Lubiana: differenze tra le versioni
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Durante la [[Seconda guerra mondiale]], la città fu occupata e annessa dall'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] nel [[1941]].<ref name="Histo4"/> Lubiana e il territorio circostante ([[Bassa Carniola]]) divennero una [[Provincia di Lubiana|provincia italiana]] della regione [[Venezia Giulia]], di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L'attuale territorio comunale era articolato - oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città - anche nei comuni di Dobrugne (''Dobrunje''), Gesizza (''Ježica'') e San Vito (''Šentvid''). Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l'intero perimetro di Lubiana,<ref>{{cita web|url=https://www.burger.si/Ljubljana/ITA_Ljubljana_Zanimivosti.htm|titolo=LUBIANA come museo all'aperto - Curiosità di cronaca|accesso=1º febbraio 2020}}</ref> disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati {{Formatnum:18708}} uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento.<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943)'', Odradek, pagina 23.</ref> Fino alla capitolazione dell'Italia, avvenuta l'8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata ''Gramozna Jama'', alla periferia di Lubiana. |
Durante la [[Seconda guerra mondiale]], la città fu occupata e annessa dall'[[Regno d'Italia (1861-1946)|Italia]] nel [[1941]].<ref name="Histo4"/> Lubiana e il territorio circostante ([[Bassa Carniola]]) divennero una [[Provincia di Lubiana|provincia italiana]] della regione [[Venezia Giulia]], di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L'attuale territorio comunale era articolato - oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città - anche nei comuni di Dobrugne (''Dobrunje''), Gesizza (''Ježica'') e San Vito (''Šentvid''). Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l'intero perimetro di Lubiana,<ref>{{cita web|url=https://www.burger.si/Ljubljana/ITA_Ljubljana_Zanimivosti.htm|titolo=LUBIANA come museo all'aperto - Curiosità di cronaca|accesso=1º febbraio 2020}}</ref> disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati {{Formatnum:18708}} uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento.<ref>Davide Conti, ''L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943)'', Odradek, pagina 23.</ref> Fino alla capitolazione dell'Italia, avvenuta l'8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata ''Gramozna Jama'', alla periferia di Lubiana. |
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nel [[1943]].<ref name="Histo4" /> In seguito alla sconfitta dell'[[Potenze dell'Asse|Asse]], nel maggio [[1945]], le truppe tedesche e le [[Domobranci|milizie nazionaliste slovene]] si arresero all'armata comunista di [[Josip Broz Tito|Tito]].<ref name="InNumbers" /> |
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=== Dal Dopoguerra ad oggi === |
=== Dal Dopoguerra ad oggi === |
Versione delle 15:20, 30 lug 2020
Lubiana città | |
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(SL) Ljubljana | |
Veduta del centro storico di Lubiana, in cui spiccano la sede dell'università (a sinistra), il fiume Ljubljanica, la chiesa francescana, il castello e, sullo sfondo, le Alpi | |
Localizzazione | |
Stato | Slovenia |
Regione statistica | Slovenia centrale |
Comune | Lubiana |
Territorio | |
Coordinate | 46°03′19.8″N 14°30′29.88″E |
Altitudine | 298 m s.l.m. |
Superficie | 163,8 km² |
Abitanti | 294 113[2] (2018) |
Densità | 1 795,56 ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 1000 |
Prefisso | (+386) 01 |
Fuso orario | UTC+1 |
ISO 3166-2 | SI-061 |
Targa | LJ |
Nome abitanti | (IT) lubianesi (SL) Ljubljančani[1] |
Provincia storica | Alta Carniola |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
Lubiana (in sloveno , pronuncia [ljuˈbljaːna];[3] in tedesco Laibach; in latino Labacum, anticamente Aemona) è la capitale e la più grande città della Slovenia.[4][5]
Situata nel centro del paese, adagiata sul piccolo fiume Ljubljanica, la città possiede una popolazione di circa 294 113 abitanti.[6] È considerata il cuore culturale, scientifico, economico, politico e amministrativo della Slovenia con la sede del governo centrale, del parlamento sloveno, dell'Ufficio del Presidente, degli organi amministrativi e di tutti i ministeri della nazione.
Nel corso della sua storia è stata influenzata dalla sua posizione geografica, all'incrocio tra cultura tedesca, slava e latina. La città pur essendo composta da architetture prevalentemente moderne conserva nel centro storico alcuni edifici che si rifanno allo stile barocco e all'art nouveau. Alcuni fattori che contribuiscono alla sua situazione economica sono la presenza di collegamenti viari, la concentrazione di industrie e istituti di ricerca scientifica.
La città è stata capitale mondiale del libro nel 2010 ed ha ricevuto il Premio Capitale verde europea per il 2016.[7][8]
Geografia fisica
La città, che si estende su una superficie di 163 km², si trova nel centro della Slovenia. La sua posizione centrale tra l'Austria, l'Ungheria, il nord-est dell'Italia (in particolare Venezia e Trieste) e la Croazia ha fortemente influenzato la storia della città, che si trova 140 km a ovest di Zagabria, 88 km a nord-est di Trieste, 350 km a sud-ovest di Vienna, e 400 km a sud-ovest di Budapest.[9]
Territorio
La città è posizionata a 298 m di altitudine nella valle del Ljubljanica,[10] tra il Carso e la regione alpina.[11]
Il castello, situato su una collina a sud del centro storico, si trova a 366 metri sopra il livello del mare, mentre il punto più elevato della città, nominato Hrib Janske, è arroccato a 794 m.[9]
Lubiana si estende su una pianura alluvionale formatasi nell'era quaternaria. Le regioni montagnose vicino sono più antiche, tra il Terziaria (Triassico) e il Secondario.[12]
La città è stata più volte devastata dai terremoti, come nel 1511 e nel 1895.[13] La Slovenia è in effetti su una zona sismica abbastanza attiva, a causa della sua posizione a sud della placca tettonica eurasiatica.[14] Il paese si trova al crocevia di tre zone tettoniche importanti, come le Alpi a nord, le Alpi Dinariche a sud e la pianura della Pannonia ad est.[14] Gli scienziati sono stati in grado di identificare 60 terremoti distruttivi verificatisi nel passato. Una rete di monitoraggio sismico è stata installata in tutto il paese.[14]
Dal punto di vita idrografico, la città è stata costruita in prossimità della confluenza dei fiumi Ljubljanica e Sava ai piedi di una collina. Le acque della Sava confluiscono nel fiume Danubio prima di terminare il loro corso nel Mar Nero.[11]
Clima
Il clima della città e dell'est della Slovenia è moderatamente continentale.[13][15][16] Il mese di luglio è solitamente il mese più caldo,[15][16] mentre gennaio e febbraio sono i più freddi. La temperatura più fredda mai registrata è -28 °C,[15][16] mentre la temperatura massima è stata di 39 °C.[15][16] Sono possibili gelate da ottobre a maggio. I mesi più secchi sono da gennaio ad aprile con meno di 100 mm di pioggia. I mesi più piovosi sono giugno e quelli da agosto a novembre.[15][16]
Lubiana[17] | Mesi | Stagioni | Anno | ||||||||||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | Inv | Pri | Est | Aut | ||
T. max. media (°C) | 14 | 19 | 23 | 30 | 31 | 38 | 39 | 35 | 31 | 29 | 20 | 16 | 16,3 | 28 | 37,3 | 26,7 | 27,1 |
T. media (°C) | 2 | 5 | 10 | 15 | 20 | 24 | 27 | 26 | 22 | 15 | 8 | 4 | 3,7 | 15 | 25,7 | 15 | 14,8 |
T. min. media (°C) | −4 | −4 | 0 | 4 | 9 | 12 | 14 | 14 | 11 | 6 | 2 | −1 | −3 | 4,3 | 13,3 | 6,3 | 5,3 |
T. min. assoluta (°C) | −27 | −28 | −16 | −5 | −3 | 4 | 7 | 4 | 1 | −2 | −11 | −15 | −28 | −16 | 4 | −11 | −28 |
Precipitazioni (mm) | 88 | 89 | 76 | 98 | 121 | 133 | 113 | 127 | 142 | 151 | 131 | 114 | 291 | 295 | 373 | 424 | 1 383 |
Giorni di pioggia | 13 | 11 | 11 | 13 | 16 | 16 | 12 | 12 | 10 | 14 | 15 | 15 | 39 | 40 | 40 | 39 | 158 |
Origini del nome
Gli storici non hanno ancora raggiunto un accordo riguardo all'origine del nome della città. Alcuni ritengono che Lubiana derivi dall'antico nome slavo Laburus.[10] Altri ritengono che la parola derivi dal termine latino Aluviana, datole in conseguenza di un'inondazione. L'etimo potrebbe ugualmente essere Laubach, nome che significa "palude". Infine, alcuni ritengono che il nome derivi dalla parola slava Luba che significa "amore".[10]
Secondo il famoso mito greco, l'eroe Giasone e i suoi Argonauti, che avevano trovato il famoso Vello d'oro nella Colchide, si sarebbero poi diretti a nord lungo il fiume Danubio, invece che verso il Mar Egeo.[10]
Dal Danubio si sarebbero avventurati nel suo affluente Sava, fino a raggiungere la sorgente del fiume Ljubljanica. Gli Argonauti smantellarono quindi la loro barca per poterla trasportare fino al mar Adriatico, che si trova più a ovest, al fine di ritornare a casa.[10] Entro i comuni dell'attuale Nauporto e Lubiana, gli Argonauti trovarono un grande lago circondato da una palude. Qui Giasone trovò un mostro. Questo mostro è il drago di Lubiana, che è ora presente sullo stemma e sulla bandiera della città.[10] Diversi draghi alati decorano ad esempio il Ponte dei Draghi.
