Vai al contenuto

Re dei re: differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
PGS 1984 (discussione | contributi)
PGS 1984 (discussione | contributi)
Un minimo inizio
Riga 2: Riga 2:
{{F|sovrani|gennaio 2019}}
{{F|sovrani|gennaio 2019}}
{{S|sovrani}}
{{S|sovrani}}
[[File:Darius.jpg|thumb|[[Dario I]], primo sovrano della [[Achemenidi|dinastia achemenide]], coi consueti abiti da Gran Re]]
[[File:Darius.|thumb|[[Dario I]], [[ achemenide]]]]
'''Re dei re''' fu in titolo regale utilizzato nel [[Vicino Oriente antico]].
'''Re dei re''' o '''gran re''' (in [[persiano antico]] {{PersAnt|XA}}{{PersAnt|SHA}}{{PersAnt|A}}{{PersAnt|YA}}{{PersAnt|THA}}{{PersAnt|I}}{{PersAnt|YA}}, ''xšāyaθiya'')<ref>{{cita web|url=https://www.fas.harvard.edu/~iranian/OldPersian/opcomplete.pdf|titolo=Old Persian (Harvard University)|accesso=22 ottobre 2015}}</ref> era il nome usato dai [[Antica Grecia|Greci]] per chiamare lo [[scià]] dell'[[Persia|impero persiano]], in quanto figura di comando che gode di assoluti poteri in campo politico, ma che può vantare anche una notevole caratura [[spirituale]], ergendosi anche al di sopra della classe [[sacerdozio|sacerdotale]]. Il titolo di re dei re era già stato utilizzato da popolazioni più antiche come gli Accadi, gli Assiri e i Babilonesi, ma fu solo con il vastissimo [[impero medo]] di Persia e il suo successore, l'[[impero achemenide]], che raggiunse il suo massimo sviluppo. Storicamente i re dei re si autoproclamavano con titoli molto prestigiosi con dagli Accadi, ad esempio "[[Re dei quattro angoli del mondo]]", "[[Re del mondo]]", "[[Re dell'universo]]", "[[Re delle Terre|Re delle terre]] / di tutte le terre", "Re del cielo e della terra", "Re degli dèi", "Re del paradiso e degli inferi", ...

Benché sia principalmente associato alla [[Persia]], e in particolare all'[[Impero achemenide]] e all'[[Impero sasanide]] (in [[persiano antico]] {{PersAnt|XA}}{{PersAnt|SHA}}{{PersAnt|A}}{{PersAnt|YA}}{{PersAnt|THA}}{{PersAnt|I}}{{PersAnt|YA}}, ''xšāyaθiya''),<ref>{{cita web|url=https://www.fas.harvard.edu/~iranian/OldPersian/opcomplete.pdf|titolo=Old Persian (Harvard University)|accesso=22 ottobre 2015}}</ref>, il titolo in realtà risale a civiltà anche anteriori dell'antica [[antica Mesopotamia]], ed è attestato per la prima volta attorno al 1200 a.C.

Per quanto riguarda il rapporto con altri titoli regali, ''re dei re'' viene solitamente considerato superiore al semplice ''[[re]]'' ed equivalente piuttosto a [[imperatore]]: in età contemporanea questa era la traduzione ufficiale adottata da parte sia della [[dinastia Pahlavi]], che regnò in Iran dal 1925 al 1979, sia dei sovrani ([[nəgusä nägäst]] in [[lingua ge'ez]]) dell'[[Impero d'Etiopia]], deposti nel 1975.

Il titolo, infine, ha anche risvolti religiosi: nell'[[ebraismo]] ''Melech HaMelachim'' è uno dei [[nomi di Dio nella Bibbia]], e nel [[cristianesimo]] lo si trova riferito a [[Gesù]] in vari passi del [[Nuovo Testamento]].


