuto e regolamento dell'Associazione di cremazione "Paolo Gorini", La Grafica, Lodi, 1999.
  • AA. VV., Paolo Gorini. Scienziato a Lodi nell'Ottocento, Cd-Rom, a cura di Maria Canella, Provincia di Lodi, Lodi, 1999.
  • Sergio Luzzatto, La mummia della Repubblica. Storia di Mazzini imbalsamato, Rizzoli, Milano, 2000.
  • Alberto Carli, Carlo Dossi e Paolo Gorini. Letteratura e scienza scapigliata, in Rendiconti dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, 135, 2001, fasc. II, pp. 327-360.
  • Alberto Carli, Storia di una salma. Giuseppe Rovani, Carlo Dossi e Paolo Gorini, in "Testo. Studi di teoria e storia della letteratura e della critica", 44, XXIII, 2002, pp. 75-86.
  • Alberto Carli, Anatomie scapigliate. L'estetica della morte tra letteratura, arte e scienza, Interlinea, Novara, 2004;
  • AA. VV., Storia di uno scienziato. La collezione anatomica Paolo Gorini, a cura di Alberto Carli, Bolis, Azzano San Paolo (BG), 2005;
  • Alberto Carli, I manoscritti di Luigi Rovida e le formule segrete di Paolo Gorini, in "Studi Tanatologici", 1, 1, 2005.
  • Angelo Stroppa, Il mito di Paolo Gorini fra cronaca, storia e attualità, in AA. VV., Storia di uno scienziato..., cit., pp. 113-133.
  • Guido Broich, Prefazione, in AA. VV., Storia di uno scienziato..., cit., pp. 7-13.

Voci correlate

Collegamenti Esterni

  • Collezione Anatomica "Paolo Gorini" a Lodi [1]


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