Visualizza wikitesto di Controversie nei videogiochi

Non si dispone dei permessi necessari per modificare questa pagina, per il seguente motivo:

Il tuo indirizzo IP è in un intervallo che è stato bloccato su tutti i wiki della Wikimedia Foundation.

Il blocco è stato eseguito da ‪EPIC‬. La motivazione fornita è Open proxy/Webhost: See the help page if you are affected.

Inizio del blocco: 09:48, 2 lug 2024
Fine del blocco: 09:48, 2 lug 2025

Il tuo indirizzo IP attuale è 206.189.44.186. L'intervallo bloccato è 206.189.32.0/20.

Si prega di specificare tutti i dettagli qui inclusi nel compilare qualsiasi richiesta di chiarimenti. Se ritieni di essere stato bloccato per errore, puoi trovare ulteriori informazioni e istruzioni nella policy globale Niente proxy aperti.

Altrimenti, per discutere del blocco inserisci una richiesta di riesame su Meta-Wiki. Puoi anche inviare un'e-mail alla coda stewards VRT all'indirizzo stewards@wikimedia.org includendo tutti i dettagli di cui sopra.

È possibile visualizzare e copiare il codice sorgente di questa pagina.

{{P|Rilevanza altalenante dei casi riportati, mancano alcune controversie molto importanti, toni talvolta giornalistici.|Videogiochi|febbraio 2021}}
Come altri prodotti culturali, anche i [[videogiochi]] sono stati spesso al centro di critiche e controversie, che hanno portato alcune modifiche, restrizioni o limitazioni dell'opera videoludica. Sono stati inoltre sviluppati molti [[Sistemi di classificazione dei videogiochi|sistemi di classificazione dei contenuti]], per proteggere ed evitare problematiche legate principalmente ai soggetti [[Minorenne|minorenni]] che per la loro età sono suscettibili alla violenza imitativa (vedi [[Esperimento della bambola Bobo]])<ref>{{Cita web |url=http://www.ilgiornale.it/news/interni/frase-inguaia-ragazzine-uccidere-videogame-905651.html |titolo=Una frase inguaia le ragazzine: "Uccidere? È un videogame"|accesso=27 giugno 2013 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130810072833/http://www.ilgiornale.it/news/interni/frase-inguaia-ragazzine-uccidere-videogame-905651.html |dataarchivio=10 agosto 2013 |urlmorto=no }}</ref>.
In Europa è stato sviluppato il [[PEGI]] che indica l'età minima consigliata per la vendita (come avviene per i [[film]] con violenza e/o scene erotiche).

== Casi celebri ==
Fin dai primi videogiochi in cui venivano mostrate scene di violenza o sesso, gruppi di genitori e associazioni nazionali hanno fatto pressioni sulle società produttrici di videogiochi e sugli stessi governi affinché le opere venissero modificate, in modo da risultare meno violente (ad es. colorando il sangue di verde o trasformando esseri umani in creature di fantasia), oppure non distribuite affatto sul suolo nazionale.

Uno dei primi casi derivò da ''[[Death Race (videogioco)|Death Race]]'' della [[Exidy]]: in questo seminale videogioco di guida, a sua volta ispirato al film ''[[Anno 2000: La corsa della morte]]'', era infatti possibile investire dei "gremlin" che assomigliavano troppo a persone stilizzate.<ref name="replay">{{Cita libro
|nome = Tristan
|cognome = Donovan
|titolo = Replay - The Hystory of Video Games
|url = https://archive.org/details/replayhistoryofv0000dono
|editore = Yellow Ant
|anno = 2010
|ISBN = 0-9565072-0-4
}}</ref>

Con l'aumentare della complessità dei giochi negli anni '90 aumentarono le controversie. [[Janet Reno]], allora [[Procuratore generale degli Stati Uniti d'America]], nel 1993 avviò interrogazioni parlamentari sugli effetti della violenza nei videogiochi. L'attivista [[Jack Thompson (attivista)|Jack Thompson]] citò in giudizio grandi compagnie e tentò di dimostrare una correlazione tra i crimini violenti giovanili e l'influenza dei videogiochi violenti.<ref>[https://www.museumoflost.com/desert-bus-the-worst-video-game-ever-created/ Desert Bus: The Worst Video Game Ever Created]</ref>