Questo ponte, costruito tra il 1900 e il 1901, è opera di Jurij Zaninović. Il drago (o lindworm, creatura mezzo serpente e mezzo drago) è anche un simbolo della vicina città austriaca di Klagenfurt, che è stata per secoli il grande centro spirituale sloveno.[18] A causa di questa vicinanza, la leggenda del drago di Lubiana e del lindworm di Klagenfurt sono spesso comparate e connesse. Inoltre, le leggende sono state trattate in modo simile nelle due città in termini di araldica: i blasoni sono in entrambi i casi due draghi verdi, posti su un fondo rosso e associati ad un edificio.
Storia
Dal 2000 a.C. al V secolo
Già nel 2000 a.C., le paludi che circondavano la regione dell'odierna Lubiana iniziarono ad essere colonizzate dalle prime popolazioni che vivevano in edifici di legno su palafitte. Questi uomini vivevano di caccia, pesca, ma anche una primitiva agricoltura. Attraverso barche ricavate dai tronchi d'albero riuscivano a spostarsi all'interno delle paludi. Per il periodo successivo l'area fu un punto di passaggio per numerose popolazioni.[19]
Il territorio fu in seguito colonizzato dai Veneti, ai quali seguirono la tribù illirica degli Iapodi e infine la tribù celtica dei Taurisci, nel terzo secolo a.C.[19]
I Romani costruirono tra il 35 a.C. ed il 43 d.C il castrum di Aemona (o Iulia Aemona),[20][9] il quale contava circa 5.000 abitanti. Le case di mattoni, colorate e intonacate possedevano già un sistema fognario.[20] Al forte venne assegnata la Legio XV Apollinaris.[21]
La città giocò un ruolo importante in molte battaglie a causa della sua posizione strategica che garantiva il passaggio in Italia da nordest. A causa di questa importanza geografica furono molti i popoli che passarono per la città, tra cui gli Unni, che la distrussero nel 452, sotto la guida da Attila.[20][22][23] In seguito la zona servì agli Ostrogoti e ai Longobardi per penetrare in Italia.[18]
Dal VI secolo al XVII secolo
Nel VI secolo si insediò il popolo degli sloveni i quali, nel IX secolo, passarono sotto la dominazione del popolo dei Franchi, ai quali si aggiunsero gli attacchi da parte degli ungheresi.[20]
Intorno al 1112-1125 si hanno le prime citazioni del castello di Lubiana [9]. Il nome della città, Luvigana/Laibach, appare per la prima volta in un documento del 1144.[18] [9] Nel XIII secolo la città è composta di tre zone: Stari trg (centro storico), il Mestni trg (piazza) e Novi trg (città nuova).[20] Nel 1220 ricevette lo status di città, che le garantiva il diritto di battere propria moneta.[20][9]
Nel 1270 la regione della Carniola (che corrisponde circa all'attuale Slovenia centro-occidentale), in cui rientra la città, entra tra i possedimenti di Ottocaro II di Boemia.[20] Rodolfo I d'Asburgo ottiene la città nel 1278.[20][9] La città, ribattezzata in tedesco Laibach, rimarrà alla casa d'Austria fino al 1809.[18] La diocesi della città è stata fondata nel 1491 e la chiesa di Saint-Nicolas diviene la cattedrale.[20]
Nel XV secolo, la città acquista fama di centro delle arti. Dopo un terremoto nel 1511[9], Lubiana viene ricostruita in uno stile rinascimentale e una nuova cinta è costruita intorno alla città.[24] Nel XVI secolo la sua popolazione è composta di 5.000 abitanti, di cui il 70% di lingua slovena. Nel 1550 vengono stampati i primi due libri in sloveno compresa una traduzione della Bibbia. Nel 1597 sono i Gesuiti a costruire una nuova scuola, la quale poi diverrà un collegio. La città adotta negli anni seguenti uno stile architettonico barocco.[24]
Dal XVIII secolo al XIX secolo
Il dominio degli Asburgo venne brevemente interrotto durante le guerre napoleoniche e tra il 1809 e il 1813 Lubiana fu la capitale delle province illiriche del Primo Impero francese.[25] Nel 1815 la città ritornò in mano austriaca e dal 1816 al 1849 fu parte del Regno d'Illiria. Nel 1821 la città ospitò il congresso[9] in cui sarà definita la geografia europea degli anni seguenti.[26]
Il 18 agosto 1849 viene inaugurato il primo tratto della ferrovia meridionale collegando così la città con Vienna,[9] mentre il 27 luglio 1857 la linea viene completata giungendo a Trieste.[25] Il servizio di illuminazione elettrica invece attivato nel 1898.[25]
Nel 1895 la città, che conta 31.000 abitanti, subisce un grave terremoto di magnitudo 6,1 sulla scala Richter.[9] Il 10% degli edifici è distrutto, anche se si registra un numero di vittime contenuto. La ricostruzione della città avverrà in stile Art Nouveau.
XX secolo
Nel 1918, con il collasso dell'Impero austro-ungarico, Lubiana passò al Regno dei Serbi, Croati e Sloveni poi tramutatosi in Regno di Jugoslavia.[18][25] Nel 1929 divenne la capitale della provincia jugoslava della Banovina della Drava,[27] successivamente nel 1919 viene fondata l'università di Lubiana.[9]
Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu occupata e annessa dall'Italia nel 1941.[25] Lubiana e il territorio circostante (Bassa Carniola) divennero una provincia italiana della regione Venezia Giulia, di cui Lubiana fu capoluogo con sigla automobilistica LB. L'attuale territorio comunale era articolato - oltre che nel comune capoluogo di Lubiana Città - anche nei comuni di Dobrugne (Dobrunje), Gesizza (Ježica) e San Vito (Šentvid). Per contrastare gli atti di rivolta compiuti dalla popolazione locale, nella notte fra il 22 e il 23 febbraio 1942 le autorità militari italiane cinsero con filo spinato e reticolati l'intero perimetro di Lubiana,[29] disponendo un ferreo controllo su tutte le entrate e le uscite. Il recinto era lungo ben 41 chilometri. Furono arrestati 18 708 uomini; di questi 878 furono mandati in campo di concentramento.[30] Fino alla capitolazione dell'Italia, avvenuta l'8 settembre 1943, le autorità militari italiane fucilarono, per rappresaglia, oltre 100 ostaggi. Le fucilazioni furono compiute presso la cava abbandonata Gramozna Jama, alla periferia di Lubiana.