== Caratteristiche ==
== Caratteristiche ==
Il titolo di "re dei re" fu utilizzato da popolazioni come Accadi, Assiri e Babilonesi, che utilizzavano anche altri titoli con pretese di dominio universale, quali ad esempio "[[Re dei quattro angoli del mondo]]", "[[Re del mondo]]", "[[Re dell'universo]]", "[[Re delle Terre|Re delle terre]] / di tutte le terre", "Re del cielo e della terra", "Re degli dèi", "Re del paradiso e degli inferi"...

Fu ripreso per indicare il sovrano dell'[[Impero achemenide]], in quanto figura di comando che godeva di assoluti poteri in campo politico, ma che poteva vantare anche una notevole caratura [[spirituale]], ergendosi anche al di sopra della classe [[sacerdozio|sacerdotale]].

=== Re dei re achemenide ===
[[File:Archers frieze Darius palace Louvre AOD487.jpg|thumb|Due Immortali [[achemenidi]].]]
Similmente ai [[faraoni]] d'[[Antico Egitto|Egitto]], il sovrano era considerato una [[divinità]] vivente e pertanto trattato come tale, anche se si trattava comunque di un sovrano assoluto. Tutti i sudditi dovevano inginocchiarsi al passaggio dell'[[imperatore]] ([[proskýnesis]]). Il re aveva potere assoluto ed era protetto da un [[esercito]] personale, chiamato "gli [[Immortali]]". Questo era composto da {{formatnum:10000}}/{{formatnum:20000}} soldati, tra fanti e cavalieri, scelti tra la nobiltà persiana; erano chiamati così perché, appena alcuni cadevano in battaglia, venivano subito sostituiti da altri (anche se si pensa che in realtà il nome "immortali" derivi da un'errata traduzione in greco, il nome ufficiale era "diecimila").
Similmente ai [[faraoni]] d'[[Antico Egitto|Egitto]], il sovrano era considerato una [[divinità]] vivente e pertanto trattato come tale, anche se si trattava comunque di un sovrano assoluto. Tutti i sudditi dovevano inginocchiarsi al passaggio dell'[[imperatore]] ([[proskýnesis]]). Il re aveva potere assoluto ed era protetto da un [[esercito]] personale, chiamato "gli [[Immortali]]". Questo era composto da {{formatnum:10000}}/{{formatnum:20000}} soldati, tra fanti e cavalieri, scelti tra la nobiltà persiana; erano chiamati così perché, appena alcuni cadevano in battaglia, venivano subito sostituiti da altri (anche se si pensa che in realtà il nome "immortali" derivi da un'errata traduzione in greco, il nome ufficiale era "diecimila").
[[File:Archers frieze Darius palace Louvre AOD487.jpg|thumb|upright=1.4|Due Immortali [[achemenidi]].]]


Il ''Gran re'', per evitare possibili moti di indipendenza all'interno del così vasto impero persiano, aveva vari ispettori regi sparsi per il [[Paese (area geografica)|Paese]], che erano chiamati "occhi e orecchie del re". Essi dovevano vigilare sull'operato dei [[Satrapo|Satrapi]] e sulle idee dei sudditi; era infatti diffusa l'idea che il re fosse onnipresente e quindi nessuno osava parlarne male.
Il ''Gran re'', per evitare possibili moti di indipendenza all'interno del così vasto impero persiano, aveva vari ispettori regi sparsi per il [[Paese (area geografica)|Paese]], che erano chiamati "occhi e orecchie del re". Essi dovevano vigilare sull'operato dei [[Satrapo|Satrapi]] e sulle idee dei sudditi; era infatti diffusa l'idea che il re fosse onnipresente e quindi nessuno osava parlarne male.
Riga 13: Riga 24:
La residenza estiva del ''Re dei re'' era a [[Ecbatana]], nella [[Media (satrapia)|Media]], mentre quella invernale era situata presso [[Susa (Elam)|Susa]]. Oltre che in queste città il re risiedeva a [[Babilonia (città antica)|Babilonia]], [[Persepoli]] o [[Pasargade]] a seconda delle necessità. Nonostante la politica tollerante dei ''Re dei re'', l'eterogeneità dell'impero favorì varie ribellioni, fino alla sua definitiva caduta, ad opera di [[Alessandro Magno]].
La residenza estiva del ''Re dei re'' era a [[Ecbatana]], nella [[Media (satrapia)|Media]], mentre quella invernale era situata presso [[Susa (Elam)|Susa]]. Oltre che in queste città il re risiedeva a [[Babilonia (città antica)|Babilonia]], [[Persepoli]] o [[Pasargade]] a seconda delle necessità. Nonostante la politica tollerante dei ''Re dei re'', l'eterogeneità dell'impero favorì varie ribellioni, fino alla sua definitiva caduta, ad opera di [[Alessandro Magno]].