Nel [[1992]] ''[[Mortal Kombat]]'', gioco di combattimento in cui attori digitalizzati si sfidano in lotte all'ultimo sangue arrivando a smembrarsi, venne aspramente criticato dal senatore [[Joseph Lieberman]].<ref>{{Cita libro
|nome = Steve
|cognome = L. Kent
|titolo = The ultimate history of video games: from Pong to Pokémon and beyond
|url = https://archive.org/details/ultimatehistoryo0000kent
|editore = Three Rives Press
|anno = 2001
|pagine = 467-468
|ISBN = 0-7615-3643-4
}}</ref>
Nella versione per [[Super Nintendo]] il sangue venne censurato; anche la versione di ''[[Wolfenstein 3D]]'' per quella piattaforma subì diversi tagli, partendo dal sangue fino ai riferimenti al [[Nazismo]].

Dopo il [[massacro della Columbine High School]] negli [[Stati Uniti d'America|U.S.A.]] nel [[1999]], si tornò a discutere nei vari paesi di leggi più severe per regolamentare la distribuzione dei videogiochi violenti, additando giochi come ''[[Doom (videogioco)|Doom]]'', e gli [[sparatutto in prima persona]] in generale come concausa della strage, al punto che alcuni genitori fecero causa alle case produttrici (che persero in seguito a una sentenza tenuta in [[Colorado]]){{Citazione necessaria}}.

Nel [[2001]], con l'avvento di ''[[Grand Theft Auto III]]'', in cui il giocatore viene assoldato da malavitosi e può compiere svariati crimini, scoppiò un nuovo caso. Criticato per i suoi contenuti violenti, costrinse l'[[ESRB]] nel [[2003]] a schierarsi contro il coro di proteste per la sua distribuzione. Successivamente persino le [[prostituzione|prostitute]] americane si schierarono contro il videogioco (in cui possono venire percosse e uccise, come del resto tutti gli altri passanti).<ref>{{cita web
 |url          = http://punto-informatico.it/1410068/PI/News/usa-prostitute-contro-grand-theft-auto.aspx
 |nome         = Dario
 |cognome      = d'Elia
 |titolo       = USA, prostitute contro Grand Theft Auto
 |editore      = [[Punto Informatico]]
 |accesso      = 16 febbraio 2006
 |data         = 1º novembre 2011
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20080929121214/http://punto-informatico.it/1410068/PI/News/usa-prostitute-contro-grand-theft-auto.aspx
 |dataarchivio = 29 settembre 2008
 |urlmorto     = no
}}</ref> Nel [[2005]] ha fatto discutere anche un altro capitolo di ''[[Grand Theft Auto: San Andreas]]'': su alcuni siti internet era infatti apparsa una [[patch (informatica)|patch]] che sbloccava un minigioco a carattere pornografico (chiamato ''Hot Coffee'') nascosto all'interno del gioco. Dopo questa scoperta, negli Stati Uniti il gioco è stato definitivamente vietato ai minori di 18 anni (prima era stato giudicato più generalmente come ''Mature''), per poi essere ritirato dal mercato ed essere sostituito da una versione censurata; è stato, inoltre, reso disponibile un aggiornamento che elimina la scena dalle versioni PC del gioco.<ref>{{cita web
 |url          = http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/4142184.stm
 |nome         = 
 |cognome      = 
 |titolo       = No more 'Hot Coffee' sex for GTA
 |editore      = [[BBC News]]
 |accesso      = 11 agosto 2005
 |data         = 1º novembre 2011
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20051113201604/http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/4142184.stm
 |dataarchivio = 13 novembre 2005
 |urlmorto     = no
}}</ref>