Sempre nel 1943, agli italiani subentrarono i tedeschi.[25] In seguito alla sconfitta dell'Asse, nel maggio 1945, le truppe tedesche e le milizie nazionaliste slovene si arresero all'armata comunista di Tito.[9]
Dal Dopoguerra ad oggi
Dopo la seconda guerra mondiale, la città divenne la capitale della Repubblica socialista di Slovenia e integrata alla Jugoslavia. Tra gli anni '50 e gli anni '70 la città ha vissuto uno sostenuto sviluppo economico, diventando rapidamente una delle zone più ricche e produttive dello stato iugoslavo e attirando migliaia di emigranti dalle regioni più depresse del Paese, come Macedonia, Kosovo e Bosnia-Erzegovina. La presenza di comunità emigrate in questo periodo è ancora consistente nel quartiere operaio di Fužine.[31] Il 4 maggio 1980, a seguito alle complicazioni di una gangrena, muore in una della clinica della città il maresciallo Tito, per 35 anni il leader indiscusso dello stato jugoslavo.[32] La partenza del convoglio funebre alla volta di Belgrado venne salutata da decine di migliaia di persone riversatesi sulle strade e sul piazzale antistante la stazione ferroviaria.
Con l'indipendenza dalla Jugoslavia, avvenuta il 25 giugno 1991[25] a seguito della guerra dei dieci giorni, Lubiana è diventata la capitale della Slovenia, come recita l'articolo 10 della costituzione.[33]
Successivamente nel 2002 vengono ritrovati i resti della ruota più antica nel mondo nelle paludi di Lubiana[9] e nel 2004 ospita le cerimonie per l'ingresso nell'Unione Europea.[9]
Nella seconda metà degli anni duemila, Lubiana ha cambiato velocemente volto, trasformandosi in una città modello di sviluppo sostenibile attraverso l'attuazione del progetto Vision 2025,[34] che ha comportato un generale ripensamento della città. Al 2007, infatti, risale la pedonalizzazione del centro storico, seguita pochi anni dopo dalla chiusura al traffico privato di strada Slovenia, la strada più trafficata di tutta la città, rendendola accessibile solamente a bici, pedoni e mezzi pubblici. Contemporaneamente, è entrata in servizio una flotta di bus ecologici, sono stati realizzati più di 200 km di piste ciclabili e aree pedonali e sono stati creati parcheggi appositi per le macchine elettriche. Sono stati poi aperti numerosi parchi, molti dei quali su aree industriali dismesse ma anche nel centro storico, come la riqualificazione delle sponde della Ljubljanica, progetto vincitore di un premio europeo nel 2012.
È stata inoltre potenziata la raccolta differenziata, raggiungendo una percentuale del 67% nel 2017, non eguagliata da nessun'altra capitale europea e con l'obiettivo di raggiungere i 60 kg di rifiuti pro-capite (di cui solo 30% non riciclabili) entro il 2025.
Per tutti questi progressi in campo della sostenibilità, avvenuti in un lasso temporale tutto sommato breve, nel 2016 Lubiana è stata premiata dall'Unione europea come capitale verde.[35][36][9]
Nel 2010 la capitale slovena è stata nominata capitale mondiale del libro.[37][9]
Nel 2011 i siti palafitticoli preistorici attorno alle Alpi, alcuni situati nelle paludi di Lubiana entrano a far parte del patrimonio dell'umanità.[9]
Simboli
Il simbolo della città è un drago che rappresenta potere, coraggio e grandezza. Nello stemma, esso è raffigurato sopra la torre del castello di Lubiana. Lo stemma compare inoltre sul ponte dei Draghi, non a caso uno dei simboli della città.[38][39]
«Di rosso, a tre monti di verde nascenti dalla punta, sostenenti una torre civica d’argento, murata, finestrata e aperta di nero, sulla quale è posato un drago del secondo[40]»
Onorificenze
Lubiana è stata insignita del titolo dell'Ordine dell'Eroe popolare.[41]
Monumenti e luoghi d'interesse
Nonostante la comparsa di grandi edifici, soprattutto nei dintorni della città, Lubiana mantiene intatto il suo centro storico, dove si mescolano lo stile architettonico barocco e Art nouveau. Lo stile della città è fortemente influenzato da quello delle città austriache di Graz e Salisburgo.
La città vecchia è costituita da due quartieri. Quello del municipio, che ospita le principali opere architettoniche, e quello dei Cavalieri della Croce, dove si trova la chiesa delle Orsoline, l'edificio della società filarmonica (1702) e la casa di Cankar.
Dopo il terremoto del 1511, Lubiana è stata ricostruita sul modello di una città rinascimentale e dopo il terremoto del 1895, che ha gravemente danneggiato la città, è stata nuovamente ricostruita in stile Art nouveau.[25] L'architettura della città è una miscela di stili. Vaste zone della città sono state costruite dopo la seconda guerra mondiale e trovano spesso un tocco personale dell'architetto sloveno Jože Plečnik.
Il castello di Lubiana, posto in cima alla collina che sovrasta il fiume Ljubljanica è stato interamente ricostruito negli anni 60.[42] Sono ancora visibili alcune tracce di un castello risalente al XII secolo nei basamenti dei muri attuali, l'antico castello che qui sorgeva fu la residenza dei Margravi, poi duchi di Carinzia. Altre opere architettoniche della città di qualche rilievo sono la cattedrale di San Nicola, la chiesa di San Pietro, la chiesa francescana dell'Annunciazione, il Triplo ponte e il ponte dei Draghi.