[[File:Coin of Phraates III of Parthia.jpg|thumb|Moneta di Fraate III [[70 a.C.|70]]-[[57 a.C.]]]]
[[Cassio Dione Cocceiano]] racconta che [[Gneo Pompeo Magno]], nel corso del suo soggiorno in [[Limes orientale|Oriente]] durante il periodo della [[terza guerra mitridatica]], si comportò con il sovrano dei [[Parti]], [[Fraate III]], in modo sprezzante. Egli, infatti, avvalendosi di una [[Esercito romano|forza militare]] di grandi dimensioni, occupò la [[Conduene]] senza il consenso del sovrano partico. Oltre a ciò, abolì il fatto di riconoscerlo come ''Re dei re'', chiamandolo semplicemente "re". Tale affronto non fu ovviamente gradito da Fraate, che intimò a Pompeo di non oltrepassare più l'Eufrate.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 5-6.</ref>
[[Cassio Dione Cocceiano]] racconta che [[Gneo Pompeo Magno]], nel corso del suo soggiorno in [[Limes orientale|Oriente]] durante il periodo della [[terza guerra mitridatica]], si comportò con il sovrano dei [[Parti]], [[Fraate III]], in modo sprezzante. Egli, infatti, avvalendosi di una [[Esercito romano|forza militare]] di grandi dimensioni, occupò la [[Conduene]] senza il consenso del sovrano partico. Oltre a ciò, abolì il fatto di riconoscerlo come ''Re dei re'', chiamandolo semplicemente "re". Tale affronto non fu ovviamente gradito da Fraate, che intimò a Pompeo di non oltrepassare più l'Eufrate.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 5-6.</ref>
[[File:Coin of Phraates III of Parthia.jpg|thumb|left|Moneta di Fraate III [[70 a.C.|70]]-[[57 a.C.]]]]


L'ultima regina d'Egitto, [[Cleopatra VII]], in seguito alle cosiddette [[donazioni di Alessandria]], si fece assegnare il titolo di ''Regina dei re e delle regine''.
L'ultima regina d'Egitto, [[Cleopatra VII]], in seguito alle cosiddette [[donazioni di Alessandria]], si fece assegnare il titolo di ''Regina dei re e delle regine''.

Versione delle 21:15, 4 mar 2024

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Re dei re (disambigua).
Dario I, re dei re dell'Impero achemenide.

Re dei re fu in titolo regale utilizzato nel Vicino Oriente antico.

Benché sia principalmente associato alla Persia, e in particolare all'Impero achemenide e all'Impero sasanide (in persiano antico XASHAAYATHAIYA, xšāyaθiya),[1], il titolo in realtà risale a civiltà anche anteriori dell'antica antica Mesopotamia, ed è attestato per la prima volta attorno al 1200 a.C.