== In Italia ==
''[[Carmageddon]]'', videogioco di guida dove è possibile investire, durante le gare, i pedoni, subì la sostituzione di questi ultimi da persone normali a [[zombi]] con sangue verde.<ref name="zombi">{{cita web
 |url          = http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/evil2/evil2.html
 |nome         = Tiziano
 |cognome      = Toniutti
 |titolo       = La censura italiana tutela anche gli zombie
 |editore      = [[La Repubblica (quotidiano)|repubblica.it]]
 |accesso      = 21 marzo 2009
 |data         = 26 giugno 1999
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20100524182045/http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/evil2/evil2.html
 |dataarchivio = 24 maggio 2010
 |urlmorto     = no
}}</ref>

Il genere horror è uno fra i più colpiti: uno dei più famosi tra questi, ''[[Resident Evil]]'', ha subito modifiche in tre scene FMV. Nel [[1999]], dopo una sentenza del tribunale di Roma, vennero ritirate tutte le copie sul territorio italiano del gioco e del suo seguito, ''[[Resident Evil 2]]''.<ref>{{cita web
 |url          = http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/elsa/elsa.html
 |nome         = Elsa
 |cognome      = Vinci
 |titolo       = Evil, stop al videogame "Zombie troppo violenti"
 |editore      = [[La Repubblica (quotidiano)|repubblica.it]]
 |accesso      = 21 marzo 2009
 |data         = 19 giugno 1999
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20090310111733/http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/elsa/elsa.html
 |dataarchivio = 10 marzo 2009
 |urlmorto     = no
}}</ref>
Di quest'ultimo venne censurato anche lo spot.<ref>{{cita web
 |url          = http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/evil/evil.html
 |nome         = Tiziano
 |cognome      = Toniutti
 |titolo       = Caccia agli zombie ma non in Italia
 |editore      = [[La Repubblica (quotidiano)|repubblica.it]]
 |accesso      = 21 marzo 2009
 |data         = 12 maggio 1998
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20100524182150/http://www.repubblica.it/online/giochi/evil/evil/evil.html
 |dataarchivio = 24 maggio 2010
 |urlmorto     = no
}}</ref>

Il videogioco ''[[Mafia: The City of Lost Heaven]]'' è stato criticato da diversi esponenti della politica italiana, come da [[Carlo Taormina]].<ref>{{cita web
 |url          = http://www.pcgames.it/scheda.asp?id=270
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20040701021112/http://www.pcgames.it/scheda.asp?id=270
 |nome         = 
 |cognome      = 
 |titolo       = Mafia al centro della polemica!
 |editore      = pcgames.it
 |accesso      = febbraio 2002
 |data         = 1º novembre 2011
 |dataarchivio = 1º luglio 2004
 |urlmorto     = sì
}}</ref><ref>{{cita web|url=http://qn.quotidiano.net/2002/02/04/2981932-Videogame--amp--cosa-nostra--arriva-il-gioco-per-aspiranti-picciotti.shtml|nome=|cognome=|titolo=Videogame & 'cosa nostra': arriva il gioco per aspiranti picciotti|editore=Quotidiano.net|data=1º novembre 2011|accesso=28 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413204522/http://qn.quotidiano.net/2002/02/04/2981932-Videogame--amp--cosa-nostra--arriva-il-gioco-per-aspiranti-picciotti.shtml|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref>
La sua data di uscita, inizialmente prevista per il mese di marzo 2002, è slittata a causa di pressioni da parte di politici e associazioni contro la mafia verso il publisher, Cidiverte Italia, che ha promosso una raccolta di firme a favore della pubblicazione.<ref>{{cita web
 |url          = http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/07/11/Cronaca/MAFIA-RACCOLTA-FIRME-PER-SBLOCCARE-IL-VIDEOGIOCO_165600.php
 |nome         = 
 |cognome      = 
 |titolo       = Mafia: raccolta firme per sbloccare il videogioco
 |editore      = [[Adnkronos]]
 |accesso      = 11 luglio 2002
 |data         = 1º novembre 2011
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20160304212744/http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/07/11/Cronaca/MAFIA-RACCOLTA-FIRME-PER-SBLOCCARE-IL-VIDEOGIOCO_165600.php
 |dataarchivio = 4 marzo 2016
 |urlmorto     = no
}}</ref>
Nel 2004 [[Rino Piscitello]] chiese il sequestro del gioco dagli scaffali.<ref>{{cita web
 |url          = http://www.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/07/11/Cronaca/MAFIA-RACCOLTA-FIRME-PER-SBLOCCARE-IL-VIDEOGIOCO_165600.php
 |nome         = 
 |cognome      = 
 |titolo       = Videogiochi: margherita chiede ritiro di 'mafia' dal mercato
 |editore      = [[Adnkronos]]
 |accesso      = 3 marzo 2004
 |data         = 1º novembre 2011
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20160304212744/http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/2002/07/11/Cronaca/MAFIA-RACCOLTA-FIRME-PER-SBLOCCARE-IL-VIDEOGIOCO_165600.php
 |dataarchivio = 4 marzo 2016
 |urlmorto     = no
}}</ref>