Nello stile barocco, vicino al municipio si trova la fontana dei Tre Fiumi carniolani situata nella piazza Civica disegnata sul modello di piazza Navona a Roma. Essa è decorata con un obelisco, ai piedi del quale statue in marmo bianco simboleggiano i tre principali fiumi della Carniola. È il lavoro dello scultore italiano Francesco Robba che ha scolpito molte altre statue barocche della città. Le chiese sono intrise di questo stile, che risale a dopo il terremoto del 1511.[43]
L'Art nouveau è stato usato sulle facciate in piazza Prešeren fino al ponte dei Draghi.[44] Influenze nella città si devono all'architetto sloveno Jože Plečnik che ha costruito numerosi ponti compreso il Triplo ponte, ma anche la biblioteca nazionale.[44]
Sin dal 1964 la capitale slovena ospita la famosa biennale di design, durante la quale vengono presentate le nuove tendenze di design del momento e riceve ospiti provenienti da ogni parte del mondo.[45]
Nel mese di febbraio del 2020 è stata inaugurata la prima moschea della città e del Paese, dopo anni di lavori.[46][47]
Architetture religiose
Chiese
- Chiesa francescana dell'Annunciazione
- (cerkev Marijinega oznanjenja o semplicemente Frančiškanska cerkev) è una chiesa francescana situata in piazza Prešeren, costruita tra il 1646 e il 1660. In stile barocco, è composta da una navata centrale e due file di cappelle laterali. Le campane furono aggiunte successivamente. Il colore rosso richiama l'ordine francescano.[48] Dal 2008 è protetta come monumento culturale di importanza nazionale della Slovenia.[49]
- Chiesa di San Bartolomeo
- (cerkev sv. Jerneja) è una chiesa romanica tra le più antiche della città, mostra alcuni elementi dell'architettura romanica. Fu restaurata da Jože Plečnik negli anni 30. Si tratta di un monumento culturale di importanza nazionale.[50]
- Chiesa di San Giacomo il Maggiore
- (župnijska cerkev sv. Jakoba, šentjakobska cerkev) è una chiesa costruita in stile barocco tra il 1613 e il 1615 dall'Ordine Agostiniano, al posto di una precedente chiesa gotica. L'altare della chiesa ed alcune sculture al suo interno sono opera di Francesco Robba.[51]
- Cattedrale di San Nicola
- (Stolnica svetega Nikolaja) è l'unica cattedrale di Lubiana. Facilmente identificabili grazie alla sua cupola verde e alle due torri, si trova in piazza Cirillo e Metodio vicino al Triplo ponte.[52] Il sito era inizialmente occupato da una chiesa di architettura romanica la cui prima testimonianza risale al 1262.[52] Nel 1361 un incendio provocò la sua distruzione e pertanto fu ricostruita in stile gotico. Fra il 1461 e il 1469 divenne sede dell'arcidiocesi di Lubiana, prima di venire nuovamente devastata da un nuovo incendio.[52] Tra il 1701 e il 1706, l'architetto gesuita Andrea Pozzo disegna una nuova chiesa barocca, con due cappelle ai lati per rappresentare una croce latina.[52] La cupola venne costruita nel centro nel 1841.[52] L'interno è decorato con affreschi in stile barocco di Giulio Quaglio, dipinti nei due diversi periodi 1703-1706 e 1721-1723.[52]
- Chiesa di San Pietro
- (Župnijska cerkev sv. Petra, Šempetrska cerkev o Šentpetrska cerkev) è una chiesa dedicata a san Pietro, tra le più antiche della città. Fu ristrutturata dall'architetto Raimund Jeblinger in stile neo-barocco, dopo il terremoto di Lubiana del 1895.
- Chiesa della Santissima Trinità
- (Župnijska cerkev svete Trojice) situata in strada Slovenia ad ovest di piazza del Congresso, la sua costruzione in stile barocco risale ai primi decenni del XVIII secolo (fra il 1718 ed il 1726), su volontà del ricco commerciante Jakob Schell.[53]
Moschee
- Moschea di Lubiana
- (džamija v Ljubljani) è un centro culturale e religioso islamico situato nel distretto di Bežigrad, inaugurata nel gennaio 2020. È la prima moschea del paese.[46][47]
Cimiteri
- Cimitero centrale di Žale
- (Centralno pokopališče Žale) con una superficie di 375000 m² è il più grande cimitero della città di Lubiana, situato nel distretto di Bežigrad, offre sepoltura a personaggi di spicco del popolo sloveno come lo stesso Jože Plečnik. Nel periodo marzo-settembre è possibile effettuare un tour guidato nel museo al suo interno.[54] È presente anche un cimitero militare italiano in cui sono sepolti 1171 soldati italiani (noti e ignoti) morti in prigionia durante la prima guerra mondiale.[55]
Architetture civili
Palazzi
- Casa Urbanc
- (Urbančeva hiša) è un palazzo situato nel centro della città, si affaccia in piazza Prešeren, è stato il primo grande magazzino della città aperto nel 1903.[56]
- Municipio di Lubiana
- (Ljubljanska Mestna hiša, noto anche come Ljubljanski Rotovž o semplicemente Rotovž o Magistrat) è la sede dell'amministrazione comunale della città, si trova in piazza Civica nel centro della capitale, vicino alla cattedrale di San Nicola. L'edificio originale fu costruito in stile gotico nel 1484, probabilmente su progetto di Peter Bezlaj. Tra il 1717 e il 1719 l'edificio ha subito una ristrutturazione in stile barocco con ispirazione veneziana da parte di Gregor Maček.[57]
- Palazzo Kresija
- (Palača Kresija) assieme al palazzo di Filippo, è situato all'ingresso del centro storico della città, ai piedi del Triplo ponte. In stile neorinascimentale e barocco, fu costruito tra il 1897 ed il 1898 a seguito del terremoto di Lubiana del 1895. Attualmente ospita la galleria Kresija e l'ufficio informazioni turistiche.[58][59]
- Palazzo di Filippo
- (Filipov dvorec) con il palazzo Kresija, è un edificio situato all'ingresso del centro storico di Lubiana ai piedi del Triplo ponte. La sua costruzione è stata completata nel 1898 a seguito del terremoto di Lubiana del 1895 ed è stata progettata dall'architetto Leopold Theyer in stile neorinascimentale.[60]
- Palazzo del Casino
- (Kazina) è un palazzo in stile neoclassico situato nel centro della città.[61][62] All'inizio del XX secolo divenne un punto d'incontro per la comunità tedesca, attualmente è sede di istituzioni come l'Istituto di storia moderna e l'archivio della Slovenia.
- Teatro dell'Opera di Lubiana
- (Ljubljanska opera o Ljubljanska operna hiša) è il teatro d'opera della città. Si trova tra il Museo nazionale e la Galleria nazionale. Durante l'intera stagione sono circa 150 le opere che vengono proposte, fra balletti ed opere liriche, sia di produzione interna che attraverso collaborazioni a livello internazionale. Fu inaugurato nel 1892.[63]
Fontane
- Fontana dei Tre Fiumi carniolani
- (vodnjak Treh kranjskih rek) situata in piazza Civica, vicino al municipio della città, fu realizzata nel 1751 ad opera dello scultore Francesco Robba. È uno dei simboli della città.[64]
Architetture militari
Castelli
- Castello di Lubiana
- (Ljubljanski grad) è uno dei simboli della città e un'importante meta turistica.[65] Si tratta di un castello medievale che risale all'incirca al XI secolo e si trova in cima alla collina nel pieno centro storico di Lubiana. Fu restaurato nel 1960. La cima della collina fu probabilmente un accampamento dell'esercito romano, dopo un periodo celtico e illirico. Attualmente è utilizzato come sede di mostre, cinema all'aperto e molti altri eventi. È raggiungibile dal centro tramite un sentiero con partenza dalla Študentovska ulica e dalla ulica na Grad e, dal 2006, anche tramite una funicolare.[66]
Mura
- Mura romane a Mirje
- (Rimski zid na Mirju) sono un complesso di mura romane erette negli anni 14-15 d.C. a protezione di Emona. Sono alte tra i 6 e gli 8 metri e larghe 2,4. Le mura erano a forma rettangolare e circondavano la città. A protezione vi erano 26 torri e 4 porte d'ingresso, con un doppio fossato. Sono state restaurate da Jože Plečnik negli anni 30 e negli anni 90 del XX secolo.[67]
Altro
Piazze e strade
La città vanta un gran numero di piazze e strade, alcune sono vere e proprie attrazioni turiste come piazza Prešeren e piazza Palazzo nelle quale inoltre si svolgono numerosi eventi tutto l'anno. Vi sono piazze di importanza storica e culturale come piazza della Rivoluzione francese intitola all'omonima rivoluzione e classificata come monumento culturale d'importanza nazionale[68] e piazza del Congresso dove infatti fu proclamata l'indipendenza dall'impero austro-ungarico nel 1918.
- Piazza del Congresso
- (Kongresni trg) è situata nel centro storico, è una delle piazze principali della capitale slovena. Prima dell'indipendenza veniva chiamata Piazza della Rivoluzione (trg Revolucije), riacquistando il nome attuale nel 1990. Ha avuto un ruolo molto importante per la storia slovena moderna: il 29 ottobre 1918, infatti nel corso di una manifestazione di massa, è in questa piazza che fu proclamata l'indipendenza dall'impero austro-ungarico. Numerosi sono gli edifici storici che si affacciano sulla piazza, fra i quali l'Università di Lubiana, la chiesa della Santissima Trinità e l'orchestra Filarmonica.[69]
- Piazza Civica
- (Mestni trg) è situata nel centro storico della città, vi si affacciano il municipio e la fontana dei Tre Fiumi carniolani, uno dei simboli della città.[64]
- Piazza della Rivoluzione francese
- (trg Francoske revolucije) costruita nel 1793 e riprogettata da Jože Plečnik è un monumento culturale di importanza nazionale, all'interno c'è un monumento alle province Illiriche.