Per quanto riguarda il rapporto con altri titoli regali, re dei re viene solitamente considerato superiore al semplice re ed equivalente piuttosto a imperatore: in età contemporanea questa era la traduzione ufficiale adottata da parte sia della dinastia Pahlavi, che regnò in Iran dal 1925 al 1979, sia dei sovrani (nəgusä nägäst in lingua ge'ez) dell'Impero d'Etiopia, deposti nel 1975.

Il titolo, infine, ha anche risvolti religiosi: nell'ebraismo Melech HaMelachim è uno dei nomi di Dio nella Bibbia, e nel cristianesimo lo si trova riferito a Gesù in vari passi del Nuovo Testamento.

Caratteristiche

Il titolo di "re dei re" fu utilizzato da popolazioni come Accadi, Assiri e Babilonesi, che utilizzavano anche altri titoli con pretese di dominio universale, quali ad esempio "Re dei quattro angoli del mondo", "Re del mondo", "Re dell'universo", "Re delle terre / di tutte le terre", "Re del cielo e della terra", "Re degli dèi", "Re del paradiso e degli inferi"...

Fu ripreso per indicare il sovrano dell'Impero achemenide, in quanto figura di comando che godeva di assoluti poteri in campo politico, ma che poteva vantare anche una notevole caratura spirituale, ergendosi anche al di sopra della classe sacerdotale.

Re dei re achemenide

Due Immortali achemenidi.

Similmente ai faraoni d'Egitto, il sovrano era considerato una divinità vivente e pertanto trattato come tale, anche se si trattava comunque di un sovrano assoluto. Tutti i sudditi dovevano inginocchiarsi al passaggio dell'imperatore (proskýnesis). Il re aveva potere assoluto ed era protetto da un esercito personale, chiamato "gli Immortali". Questo era composto da 10 000/20 000 soldati, tra fanti e cavalieri, scelti tra la nobiltà persiana; erano chiamati così perché, appena alcuni cadevano in battaglia, venivano subito sostituiti da altri (anche se si pensa che in realtà il nome "immortali" derivi da un'errata traduzione in greco, il nome ufficiale era "diecimila").

Il Gran re, per evitare possibili moti di indipendenza all'interno del così vasto impero persiano, aveva vari ispettori regi sparsi per il Paese, che erano chiamati "occhi e orecchie del re". Essi dovevano vigilare sull'operato dei Satrapi e sulle idee dei sudditi; era infatti diffusa l'idea che il re fosse onnipresente e quindi nessuno osava parlarne male.

La residenza estiva del Re dei re era a Ecbatana, nella Media, mentre quella invernale era situata presso Susa. Oltre che in queste città il re risiedeva a Babilonia, Persepoli o Pasargade a seconda delle necessità. Nonostante la politica tollerante dei Re dei re, l'eterogeneità dell'impero favorì varie ribellioni, fino alla sua definitiva caduta, ad opera di Alessandro Magno.

Moneta di Fraate III 70-57 a.C.

Cassio Dione Cocceiano racconta che Gneo Pompeo Magno, nel corso del suo soggiorno in Oriente durante il periodo della terza guerra mitridatica, si comportò con il sovrano dei Parti, Fraate III, in modo sprezzante. Egli, infatti, avvalendosi di una forza militare di grandi dimensioni, occupò la Conduene senza il consenso del sovrano partico. Oltre a ciò, abolì il fatto di riconoscerlo come Re dei re, chiamandolo semplicemente "re". Tale affronto non fu ovviamente gradito da Fraate, che intimò a Pompeo di non oltrepassare più l'Eufrate.[2]

L'ultima regina d'Egitto, Cleopatra VII, in seguito alle cosiddette donazioni di Alessandria, si fece assegnare il titolo di Regina dei re e delle regine.

Note

  1. ^ Old Persian (Harvard University) (PDF), su fas.harvard.edu. URL consultato il 22 ottobre 2015.
  2. ^ Cassio Dione Cocceiano, Storia romana, XXXVII, 5-6.

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni

  Portale Storia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di storia