''[[Rule of Rose]]'' nel novembre [[2006]] viene contestato duramente da diverse testate nazionali come [[Panorama (rivista)|Panorama]] e il [[Quotidiano Nazionale]]<ref>{{cita web|url=http://qn.quotidiano.net/2006/11/10/5445628-VIDEOGAMES-DA-CHOC.shtml|nome=|cognome=|titolo=Sbarca in italia 'Rule of Rose' Un gruppo di bambine 'gioca' a seppellire viva una coetanea|editore=[[Quotidiano Nazionale|Quotidiano.net]]|data=1º novembre 2011|accesso=28 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130413194257/http://qn.quotidiano.net/2006/11/10/5445628-VIDEOGAMES-DA-CHOC.shtml|dataarchivio=13 aprile 2013}}</ref> che descrivono il videogioco come un concentrato di sadismo, condendo l'articolo con frasi ad effetto come "''un gioco che stuzzica l'orco che potrebbe risiedere in chi ha il [[joypad]] in mano''" oppure "''ogni scena è pervasa da sottintesi omosessuali e sadici a cui non si è preparati''".
L'articolo di [[Panorama (rivista)|Panorama]] rimprovera la scena iniziale, in cui la protagonista, che pur avendo diciannove anni sembra una bambina, viene sepolta viva (anche se per scherzo). Altre critiche riguardano le tematiche erotiche del videogioco, anche se i produttori risposero dicendo che tali tematiche riguardano solo una parte del gioco, e non il tema principale. Alla fine ''Rule of Rose'', anche agli occhi degli utenti europei, si dimostra un gioco comune, seppur ci siano diverse scene controverse. Molte scene criticate non sono mai presenti direttamente all'interno del gioco, ma solo nei trailer o nel preludio. Così alla fine il videogioco è stato comunque pubblicato, senza suscitare ulteriori polemiche.