- Piazza Nuova
- (Novi trg) prospiciente il fiume Ljubljanica all'interno del centro storico, componeva uno dei tre nuclei urbani della città medioevale.
- Piazza Vodnik
- (Vodnikov trg) è una piazza situata nel centro storico della città, vicino al ponte dei Draghi ed al Triplo ponte. È dedicata a Valentin Vodnik. Nella pizza si trova il mercato Centrale di Lubiana.[70]
- Piazza Prešeren
- (Prešernov trg) è collocata ai piedi della chiesa francescana dell'Annunciazione e al Triplo ponte, è dedicata a France Prešeren, il più importante poeta sloveno. Situata all'ingresso della città medievale, vi si svolgono regolarmente festival, concerti, eventi sportivi, e diverse altre manifestazioni.[71]
- Piazza della Repubblica
- (trg Republike) è la piazza più grande della città, e rappresenta il centro politico dello stato sloveno: vi si affacciano infatti sia il parlamento sloveno che la borsa di Lubiana. Fu riprogettata negli anni 60 dall'architetto Edvard Ravnikar, allievo di Jože Plečnik.[72]
- Piazza Vecchia
- (Stari trg) è collocata in uno dei tre nuclei che componevano anticamente la città, al suo interno troviamo casa Stična e la fontana di Ercole.
- Strada Miklošič
- (Miklošičeva cesta) intitolata a Franc Miklošič nel 1898 è una delle strade pedonali più trafficate della città in quanto collega piazza Prešeren con piazza della Liberazione e successivamente la stazione di Lubiana.[73]
- Strada Slovenia
- (Slovenska cesta) è una delle strade più famose e trafficate della città di Lubiana. Una parte di essa, compresa tra piazza del Congresso (Kongresni trg), via Šubic (Šubičeva ulica), via dei Nobili e via Dalmazia (Dalmatinova ulica), è stata trasformata in zona a traffico limitato.[74]
- Via Vega
- (Vegova ulica) intitolata a Jurij Vega situata nei pressi di piazza del Congresso e dell'università di Lubiana dal 2009 è classificato come monumento culturale d'importanza nazionale della Slovenia.[75]
- Via Čop
- (Čopova ulica) intitolata a Matija Čop è una delle maggiori strade pedonali del centro di Lubiana. Inizia in piazza Prešeren e si estende fino alla strada Slovenia, inizialmente era soprannominata via Elefante (Slonova ulica) in memoria di un elefante donato da un sultano ottomano. Successivamente fu rinominata via Prešeren (Prešernova ulica). Nel 1949 ottenne la denominazione attualmente in onore di Matija Čop.[76]
- Via Wolf
- (Wolfova ulica) intitolata a Anton Aloys Wolf è una strada pedonale che collega piazza Prešeren con piazza del Congresso.
- Strada Trubar
- (Trubarjeva cesta) intitolata a Primož Trubar è una strada che inizia in piazza Prešeren ed è una delle più vecchie della città.[77]
Ponti
Il fiume Ljubljanica attraversando la città ha reso necessaria la costruzione di numerosi ponti, molti dei quali sono delle vere e proprie attrazioni turistiche come per esempio il Triplo ponte il ponte dei Macellai ed il ponte dei Calzolai progettati da Jože Plečnik a cavallo degli anni trenta o come il Ponte dei Draghi ad opera di Josef Melan di inizio Novecento.
- Triplo ponte
- (Tromostovje o Tromostje) è costruito sopra un antico ponte di legno che attraversava il fiume Ljubljanica, venne riprogettato dall'architetto Jože Plečnik tra il 1929 ed il 1932, che vi aggiunse altri due ponti pedonali laterali. Collega la parte storica e medievale della città di Lubiana alla parte moderna.[78]
- Ponte dei Calzolai
- (Čevljarski most o Šuštarski most) è un ponte pedonale che attraversa il fiume Ljubljanica. Fu riprogettato da Jože Plečnik a cavallo tra gli anni 1931-1932, in sostituzione di un ponte di legno più antico risalente XIII secolo.[79]
- Ponte dei Draghi
- (Zmajski most) fu costruito tra il 1900 e il 1901, quando la città ancora apparteneva all'Impero austro-ungarico. Progettato da un architetto dalmata che aveva studiato a Vienna e costruito da un ingegnere austriaco, il ponte è considerato una delle più belle opere cittadine in stile Art Nouveau.[80] Nella regione talvolta il ponte prende il soprannome di "matrigna" in riferimento agli spaventosi draghi disposti sui suoi quattro angoli.[81] Attraversa il fiume Ljubljanica.
- Ponte dei Macellai
- (Mesarski most) è un ponte pedonale che attraversa il fiume Ljubljanica e collega il Mercato centrale di Lubiana alla passeggiata monumentale di Plečnik lungo il fiume Ljubljanica. Il ponte stesso nasce da un'idea concepita nel 1930 dall'architetto Jože Plečnik, tuttavia la versione attuale è molto più semplice rispetto al piano originario e presenta una scala al suo ingresso sinistro, con un pavimento di vetro ai lati e due recinzioni con fili d'acciaio. Progettato da Jurij Kobe, è decorato con opere dello scultore Jakov Brdar.[82]
- Ponte di San Giacomo
- (Šentjakobski most) è un ponte che attraversa il fiume Ljubljanica e collega la strada Zois (Zoisova) con la strada Carlo (Karlovška). È il più trafficato della città.[83]
- Ponte di San Pietro
- (Šempetrski most o Šentpetrski most o Šent Peterski most o Šentpeterski most o Ambrožev most) è un ponte che attraversa il fiume Ljubljanica, prende il nome dalla vicina chiesa di San Pietro.[84]
- Ponte Fabiani
- (Fabianijev most) è un ponte a due livelli che attraversa il fiume Ljubljanica. Il nome deriva dall'architetto Max Fabiani, suo primo ideatore. È stato realizzato solamente nel 2012 da Jurij Kobe.[85]
- Ponte del Grano
- (Zitni most) è un ponte pedonale che collega via dei Conciatori (Usnjarska ulica) con via Gestrin (Gestrinova ulica) e collega il lungofiume Petkovšek (Petkovškovo nabrežje) con il lungofiume Poljane (Poljanski nasip).
- Ponte Hradecky
- (Hradeckega most) attraversa il fiume Ljubljanica ed è uno dei primi esempi di ponte a cerniera al mondo ed è il primo e l'unico ponte in ghisa della Slovenia.[86]
- Ponte di Fužine
- (Fužinski most) attraversa il fiume Ljubljanica nella zona est della capitale nei pressi del castello di Fužine. Fu costruito nel 1987 ad opera di Peter Gabrijelčič sui progetti di Jože Plečnik.[87]
- Ponte di Črnuče
- (Črnuški most) è un ponte che attraversa il fiume Sava nel distretto di Črnuče.[88]
- Ponte Jek
- (Jekarski most) è un ponte che attraversa il fiume Gradaščica. La struttura esistente è stata costruita nel 1903, sostituendo un più antico ponte di legno.[89]
Altri ponti della città sono il ponte di Trnovo, il Kavšek, il Prule e il Petelinov.
Giardini
- Parco commemorativo di Navje
- (Spominski park Navje) situato dietro la stazione di Lubiana, al suo interno è possibile trovare una passeggiata, un parco giochi per bambini e un padiglione. Il parco commemorativo Navje è stato riprogettato negli anni 1937-1938 da Jože Plečnik e Ivo Spinčič. Anticamente vi era un cimitero attualmente rilocato a Žale. Vi si trovano lapidi e resti di alcuni cittadini sloveni famosi, tra cui gli stessi genitori di Plečnik.[90]
- Zoo di Lubiana
- (Živalski vrt Ljubljana) è un giardino zoologico di 19,6 ettari. Costituisce lo zoo nazionale della Slovenia ed è aperto tutto l'anno. La struttura è situata sul versante meridionale della collina di Rožnik, in un ambiente naturale di boschi e prati a circa 20 minuti a piedi dal centro della città. Lo zoo si caratterizza per il fatto che la città si trova nell'intersezione degli habitat alpino, pannonico, mediterraneo e dinarico ed ospita 119 specie per un totale (esclusi gli insetti) di circa 500 animali.[91]
Statue
- Monumento a France Prešeren
- (rešernov spomenik) è un'opera realizzata in bronzo del poeta nazionale sloveno France Prešeren,[92] situato in piazza Prešeren. Si tratta di uno tra i monumenti storici sloveni più famosi.[93]
- Monumento a Valentin Vodnik
- (Vodnikov spomenik) è un'opera realizzata in bronzo dedicata al poeta, giornalista e sacerdote Valentin Vodnik. Si trova nella piazza omonima vicino al mercato Centrale di Lubiana.[94]
Punti panoramici
- Lungo Ljubljanica
- (Trnovski pristan) è una passeggiata turistica lungo il fiume Ljubljanica. Realizzata dall'architetto Jože Plečnik è caratterizzata scale in pietra e da diversi salici piangenti, successivamente negli anni 2007-2009 sono stati aggiunti degli elementi moderni.[95]
- Colle del Rožnik
- (Rožnik) provenendo dal parco Tivoli si arriva alla cima del Rožnik, un colle circondato da boschi ad un'altezza di 391 m s.l.m., ricco di passeggiate, sentieri e varie attività creative. In cima al colle vi è una chiesa, meta di molti lubianesi. Ai piedi del colle invece si trova lo zoo di Lubiana.[96]
Aree naturali
- Parco Tivoli
- (mestni park Tivoli) è il più grande parco della città. Si trova nella zona nord della città tra i distretti centro, Šiška, Vič e Rožnik, al suo interno sono molti i luoghi d'interesse.[97]
- Parco Argentina
- (Argentinski park) è un parco situato nel centro di Lubiana. Precedentemente era noto come parco Lenin, venne rinominato negli anni 90 in onore delle relazioni amichevoli tra la Slovenia e l'Argentina. Parte del parco stesso è stata ribattezzata parco della Riforma protestante slovena (park Slovenske reformacije) negli anni 2000.[98]
- Parco Miklošič
- (Miklošičev park) è un parco situato nei pressi di piazza Slovenia dedicato a Franc Miklošič.[99]
Società
Evoluzione demografica
Nel 1869 Lubiana contava una popolazione di circa 27 000 abitanti.[100] Raggiunse gli 80 000 abitanti a metà degli anni trenta.[25] Prima del 1996, la città arrivò a superare i 320 000 abitanti. Situazione che si spiega però con la riorganizzazione territoriale dei comuni vicini che vennero considerati appartenenti alla città.[9]
La crescita della popolazione dal 1999 al 2018 si presenta piuttosto stabile, attestandosi a circa 290 000 abitanti[6]
Abitanti censiti[102]
Lingue e dialetti
Il dialetto della città fa parte dei dialetti dell'Alta Carniola,[103] in particolare era usato come linguaggio comune nei romanzi di Branko Gradišnik[104] o in poesie tradotte come Pippi Calzelunghe ad opera dello sloveno Andrej Rozman - Roza.[105]
% | Ripartizione linguistica (gruppi principali)[106] |
---|---|
3,41% | madrelingua bosniaca |
3,86% | madrelingua croata |
0,08% | madrelingua italiana |
3,79% | madrelingua serbo-croata |
78,86% | madrelingua slovena |
4,10% | madrelingua serba |
Religione
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Secondo il censimento del 2008, la diffusione della cultura religiosa a Lubiana, rispetta la media nazionale.[108]
Qualità della vita
La giurisdizione della polizia (policija) di Lubiana si estende su una superficie di 4290 km², che rappresenta il 21,2% del paese.[109]
Ci sono 18 posti di polizia.[110] Con circa 45 000 reati commessi nel 2007, la giurisdizione della polizia di Lubiana raccoglie più del 50% dei crimini nell'intero paese.[111]
Ma in genere, tanto la Slovenia, quanto la città di Lubiana, sono considerate calme e sicure, tra le dieci più sicure al mondo.[112]
Cultura
Biblioteche
La Biblioteca nazionale e universitaria della Slovenia è una delle maggiori istituzioni culturali della Slovenia, si trova nel centro di Lubiana. L'edificio è stato costruito tra il 1936 ed il 1941, secondo un progetto di Jože Plečnik del 1930-1931. Al 2019 erano conservati circa 1 502 008 libri, 8700 manoscritti e numerose altre opere e risorse multimediali.[9][113] Una parte delle opere sono conservate nei magazzini di via Turjaška e strada Leskoškova.
Scuole
Nel 2019 la città può contare su 46 asili nido, 52 scuole primarie e 32 scuole secondarie, 23 facoltà, 3 accademie e 9 scuole musicali, per un totale di 41 247 studenti.[9]
Università
Un settimo della popolazione della città è composto da studenti, il che rende Lubiana una città giovane. L'università è stata fondata nel 1919 e nel 2019 presentava 23 facoltà e tre accademie d'arte. Vengono offerti corsi in lingua slovena su diverse specializzazioni, quali medicina, scienze applicate, arti, diritto e amministrazione. La popolazione studentesca delle università tocca quasi i 48 000 studenti e 6093 tra docenti e personale.[114][25]
Musei
Nel 2019 sono all'attivo 13 musei, 41 gallerie d'arte, 11 teatri e 4 orchestre professionali.[9] Fra i principali musei vi era il museo di architettura, il museo delle ferrovie, il museo dello sport, il museo nazionale d'arte contemporanea, il museo della fabbrica della birra, il museo di storia naturale della Slovenia e il museo nazionale etnografico sloveno.[115]
La galleria nazionale: (Narodna Galerija), fondata nel 1918,[25] e il museo d'arte moderna (Moderna galerija), accolgono alcuni dei più famosi artisti sloveni come Franz Caucig. Vi è anche un centro dedicato alla cultura alternativa in via Metelko (Metelkova ulica), ospitato in un ex complesso militare austro-ungarico.[116] Questa via ospita club e sale da concerto, che offrono diversi generi musicali.[117]
- Museo nazionale della Slovenia
- (Narodni muzej Slovenije) costruito vicino al parco Tivoli condivide l'edificio con il museo di storia naturale della Slovenia. È il più antico museo del paese e contiene al suo interno una ricca collezione di reperti archeologici, monete ed antiche banconote.[118]
- Museo della città di Lubiana
- (Mestni muzej Ljubljana) è un museo di storia, ha come obbiettivo raccogliere e raccontare la storia della città della capitale slovena.[119][120]
- Museo di storia naturale della Slovenia
- (Prirodoslovni muzej Slovenije) è un museo nazionale di storia naturale che raccoglie al suo interno sia contenuti scientifici che didattici. Attualmente è la più antica istituzione culturale e scientifica del paese. Si trova vicino al parco Tivoli, al Parlamento sloveno e al teatro dell'Opera. Si può trovare al suo interno uno scheletro di un mammut lanoso.[121]
- Galleria nazionale della Slovenia
- (Narodna Galerija) è una galleria d'arte fondata nel 1918, dopo la dissoluzione dell'Impero austro-ungarico e l'istituzione dello Stato degli Sloveni, Croati e Serbi. Inizialmente era ospitato nel palazzo Kresija di Lubiana, ma venne spostato nella posizione attuale nel 1925. L'attuale edificio è stato costruito nel 1896, durante l'amministrazione del sindaco Ivan Hribar, la cui ambizione era di trasformare Lubiana in una capitale moderna. Il palazzo è stato progettato dall'architetto ceco František Škabrout e venne usato sia come centro culturale sia come sede centrale di varie associazioni culturali slovene. L'attuale edificio si trova nei pressi del parco Tivoli ed è stato completamente rinnovato nel triennio 2013-2016.[57]