Nel [[2006]] ''[[Canis Canem Edit]]'' (originariamente ''Bully''), viene preso di mira tra gli altri dall'allora ministro della pubblica istruzione [[Giuseppe Fioroni]] per i suoi contenuti.<ref name="fioroni">{{cita web|url=http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2006/10/23/5442305-SCUOLA--FIORONI.shtml|nome=|cognome=|titolo=Scuola / Fioroni|editore=[[Quotidiano Nazionale|Quotidiano.net]]|data=23 ottobre 2006|accesso=28 giugno 2021|urlarchivio=https://archive.is/20130411032720/http://qn.quotidiano.net//2006/10/23/5442305-SCUOLA--FIORONI.shtml|dataarchivio=11 aprile 2013}}</ref>
Nel gioco si vestono i panni di un ragazzino che, per affermarsi in un collegio, non esita ad utilizzare i metodi del [[bullismo]]:<ref>{{cita web
 |url          = http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo333111.shtml
 |nome         = Gian Luca
 |cognome      = Rocco
 |titolo       = Chi ha paura di Canis Canem?
 |editore      = [[TGcom]]
 |accesso      = 30 maggio 2009
 |data         = 26 ottobre 2006
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20080225055014/http://www.tgcom.mediaset.it/tgtech/articoli/articolo333111.shtml
 |dataarchivio = 25 febbraio 2008
 |urlmorto     = sì
}}</ref> per questo motivo, Fioroni dichiarò che il gioco "insegna ad essere superbulli"<ref name="fioroni"/> e che gli sarebbe piaciuto impedire di farlo diventare uno dei titoli più venduti di [[Natale]].<ref name="fioroni"/> Inizialmente viene bandito in [[Europa]]<ref>{{cita web
 |url          = http://xl.repubblica.it/dettaglio/27342
 |nome         = Jaime
 |cognome      = D'Alessandro
 |titolo       = Bully, quando la scuola è feroce
 |editore      = [[XL (rivista)|XL]]
 |accesso      = 30 maggio 2009
 |data         = 
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20060901211612/http://xl.repubblica.it/dettaglio/27342
 |dataarchivio = 1º settembre 2006
 |urlmorto     = no
}}</ref>, [[Australia]] e [[Cina]], mentre in altri il titolo originale, che per alcuni inneggia appunto al bullismo, viene semplicemente modificato in ''Canis Canem Edit'' (''Cane mangia cane''). Anche in Italia il gioco viene temporaneamente vietato, per poi essere commercializzato qualche tempo dopo.<ref>{{cita web
 |url          = http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiochi/esce-bully/esce-bully.html
 |nome         = Cristina
 |cognome      = Nadotti
 |titolo       = Esce in Italia il gioco del bullismo che ha diviso la critica americana
 |editore      = [[XL (rivista)|XL]]
 |accesso      = 30 maggio 2009
 |data         = 21 ottobre 2006
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20090530093924/http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiochi/esce-bully/esce-bully.html
 |dataarchivio = 30 maggio 2009
 |urlmorto     = no
}}</ref>

Il 21 giugno [[2007]], dopo che la distribuzione di ''[[Manhunt 2]]'' viene bloccata in paesi quali l'[[Inghilterra]] e l'[[Irlanda]], anche il governo italiano si schiera contro il videogioco che, secondo le parole del ministro delle comunicazioni [[Paolo Gentiloni]] incoraggerebbe "''alla violenza e all'omicidio''".<ref>{{cita web
 |url          = http://punto-informatico.it/2024293/PI/News/censura-gentiloni-blocca-manhunt.aspx
 |nome         = Alfonso
 |cognome      = Maruccia
 |titolo       = Censura, Gentiloni blocca Manhunt 2
 |editore      = [[Punto Informatico]]
 |accesso      = 22 giugno 2007
 |data         = 1º novembre 2011
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20131111235414/http://punto-informatico.it/2024293/PI/News/censura-gentiloni-blocca-manhunt.aspx
 |dataarchivio = 11 novembre 2013
 |urlmorto     = no
}}</ref> Una simile posizione non era stata presa per il prequel del gioco, ovvero ''[[Manhunt (videogioco)|Manhunt]]'', che al tempo fu distribuito liberamente in [[Italia]]. Il 31 ottobre [[2008]], comunque, il videogioco è stato regolarmente distribuito in tutta [[Europa]], [[Italia]] compresa.