- Museo di architettura e design
- (Muzej za arhitekturo in oblikovanje) è il museo principale per l'architettura, il design grafico, l'urbanistica e la fotografia. Si trova nel castello di Fužine. Dal 1973 organizza la Biennale del design grafico, è uno dei più vecchi d'Europa.[57][122]
- Museo etnografico sloveno
- (Slovenski etnografski muzej) separato dal museo nazionale della Slovenia nel 1923 conta al suo interno più di 3000 reperti che riguardano il patrimonio etnologico sloveno ed europeo. Vi si possono trovare numerose esposizioni permanenti.[57][123]
- Museo di storia contemporanea
- (Muzej novejše zgodovine Slovenije) è un museo della storia dal XX secolo in poi. Al suo interno si trovano reperti fotografici, libri e molto altro. Vi si trovano materiali che risalgono alla prima e alla seconda guerra mondiale ed al dopo guerra. Sono custoditi anche documenti sulla repubblica di Slovenia.[57][124]
- Galleria Jakopič
- (Galerija Jakopič) ospita opere di autori delle arti visive del design e della fotografia. Il palazzo è stato costruito nel foro dell'antica città romana di Emona. Il tempa principale è l'arte contemporanea.[57][125]
- Galleria ŠKUC
- (Galerija ŠKUC) è la più antica galleria d'arte non nazionale dello stato, al suo interno si trovano opere contemporanee dell'arte figurativa e dell'ex-Jugoslavia come: IRWIN, OHO, Marjetica Potrč e tanti altri.[57][126]
- Museo ferroviario
- (Železniški muzej) al suo interno si trovato una collezione di oltre sessanta locomotive e cinquanta altri veicoli oltre a numerose migliaia di pezzi appartenenti al settore ferroviario.[57][127]
Media
Si trovano in città la redazione del quotidiano nazionale Delo,[128] Dnevnik,[129] Ekipa.[130] Numerose sono le emittenti televisive: nella città ha infatti la sua sede principale RTV Slovenija[131] e Šport TV.[132]
Cinema
Elenco di alcuni film girati a Lubiana:
- Class Enemy (2013) di Rok Biček
- The Curse of Valburga (2018) di Tomaž Gorkič[133]
Musica
La città accoglie nel 1701 la prima accademia filarmonica del Paese. L'accademia ha accolto nel tempo musicisti come Joseph Haydn, Ludwig van Beethoven, Johannes Brahms e Niccolò Paganini.[134] Le sue sale da concerto principali sono la sala Marjan Kozina della sala Filarmonica, situata nei pressi della piazza del Congresso (Kongresni trg) e la sala Gallo della sala Cankar in piazza della Repubblica (trg Republike).[135]
Cucina
La cucina della città durante la sua storia è stata caratterizzata sia dallo stile austro-ungarico sia dalle zone limitrofe grazie alla sua posizione centrale all'interno della stato. Gli antipasti tipicamente sono serviti a base di salumi, molto famoso è il prosciutto crudo (Kraški pršut), prodotto nella regione del Carso. Molto diffusi sono anche il gulasch le zuppe, come per esempio la Jota, classica minestra di origine povera, con molti cibi raccolti nei campi come fagioli, crauti, patate e salsiccia. Ne esistono anche varianti con solo verdure a base di rape, verze carote e fagioli.
I dolci più diffusi sono la gubana Potica, un dolce di pasta sfoglia con al suo interno un ripieno tipico di frutta secca tipico dei mesi freddi e gli struccoli Štruklji fatto da un rotolo di pasta di uova farina e ricotta, dove al suo interno si possono trovare molti ingredienti a seconda della regione. La grappa a base di mele, pere prugne o ciliegie è diffusa nei pasti, oppure uno lo Slivovitz, distillato prodotto dalle prugne.[136][137] A Lubiana si trovano infine gli stabilimenti della birreria Union, una delle più rinomate dell'intero Paese, ma anche la birra Laško è molto diffusa.
Nella città è possibile degustare numerosi vini di origine slovena. Dal Carso provengono vini tipicamente bianchi come il Ribolla, ma anche rossi come il Terrano, dalla Slovenia pannonica invece troviamo le uve Welschriesling per il vino bianco e le uve žametna črnina per il vino rosso. Dalla Bassa Carniola invece troviamo il vino cviček.[138]
Il caffè viene tipicamente servito con un bicchiere d'acqua ed in sloveno si chiama kava e risulta essere più lungo.[139]
Eventi
Gli eventi più importanti della città sono la maratona di Lubiana, che si svolge periodicamente l'ultima settimana di ottobre[140] e la giornata medievale nel mese di settembre.[140]
Ogni anno oltre 10 000 eventi culturali si svolgono nella città, oltre ai dieci festival internazionali di teatro, musica e arte.[141][9] Vengono organizzati festival musicali di musica classica e jazz, come il Summer Festival (Ljubljanski poletni festival).
Economia
La regione statistica di Lubiana (Osrednjeslovenska) produce gran parte dei beni di consumo fabbricati nel paese, e al pari vede nel turismo un'importante voce nella sua bilancia economica. Nel 2017 la popolazione attiva era di circa 266 795 unità[9][142] rispetto ad una media nazionale dell'4,8%.[143]
Il PIL pro capite medio mensile nella regione di Lubiana nel 2017 era di 1231,47 euro.[9]
L'industria rimane il settore che assorbe la fetta principale della forza lavoro della città, soprattutto nel settore farmaceutico, petrolchimico e alimentare. Altri settori comprendono quello banche, finanza, trasporti, edilizia, commercio e turismo. Il settore pubblico offre occupazione nel settore dell'istruzione, cultura, assistenza sanitaria e amministrazione.[142]
Per quanto riguarda il settore turistico nel 2019 si sono registrati 2 179 916 pernottamenti in città, su un totale di oltre 15 milioni di pernottamenti per tutta la Slovenia.[144][145] Si sono contati 377 954 turisti che si sono avvalsi delle strutture ricettive di Lubiana, mentre il totale della Slovenia ammontava a 12 681 178,[144] tanto da creare problemi con la popolazione residente.[146]
La borsa di Lubiana (Ljubljanska borsa), è stata acquisita nel 2008 dalla Borsa valori di Vienna che ospita le grandi società slovene.[147] Una parte di esse hanno la loro sede nella regione della capitale. Tra le principali società si distinguono Mercator (distribuzione), Petrol d.d. (compagnia petrolifera), Telekom Slovenije (telecomunicazioni).[148] Ci sono più di 15 000 imprese in città soprattutto nel settore dei servizi.[149] Dal 2015 è controllata della borsa di Zagabria.[150]
Nell'insediamento di Moste, nella periferia della città, è presente un'area commerciale BTC, dove sono presenti numerose aziende ed oltre 450 negozi, con 475 000 metri quadrati di è il più grande centro commerciale, ricreativo e culturale della Slovenia.[151][152] Annualmente può contare circa 21 milioni di presenze.[153][154]
Infrastrutture e trasporti
Strade
Crocevia tra l'Europa mediterranea, l'europa centrale e la penisola balcanica, la città è il centro della rete autostradale slovena. Lubiana è servita da due autostrade: la A1, che la collega velocemente a ovest con Capodistria, Trieste e Venezia e a nord-est con Maribor, Graz e Vienna e la A2, costruita ai tempi della Jugoslavia e conosciuta anche come autostrada della fratellanza e dell'unità, che la collega a nord-ovest con Villaco, Klagenfurt e Salisburgo attraverso il traforo delle Caravanche e a sud-est con Zagabria e Belgrado. Le due autostrade, assieme alla superstrada H3, formano un anello di strade a scorrimento veloce che circonda la città. Fino al luglio 2008 veniva applicato un sistema di pedaggio, ma da allora è stato sostituito da un sistema di vignette autostradali in vigore durante tutto l'arco dell'anno, semestrale o settimanale[155]. La città è toccata dall'itinerario di 4 strade europee: E61, E70, E57 e E59.
Mobilità urbana
Autobus
In città, la rete di autobus è l'unico mezzo di trasporto pubblico. La rete di trasporto pubblico è gestita dalla Ljubljanski potniški promet, copre in maniera capillare gran parte della città e ha come snodo centrale il piazzale antistante la stazione ferroviaria.[156] Il parco mezzi, consta di circa 213 veicoli, di cui più della metà autosnodati a basso impatto ambientale. Il pagamento dell'autobus avviene dal 2009 attraverso la tessera dei trasporti pubblici Urbana oppure via smartphone.[157]
Altro mezzo di trasporto diventato molto popolare negli ultimi anni è il Kavalir (ovvero cavaliere), delle piccole vetture elettriche a cinque posti che girano per il centro storico della città. Questi mezzi, prenotabili gratuitamente anche attraverso lo smartphone, non seguono un percorso prestabilito e possono fermarsi a seconda delle esigenze dell'utente. Questo innovativo servizio è stato premiato dall'Unione europea come forma di trasporto sostenibile.[158]
Biciclette
Supportato da una sviluppata rete di piste ciclabili, nel 2011 è stato inaugurato il servizio di bike-sharing della città, il BicikeLJ, che mette a disposizione oltre 600 mezzi in 62 ciclostazioni, situate nell'area centrale della città. Si stima che 2500 utenti utilizzino quotidianamente il servizio.[159]
Ferrovie
Dalla stazione di Lubiana è possibile raggiungere la Germania e la Croazia con la linea Monaco-Salisburgo-Lubiana-Zagabria. Una seconda linea, detta ferrovia Meridionale (Vienna-Trieste), collega Lubiana a Maribor e all'Austria (Graz) da un lato, e all'Italia (Venezia e Udine) dall'altro. Una terza linea collega la Slovenia a Budapest in Ungheria.[11] Dal 9 settembre 2018 sono stati reintrodotti due collegamenti diretti con la stazione di Trieste Centrale (sospesi l'11 dicembre 2011), di cui uno di questi raggiunge anche Udine. Dal 2014, le ferrovie slovene (Slovenske železnice) operano vari collegamenti diretti con la stazione di Villa Opicina, nell'omonima frazione del capoluogo giuliano.
Intorno al comune cittadino esiste inoltre un servizio di ferrovia metropolitano delle ferrovie slovene, che effettua servizio in 15 stazioni del territorio comunale quali: Lubiana (Ljubljana), Lubiana Zalog (Ljubljana Zalog), Lubiana Polje (Ljubljana Polje), Lubiana BTC City (Ljubljana BTC), Lubiana Rakovnik (Ljubljana Rakovnik), Lubiana Vodmat (Ljubljana Vodmat), Brezovica, Lubiana Tivoli (Ljubljana Tivoli), Medno, Lubiana Vižmarje (Ljubljana Vižmarje), Lubiana Stegne (Ljubljana Stegne), Litostroj, Lubiana Črnuče (Ljubljana Črnuče), Lubiana Ježica (Ljubljana Ježica), Lubiana Brinje (Ljubljana Brinje).
Aeroporti
L'aeroporto di Lubiana-Brnik è l'unico della città. È situato 26 km a nord di essa ed è collegato con numerose destinazioni in Europa, Amsterdam, Belgrado, Bruxelles, Budapest, Helsinki, Londra, Parigi, Praga e Vienna. Ospita, fra le altre, le compagnie aeree di Air France, EasyJet, Finnair e Wizz Air.[160]. Nel 2019 contava 1 721 355 passeggeri.[160]
Sport
A cavallo degli anni 1925-1938 venne fatto progettare a Jože Plečnik lo stadio Bežigrad di Lubiana, ora dismesso e sostituito dallo stadio Stožice, chiamato anche stadio Centrale, utilizzato prevalentemente per le manifestazioni calcistiche. HD HS Olimpija, ŠD Alfa, HK Slavija Lubiana e HDD ZM Olimpija sono le squadre di hockey su ghiaccio di Lubiana, tutte giocano nel campionato sloveno ed alcune nel campionato austriaco.[161]
Nel basket le squadre sono lo Slovan Lubiana, ŽKD Ježica Lubiana e la KK Union Olimpija. La KK Union Olimpija ha come mascotte un drago verde e gioca le sue partite nella Hala Tivoli che dispone di 6.000 posti a sedere.[162] Questo spazio ospita anche la squadra di hockey dell'HDD ZM Olimpija, come anche la squadra di hockey HDD ZM Olimpija. Le squadre di calcio della città che militano nella prima lega slovena sono l'Olimpia Lubiana e l'Interblock Lubiana.
Nella pallamano il club principale della città è l'RD Slovan, che vanta una finale di coppa dei campioni nella stagione 1980-81.
Nello sci alpino, l'atleta Urška Hrovat, in attività negli anni novanta, fu in grado in carriera di aggiudicarsi cinque vittorie in Coppa del Mondo, tutte in slalom speciale. Dal 2010, Tina Maze campionessa olimpica nella discesa libera e nello slalom gigante a Soči 2014, nel suo palmarès vanta anche quattro ori iridati, una Coppa del Mondo generale e due Coppe di specialità. Le piste di sci alpino più vicine alla città si trovano a 30 km nord-ovest nei pressi di Kamnik. La stazione di Krvavec ha dieci impianti di risalti per un totale di 35 km di piste.[163][164]
Nell'atletica leggera la velocista dei 100 e 200 metri è Merlene Ottey, velocista giamaicana naturalizzata slovena.
Nella città dal 1996 si corre una maratona tipicamente nell'ultimo fine settimana di ottobre.[165]
Lo stadio Stožice è uno stadio polivalente, progettato dallo studio sloveno Sadar Vuga architects, ed è l'impianto sportivo più importante della nazione. Nello stadio disputa le sue partite casalinghe l'Olimpia Lubiana. Inoltre, è una delle due sedi principali della nazionale di calcio della Slovenia. Lo stadio può ospitare anche concerti ed eventi culturali.
Nella città c'è anche l'arena Stožice, un impianto sportivo coperto utilizzato per varie discipline sportive e come sede di concerti musicali.[166]
Note
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Voci correlate
- Lubiana (comune) - comune di Lubiana, ente amministrativo in cui ricade la città di Lubiana
- Provincia di Lubiana - provincia del Regno d'Italia dal maggio 1941 al settembre 1943
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Lubiana
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Lubiana
Collegamenti esterni
- (SL) Sito ufficiale, su ljubljana.si.
- (EN) Ljubljana, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (SL, EN, IT, DE, FR, ES, PL, PT) Sito turistico ufficiale, su visitljubljana.si.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 155815338 · SBN TSAL001972 · BAV 497/34210 · CERL cnl00029132 · LCCN (EN) n50052801 · GND (DE) 4073953-3 · BNE (ES) XX6028327 (data) · BNF (FR) cb122718867 (data) · J9U (EN, HE) 987007557386505171 · NSK (HR) 000419779 |
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