Nel [[2008]] è ancora un capitolo di ''Grand Theft Auto'' a salire sul banco degli imputati, questa volta ''[[Grand Theft Auto IV]]''. Il [[Codacons]] ha presentato un esposto (additando anche fatti non veritieri, come la violenza sessuale), accusando il gioco di istigazione a delinquere e chiedendone il ritiro dal mercato.<ref>{{Cita web
 |url          = http://www.codacons.it/articolo.asp?id=7854
 |urlarchivio  = https://web.archive.org/web/20100302180444/http://www.codacons.it/articolo.asp?id=7854
 |titolo       = Comunicato stampa: Videogiochi - il Codacons chiede il sequestro di Grand Theft Auto IV
 |data         = 20 maggio 2008
 |editore      = [[Codacons]]
 |accesso      = 1º novembre 2011
 |dataarchivio = 2 marzo 2010
 |urlmorto     = sì
}}</ref>
Gli sviluppatori del videogioco, [[Rockstar Games]], hanno rilasciato un comunicato dove si dichiarano "''stupiti delle dichiarazioni del Codacons su GTA4, videogioco che è stato acclamato dalla critica di tutto il mondo''", e dove fanno notare le imprecisioni, oltre che a dichiararsi comunque preoccupati della diffusione di prodotti per adulti ad un pubblico di minorenni<ref>{{Cita web| url = http://www.gamesblog.it/post/8011/grand-theft-auto-iv-rockstar-games-risponde-al-codacons| titolo = Grand Theft Auto IV: Rockstar Games risponde al Codacons| editore = gamesblog.it| accesso = | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080804053751/http://www.gamesblog.it/post/8011/grand-theft-auto-iv-rockstar-games-risponde-al-codacons/| dataarchivio = 4 agosto 2008| urlmorto = no}}</ref>, sebbene un recente sondaggio dichiari che i fruitori di videogiochi italiani abbiano un'età media di 28 anni.<ref>{{Cita web| url = http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiocatore-chi/videogiocatore-chi/videogiocatore-chi.html| titolo = Identikit del videogiocatore europeo| editore = repubblica.it| accesso = | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20080918154532/http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/scienza_e_tecnologia/videogiocatore-chi/videogiocatore-chi/videogiocatore-chi.html| dataarchivio = 18 settembre 2008| urlmorto = no}}</ref>

== Note ==
<references />

== Bibliografia ==
*{{cita testo|articolo=Videogiochi - Pericolosi o no? Leggende e verità|rivista=Computer Valley|numero=16|data=29 gennaio 1998|editore=supplemento a ''La Repubblica'', Gruppo Editoriale L'Espresso|pp=12-14|url=https://archive.org/stream/ComputerValley16#page/n11|OCLC=955528508}}
*{{Cita testo|articolo=Inquisizione elettronica|url=https://archive.org/details/the-games-machine-italia-speciali-05/page/n67|formato=jpg|rivista=Speciale [[The Games Machine]]|numero=5|data=novembre 2007|editore=Sprea|pp=68-71|issn=1826-9117}}

== Voci correlate ==
* [[Sistemi di classificazione dei videogiochi]]
* [[Censura]]
* [[Internet dipendenza]]

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web | 1 = http://www.pegi.info/it/index/ | 2 = Sito del PEGI | accesso = 14 giugno 2007 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20070518155408/http://www.pegi.info/it/index/ | dataarchivio = 18 maggio 2007 | urlmorto = sì }}
* {{cita web|http://www.aesvi.it/|Sito AESVI}}

{{portale|videogiochi}}

[[Categoria:Cultura dei videogiochi]]
[[Categoria:Censura|Videogiochi]]
[[Categoria:Controversie|Videogiochi]]

Template utilizzati in questa pagina:

Template:Argomenti avviso (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Avviso (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Avviso/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Categorie avviso (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Chiarimento (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Cita libro (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Cita testo (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Cita web (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Citazione necessaria (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Icona argomento (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Icona lavoro (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Occhiello (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Occhiello/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:P (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Portale (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Redirect progetto (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Rp (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Senza fonte (visualizza wikitesto) (protetto)
Template:Void (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Arguments (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Chiarimento (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Chiarimento/styles.css (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Citazione/Whitelist (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Portale (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Valido in corsivo (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Webarchive (visualizza wikitesto) (protetto)
Modulo:Webarchive/Configurazione (visualizza wikitesto) (protetto)

Torna a Controversie nei videogiochi.

Estratto da "https://it.wikipedia.org/wiki/Controversie_nei_videogiochi"